APPRESSO (1) avv.

0.1 adpresso, appreso, appresso, appressu, appriesso, apres, après, apreso, apress, apresso, a presso, apressu, aprexo, apriesso.

0.2 Lat. tardo ad pressum (LEI s.v. ad pressum).

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 3.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Lett. sen., 1262; Quindici segni, 1270-90 (pis.); Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Lett. pist., 1320-22; Lett. lucch., XIV po.q.

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV;Stat. cass., XIV.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Per gire appresso > gire 1.

Locuz. e fras. andare appresso 1.4; andarsene appresso 1.4; d'appresso 1.2, 1.3; in appresso 3.1; in quel tempo appresso 3.2.

0.7 1 [Esprime prossimità nello spazio:] nelle vicinanze, da vicino. 1.1 Con sé, vicino a sé. 1.2 Locuz. avv. D'appresso: corpo a corpo; da vicino. 1.3 [Rif. ai parenti:] locuz. agg. D'appresso: vicino per grado di parentela. 1.4 Locuz. verb. Andar(sen)e appresso: andare al seguito; avvicinarsi, accostarsi. 2 [Esprime successione nello spazio:] dietro. 2.1 Più avanti (nello spazio), oltre. 3 [Esprime successione nel tempo:] dopo, di seguito; inoltre, per giunta. 3.1 Locuz. avv. In appresso. 3.2 Fras. In quel tempo appresso: subito dopo. 3.3 In secondo luogo, come seconda cosa.

0.8 Fabio Romanini 17.12.1999.

1 [Esprime prossimità nello spazio:] nelle vicinanze, da vicino.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 15.26, pag. 573: la morte me menaça, non tarda de venire, / e 'l Nimico è llì appresso como ursa rabïosa.

[2] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2895, pag. 125: Quella note cossí passè / Con pena e con gran dollor assè; / Poy viny la doman adesso / Ad un chastello, che è qui apresso...

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 11.64, pag. 285: O empio, che lo mal pur ti diletta, / Vedi la morte ch'appresso t'agogna / E quanta pena nasce a far vendetta!

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 1, pag. 38.31: Kystu monacu ky avia nome Romanu sì habitava in là appressu, subta la doctrina de unu patri sanctu ky se clamava Adeudatu.

[5] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 328.31: Quando furono giunti in sulla piazza, serrate le boche e l'entrate della detta piazza e poste le guardie che non lasciassono entrare persona niuna, e 'l ceppo e la mannaia posta nel detto luogho con due manigoldi da giustizia appresso...

[6] Passione genovese, c. 1353, pag. 29.28: Inperzò caschum sì dé prender assempio in queste parolle, de non recever lo corpo de Criste com pechao, per zo che lo demonio sì è appareglao de vegnir apresso, como fé a Iuda, chi aveyva preixo indignamenti lo pam che Criste aveyva beneyxio.

1.1 Con sé, vicino a sé.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2060, pag. 247: Se tu hai fatto offesa / altrui, che sia ripresa / in grave nimistanza, / sì abbi per usanza / di ben guardarti d'esso, / ed abbi sempre apresso / e arme e compagnia / a casa e per la via...

1.2 Locuz. avv. D'appresso: corpo a corpo; da vicino.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 24, pag. 68.12: Ammaestrato cavaliere rende l'armadura che ne' dì delle feste si dà, e però non tanto l'armadure che ne' campi a bellezza si fanno, ma tutti i compagni igualmente con continuo pensamento apparavano, perchè e la leggierezza per l'uso del corpo s'accatta, ed il sapere fedire il nemico, e se coprire, spezialmente se con ispade d'appresso si combatta, s'appara per uso. || Cfr. Veg. Mil. 2, 23: «Nam et velocitas usu ipso adquiritur corporis et scientia feriendi hostem seque protegendi, praesertim si gladiis comminus dimicetur».

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 7, pag. 33.13: Ora ti voglio dire alcuna cosa più d'appresso, la quale conobbi per relazione del venerabile Massimiano vescovo, e di Laurione antico monaco, lo quale anco è vivo.

[3] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 16, rubr., pag. 227.6: La sestadecima stoltizia è di quelli, che vogliono combattere d'appresso con quel nimico, lo quale, quanto più ce gli appressimiamo, più divenuta forte; cioè contra la lussuria, e ogni vizio di prosperità...

1.3 [Rif. ai parenti:] locuz. agg. D'appresso: vicino per grado di parentela.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 4, pag. 221.12: La terza ragione si è, che se le femmine fussero comune, e' non avrebbe sì grande amore nella città, come quelli due filòsafi diceano, chè noi vedemo che maggiormente s'amano ei parenti ben da lunga, quand'ellino ne sono certi, che non fanno quelli molto d'appresso quand'ellino non si conoscono...

1.4 Locuz. verb. Andar(sen)e appresso: andare al seguito; avvicinarsi, accostarsi.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 132.23, pag. 512: fin che levao elli avesse[m] / Papa che bon esser creesem, / en tute cosse andando apreso / con sì drito e bon processo / unde De' fosse onorao, / e lo mondo mejorao...

[2] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 8.209, pag. 735: Lo nostro hoste andà apreso; / a quela ysora zém drito / a chi Scurzola fi dito

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 60.13: Ma que dirò-e' de quella nobel prea la qual g'andava apresso e butava for hi fiumi e belli rial d'aqua?

[4] Stat. palerm., 1343, cap. 6, pag. 15.23: li altri VI vayanu appressu lu corpu e vayanu cum li manu in cruchi cum divuciuni...

[5] Passione genovese, c. 1353, pag. 30.29: Ma he' ve digo che pocho tempo anderà apresso, e poa me veyrey e lantor sì ve allegrarey e la vostra allegreza non ve porrà esser tolleyta.

[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 13, pag. 60.15: deliberau di andari adpressu di li innimichi et combattiri.

[7] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu creamentu..., pag. 570.27: E lu cavallu vaa apressu la matri fini in capu di dui anni...

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 61.23: serrate bene le porte per Medea, andarossende apriesso lo liecto, lo quale era ornato de omne preciositate de panne...

2 [Esprime successione nello spazio:] dietro.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1023, pag. 51: Illi la desligón lí adeso; / El'á l'asenin con esa apreso; / Illi la menón com eso lor / E sí la dan alo segnor...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra.130, pag. 137: Sancta Marïa matre e Maria Magdalena / E oltre don apresso con doia fort e plena / Seguivan Iesú Criste, vezand la söa pena...

[3] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 9, pag. 245.30: E si s'aresterun en mei lo flum en la gravela, e li prever sonaren le tube, e li dotze homen levaren lor pez destre, si en levà chascun una pera, e si l'enportè. E pois paseren lo flum, e tota l'ost apres.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 184.12: Allora io comandai che mio padre togliesse li dii, però ch'io nolli volli toccare, per lo fresco sangue, in fino a tanto ch'io fo' lavato in uno fiume vivo; e lui porto fuori in sulle mie ispalle, e Julo meno a mano: la moglie e la famiglia apresso mi seguiscono.

[5] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 324.12: Cominciato il padre inanzi e 'l figliuolo apresso l'ardita via, Icaro in su l'alie leggiero oltre il comandamento del padre in aria alto si misse.

[6] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 3.70, pag. 97: Veniano apresso con vago disio / le madri, le donzelle e i pargoletti / con tanta festa, che mai tal s'udio.

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 125.10: Puoi fu esso re de Boemia con milli Todeschi e quattro milia Franceschi e sio figlio Carlo appriesso.

[8] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.106, pag. 125: La bella donna, che vegniva apresso / su per lo colle stesso / verso de me col suo liggiadro riso, / era la verde e fiorita Sperança.

2.1 Più avanti (nello spazio), oltre.

[1] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 8.209, pag. 735: Ben savei che, chi menaza / andar a atri tocar lo naso, / quanto dor g' è poi romaso / quando aotri lo so gi straza. / Lo nostro hoste andà apreso; / a quela ysora zém drito / a chi Scurzola fi dito...

3 [Esprime successione nel tempo:] dopo, di seguito; inoltre, per giunta.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 113, pag. 565: Apres ve voi' contar de soperbia e d'ira, / et an' d'omilitat, qe contra entrambe tira.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 9.5: Nella terza parte dice tre cose: in prima dice che pare a llui di sapienzia; apresso dice che pare a llui d' eloquenzia; e poi dice che pare a llui di sapienzia et eloquenzia congiunte insieme.

[3] Lett. sen., 1262, pag. 288.23: La deta di Morbacho dela Magnia si finò in sete ciento mar. di sterlino, a pagharne vinti mar. nela fie(r)a di Bari sesanta (e) due (e) vinti mar. nela fiera di Treseto ap(r)eso, (e) in ognie Bari (e) in ognie Treseto vinti mar., infino q(ue) saremo paghati.

[4] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 114, pag. 255, col. 2: Elli no cointa Geremia, / Çorobabel e Yçaia, / di Babillonia Daniello, / et sì l'aferma Çachiello, / David lo dice e Moisès, / et anco molti profeti après...

[5] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 269, pag. 571: tu non mangiare digila se non è refredata; / appresso mangia caloe millino, / comándallo cussì lo mastro fino.

[6] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 36, pag. 106.11: sapemo ke quello ke [se] dirà per nui da parte N. nostro segnore per voi serà audito cum gran diligentia e voluntate, et apresso mandato a bon complimento...

[7] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 116, pag. 642: E quand ell'è al caldo, al fredo el voravo esro, / tanto ge pare-l dur, fer, forto et agresto, / dond el non è mai livro per nexun tempo adeso / de planto e de grameça e de gran pena apresso.

[8] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 10.167, pag. 524: e ddesia lo Regge onipotente, / Illo ke tte dignao prima crïare / a la similla de la Sua figura, / appresso te degnao recomparare / k' eri dannato per la forfactura...

[9] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 5, pag. 25.32: la Scriptura santa dice che 'l primo peccato che ssi pensoe si fue superbia, launde Lucifero cadde in profondo de l'inferno ch'era in de l'alta gloria. Apresso si è ingratitudine notricatrice di tutti li peccati...

[10] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 44, pag. 59.4: No abiè paura de quelli ke alcide lo corpo e po' altro mal no po far; ma colu' temè, lo qual puo' k' ello alcide lo corpo, l' anema el po mandar en inferno». Apresso de' aver paura de peccar, avegnakè li peccadi no sia da temer en tanto e[n] quanto elli è in nostra libertade, e quel mal propriamentre se teme che no se po schivar.

[11] Lett. pist., 1320-22, 18, pag. 69.12: E apresso ti dicho di verro, che in Pissa è corssa una novella così fatta, che palesse è istato ditto che tuo debie avere dimandatto denari all'Apostolatto, e possa no' li nocierai...

[12] Lett. lucch., XIV po.q., pag. 163.10: Io ti voglio preghare che ttu mi levi VIIJ braccia di sargia fratescha, e non sia troppo biancha e sia di bel cholore. Ancho ti precho d' une poghe di nocielle. Apresso ti pregho che ttue mi prochacci parechie belle schudelle bologniese, e siano bellissime e non abbiano orlo largho e siano piciole, da mangiarvi dentro.

[13] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 117.3: Ora per força spironà el destrier e fo sul canpo. Apreso çonse Teocles e Poliniçe dise: - O falso ladro, como estu tanto ardito a vegnir al canpo contra de mi el qual tu à atradito e inganado?

[14] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 166, pag. 383: Poi dice appresso, perché mal si vive / per li pastor di quella navicella, / come l'opere lor furon lascive.

[15] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 32.23: et spaventata utra modu non finau di pregarlu que lu jornu qui vegnia apressu, illu se astenissi di andari a curti.

[16] Stat. palerm., 1343, cap. 10, pag. 20.18: Et li primi ki sianu visitati sianu li ricturi, e poy cambirlingy e cunsigleri, e poy li altri apressu.

[17] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 2, pag. 7.23: et lo cavaliere, lo quale portava uno scudo d'oro, ferì lo re Meliadus per tal forza, che lo gittò a terra con tutto il cavallo. Et appresso abbattè lo re Lotto e lo re Borgo e lo re Iscambrinello...

[18] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1106, pag. 68: Çascuno Ihesù salutando / et puoi apresso vituperando, / sì come fosse uno paltoneri...

[19] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 14, pag. 65.20: Lu Conti, chi vinia appressu in la sequera, audendu lu rimuri, cavalcau tostu et sappi lu casu chi chi era supravinutu.

[20] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1205, pag. 280: Parichi jorni stetteno ad la Vareta et ad Marana, / Et alla Posta stetteno più de una settimana; / Poi se partero, andaro verso Toscana; / Appresso se partìo lo conte dall'Aquila soprana.

[21] Stat. cass., XIV, pag. 48.3: Poy de li salmi sie <de dic(er)e> dicendu apreso lu r(e)sponso breve, ambrosianum, versum, cantico de lu Evangelio, letania (et) or(aci)o d(omi)nica <et fiant misse> (et) siane facte misse.

[22] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 29, pag. 64.16: e presa l'arme primieramente tagliarono a pezzi i pretori, e appresso discorsono alla morte de' Siracusani...

3.1 Locuz. avv. In appresso.

[1] Doc. gen., c. 1320, (c. 1320), pag. 22.4: Quando voi serej in Famagosta, presenterej la letera a li mercanti, la quar Noi v'avemo dajta. In apreso informajve de l'intencion de lo rej, e se li nostri mercanjnti àn reguardo de sì.

3.2 Fras. In quel tempo appresso: subito dopo.

[1] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 3, pag. 68.20: E ciò facto e data a ciascuno dei cavalieri soi quella parte ch'a lui convenia senza retenerese a sé, Scipione colli pregione ed altre cose retornò a Roma, lo quale, come un deo fosse quasi, fo recevuto. Ed en quello tempo apresso quelli d'Espagna e de Cartagine se ribellaro a Roma.

3.3 In secondo luogo, come seconda cosa.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.160, pag. 158: Semper trei tu ofenderai / quando tu fazo zurerai. / Prumeramenti offendi De', / de lo quar traitor tu e'; / poi ti mestesso te condani / a sostener eternar dani. / Apreso ofendi lo vexim to, / tojando a lui lo drito so.

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 629.17: E però Iddio sopra ogni cosa ama; appresso l'anima tua e del prossimo tuo, e 'l corpo tuo e le cose temporali usare: non amare.

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), lett. 21, pag. 81.19: So certo che avete grande desiderio di sapere novelle di noi, prima per l'onore del nostro Salvadore, appresso per lo nostro bene, il quale con tutto l'affetto desiderate per amore di Jesù benedetto.

[u.r. 05.02.2018]