APPRESSO (2) prep.

0.1 adpresso, adpressu, adpriesso, apesso, appreso, appress', appresso, appressoci, appressu, appriesso, apprissu, apre', apres, apres', après, aprese, apreso, apress, apress', apressa, apresse, apressi, apresso, a presso, apressu, apresu, apriesso, aprosso, 'ppresso.

0.2 Lat. tardo ad pressum (LEI s.v. ad pressum).

0.3 Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.): 2.

0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1260; Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Lett. pist., 1331; Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. volt., 1336; Doc. amiat., 1363.

In testi sett.: Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.); Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Doc. venez., 1253; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Poes. an. padov., XIII sm.; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. moden., 1335; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Lett. bologn., XIV pm.; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.:St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.); Doc. perug., 1326; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Stat. viterb., c. 1345; Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Lett. catan. (?), 1370/79.

0.5 Locuz. e fras. appresso a 1, 1.1, 1.1.2, 1.1.3, 1.2, 2, 2.3, 3, 4, 4.1; appresso da 1.1.2; appresso di 1, 1.1, 1.1.1, 1.1.2, 1.2, 2.1, 3, 4.

0.7 1 [Esprime prossimità nello spazio:] presso un luogo; nelle vicinanze di; a fianco. 1.1 Presso qno; al cospetto di (anche fig.). 1.2 Vicino a raggiungere un risultato. 1.3 Unitamente a una qualità; secondo una direttiva morale. 2 [Esprime successione nel tempo:] dopo, in seguito. 2.1 In più di, oltre. 2.2 [Esprime successione in un'argomentazione o conclusione di un'azione precedente]. 2.3 Vicino nel tempo. 3 Rispetto a, in confronto. 3.1 Proporzionalmente a, in base a. 4 Approssimativamente, all'incirca. 4.1 Quasi, per poco. Locuz. prep. Appresso a.

0.8 Fabio Romanini 17.12.1999.

1 [Esprime prossimità nello spazio:] presso un luogo; nelle vicinanze di; a fianco.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 56, pag. 525: entrai en un çardino q'era su 'na flumana / et era plen de flore aulente plui de grana; / colgaime su le flore apres' una fontana.

[2] Cronica fior., XIII ex., pag. 100.15: Questi, essendo abbate di Sancto Anastasio, da tucti i cardinali in concordia fu facto papa appresso la chiesa di Sancto Cesario.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 24.22: 11. Nì li Appullinati eciandeu si repenteru ca, cun zò sia cosa que, quando issi eranu oppressi in la guerra Ylirica, pregassiru li Epidanij qui lur acurissiru, et illi li mandaru dicendu que issi li mandavanu per ayutu lu lur flumi qui curria appressu la citati di li Appullinati, qui avia nomu Eantu.

[4] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 43, par. 8, vol. 2, pag. 386.6: E anco nullo possa fare overo tenere apresso alcuna porta de la cità overo deglie borghe alcuno necessario overo croaca, de la quale vedere e apparere possa sucçura sopra terra a diece passa.

[5] Doc. moden., 1347, Par. 46, pag. 158.31: Anchora dixe et si propone che gi predicti Jacomo et Cichino, Nicholò et Thomaxino çà è tri anni et ultra e per quelo tempo et d'alora in zà altresì comunam[en]te e di comuni dinari spexe tenero e ben che loro sì ano facto gra[n]de parte de lavorero in la fornaxe comuna de loro del quale lavorero una parte n'è despexa e data via per lo dito Jacomo e Nicholò e parte anchora ge n'è in la dita fornaxe overo apresso quella soto le casele...

[6] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 127.22: Unu peçu di terra apressu la detta selva, infra le suoi chonfine.

[7] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 7, pag. 42.21: Nela Magna è l'arcivescovado di Maganza e quello di Trieni e sette altri arcivescovadi e cinquantaquatro vescovadi infino a Drazz e Nurdo. Appresso Lamagna è Francia, che già fu chiamata Galia...

[8] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 3, pag. 220.13: e per la soperbia soa, ch'el volse metere la sedia soa apresso quella de Deo e volsese asomeiare a Deo e no se contentoe de quello che Deo ge avea fato, imperçò sì caçè de celo fine in profundo d'abisso...

- Locuz. prep. Appresso a.

[9] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 324.32: Costante, lo quale commettea in Alsa fluvio, appreso ad Aquilea fo affocato et esso Constantio poco po quello tempo da li cavaleri soi fo occiso.

[10] Lett. sen., 1260, pag. 271.18: (e) andaro ardendo (e) abrusciando i[n]sino apressoa Fiorença a quatro miglia.

[11] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. [128], pag. 57.13: Anco statuto e ordinato si è, che qualunque persona lavora apressoa terra d'alcuna persona, sia tenuto arare e mectere octo solchi per prodangna.

[12] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 39.16: Con questa, sì come pastore, mena le caprette per le ville: ebbele raunate appresso ad Argo, e cantò con strette sampogne.

[13] Doc. amiat., 1363, 9, pag. 97.14: A(n)ni MCCCLXIII a dì XXVI di dicie[m]bre, e· prese[n]tia nosstra, che Meia di Cecharone da Piano dà e ve(n)de e li vende a Cino di Vanuççu una chasa possta de la co[n]trada del borgo apressu a la cassa del dettu Cino (et) a la chasa di vanolu di Ga(n)cia (et) la via del comune...

[14] Stat. cass., XIV, pag. 58.3: Ly fratry iuveny no(n) ayanu li lecti apresse uno all'artro, s(et) sianu p(er)mixti con li sengiory.

- Locuz. prep. Appresso di.

[15] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 7, pag. 172.24: ché passando l'acqua entro per lo corpo de la terra, tale trova la mineria del fuoco ch'arde: passa entro per essa e apresso d'essa, sì che la rescalda (e tale più e tale meno, secondo la quantità del fuoco e de l'acqua), e esce fore de la terra...

[16] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 192, pag. 163, col. 1: Or son après de la cort de lo Lion / che sé inperier e grant baron...

[17] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 381, col. 3.17: Qua era quactro colonde de fino marmoro, dove tucti li facty de Hercule intalgiati era nobilemente, et credese che in quello tempo Ercule medesmo le facesse fare. Appressode questo era uno piczolo templo, lo quale fece fare Alixandro Mangio...

[18] Doc. perug., 1326, pag. 23.11: e apresso dela dicta piazza vuole essere un casamento de lunghezza de I pieie e largo XXV pieie e alto ad un terrato...

[19] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 504, pag. 34: Io stava apresode la chroze trista, / planzendo le mie pene dolorose, / achonpagnata da Zuan vangelista.

[20] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1313, pag. 73: Apresso de la croce stando / la sua madre Maria pensando, / con essa Maria Cleophe / et Marïa Madalene...

1.1 Presso qno; al cospetto di (anche fig.).

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 693, pag. 624: Apreso quelo à maior pasïon: / de basalisc[h]i, de pesimi dragon, / rospi e serpenti, ligur e scorpïon, / qe li percoe li ogli e 'l viso e lo menton: / mai unca en perpetuo no avrà redencïon.

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 424, pag. 41: Dixe l'angelo: «oi, vergene Maria, / No te stremiça la parola mia! / Apreso Deo, verax segnior, / Sí é trová gratia e valor; / Ke tu avré in lo to ventre / Lo sancto fiol de Deo vivente...

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 28, pag. 88.9: E David, forte in lo so animo, quando ave inteso questa mala novella, oraio al nostro [Signore] e gìo apreso quella gente e sì como fo placer de Deo recoverò tuto çò k'avea perduto, e sconfise et occise tuti, e no scapao se no quilli ke fugiro sopra li cameli.

[4] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1286, pag. 298: Sença demoraçone una stella splendente / venno en quella staxone apresso quella gente; / cun gran deletagione de loro gran confortamento / regracia 'l barone Deo patre omnipotente.

[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 22, 55-63, pag. 452, col. 1.17: Sí che Stazio, vogliendo poeticamente tratare e destinguere omne singularità de questa ystoria, invocò l'aiturio di Clio, la quale apresso li pagani era una dea de scienzia...

[6] Stat. fior., 1357, cap. 53, pag. 363.22: E che ciaschuno appresso il quale fosson trovate le tali bilancie o vero pesi non segnati sì come detto è, puniscasi per li detti Consoli in soldi XX di piccioli per ciaschuna et ciaschuno bilancia et peso che pari non fossono segnate.

[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 209, pag. 186.37: Et sì li avene sì ben de quello despartimento qu'ello conquistà tante tere ch'elo fo molto loldado et apresiado sovra tuti li principi del mondo de so tempo et apresso lo re Artus.

- Locuz. prep. Appresso a.

[8] Stat. volt., 1336, cap. 16, pag. 20.4: Item è ordinato, acciò che nella decta arte et appressoagli artefici di quella sia copia et abondanza delle cose et mercie et mercatantie et che i compratori ne trovino da comprare d'ogni cosa abondantemente, che ciascuno della decta arte possa liberamente tenere et avere et vendere nella sua bottega d' ogni cosa che a llui piacerà...

[9] Stat. viterb., c. 1345, pag. 170.13: Anque ordinamo che tutte le conpagnie del' araconmandati di (Iesu) (Cristo) crocifixo deiano fare le decine, e quelle decine che so più appresso l' uno all' atro p(er)ciò che quando adivinisse casu che la conpagnia si volesse adunare, che ciasche capo dece chiami la sua dicina per quella cascione che piacesse al governatore.

[10] Lett. bologn., XIV pm., pag. 56.7: e quando el l' è debele a sostenere i dolori e l' inçurie, tanto è più picolo apreso a Dio».

[11] Lett. catan. (?), 1370/79, pag. 151.9: Undi eu vi referu .... la vostra paternitati et apresua tucta quanta la vostra sancta congregacioni di li .... [rec]umandatu a li vostri sancti horacioni et di tuctu li vostri sancti monachi.

[12] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 2, parr. 44-46, pag. 117.13: Apresso conta como esso era apresso a quele anime che son sospese, le quale hanno penne de viso, e una dopna bella e beata el chiamò.

- Locuz. prep. Appresso di.

[13] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 8, pag. 27.30: Quello cecino è al tempo de finire. Questo cecino puote l'omo assimigliare a buoni homini del mondo, ché lli buoni homini di questo seculo sì sono grandi appresso del nostro segnore in virtude, in gratia, e sono bianchi in puritate e in bona operatione.

[14] Stat. moden., 1335, cap. 13, pag. 379.2: E quili che no se vorano disciplinare sì dibiano stare apresso de quili e dire Patri nostri et Ave Marie in remissione di soi peccati.

1.1.1 Nel pensiero, negli scritti, nell'autorità di qno.

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), Prologo, pag. 138.4: E che ciò sia veritate, ell'è manifesto suffitientementre apresso gli savii di questo mundo desfacievole e destrucievole.

- Locuz. prep. Appresso di.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 3, cap. 4, par. 12, pag. 87.16: E sì vi ricordo, che la terra che lgli restituio il Re per lo detto modo fu tanta, che di rendita avea per anno più di trentamila livre di tornesi. Et la giente che sciese poi di costoro è stata senpre molto gratiosa apresso di qualunque è stato Re.

[3] Iscr. Grazzano, 1335 (tosc.occ./carr.), pag. 373.12: Inpetrate funno le dicte indulgentie e perdoni per magistro Guccio de Charara e maestro Veviano, operrari: apressodi luro èe lo previlegio di ciò ee la confermatione de mesere Bernabò vescovo di Luni...

1.1.2 [Con rif. alla persona espressa da un pron. pers.:] accanto, in compagnia, vicino, presso (a, di sé).

[1] Doc. venez., 1253, pag. 6.6: Ha lo Casal de Talion designato apresso si o' che fi dito Repuli pecia J de terra, da un ladi meser Bernardin dela Fontana, da l'aultro ladi la nostra raxon ferma, da un cavo lo canal, da l'aultro cavo ferma...

[2] Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV, 141, pag. 413: O figliuol mio, vivarabbo io tanto / ch'io me potesse un poco apresimare? / Apresso me te veggio, amor dolce, / e per mesura d'uno corto spatio...

[3] San Brendano ven., XIV, pag. 108.19: E lo abado li dise così: "Salvé li remi apreso vui in nave e lasé su la vela e la nave vada o' Dio vol ed elo sia mo' nostro governador".

- Locuz. prep. Appresso a.

[4] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), Preghiera alla Vergine, 229, pag. 93: E po, Segnor, tute quele persone / ke se conmanda en le mee oratione / e ke per carno humana me pertino / e ke me servo et ama e volme ben / e tuta l'altra çento cristiana / la qual manten e cre' la fe' romana / dage vertue de far sì li ovre toe / k'en cel splendor n'aba l'aneme soe / e po apressoa mi cun lor ensembra / dame en tal forma posança e vesenda / de contrastar al falso enemigo / et a la carno et al mundo cativo...

[5] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 271.8: E lla giente del chonte Giovanni da Barbiano et Lunello, e lla gente di misser Charlo Ronghi, da chavallo et da ppie', chavalcharono, lunedì a dì 17 di luglio, et puosonsi lo chonte Giovanni cholla sua brighata, in nel borgho di Librafacta, et misser Charlo Ronghi cholla sua brighata si puose a chasa di Piero da Chalci, et quivi apresso a llui si puose missere Ghaleazzo da Mantova.

- Locuz. prep. Appresso da.

[6] Poes. an. padov., XIII sm., 89, pag. 809: Ela li sta col viso claro / quan' li favela, mai de raro / i aven quela rica aventura, / k'el' è sì alta per natura / ke, quando el è da lei apresso, / de dir parole sta confesso, / e sta contento en lo guardare...

- Locuz. prep. Appresso di.

[7] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 359, pag. 424.16: Ditele da mia parte che ne le voglio far dritto a sua volontà e a suo divisamento, pur ch'ella mi tenga per amico e ch'ella procacci tanto che lo re Priamo mi doni sua figliuola Polissena a mogliera per la volontà di Paris e di suoi altri fratelli; e s'ella può ciò fare, io me n'andarò in mio paese e ne menarò apresso di me tutti li miei Mirmidonois.

[8] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), [1340], pag. 109.1: ed eglino gli doveano ricevere da più debitori, cioè speziali e altre persone, e aveagli al quaderno della cassa per contanti, e per così gl'asengnò Gianozzo di Baldo Orlandini che tenea la chiave della chassa a Andrea di messer Amideo de' Peruzzi che la tenne apressodi lui...

[9] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 48.19: Et lu Conti, audendu chisti sinistri novelli di so frati, motu per affettioni di sangui, incominczau a plangiri et prega a tutta la genti sua chi omni homu prenda armi et cavalli appressudi sì a Girachi, per liberari a so frati.

[10] Stat. fior., 1338/70, cap. 24, pag. 286.20: e quelli che saranno chiamati per li consoli e consiglieri a rivedere la detta ragione, il possano costrignere a rendere l'avanço, e asolvere o condannare nel doppio della quantità che avesse ommessa o ritenuta apresso di sè e non avesse ristituita al nuovo camerlingo inançi al rendere della ragione...

[11] Tristano Veneto, XIV, cap. 446, pag. 406.17: Et atanto comenzà le zostre del cavalier che la dona menava e de mio nievo; mo de tanto tornà la onta sovra lo cavalier chi la dona menava qu'ello fuo abatudho, e llo mio nievo prese la dona per lo fren e sì la voleva menar apreso de si.

1.1.3 Immediatamente dopo, dietro.

[1] Stat. palerm., 1343, cap. 6, pag. 15.23: e VI ki portinu lu corpu di lu dictu defunctu, e li altri VI vayanu appressu lu corpu e vayanu cum li manu in cruchi cum divuciuni...

- Locuz. prep. Appresso a.

[2] Poes. an. urbin., XIII, 4.5, pag. 544: Regina de lo pretïoso fillo, / ki tte porrà iammai reconsolare? / Lo to fillolo è preso a tradisone, / legato strecto siccomo latrone; / vàilo gridanno appresso a le persone: / appeso ne la croce degna stare.

1.2 Vicino a raggiungere un risultato.

- Locuz. prep. Appresso a.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 252.13: E Cesar stagendo appressoad avere victoria, non volçe retornare e per .v. anni stecte contra la volontate de li senatori e de li romani.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 9.3, pag. 28: «O frate, briga de tornare, 'nante che 'n morte si pigliato. / 'nante che venga la morte, sì briga de far lo patto: / ca 'l tuo ioco è 'n quella sorte ch'è appresso ad odir: 'Matto'...

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 61, pag. 166.9: Eio digo che cavalere e marchadanti e artere e zugulare e penitentiere e vilani pòno fare bene e esse salvi in so grado se illi voleno; e sì pòno bene fare lo contrario. Ma bene è de meliore conditione l'uno cha l'altro naturalemente e più apresso a bene fare.

- Locuz. prep. Appresso di.

[4] Laudi Battuti di Udine, XIV m. (tosc.-ven.), 13.41, pag. 53: Quando Cristo se volse partire / e fora de sto mondo insire, / paxe ne lassà apresso del finire, / perch'el ne ama cun lieltade.

1.3 Unitamente a una qualità; secondo una direttiva morale.

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 6, pag. 5.5: [C]hè prudentia si è una vertude enluminativa dello entellecto humano a descerner entro quelle cose le qual sè o da seguire o da laxare. Onde così è la prudencia appresso la raxone como è lo asesor apresso lo çudese.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 1, vol. 1, pag. 14.11: Ca la nostra citati sempri volsi et cummandau qui ogni cosa andassi apressu la religiuni e lu divinu cultu, eciandeu in quilli qui erannu consuli et imperaduri.

2 [Esprime successione nel tempo:] dopo, in seguito.

[1] Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.), pag. 22.35: Et apreso questa rasone, ensì duirà: de cascuna saoma de bambasi de' dar xvij derem a la porta.

[2] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 9, pag. 243.44: Seignor frare, nos legem en un deil cinc libres que Moyses escris que apres la soa mort si fo fait un so hom, qui avea num Iosue, dus e regeor del povol dei Juè.

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 68, pag. 91.7: Sappiate veramente ch'apresso Cinghin Cane fue Cin Kane, lo terzo Bacchia Kane, lo quarto Alcon, lo quinto Mogui, lo sesto Cublam Kane.

[4] Lett. pist., 1331, pag. 249.16: Le novitadi sono state di qua, et anchora sono, fuorono queste. Primieramente che 'l giuovidì apresso la Tosanti tucti li Lombardi de' Reame, li quali sono del mestieri, fuorono presi, salvo quelli di Torena...

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 278.11: E facto fo che in quisto modo li vassalli, appresso poco iorni, foro reconciliati e receppero li loro ry ne li riamy, de bono animo e voluntate.

- Locuz. prep. Appresso a.

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 245.22: Primo cominciò la battaglia, e arma le schiere l'aspro Mezenzio delle contrade di Toscana, disprezzatore delli Dei. E appressoa lui il figliuolo suo Lauso, del quale non fu un altro più bello, eccepto el corpo del Laurente Turno.

[7] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 68.10: Et dovete sapere, ke a ·ccolui ch'è morso dal cane rabbioso, appresso al cominciamento, verranno sonni terriboli et sarà pauroso, et innodierà coloro, i quali amava, et abaierà, sicome cane, con roca voce...

[8] Storia d'un romito, XIV (fior.), pag. 12.15: «Quegli che fanno quelle cose vanno nel fuoco dello inferno», e così mise tutte le sue dita nella fiamma, l'uno appressoall'altro, e così gli arse infino alla mattina...

2.1 In più di, oltre.

[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 7.41, pag. 53: però che 'l male avante benenansa / non grev', a ssimigl[i]ansa, / quazi nente, vèr' bene aver sentito: / ché, poi 'l ben è fallito, / appresso pena dà confuzïone, / e maggiormente grave per ragione.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 20.17: e però dice di subito, cioè che quello luogo era così luminoso ed isfavillava (perchè dentro v'era), che parea che fosse giorno, come Dio facesse nel Cielo un altro Sole apresso quello che v'è.

- Locuz. prep. Appresso di.

[3] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), Preghiera alla Vergine, 425, pag. 99: Et apressode questo cun gran mercè te prego, / ke la femena e l'om ke m'ençendrà al mondo / k'ello ge sia propitio lo to bel volto alegro / e darge en cel carega tuta de fin or mundo.

2.2 [Esprime successione in un'argomentazione o conclusione di un'azione precedente].

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 101.1: Appresso ciò, la causa congetturale, cioè di fatto, non puote d'una medesima parte inn un medesimo genere essere congetturale e diffinitiva...

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.400, pag. 140: Apresso zo que[sto] tirano, / precazaor de ognuncana dano / con ingano e con losengue, / como fan marvaxe lengue, / dixe a quella vergem pura...

2.3 Vicino nel tempo.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 11, 112-115, pag. 328, col. 2.4: L'A. dixe ch'i pissi guizavan su per l'orizunta: mostra ch'era quasi apresso dí, perché doppo lo sengno de pisces sí ven aries et in ariete era 'l sole, sí che como aries se levava si era 'l sole sovra terra e per consequens era dí: sí ch'hai che l'ora era apresso dí.

[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 15, pag. 140.25: Canuschendu ki illu già era appressu la morti, in killu spitali chi eranu alcunj pilligrinj, a li quali kistu prigau ki illi divissiru virsiglari cum sicu, ca in killa hura jllu divia trapassari.

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 12.26: il dì fu grande come la notte e così è ancora, ma lo dimorare ch'è in Ariete e negl'altri due segni che sono appresso lui non è appresso mezzodì e non è alto di sopra a nostro capo verso mezzanotte, ciò è verso tramontana, che fia verso settentrione, anzi è in mezzo tr'amendue.

- Locuz. prep. Appresso a.

[4] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 814, pag. 384, col. 2: Uno ne favellone, / alli altri se voltone / e disse: 'Que facemo, / che appressoa morte semo?'

[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 50, pag. 186.2: E innanzi mezzo giorno, Lancialotto tornòe al castel, e mena da settantacinque prigioni; e Tristano torna appressoal vespro, e menòe centosette prigioni; e lasciòvvi morto uno suo zio consobrino, lo quale era appellato messer Landres di Lionis.

[6] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 41.5: se n'andò a Monte Aguto a Certosa, e ivi prese l'abito del detto Ordine: nel quale perseverò bene e francamente infino appressoal tempo della professione, cioè presso a l'anno.

3 Rispetto a, in confronto.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 6, pag. 109.26: Non sono condegne le passioni di questa vita a agguagliarsi alla gloria, che se ne riceve, e ogni gloria e laude di questa vita è da reputare vile e fallace e niente appresso quella'.

[2] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), cant. 2, ott. 42.8, pag. 32: Al mezzogiorno Margherita terza / edificata fu per lo gran mastro, / che, quando Febo con ardente ferza / percuote chioma d'oro in alabastro, / sí che per forza lo splendor rinterza / cerchiando sé di rilucente nastro, / turbo sarebbe cosí gran chiarore / apresso quel che spande questo fiore.

[3] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), Pg., c. 29, pag. 486.4: E per questo ti dà l'altore una similitudine, che il charroccio di Scipione Affrichano maggore, né quello d'Aghosto, né quello del sole fu mai sì bello quant'era questo, anzi erano [un] niente apresso quello...

- Locuz. prep. Appresso a.

[4] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.22, pag. 173.6: O messer Manetto Scali, che volevi esser tenuto sì grande e temuto, credendoti a ogni tenpo rimanere signore, ove prendesti l'arme? ove è il séguito tuo? ove sono li cavalli coverti? Lasciastiti sottomettere a coloro, che di niente erano temuti appressoa te.

- Locuz. prep. Appresso di.

[5] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 300, pag. 111: Ora 'v comenz a dir dra pena premerana, / Zoè la flama scuria ke abrasa in quella tana: / Tant ard plu quella flama ka no fa la nostrana / K'la nostra apressde quella parrav rasent fontana.

3.1 Proporzionalmente a, in base a.

[1] Stat. sen., c. 1318, cap. 110, pag. 105.9: E quello che serà trovato colpevole, sia punito lievemente e gravemente, apresso la qualità del peccato.

[2] Stat. pis., 1321, cap. 120, pag. 300.17: Li quali consuli siano tenuti, apresso lo loro potere, che le dicte parte, cioè lo venditore e 'l comperatore, inansi che pervegna a la corte per le dicte cose e sua cagione, che intra loro del dicto pegioramento concordinsi, antidicendo queste cose a le dicte parte, quando fino dinansi ai dicti consuli...

4 Approssimativamente, all'incirca.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gorra), a. 1322 (sen.), cap. 2, pag. 513.24: Ma perciò che questo Omero non fu poi apresso cento anni nato che Troia fu distrutta e disfatta, non fu niente suo libro per verità creduto, chè non avea di ciò niente veduto.

[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 1, pag. 7.22: jn chesta Fundi chistu Unurato edificao uno monasterio, in lo quale ce erano allo tempo suo appresso ducenta monachi...

- Locuz. prep. Appresso a.

[3] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), cant. 5, ott. 33.1, pag. 239: Appresso al fin d'Ottobre gl'Inghilesi / preson Cintoia, ch'era abbandonata, / arson le case, e portárne gli arnesi...

- Locuz. prep. Appresso di.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 14, pag. 236.12: Dipo' le dette cose, la seconda battaglia fue fatta co' Galli, nella quale appresso di quaranta migliaia de' Galli vi fuoro rotti e tagliati.

[5] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 233.30: Questo Corado re, de Freukenvorch, de san Bernardo, quasi con tuti li principi recevi el segno dela santa croxe, e in quelli tempi, compagni de pelegrinacion sovra numero multiplica, e de Lothoringia, Flandria, Franza e Ingelterra con apresso de CC nave li prospera...

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 167.13: Ca issu [[Sophocles]] vissu apressu di C anni et quandu issu era ià apressu di la morti, issu scrissi una favula, la quali sula potti levari tucta la gloria di li poeti qui studiavanu in zò.

4.1 Quasi, per poco. Locuz. prep. Appresso a.

[1] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Rom 4, vol. 10, pag. 30.7: 19. E non si sgomentò vedendosi come morto, il suo corpo avendo appresso a cento anni, e vedendo la sua mogliere vecchissima, la qual per ragione non doveva aver figliuoli.

[u.r. 08.05.2023; doc. parzialm. aggiorn.]