APPRODARE (1) v.

0.1 approdano, approdare, approdiate, approdo, aproda, aprodar, aprodaro, aprodarono.

0.2 Da proda 1.

0.3 Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.): 2.

0.4 In testi tosc.: Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); A. Pucci, Libro, 1362 (fior.).

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Giungere in porto o a riva, sbarcare. 1.1 Giungere a destinazione. 2 Fig. Ottenere uno scopo, giungere alla meta prefissa.

0.8 Fabio Romanini 22.09.1999.

1 Giungere in porto o a riva, sbarcare.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 122.6: Allora sopragiunse la reina Dido con grande magnificenza e gloria, e posta a sedere nella sedia reale e le dodici navi ismarrite d'Enea aprodaro.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 16, pag. 135.14: Ma, come ch'andasse, ella ebbe a un parto due figliuoli e disse che lo iddio Marti gl'avea generati, onde Amulo la fece incarcerare e alcuno dice che l'uccise, e' figliuoli fe' gittare nel Tevero; ma, come piacque a Dio, camparo e aprodarono vivi.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 81, terz. 87, vol. 4, pag. 75: E que' del Re Uberto allor s'annodano / insieme, a riparar con lor potenza / contr'a que' di Buemma, s'egli approdano.

[4] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Niccolò madr. 8.2, pag. 99: Rott'è la vela, l'arbor e l'antenna / del mie navili', ond'aprodar non posso / dov'ho 'l disio, ché 'l vent' ho contro o addosso.

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 177, pag. 440.8: Andando uno villano di Portovenere un giorno nel dì di marzo quando là mi trovai, a potare quella medesima vigna, donde questi magliuoli erano venuti; e intrando in una gondoletta, come hanno d'usanza, per mare, e approdare e scendere appiè delle vigne, e portando un poco di vivanda per mangiare, e legando la gondoletta, quando è sceso in terra...

1.1 Giungere a destinazione.

[1] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 13, pag. 70.15: Ma innançi che si partissero, Cielena loro reina lo' disse: Però che voi ci avete robbati, io vi annuncio, che innançi che voi approdiate in Italia dove volete ire, per fame mangiarete i taglieri.

1.1.1 Fig.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 19.52, pag. 143: E or ch'al sesto Costantino approdo, / maraviglia udirai, se miri a punto / ciò che in queste mie parole annodo.

2 Fig. Ottenere uno scopo, giungere alla meta prefissa.

[1] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 213, pag. 37: LIV. Guarda pigru non essere, ove digi approdare; / Securu spendi dodici pro centu guadaniare.

[2] A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 186, pag. 14: A noia m'è, chi 'l vuole udir sì l'oda, / chi mangia aghrume e poi tra le persone / a ragionar sanza righuardo aproda.

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 255.13, pag. 308: giovene con valor sanza difetti, / io non veggio signor che meglio aprodi, / se come il tempo cresceran gli effetti.

[u.r. 05.02.2018]