APPROPRIARE v.

0.1 apprioprierano, appropi, appropia, appropiamo, appropiando, appropiandola, appropiandoti, appropiano, appropiansi, appropiar, appropiare, appropiarle, appropiassi, appropiata, appropiate, appropiati, appropiato, appropierem, appropii, appropinsi, appropio, appropria, approprià , appropriamo, appropriando, appropriano, appropriare, appropriarlene, appropriarò, appropriata, appropriate, appropriato, appropriau, appropriava, appropriino, approprio, appropriò, apropi, apropia, apropian, apropiandola, apropiandosi, apropiare, apropiasse, apropiata, apropiate, apropiati, apropiato, apropio, apropri, aproprî, apropria, apropriado, apropriamo, apropriano, apropriante, apropriar, apropriare, aproprïare, apropriasseno, apropriata, apropriate, apropriati, apropriato, aproprii, apropriino, apropriò.

0.2 Lat. tardo appropriare (DELI 2 s.v. appropriare).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.); Microzibaldone pis., XIII/XIV; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. prat., 1319-50;

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Fare proprio, impossessarsi di qsa; dichiarare di proprietà di qno, assegnare a terzi. 1.1 Fig. 2 Attribuire adeguatamente, adattare, riferire; essere confacente. 2.1 Offrire in omaggio. 2.2 Imitare, rappresentare.

0.8 Fabio Romanini 03.11.1999.

1 Fare proprio, impossessarsi di qsa; dichiarare di proprietà di qno, assegnare a terzi.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 11, pag. 229.10: La seconda ragione, che movea Fallea, si era, che per ciò che le genti appropiano volentieri le ricchezze e le possessioni a loro, ellino non fanno solamente piato e tenzone in fra loro, anzi fanno li uni alli altri molte ingiurie e molte villaníe, e fanno gli uomini furnecci e ruberíe e molti micidi per le convoitigie delle ricchezze acquistare...

[2] Poes. an. urbin., XIII, 31.93, pag. 610: Però guardi çascuno / ke lo bene comuno / se vole aproprïare, / ka lo nobele Regge, / ki Li rumpe la leg[g]e, / se nne vorrà vengnare.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 232, vol. 2, pag. 331.20: et tutti li sui beni al comune di Siena si debiano appropiare.

[4] Stat. pis., 1318-21, cap. 7, pag. 1094.23: Item, iuriamo che alcuno de' mercanti del Porto non laseremo essere pesatore. E che nullo mercatante non s'aproprii nullo pesatore u misuratore.

[5] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 388, col. 3.19: Poy se levò Cesaro, lo quale dixe che stectesse aconfigi in fine ad certo tempo, et che fosse li loro bonj apropiati a lo communo.

[6] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 6, 97-111, pag. 148, col. 1.5: L'altro apropria, çoè li ghibilini s'apropriano la ditta aguia, ch'è segno publico e çusto, a parte.

[7] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 24. proemio, pag. 406.14: Furto non è altro, che contrattare l'altrui cose contra la volontà di colui di cui elle sono; e a·cciò vedere si cerca prima, se·lli uomini possono le cose, che sono di fuori da·llui naturalmente possedere, però che se ciò non puote fare, non le si puote apropriare, e se alcuno non le si puote apropriare, non potrebbe essere tolta l'altrui cosa, e per conseguente non sarebbe furto a torre cotali cose, però che non sarebbono d'altrui.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VI, cap. 30, vol. 1, pag. 257.9: Negli anni di Cristo MCCII, essendo consolo in Firenze Aldobrandino Barucci da Santa Maria Maggiore, che furono molto antichi uomini, co la sua compagnia i Fiorentini ebbono il castello di Simifonti, e feciollo disfare, e il poggio apropiare al Comune, però che lungamente avea fatta guerra a' Fiorentini.

[9] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 20, pag. 581.25: In altra manera quelli chi sse tolleseno o apropriasseno li predicti beni contra la forma de questa constitucione, oltra la predicta pena della excomunicatione, eo ipso perdano tutti li suoi beni...

[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 16.52, pag. 383: «Come a Italia, Solin disse, s'appropia / provincie assai, cosí date ne sono / a Libia, tra l'Egitto e l'Etiopia.

1.1 Fig.

[1] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 22, pag. 142.26: E per via di Presunzione è detto l'animo vanagrolioso, quando s'apropia l'altrui buono fatto.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 13, pag. 35.11: alcuna fiada suole essere infra el padre e 'l filgliuolo diverse voluntade e malavolença: a removare questo defecto in Dio apropriamo a lo Spirto S(an)c(t)o benivolença, tutte tre persone volliono una cosa.

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.19, pag. 199.22: Molti n'accolse, che speravano venire sì grandi con lui che in signoria rimarrebbono; e molti con belle parole, le quali assai bene colorava; e per la terra diceva: «Costoro s'appropriano tutti gli onori; e noi altri, che siamo gentili uomini e potenti, stiamo come strani...

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 34, pag. 76.33: Se l'arbore, che fa frutto, diletta a colui, ch'il piantò, e se il pastore ha allegrezza del frutto delle pecore sue; quanta credi tu, che sia quella di coloro, ch'hanno nutricato lo 'ngegno d'alcuno loro amico, ch'egli aveano addirizzato, e 'nformato quando egli era tenero, e rozzo, veggendolo subitamente cresciuto? Io t'appropio, e tengo per mia opera.

[5] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, 1.23, pag. 14: Vien la vecchiezza in tempo non pensato, / Sospinta ed affrettata dallo sprone / D'avversità e mutabile stato. / E questa età cotal di ciò cagione / S'appropria il dolor con lei congiunto, / Ed io provo, oimè! tal congiunzione.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 70, vol. 2, pag. 604.6: E appresso trovatolo in altri grandi peccati di resia, massimamente ch'egli s'avea voluto apropiare lo spirituale e 'l temporale dominio, di consiglio di Ioab, cioè di Ruberto conte di Proenza, faccendo contro al santo Vangelio, ove dice che Cristo, vogliendo fare distinzione dello spirituale dal temporale, disse: «Id quod est Cesaris Cesari, et quod est Dei Deo».

[7] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 10.13, pag. 281: «Non dubbiare, diss'io, che sia sí orbido / ch'io scriva cosa, onde non abbia copia / per te o per autor sentito o morbido; / ché matto è quel che sí nel cuor s'appropia / una cosa, che solo a sé vuol credere, / veggendo che fa male e follia propia».

[8] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), dedicatoria, pag. 226.15: Per che prendendo fiducia e sicurtà, e nel volere e parere del nostro don Giovanni confidandomi, non credendo potere errare seguitando, la Brieve collezzione della miseria della umana condizione vi mando, e quando sia di vostro piacere, a voi apropio e concedo, avendo confidenzia nella prona discrezione vostra, che la riceverete con quella lieta faccia che dal povero amico si dè ricevere uno piccolo dono, secondo che Cato n'amaestra, il che grandissima grazia mi fia...

2 Attribuire adeguatamente, adattare, riferire; essere confacente.

[1] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 1, pag. 196.1: Di come al toccamento s'appropiano certe cose. Propiamente li sentimenti del toccare sono questi, per virtude toccativa e palpativa, e lo suo corso in caldo, in freddo, in aspro et in dilicato...

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 28, pag. 62.28: Diversità di luogo non monta, nè leva a ben vivere, ma l'animo ben disposto. E però l'uomo non dee la 'ntenzione sua, e 'l proponimento appropriare a un luogo, ma dee pensare con seco medesimo, e dire: io nacqui per esser sempre in un luogo confitto, perocchè tutto questo mondo è mio paese.

[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 182.8: Adunque richieggiono i peccati nostri che non solamente noi incorriamo in questi pericoli, ma in maggiori. Noi dovemo appropriare il singulare diluvio alli particulari peccati essere stato da Dio mandato, siccome fu mandato da lui lo gienerale diluvio agli universali peccati per li quali tutta l'umana carne aveva scortata la via sua dell'umana gienerazione.

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 366.30: Pompeo domandollo da lui, se verrebe a battaglia con Cesere, e chi vincerebbe: [[Aruns]] tolse uno vitello, e apropriò la parte destra a Cesere, e la sinistra a Pompeo, poi l'aperse dentro, e trovò tutte le 'nteriora dal lato sinistro putride e verdi, dal lato destro tutto il contradio; per la qual veduta antidisse tutte le convenienze della battaglia...

[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 8, pag. 43.6: Per questi mille s'intende e diversi modi de' pecchati e quali sonno sì fatti, e tanti, e tali, che mente humana non li potrebbe scrivare, e ognuno appropria a uno dimonio, che così faccia pecchare.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 73, vol. 2, pag. 609.13: E ciò fatto, si levò frate Niccola di Fabbriano dell'ordine de' romitani, e propuose in suo sermone queste parole: «Reversus Petrus ad se dixit: 'Venit angelus Domini, et liberavit nos de manu Erodis ed de omnibus factionibus Iudeorum'», appropiando il detto Bavero per l'angelo, e papa Giovanni per Erode; e intorno a cciò molte parole.

[7] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 121-30, pag. 57.11: In questa valle, la quale tu variamente nomini, senza appropriarlene alcuno, abitaci egli alcuna persona, se quelli non fosser già, li quali per avventura Amore, della sua corte avendoli sbanditi, qui li mandasse in esilio [[...]]?

[8] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 320.23: Che se la Scrittura fosse stata revelata da Dio o ordinata a tale uso, lo Spirito Santo l'averebbe revelato agli Appostoli e alla santa Chiesa, come ha fatto delle parole sagramentali. Non l'ha fatto; e però non è lecito ad uomo vivente diputarle o appropiarle a tale uso di portarle scritte addosso, o di dirle o farle dire per alcuno effetto corporale o temporale.

[9] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 26.105, pag. 331: L'isola, per lunghezza, vi si copia / di cento venti miglia e 'l nome ad essa / quel d'Ibero oceano li s'appropia.

[10] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 262.17, pag. 314: Se io ho ben udito da' maestri / e da' dottor<i> de la scrittura santa, / ciascuno scrive e canta / ch'a Dio s'apropria la potenza intera, / perché dal padre uman<o> par che s'inestri / la possa e nel divin<o> sempre s'amanta; / con sì mirabil pianta / s'apropria al figlio sapienza vera.

2.1 Offrire in omaggio.

[1] Stat. prat., 1319-50, cap. 16, pag. 23.13: E nella prima raunata che si farà dopo la morte del fratello, li Priori raccomandino l' anima sua; e quella disciplina a lui s' appropii.

2.2 Imitare, rappresentare. || (Mattesini).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 136.9: 20. Eciandeu Phydias ayutaussi di certi verssi di Humeru in unu sou bellu dittu, ca, fatta que appi una statua di Jupiter Olimpiu, di la quali nullu homu no nd'avia fatta nìn plù bella nìn plù maravilyusa, adimandatu da unu sou amicu supra chò, in [chi loco la menti sua diriçanti la facchi di Iovi appropriau, respusi]...

[u.r. 05.02.2018]