APPROVARE (1) v.

0.1 adprobando, adprovando, adprovati, app., approba, approbano, approbao, approbare, approbaro, approbata, approbate, approbati, approbato, approbatu, approbavano, approbo, approva, approvai, approvan, approvando, approvandogli, approvandola, approvandosi, approvano, approvante, approvao, approvar, approvaranno, approvare, approvargli, approvarla, approvarlo, approvaro, approvarono, approvarsi, approvasse, approvassero, approvassono, approvata, approvate, approvati, approvato, approvavano, approvemmo, approvemo, approveno, approverà , approveranno, approverebbe, approverei, approveremmo, approveremo, approverete, approvi, approviamo, approvine, approvino, approvinsi, approvo, approvò, approvoe, approvollo, approvòllo, approvossi, appruobati, appruova, appruovano, appruove, appruovi, appruovo, appruvandu, appruvari, appruvau, apriviari, aproai, aproate, aproato, aproay, aprobare, aprobati, aprobato, aprobatu, aprova, aprovà , aprovâ, aprovadi, aprovado, aprovando, aprovandolo, aprovano, aprovanti, aprovar, aprovarai, aprovare, aprovarlo, aprovarloci, aprovaro, aprovarono, aprovarrà , aprovarsi, aprovassero, aprovat', aprovata, aprovate, aprovati, aprovato, aprovavano, aprove, aprovemmo, aprovenussi, aproverà , aproverano, aproverei, aproverò, aprovi, aproviamo, aprovino, aprovo, aprovò, aprovoe, aprovòe, aprovola, aprovolla, aprovollaci, aprovolle, aprovolleci, aprovollo, aprovolloci, apruova, apruovalo, apruovano, apruovi, apruovino, apruovo, apruvandu, apruvari, apruvata, apruvati, apruvau, 'provare.

0.2 Lat. approbare (LEI s.v. approbare).

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. fior., 1280-98; Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Stat. pis., 1302 (2); Doc. prat., 1296-1305; Stat. sen., Addizioni 1298-1309; Stat. pist., 1313; Doc. volt., 1322; Stat. collig., 1345.

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Doc. bologn., 1287-1330, (1287); Poes. an. ver., XIII sm.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. moden., 1335; Stat. bergam., XIV pm. (lomb.); Stat. venez., 1366.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. tod., 1305 (?); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Stat. perug., 1342; Doc. ancon., 1372; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Sostenere con prove; dimostrare. 2 Mettere alla prova, sottoporre qno a una verifica delle sue capacità (anche pron.). 3 Esprimere assenso; accettare; acconsentire a qsa, ritenere qsa conforme al bene o alla verità. 3.1 Rendere operanti provvedimenti legislativi o amministrativi, ratificare un atto; riconoscere l'idoneità di un'opera pubblica o la corrispondenza di un bene alle normative.

0.8 Fabio Romanini 03.11.1999.

1 Sostenere con prove; dimostrare.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), [son.] 32.14, pag. 342: Ma in te, Amore, veggio lo contraro, / sì como quello pien di falisone, / c'al cominciar no mostri fior d'amaro; / poi scruopi tua malvagia openïone, / qual più ti serve a fé, quel men ài caro, / ond'eo t'aprovo per signor felone.

[2] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Galatea], pag. 61.9: Eu no sai manefestar a ti la mea secreta volontade, enperçò qe lo engano tende li soi arguaiti en chascun luogo. Mai enpermordeçò eu aprovarai que caosa sea la toa lengua e la toa fe', et en qual parte lo to ençegno abia volontade de trarmi.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 8, pag. 167.9: La seconda scienza si è Logica, per la quale l'uomo sa approvare e rispóndare alle quistioni: chè, se l'uomo non sa ciò fare, elli è molte volte ingannato, perciò che Logica à podere di provare due contrari, cioè vero e falso in ogni scienza.

[4] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 9.39, pag. 63: ed io tal segno - per vero approvando, / di gioi, m'à mizo tale in pena certo, / di ciascun ben dizerto, / [ch]e fermo in vita amara e morte regno.

[5] Poes. an. ver., XIII sm., 69, pag. 16: O çiio del mondo, vermeia roxa, / ki a quel omo che ve servo de fe e d'ovra, / ch'ella Scritura ben l'aprova, / ch'el re del cel sì l'aloga / en maxon de paxo...

[6] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 4.13, pag. 107: Chi non è sagio non de' amaestrare / e chi folle cominza / mal pò finir ca sagio si' aprovato...

[7] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 10, cap. 3, par. 8, pag. 199.20: Quella voce più volentieri passa i cuori degli uditori, la quale s'appruova per la vita del dicitore, perocchè quello, che parlando comanda, dimostrando aiuta che si faccia.

[8] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 52, pag. 237.21: Stanziato è che la eredità de' morti dell'Arte di Calemala, e che a quella Arte fossono tenuti, si possa provare ne' piati che fossono dinanzi a' Consoli, secondo lo modo e forma di qualunque capitolo di statuto del Comune di Firenze, che di ciò parli per lo quale più agevolemente provare si possa, a uctilità e agevolezza del creditore, anzi e ancora che basti qualunque pruova che per li Consoli, a loro arbitrio e secondo buona equità di mercanzia, serà approvata.

[9] Stat. fior., 1335, cap. 31, pag. 37.24: Anche, s'avenisse che alcuno, o vero alcuni, volessero essere ricevuti et giurare a questa Parte, o vero che dicesse o dicessero di volere essere aprovato per Guelfo per alcuna cagione...

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Dedica, vol. 1, pag. 8.4: Adonca la vista esti plù certa ca lu tactu. Et altressì issa esti plù certa di l'altri sentimenti; e chò non cal apruvari ca esti cosa manifesta.

[11] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 13, pag. 50.23: E perdonato che lo re ebbe alla reina, bene approva la verità del proverbio e accordasi colla Scrittura, dicendo cosìe: - Quanto l'uomo più serve e piace al traditore, più disserve e più dispiace allo leale -.

[12] Stat. fior., 1357, cap. 83, pag. 376.5: E se alcun comperasse fictiçiamente alcuna delle dette boteghe, fondacho, o terreno, non possa però in quella stare o alcuno allogare, sança volontà di colui il quale in essa stesse o avesse condotta, sì come detto è, sotto la detta pena, et intendasi la compera fictiçia et non vera infino che aprovata non fosse essere vera per li detti XVI mercatanti o per le due parti di loro.

[13] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 46.13: Essendo predicato un Califfo da certi vescovi cristiani della fede, disse: «Voi dite che chi avesse tanta fede quant'è uno granello di miglio, farebbe muovere quelle montagne, e questo approvate per lo Evangelio.

2 Mettere alla prova, sottoporre qno a una verifica delle sue capacità (anche pron.).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 15, pag. 235.32: ciascuno savio si sforzarebbe di trovare novelle leggi, ed a mostrare com'elle fossero profittabili ed utili alla città, donde continuamente si mutarebbero ei dritti e le leggi delle città; e questo non sarebbe buono, anzi sarebbe pericolosa cosa alla città, chè le leggi ánno e debbono avere molto grande forza e grande virtù, perciò che sono approvate di lungo tempo...

[2] Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.), Canz. 4.44, pag. 76: In vano si ritruova / chi guardia non si prende / di quello che dispende, / in cui lo mette, se bene lo ['m]piega; / ca, fin c'om non s'apruova, / non sa chi grado rende; / sovente l'or atende / da te l'omo ch'a l[o] bisogno il nega.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.63, pag. 289: Fui nel settimo approbato, e doppio lume me fo dato: / fo 'l Nemico tralipato, non potennome engannare.

[4] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 78.10, pag. 196: l'altrier li chiesi un fiasco di raspeo, / che n'ha ben cento cogna 'l can giudeo, / in verità, vicin m'ebbe che morto. / - S'i' gli l'avessi chèsto di vernaccia! - / diss'ïo, solamente a lui approvare: / sì mi volle sputar entro la faccia.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.165, pag. 394: Contra l'acidia me aproai, / chi tem li cor adormentai, / morti e peigri a tuto ben; / de la quar monti mar ven, / desprexiacion metando for / e pusillanimitae de cor...

[6] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 102, pag. 337.16: Che ti parrà della chiarezza divina, quando la vedrai nel suo luogo? Questo pensiero non ti lascia alcuna lorda cosa stare nell'animo, nè alcuna cosa bassa, nè vile, nè crudele, perocchè dice, che Iddio è testimone di tutte le cose. Da colui, comanda egli, che noi siamo approvati, e a lui siamo apparecchiati, e che noi abbiamo ne' nostri cuori la sua eternità, perocchè colui, che l'avrà conceputa, e compresa nel cuore, per amore non temerà oste, nè ragunata, e non temerà minacce.

[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 100, pag. 393.28: - Messer Tristano, io v'addomando in grande cortesia, che voi mi prestiate vostre armi e vostre sovransegne e spada e cavallo, perchè a me conviene trarre a fine una battaglia a Disbergo, davanti al duca Argie, contro a uno cavaliere straniero, per amore d'una dama: imperò io vorrei le vostre armi, che sono più approvate che le mie -.

[8] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 76.3: Et erachi in parti cum quistu Serloni a kista sua mitati Arisgotu di Puczoli, lu quali divia haviri la mitati di la terra, zo è la quarta parti di Sichilia, chì era statu valirusu ad aquistari et fidili approbatu.

[9] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 22 [ser Ciano del Borgo a San Sepolcro], 91, pag. 49: Cansone, va' su la scala magnifica / del lombardo emisperio / e te con lei annodati; / quivi t'anida e quivi ti gratifica / socto cotale imperio, / e quando puoi aprovati / e di parlar con quei signori amodati, / ch'a lor governo non bisogna cittera, / ma buono è che tua lictera / si legga lì dai buon<i>' che più v'arivano / e, bene oprando, vivano...

[10] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 20, parr. 22-24, pag. 326.15: de che esso ancora li bateo e diventò omo. Or, stando un giorno Iove, el grande dio, cum Iuno soa mogliere in un contrasto qual è più gran luxuria, quella de l'omo o de la donna, per la qual questione elexero arbitro questo Tiresia, como omo che avea aprovato l'un sexo e l'altro.

[11] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 11.9, pag. 370: Come l' oro s' aprova al paraone, / così lo stato prospero e adverso / fa conoscer qual sia nostra virtute...

3 Esprimere assenso; accettare; acconsentire a qsa, ritenere qsa conforme al bene o alla verità.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1464, pag. 227: Ma chi di suo bon core / amasse per amore / una donna valente, / se talor largamente / dispendesse o donasse / (non sì che folleggiasse), / be·llo si puote fare, / ma no 'l voglio aprovare.

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 45.21: Occhi che sono in tenebre costumati, non puono el raggio de sonma vertù guardare: tenebre veggiano e tenebre approvan bone».

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 75, pag. 364.16: L'altra parte di questi filosofi, che sono detti [Peripatetici], questi dissero più perfettamente, ma non dannaro però il detto di costoro, anzi l'approvaro e fermaro, ma dissero più compiutamente; de' quali filosofi, il loro prencipe fu Arristotile.

[4] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 452.25: E fatto fine al suo parlare, molti di loro dicono di no, ma e più approvano di sì...

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 35, pag. 421.9: Li legati e li tribuni, e tutte le torme de' cavalieri, e li centurioni de' primi ordini laudaro e approvaro le parole del consolo.

[6] Stat. fior., 1354, cap. 20, pag. 19.21: e quello che parrà loro da riceverlo secondo i nostri capitoli, approvarlo per sofficiente e buono, e sollicitare i capitani che 'l mettono al partito delle fave.

[7] Doc. fior., 1360 (8), pag. 209.3: Et io Currado predetto confesso e approvo e voglio e sono contento a cciò che si contiene nella sopradecta scripta facta per mano del sopradecto Ser Francesco Masi notaio...

[8] Cronaca di Venezia, 1350-61 (venez.), pag. 241.16: La qual chosa, plaxete a tuti li viscovi e clerexi che iera là e generalmente a tuto lo povolo, aprovando esser bon ordenamento.

[9] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 85.21: E più approvata sarà la dottrina di quello maestro che acconcia nave fatta di legni disconci, che di quello che di legni bene disposti la componesse.

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 29, pag. 247.10: Allora tutti quilli Troyani in concordia laudavano et approbavano lo parlare che avea facto Anthenore.

[11] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 375, pag. 241.19: Voglilo prima provare, non una volta ma cento, tanto è a dire quanto molte volte; e in molti modi e in molti casi il dei provare anzi che l'appruovi per verace amico.

3.1 Rendere operanti provvedimenti legislativi o amministrativi, ratificare un atto; riconoscere l'idoneità di un'opera pubblica o la corrispondenza di un bene alle normative.

[1] Doc. bologn., 1287-1330, (1287), 1, pag. 61.3: Notifico a voi, meser lo capitanio, che la strata di Chalora e quela de San Zoano in Perzexeta s'aprovaro per conzie et com'elle no son conzie.

[2] Stat. fior., 1280-98, par. 61, pag. 69.24: Essendo la detta gente nel capitolo di rifettorio e in presença di frate Giovanni fiorentino, il quale era nostro frate allora sopra la Compagnia, approvarono e confermarono tutt' i capitoli e gli ordinamenti e le costituzioni di coloro che mantengono la Congregazione dela Trinitade e di coloro che mantengono la Congregazione degli Appostoli...

[3] Stat. pis., 1302 (2), cap. 38, pag. 989.8: Approvato est tutto lo suprascripto Breve per ciascuno capitulo, da Filipo di Martino e Lombardino, consuli de la dicta arte...

[4] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, Aggiunta 27, pag. 337.6: et in esso conseglio fare lèggiare per approvare e' decti ordini o vero ordinamento, così scripti e scripto per li decti sei...

[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 166, vol. 1, pag. 152.29: Et de le predette cose non si possa approvare necessità, o vero alcuna evidente utilità.

[6] Stat. pist., 1313, cap. 45, pag. 201.11: [F]ermati et approvati fuorono li ditti statuti per lo generale Consiglo del popolo, e lecti e volgariçati nello ditto Consiglo per me Maççeo s(er) Giovanni Bellebuoni, notaio della ditta Opera...

[7] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 108, pag. 49.17: le quale spese, ançi ch'el Camorlingo li paghi, se debbiano fare sentire al Singnore; e quelle che approvate siranno per lui, paghi, e l'altre no; e, se le pagasse, paghi di suo, e no gli sieno amessi salvo el salario digli officiali predicti.

[8] Doc. volt., 1322, 5, pag. 16.21: Et di quessta poliça et d'ongni cosa che per quessta cagione procedesse non si possa appellare né per neuno modo alcuno ricorso avere ad alcuno offitiale del Comune di Volterre. Et ch'i decti offitiali a quello ariento approvare si chiamino per gli singnori Dodici presenti del popolo di Volterre.

[9] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 10, pag. 194.16: E tale inquisizione fatta, approvata al detto modo, letta e recitata dinanzi a' detti Consoli e XII mercatanti, i Consoli incontanente facciano formare la condannagione di coloro contra cui sarà fatta la inquisizione, condannando quelli cotali e ciascuno di loro nelle pene che si contengono negli Statuti della detta Arte, contra li quali Statuti si troveranno avere fatto cotali, contra cui tale inquisizione sie fatta.

[10] Stat. moden., 1335, cap. 30, pag. 389.8: Lecte e publicate per ordene fonno tute le soprascripte constitucione e capitoli denanço da li homini de la dicta compagnia in lo Capitulo de la compagnia, e per loro e per cadauno de loro ratifficare [sic] et aproate fonno...

[11] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 140, par. 1, vol. 2, pag. 198.31: E le dicte recolte siano tale ke glie loro biene biene vagliano cinquecento libre de denare. E siano approvate e approvare se deggano per gli aprovatore de le recolte de quiglie, glie quaglie de portare l'arme la licentia domanderonno.

[12] Stat. collig., 1345, cap. 15, pag. 17.36: E che -l decto rectore col consiglo e camarlingho suoi sieno tenuti e debbiano e decti statuti fare approvare per l'officio de' signori priori dela terra di Colle cum quelle solempnità che ssi richeggiono, e se nol facessoro cacgiano in pena di s. v di dn. per ciascheuno.

[13] Doc. pist., 1352-71, Memoria allogagione tavola, vol. 1, pag. 156.16: et ancora promise uno overo due de' dicti quadri che ssi faranno, quando elli li arà facti, regare alla città di Pistoja con gabella di Firenze et quelli mostrare alli Operari che per li tempi saranno; et se bene staranno si debbiano marchiare col marchio dell'Opera di sancto Jacopo et se bene non stessero quelli racchonciare overo di nuovo fare se serà mistieri et alle sue spese e danpno e calo ancora alle sue spese a beneplacito de dicti Operari et cosí di tucti e nove quadri s'observi et cosí tucti approvare e marchiare si debbiano per li dicti Operari, et che quando regasse quelli quadri se bene staranno si pag[h]in a llui delli schocti et vecture di ronzini o altramente no...

[14] Stat. venez., 1366, cap. 130, pag. 60.30: Preso fo in Conseio di XL, che aprovò lo conseio di Provededori, sia concedudo gratiosamente ali artefici che faxe e vende le colce, che così co' li non à possudo segondo l'ordene vendre algun [panno] oltra grossi VI per braço, così diga ch'elli no possa vendere a grossi VII oltra lo braçço, sotto la pena e le condicion contente et aponude per grossi VI.

[15] Doc. ancon., 1372, pag. 245.30: Conciosia cosa che adunqua, como quella medisima vostra petitione subgionga, le dicte conventioni ac pacti grandi non tanto da nuy ma etiandio ad tucte le terre de la Ecchiesia de Roma che sonno in Ytalia hanno affecto, ad nui supplicaste humelemente, queste conventioni ac pacti servando ratificando et adprobando, overo quelle de novo incomenzando promictendo et affirmando, licentia et auctorità infino ad lungho tempo ad vuy dare de speciale gratia dignassemo...

3.1.1 Assegnare una carica pubblica; riconoscere una qualità o uno stato sociale.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 181.4: In lo tempo de questo Claudio, Piero apostolo vene a Roma, e li XXV anni el resse la chiesia, e predicando la fede salutevole, et de potentissime vertude quella lo aprova.

[2] Doc. prat., 1296-1305, pag. 245.18: eletti p(er) frate Bernardo (e) frate Nuto Benodi, minist(r)i dela Regola de' co(n)giogati, lo co(n)sillio de' quali sì è chotale, che piace loro che p(er) questo a(n)no che viene si faccia seco(n)do l'a(n)no p(ro)ssimo passato, cioè a poveri vergho(n)gnosi (e) a infermi (e) femine di pa(r)to che fossero i(n) istrema necessità. (E) sopra questi regare (e) ap(ro)vare sono chiamati due p(er) porta...

[3] Stat. tod., 1305 (?), pag. 284.8: Ancho provedemo e ordenamo ke qualunqua persona vole entrare nella nostra f., la quale ène el suo proprio vocabolo la sancta e vera croce, che el nostro pregiore e 'l soppregiore con lo consiglo degli discreti si se poçça excrivere nel quaterno co gl'altri per u- nuvicio e daiendo a lloro dui misi termene ad essere approvato e se medesmo fra gli dui misi se dega corregere d'ogne male usança et lassare omne vitio che en luy foxe...

[4] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 535.14: Doppo Cesare gli altri imperadori che seguitarono erano electi per lo Sanato Romano. Ma poi che sancta chiesa venne crescendo dovieno essare coronati e aprovati da papa o dal suo vichario.

[5] Stat. fior., 1335, cap. 2, pag. 7.8: Et così nominati, ponerli singularmente, et catuno per sé, a partito a fave nere et bianche: et tutti et singuli coloro li quali per tredici de' detti capitani et XIIII, che fave nere redderanno, approvato sarà, si scriva per due frati, li quali a ricevere le dette fave et sagretamente anoverarle per lo priore del detto convento a cciò saranno diputati, in catuna cedola per sé coeguale a l'altre sopradette...

[6] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 177.10: Del modo dello aprovare de' sensari.

[7] Stat. palerm., 1343, cap. 12, pag. 22.15: e lu quartu libru sia di VII membri: ki a lu primu membru si scrivanu li urdinamenti di la nostra cumpangna; in lu sicundu lu nomu di li richiputi e quandu e per cui aprobati...

[8] Stat. bergam., XIV pm. (lomb.), cap. 5, pag. 260.24: Ancora hano statuito e ordinato che lo ministro e li prediti conscieri habieno possanza e baylia de elezere uno bono e legale canepario de la predita congregatione, el quale sia approvato in la congregatione, e che adoperi lo officio de la caneveria de bona fede per conscilio del ministro e de li conscieri, el quale canepario duri per sesi mesi.

[u.r. 05.02.2018]