APPROVATO agg./s.m.

0.1 approbata, approbate, approbato, approbatu, approvai, approvata, approvate, approvati, approvato, aproai, aproay, aprobati, aprobato, aprovadi, aprovado, aprovat', aprovata, aprovate, aprovati, aprovato.

0.2 V. approvare 1.

0.3 Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Doc. sen., 1294 (3), (1294); Stat. pis., 1321; Stat. volt., 1348; Stat. lucch., XIV m.

In testi sett.: Parafr. Pater noster, XIII sm. (ven.); Memoriali bologn., 1279-1300; Elucidario, XIV in. (mil.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Stat. castell., XIV pm.; Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.7 1 Sostenuto con prove, dimostrato; giudicato valido. 2 Messo alla prova ripetutamente, esperto; collaudato. 3 Conforme alla comune idea di bene o di verità, accettato, apprezzato. 3.1 Reso operante, ratificato; riconosciuto idoneo o corrispondente alle normative. 4 Sost. Chi ha ottenuto il riconoscimento di una propria condizione.

0.8 Fabio Romanini 03.11.1999.

1 Sostenuto con prove, dimostrato; giudicato valido.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 72, pag. 82.1: I piacevoli movimenti del corpo, cioè delle mani e de' piedi, e della cera del volto e di tutta l'altra persona, che fa il dicitore in sul favellare, ch'è la seconda parte del ben profferere, i quali, se temperatamente si fanno, rendono la diceria più approvata e piacente, vogliendo in quanto è possibile mostrare, sì fa bisogno al dicitore tre cose di sapere.

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 8, pag. 622.26: Anche del iudicio di Dio dovemo avere grandi pensieri, però ch'egli è secondo veritá, infallibile: dove si iudicherá tutto 'l male iudicato, riproverá tutto 'l male approvato e risentenziará tutto 'l male sentenziato; dove catuno riceverá merito di quello c'hae fatto in anima e in corpo.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 109, vol. 3, pag. 534.12: Al secondo: quale Fiorentino, se uomo si può dire, per virtude puote esere dimentico della divozione e della benevolenzia tra lla casa reale e' tuoi pregenitori e 'l Comune di Firenze da lunghi tempi congiunta, e con graziosi effetti e diversi avenimenti per successione di tempo aprovata?

2 Messo alla prova ripetutamente, esperto; collaudato.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 306.22: Homo di vertù errato e approvato longamente en visio, è come errato in fede, ché visio vertù li senbra, e pascie in ciò, come quella che già pascea veneno per cibo soave e bono...

[2] Lett. sen., 1294, lett. 10, pag. 66.8: Unde sapiate che io vorrei suo bene e suo vantagio; ma voi vedete lo stato dei nostri fati, se sonno tagliati da menarli a giovano che non fusse molto aprovato; e s'io il volese, forse altri nol vorrebe.

[3] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 12.32, pag. 106: El primo scudo, sinistro, / l'altro sede al deritto. / Lo sinistro scudato, / un diamante aprovato: / nullo ferro ci aponta, / tanto c'è dura pronta...

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 128, pag. 501.26: imperò ch'ell'era sentenzia data per re, conti e baroni, che Tristano era pure il migliore cavaliere del mondo; e volendo trarre de' migliori l'uno, il più fine e 'l più approvato, Tristano fu desso.

[5] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 541.23: Credì a mi aprovado: nu' odiemo li fasti desmesuradi, spesso lo volto tasando ha semença de odio. || Trad. experto.

3 Conforme alla comune idea di bene o di verità, accettato, apprezzato.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 3, cap. 10, par. 3, pag. 97.17: Ambruogio, primo de officiis. Aggiugnanci agli approvati antichi, chè, siccome l'usare cogli uguali è più dolce, così cogli antichi è più sicuro, li quali con magistero e menamento di vita adornano i costumi de' giovani.

[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr., cap. 5, pag. 234.7: e considrando che 'l bon dicetore di' essere ben custumato e dé avere in sie acti boni et aprobati, e dé essere constante, fermo e ben parlente...

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 198, pag. 136.3: Semeiantemente qui ke sta in la comunitade de la Giexa, e no in publicamente tugi sevray, li soy sagramenti in firmi e aproay; ma poy ke illi in paresmente sevray, no in ni firmi ni aprovadi.

[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 368.6, pag. 227: S'eo voyo dir d'Amor per trayedìa, / el èe cortese, nobelle e çentile; / e fuçe la cosa rusticha e vile, / e questo per modo di comedìa; / poy reprende caschuna vilania / per satyra cum aprobato stile...

[5] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 2, pag. 27, col. 2.17: Del mese di giugno che passò presente Anni Domini MCCCXVIIII uno sancto religioso di solenne e approvata religione vedendo coloro che questa doctrina predicano come nullo pensiero si debba ricevere se non da Dio, come di sopra è notificato...

[6] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 5.19: Ficca dunque, lettore, l'occhio dell'intelletto, e cerni; ficca le labbra, e ciba l'approvata dottrina di tanto autore, acciò che dietro a tali orme passeggi.

[7] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 10, par. 1, vol. 1, pag. 44.6: Noie giudece, cavaliere e conpangne, donçelgle e borghiere de la podestade e del capetanio giuramo a le sante de dDio evangelie fare e adoperare gl'ofitia a noie conmesse e che se conmecteronno, ed anpire a buona fede, sença fraude, tucte quille cose le quagle specteronno e spectano al nostro ofitio e a noie s'enporronno, sença alcuna acceptione de persone, secondo le legge e gle statute e gl'ordenamente del comuno e del populo de Peroscia e l'uçançe aprovate...

[8] Stat. volt., 1348, cap. 10, pag. 21.17: Salvo che non si possa ricevere alcuno che fusse uscito d'alcuna religione approvata, nella quale avesse fatto promessione...

[9] Stat. castell., XIV pm., pag. 214.2: Et abbiano visitatore preite el quale sia d'alcuna religione approbata, lo quale de li falimenti ke se fessaro dia penetença saluteveli né alcuno altro possa fare a loro questa visitatione.

[10] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 24, par. 5, pag. 395.15: Ché chi non si maravilglierà o abbaira, gl'ingnoranti di divina scrittura, de più giovani di maturezza di costumi difallenti non isperti, non disciprinati, e alquna volta notoriamente criminosi a maggiore volontà delle chiese essere dinanzi messi in fatto di malvagità di simonia e per preghiere di possenti, io non dico punto già per paura, di servigio o affinità di sangue, dibuttati o nnigligienti i dottori di santa scrittura, uomini aprovati d'onestità?

[11] Destr. de Troya, XIV (napol.), Prologo, pag. 47.31: uno Iudice Guido de la Colonna de Messina, homo de approbata descriptione e sottile intendemento e famoso dectatore...

3.1 Reso operante, ratificato; riconosciuto idoneo o corrispondente alle normative.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 69, vol. 1, pag. 90.8: IIIJ. Et che la podestà di Siena sia tenuto, infra uno mese, constregnere el camarlèngo et IIIJ proveditori del comune, fare restituire al comune di Siena quelle quantità de la pecunia, le quali avessero pagato et non fussero approvate per li approvatori de la detta ragione. Et che se la podestà questo pretermettarà, o vero non farà restituire al comune le dette quantità non approvate, perda del suo salario tanto quanto fussero le somme de la pecunia, le quali approvate non fussero.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a, cap. 75, vol. 2, pag. 528.35: Et se poscia che sarà cassato dal detto sindaco, alcuna comunanza del contado et giurisditione di Siena o vero alcuna università de la città di Siena fusse trovata cotale statuto, cassato et irritato [sic], o vero altro breve o vero capitolo, che l'approvato per esso sindaco o vero che di sopra detto è, oservare et fare oservare o vero oservare lassare, sia tenuto et possa, el detto sindaco, cotale comunanza in L libre di denari condannare...

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 8, cap. 2.11, pag. 254: Però che più son le Regole al mondo, / Ch'à l'una una oservanza, et l'altra un'altra; / Ma tanto dico, prendasi ad alchuna / Dell'aprovate Regole della Chiesa, / E quella faccia che letta le sia, / Et che, se leggier sa, la legga bene; / Tutto l'oservi giusto a suo potere.

[4] Stat. pis., 1321, cap. 110, pag. 288.24: Statuiamo et ordiniamo, che nulla persona in de la sua casa, u botega propria u conducta, panni di lana u di lino u canape tegna u riceva, se none in del fondaco approvato in de la corte dei Mercatanti; et se non quela persona in prima arae iurato li comandamenti dei consuli et li statuti de la corte fermi tenere.

[5] Stat. fior., c. 1324, cap. 93, pag. 121.9: e ivi in quello consiglio per lo aveduto uomo Geri Cardinali Camarlingo della Camera del detto Comune, fatta proposta, e poscia fatto e vinto il partito, secondo la forma degli Statuti, a bossoli e pallottole [[...]] e poscia per li predetti segnori Priori dell'Arti e Gonfaloniere della Giustizia, con diligente examinazione e diliberagione di loro officio, l'autoritade e vigore inanzi messo, fatto, e vinto int[r]a loro, secondo la forma degli Statuti partito, e segreto scruttinio a bossoli e a palottole provedute, aprovate, e confermate...

[6] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 29, pag. 18.25: Onde dice Valerio: e così alli vecchi consulti del Senato la lettera del 't' si solea soscrivere e per quello segno si significava che li tribuni aveano approvati li decreti (t), i quali tribuni, avegnadio che per lo comune bene del popolo veghiassero e fossero occupati a costringere gl'imperii (s), nondimeno sofferivano che gl'aprovati decreti fossero ornati d'ornamenti e di vasi d'argento e d'anella d'oro, manifestamente (u) donati, acciò che l'auctoridate de' magistrati fosse più ornata per uso di cotali cose.

[7] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 151, par. 4, vol. 2, pag. 545.7: E che niuno cambiatore overo mercatante possa tenere alcuno peso de fiorino maiure del peso sopreditto del comuno così aprovato.

[8] Stat. lucch., XIV m., pag. 205.34: Et le ragioni rendute e approvate si scrivano in uno libro per ciò deputato, sie ke noi quando volessemo, o li nostri vicari e visitatori, possiamo sapere e vedere la buona o la ria amministragione di ciasschuno anno, considerando dall'uno anno all'atro.

[9] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 218.5: Ma açò che alguno, in questa nostra regola de vivere permagnando o che la doverà domandare ça indreo, no se spaventi de obligasone de algun comandamento se i ordenaminti de questo modo averà dito de observare; açòe ch'el non sia tegnuo quilli in fine alora in tuto observare sì como quij è tignuj a i ordenaminti i quali vovisse professione in li ordeni approvai, imperçòe avertamente çuegemo dechiarando che lo nostro collegio non intende alguno in tal modo obligare.

[10] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Prologo Tb, vol. 4, pag. 491.16: Noi siamo assai ripresi dalli dottori Ebrei; e c'improperano che noi transferiamo questo libro in latino, facendo contra la loro bibbia e li loro instituti approvati.

3.1.1 Incaricato di un ufficio pubblico; riconosciuto in uno stato sociale.

[1] Doc. sen., 1294 (3), (1294), pag. 34.32: Inp(r)ima Piero Bechaltufo, Gino Petruccii, Manuccio Achorsi, Vitaluccio Ioh(ann)i lo p(r)imo dì (e) lo secondo (e) lo terço, Benenchasa Luna(r)di lo terço dì co· loro. Gl'ap(ro)vati d'essi (con)fini (e) possessioni fuoro gl'infrasc(r)ipti i(n) conco(r)dia dela magiore p(ar)te d'esse.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 19, vol. 2, pag. 309.36: Poichè dunque così perfetti, ed approvati Santi lo canto ordinarono, e usarono, certo segno è, che ello è molto necessario, e utile, quando si usa divotamente, e fra l'altre sue grandi utilità si è questa, cioè, che, come si dice nelle Collazioni delli santi Padri, caccia l'accidia, ed eccita la mente a devozione, e contemplazione della celeste gloria.

[3] Stat. fior., 1357, cap. 99, pag. 381.32: Statuto et ordinato è che tucti et ciaschun sarto maschio o femina della città di Firençe, i quali l'arte di sarti piuvicamente et palesemente exercitano o ch'eserciteranno nella città predetta, sien tenuti et debbano promectere et iurare et sofficentemente sodare dinançi a' Consoli della detta arte di rigattieri che per lo tempo saranno, per buoni e sofficenti malevadori aprovati per li Consoli predetti o per la maggior parte di loro...

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 8, pag. 168.31: E infra monte atre cose chi de ello se dixen granide, fume dito da li religiosi omi e aproai che in lo dì de la sua morte, stagandoli d'intorno monti e cari citain e piançando lo partimento de così santissimo lor paire e seando da lor cum gran pianto spiao:

4 Sost. Chi ha ottenuto il riconoscimento di una propria condizione.

[1] Parafr. Pater noster, XIII sm. (ven.), 42, pag. 176: Amen digano guagnelisti, profeti e confesuri / e tuti gl' aprobati virtute celorum. Amen .

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, 1.42, pag. 4: «Amen» digano guagnelisti, profeti e confesuri / e tuti gli aprobati virtute celorum.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 405, vol. 2, pag. 404.35: Anco, statuto et ordinato è, che per alcuno maleficio, unde si facesse accusa o vero denuntiagione o vero che si procedesse per inquisitione, non possa nè debia alcuno essere messo ne la pregione del comune di Siena, nè essere ditenuto nel palazo del comune o vero in alcuno altro luogo (et fatta è questa agionta, cioè: nè essere ditenuto nel palazo etc. anno Domini Millesimo CCLXXXXVJ Inditione VIIIJ, del mese di magio) se vorrà quel cotale dare ricolte delli aprovati per quella quantità che richeresse el maleficio del quale alcuno fusse accusato o vero denuntiato, o vero contra lo quale si facesse inquisitione.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 479, vol. 2, pag. 457.18: Et ciascuni così approvati per li sopradetti officiali, ciascuno giudice del maleficio sia tenuto ricevere in ricolte, per quella quantità ne la quale approvati saranno, da colui el quale loro in ricolte dare vorrà, se cotale approvato vorrà entrare per ricolta per colui dal quale sarà rinchiesto.

[5] Stat. fior., 1335, cap. 2, pag. 7.16: Anche simigliantemente i nomi de' detti approvati ne· libro, o vero quaderno, o vero carta, la quale è appo il detto priore de' frati d'Ogni Santi, co' suoi di quello sexto, segretamente et singularmente si scrivano.

[6] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 101, par. 3, vol. 1, pag. 333.13: Ma de coloro, ei quagle seronno notarie po' 'l dicto tenpo, cotale modo se serve che per gle predicte priore dei notarie deggano essere esaminate e aprovate overo reprovate: e se dengno serà, l'aprovato sia posto e scricto êlla dicta matricola e êllo dicto statuto.

[u.r. 20.02.2008]