ARÀBICO agg./s.m.

0.1 arabica, arabicha, arabiche, arabichi, arabicho, arabici, arabico.

0.2 Lat. arabicus (LEI s.v. arabicus).

0.3 Gatto lupesco, XIII sm. (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Gatto lupesco, XIII sm. (fior.); Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.); Stat. pis., 1318-21; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

0.7 1 Dell'Arabia, arabo; [più generic.:] mediorientale. 1.1 Fig. [Con valore spregiativo:] di cattivo carattere. 2 Sost. Lingua araba. 3 Sost. Nativo o abitante dell'Arabia.

0.8 Roberta Manetti 23.05.2000.

1 Dell'Arabia, arabo; [più generic.:] mediorientale.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 132.8, pag. 98: y' non exprimirey, ben vidi tu, / la stolta vogla che [è] la ytalica, / che fanno sé servi de çente galica / perché l'un l'altro non conporta plu, / e figereben per parte Yesù / come fu morto en tera arabica.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 32, pag. 114.10: gran parte ne giace rifiutato, ben che dilacerato sia tutto: il quale il sole e la pioggia e 'l vento macera sopra la tinta terra, fastidiosamente mescolando le romane ceneri con l'arabiche non conosciute.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 18.18: Ella levata in alto va nell'isola di Pafo, e lieta con disiderio rividde le sedie sue, ove è il templo suo, e cento altari si scaldano d'incenso arabico, ed uliscono di freschi fiori ghirlandati.

[4] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 1 ch., pag. 158.28: anche de l'aneyzely (aneyzely è nome arabico e viene tanto a dire quanto fuoco che discenda disopra).

[5] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1127.2: E, chi ciò non crede, riguardi a' re assiri, a' re egiziaci, tra le dilicatezze e gli odori arabici effeminati...

[6] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 10.20, pag. 365: Negli anni de la grazia del Signore / secento venti sei fu Macometto, / al tempo di Eraclio imperatore. / Di vil prosapia, povero e soletto, / nacque costui ne l'arabico seno...

1.1 Fig. [Con valore spregiativo:] di cattivo carattere.

[1] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), cant. 2, ott. 5.5, pag. 23: Le vecchie son crudeli e invidiose, / le vecchie son nimiche d'ogni bene, / verso gli amanti sempre dispettose, / e sempre aparechiate a veder pene; / arabiche, superbe e maliziose, / avare, cieche e fuor d'ogn'altra spene...

2 Sost. Lingua araba.

[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), prologo.3, pag. 7.3: Il quale libro fece traslatare di caldeo e de arabicho in uolgare castellano lo Re don Alfonso figlio del molto nobile Re don Ferrando e della reina donna Beatricie...

[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 12.39: Perciò per tutte queste ragioni vogliamo incominciare prima a parlare dell'orsa minore, la quale chiamano in latino ursa minor, e in castellano ossa menor, e in fiorentino orsa minore, e in arabicho dubalaç car, la quale è la prima figura di tutte l'altre che sono in questa parte.

3 Sost. Nativo o abitante dell'Arabia.

[1] Gatto lupesco, XIII sm. (fior.), 59, pag. 290: Io me ne vo in terra d'Egitto, / e voi' cercare Saracinia / e tutta terra pagania, / e Arabici e 'Braici e Tedeschi...

[2] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), Pt. III, cap. 7, pag. 136.19: In cotale luogo dicono alquanti ch'è una terra che ae nome Arabia, imperciò che Lucano favellando di questi Arabici che vennero in aiuto di Pompeo disse: «O voi Arabici, che siete venuti in lontano paese, voi vi maravigliate che non potete fare l'ombra sinistra», impercioe che in loro contrada alcuna volta avieno l'ombra occidentale, alcuna volta l'ombra orientale...

[u.r. 23.02.2016]