0.1 arce, arci.
0.2 Lat. arx, arcem (LEI s.v. arx).
0.3 Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?): 1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Edificio o luogo fortificato (in partic. in posizione elevata).
0.8 Roberta Manetti 30.12.2004.
1 Edificio o luogo fortificato (in partic. in posizione elevata).
[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 9, ott. 2.1, pag. 541: Sovra l'alta arce di Minerva attenti / Venere e Marte a rimirar costoro / stavan, fra sé dell'ordine contenti / che preso fu per li prieghi fra loro.
[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 35, pag. 787.30: e di mura co' suoi successori cingono l'arci di Palatino, e monte Celio e Aventino con gli altri colli già da umile piano erano levati a soggiogare il mondo.
[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 16, pag. 199.17: Ma oltre tutti questi modi, m'occorse la morte di Pernice, caduto dell'altissima arce cretense...
[4] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Pr 9, vol. 5, pag. 634.18: [3] Mandò le ancille sue, gli apostoli e predicatori acciò clamassero tutti all'arce del cielo e alle mura della città celeste...
[u.r. 09.02.2018]