ARDORE s.m.

0.1 ardô, ardor, ardore, ardori, arduri, ardurj.

0.2 Lat. ardor, ardorem (LEI s.v. ardor).

0.3 Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Metaura volg., XIV m. (fior.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ven., XIII; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Columba da Vinchio, XIV (piem.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Stefano Protonotaro, XIII m. (sic.); Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Fuoco, fiamma, incendio; l'ardere, il bruciare. 1.1 Calore intenso e violento del fuoco o del sole; vampa. 1.2 Sensazione di bruciore fisico (causata da febbre o dall'infiammazione di un organo). 1.3 Signif. incerto: atto del respirare? Forza fisica? 2 Fig. [Con senso neg. o pos.:] incendio, vampa, per lo più d'amore profano o divino; passione; dolore, tormento. 2.1 Fervore, intensità, violenza di sentimenti (sia pos. sia neg.) e inclinazioni o di devozione religiosa. 2.2 Fervore bellicoso, ardimento. 2.3 Fervore di ispirazione poetica, di eloquenza ecc. 3 Fig. Brama, fervente desiderio; fortissima inclinazione verso qualcosa. 3.1 Lussuria ardente. [Rif. ad animali:] calore.

0.8 Roberta Manetti 30.08.1999.

1 Fuoco, fiamma, incendio; l'ardere, il bruciare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De peccatore cum Virgine, 60, pag. 50: De di in di peccando, tu miser peccaor, / In log k'el t'á servio, tu g'he portao dexnor. / Adoncha cum debl'eo recev ti malfagior? / Tu e' degn de fí corto entr'infernal ardor

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Son. 248.10, pag. 273: L'arco sí spon lo fonte del piacere, / unde avene sman[ï]ante furore; / dal fuoco, unde accese son le guere, / e' par che sia un encendivo ardore, / il qual sí 'ntende lo fiero volere, / che per nulla copia si stuta fiore...

[3] F ser Pace notaio, XIII (tosc.), Novella gioia e nova innamorança, 12: Subitamente con un solo isguardo / quando la· vegio, un ardore mi· rasembra / d'un foco e d'una fiamma delicata, / k'êl cor m'à preso tanto k'eo tucto ardo. || CLPIO, P 130 Pace.12.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 14.37, vol. 1, pag. 229: Quali Alessandro in quelle parti calde / d'Indïa vide sopra 'l süo stuolo / fiamme cadere infino a terra salde, / per ch'ei provide a scalpitar lo suolo / con le sue schiere, acciò che lo vapore / mei si stingueva mentre ch'era solo: / tale scendeva l'etternale ardore...

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), C. 26.25-33, pag. 623, col. 2.15: Qui fa un'altra comparazione a l'acendimento e ardore delle ditte fiamme, e dixe ch'era tale quel de ciascuna cum fo quel che vide quel che se vengiò cum li ursi ...

[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 5, pag. 124.12: per istudio de' distruggienti disfacitori, e per l'ardore delle divoratrici fiamme, l'alta fortezza fu distrutta e disfatta.

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 388.7: O sommo delli dei Appollo, guardiano del santo Soratte, il quale noi prima adoriamo, al quale si pasce pineo ardore nella pira...

[8] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 28.6, pag. 613: Sopra di questi l'arabe ricchezze / e quelle d'oriente con odori / mirabil fero delle lor bellezze / il terzo suol composto sopra i fiori; / quivi lo 'ncenso, il qual giammai vecchiezze / non conobbe, vi fu dato agli ardori, / e il cennamo più ch'altro durante, / e il legno aloè di sopra stante.

[9] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 25, parr. 30-35, pag. 380.26: D. fa qui una comparatione molto sotile, mostrando uno color bruno, il qua sta inanti a la vampa, lo qual procede per lo papiro in suso, Che non è nero ancora, idest che non ha ancora pigliato la negreza, lo bianco, lo qual è ne l'ardore, more, però che se ne va e torna nigro.

[10] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.129, pag. 126: Fuoco parea la sua [[scil. della Carità]] façça venusta, / come fosse combusta, / e lo vestito dela diva saggia / era depinto de rosso colore. / E dietro i passi del fervente ardore / passeggiava Concordia, Gracia, Pace / et Indulgencia con Compassione...

- Fiamme dell'inferno.

[11] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 139, pag. 109: Qual è quel hom, tant fos auso e bricon, / no vol audir li bandi e 'sti sermon? / Perda la testa senç[a] ogno tenore, / arso serà e brusato entro in cammino ardor. || Lezione incerta.

[12] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 325, pag. 249: E scampa l'om da morte e da grand arsitá. / Ella no lassa andar in tenebros ardor / E è molt grand fedhusia denanz dal Crëator / A tute quel persone ke la fan per so amor...

[13] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 46.20, vol. 2, pag. 354: Tutti cum fermo coragio / vo' pregam cum reverença / ké n'aitiati a la sententia / ki non n'andiamo en quello ardore.

[14] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 207.15: Dice Isaia: «Chi di voi potrà abitare co gli ardori sempiterni? Questo fuoco sarà nel mio furore; di notte e di dì non si spegnerà, ma il suo fumo salirà in sempiterno».

[15] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 27.5, pag. 101: Agi piatanza de me peccatore, / che so stato en errore longo tempo passato: / a gran deritto ne vo a l'ardore, / ca te, Segnore, sì ho abandonato / per lo mondo taupino, lo qual m'è venino, / e dato m'ha en pino de pena abundanza.

- Fiamma o fiammella luminosa.

[16] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 22.54, vol. 3, pag. 362: E io a lui: «L'affetto che dimostri / meco parlando, e la buona sembianza / ch'io veggio e noto in tutti li ardor vostri, / così m'ha dilatata mia fidanza, / come 'l sol fa la rosa quando aperta / tanto divien quant'ell'ha di possanza.

[17] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Paradiso.84, pag. 253: E quindi nel Giove sen sale, / dove un'aquila fanno i santi ardori / di sé mirabile e bella, la quale / gli solve il dubbio d'un che nato sia / su lito, senza udire o bene o male / di Dio, mostrando quel che di lui fia...

[18] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 209.6, pag. 256: Vergine pura e sol unica luce, / Ornata sei di stelle in ogni parte / Così ch'in te si vede ogni splendore, / Amor mi stringe sol di dire in parte / Del tuo bel viso che tanto riluce / E fiammeggiando rende grande ardore...

- Fig.

[19] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 29.48, vol. 3, pag. 481: Or sai tu dove e quando questi amori / furon creati e come: sì che spenti / nel tuo disïo già son tre ardori.

- Santo ardore: fiamma dello Spirito Santo.

[20] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 3, pag. 69.19: quando il Figliuol di Dio, avendo spogliata di molti prigionieri l'antica Dite, e essendo al suo padre ritornato, e mandato a' prencipi de' suoi cavalieri lo 'mpromesso dono del santo ardore, volendo che l'ultimo ponente sentisse le sante operazioni...

1.1 Calore intenso e violento del fuoco o del sole; vampa.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 385, pag. 225: Per ann quarantasete viví molt aspermente, / Molt fé grev penitentia a lox dr'Omnipoënte. / Entro desert portava grand freg e grand ardor, / Dond le soe membre en fagie e negre e 'd grand sozor.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 22.20: E anche perchè più terra rimane non abitata in Africa, per l'ardore del sole, che non fa in Europa per lo freddo, ee non conosciuta dalle genti...

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 2a, pag. 56.15: unde la luna essendo facta per noi in quello stato ke a noi ène più utile dia essere (et) variare: se ella fusse tonda averia proprio lume, se avesse el proprio lume averia el proprio foco, e se avesse el proprio foco averea nocevole ardore...

[4] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 54.4, pag. 848: Lo parpalione corre la rivera, / là ove vede lo claro splendore, / e tanto va girando la lumera, / che lo consuma lo foco e l'ardore.

[5] Poes. an. urbin., XIII, 10.22, pag. 557: Stanno la Vergen nanti la croce, / dicea al fillolo ad alta voce: / «Lo tuo dolore molto me coce / plu ke foco e nnullo ardore».

[6] Mazzeo di Ricco (ed. Contini), XIII sm. (tosc.), 1.18, pag. 150: Ben mi menò follia / di fantin veramente, / che crede fermamente / pigliar lo sol ne l'agua splendïente / e stringere si crede lo splendore / de la candela ardente, / ond'ello inmantenente / si parte e piange, sentendo l'ardore.

[7] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4308, pag. 162: E se tu non lo fas, in veritade / Io te afermo de segurtade, / Che io ho uno tal conseio messo, / Che ponto non firas desmesso, / Co de fame aver tal pena, / Che vuy serí arssi la maytina / In uno toro de rame ardente / Tuti quatro comunalmente / En tal angoscia et ardor, / E cossí finiré con gran dollor. || In bilico fra senso proprio e senso fig. ('dolore', 'tormento').

[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I cap. 5, pag. 620.4: non dando giammai alle loro corpora consolazione di veruno diletto, né di veruno buono cibo, né di veruno dilicato letto, né di veruno buono vestimento, stando nell'ardore del sole tutti ismorti e pallidi per l'astinenzia.

[9] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 39, pag. 166.16: Sì, si pò provari: ca nuy ligimu jn lu libru de 'Genesi' ki quandu Deu punia li Sodomiti, pluvia focu e sulfaru, a zo ki lu focu li abruscassi e lu fituri de lu sulfaru li auchidissi: ca comu li Sodomiti pir killu piccatu avianu sentutu et arduri de cuncupiscencia e fituri de carni, cussì Deu volci mustrari jn la pena loru et arduri di focu e fituri di sulfaru».

[10] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 238.8: L'amore de' ferri, scellerata insania di battaglia, trabocca sopra l'ira; come quando fiamma di verghe si desta sotto il vaso undante con grande suono, e l'acqua si lieva in alto per l'ardore; la potenzia dell'acqua si muove furiosamente dentro, e il fummoso fiume abonda d'alta schiuma; e l'onda già non si riceve...

[11] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 8.18, pag. 696: Nessun pastore è or rimaso fori / ne' campi aperti con le sue capelle, / ma sotto l'ombre mitigan gli ardori.

[12] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 19, ch., pag. 264.1: Ma ora quel mare che pareva verde pare rosso, imperciò che le terre le quali li erano dintorno ed erano coperte dal Nylo sono oggi scoperte; e per lo grande ardore del sole l'arena che lli è dintorno diventa rossa e fae parere l'acqua rossa.

[13] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 48, pag. 100: Lo terre[n] rosso over g[i]allo / L'è magro per natura sença fallo: / Caldo e secco è per acidente / Per l'ardore metalico ch'el sente.

[14] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 25, parr. 42-44, pag. 382.1: Questa gran ferza si è l'ardore del sole che arde a modo de una ferza quando l'omo è batuto con essa ne li dì caniculari.

[15] Stat. cass., XIV, pag. 90.20: Sed quilli fratri alli quali Die done gracia potere sé abstinere, sacian sé habere p(ro)p(ri)a mercede de Dio. Che si voy la necessitate de lu loco voy de la labore, voy lu ardore de l'estate demandane plu, sia i(n) arbitrio del p(ri)ore...

[16] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 27, pag. 251.27: Ché in ço sosten lo fogo, che lo vê, e perçò ch'elo se vê arde', perçò arde; e per questo modo la cosa corporea, çoè lo fogo, arde la incorporea, quando da lo fogo visibile receive ardor e dolor invisibile.

- Calore delle fiamme dell'inferno.

[17] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 139, pag. 59: Tanfin k'um s'è il mondo se tu vo' far pur mal, / E mi e ti tradhisci entro fog infernal, / O nu havram semprunca ardor sempiternal, / Puzor e vermni e giaza, dolor e omiunca mal.

1.1.1 Massa d'aria calda.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 9.68, vol. 1, pag. 151: E già venìa su per le torbide onde / un fracasso d'un suon, pien di spavento, / per cui tremavano amendue le sponde, / non altrimenti fatto che d'un vento / impetüoso per li avversi ardori, / che fier la selva e sanz'alcun rattento / li rami schianta, abbatte e porta fori...

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 9 parr. 34-35, pag. 208.1: Qui D. mostra como per queste sozze onde de questa pallude venia Un francasso etc.. E fa comparatione d'un vento el qual vene con impeto per li contrari ardori, idest per la contrarietà de li alimenti de che se genera...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 42, pag. 481.16: ed era questo vento sonoro per gli avversi ardori, cioè vapori o essalazioni, li quali surgono della terra; li quali chiama «ardori», per ciò che sono caldi e secchi; e, se così non fossero, non farebbon suono.

1.2 Sensazione di bruciore fisico (causata da febbre o dall'infiammazione di un organo).

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 139.3, pag. 101: Eo credo che la sete se endivina / lo dïe ch'eo sonto çeçunatore, / ché tute le colere cum ardore / atorno 'l figato mi fa salina, / e sento, finch'eo levo la matina, / lo stomaco rader gl'enterïore, / mançare le budella cum lo core, / smembrare lo polmon come galina...

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 14, pag. 244.1: siccome spesse volte aviene agli uomini che sono con ardori di febbri gravati, se con fredde acque saporano loro ardenti appetiti, pare loro sentire alcuno allevamento; ma poi sentono maggiore affrizione...

[3] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), 4, pag. 14.10: e siando stado plusor dì e no abiando inpetrado gratia de la infirmitade sua, taiasse via lo pè da la gamba, voiando inanti esser sença pè, ka tuti li dì de la vita sua star in tanto dolor d'ardor.

[4] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 31.1: Ma nel tempo caldo non nocciono così a ·ccholoro ch'ànno et sentono ardore ne lo stomaco, perciò che per lo calore si risolve l'aquositade et consumasi...

[5] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 83, col. 2.3: Et alcuna volta appare l'orina puççolente et mutata per cagione delli appostemmi che nascono nelle vie dell'orina la quale esce perturbata, però che quella cotale putridine, si mescola colla orina, né allotta lo 'nfermo non àe con questo febre acuta et incensiva et nello uscire dell'orina sente ardore et arsura...

[6] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu mali .., cap. 39, pag. 599.14: Cap. XXXVIIII. Ancora aveni una altra infirmitati appressu li iuncturi di li gambi e appressu li pedi, e rumpinussi lu coyru e la carni pir longu, e quandu per traversu fendinu; e pir kisti findituri mandanu fora spuza oi acqua, et afflicciuni grandi dannu a lu cavallu continuamenti di arduri, sì ki lu cavallu è bizognu ki ndi zopiki et affligisi.

1.3 Signif. incerto: atto del respirare? Forza fisica?

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 4, pag. 375.14: Io non dico però, che 'l benigno Iddio Creatore, e rettore dell'Universitade si diletti del ruggito del nostro ventre, nè dell'ardore de' polmoni, nè che voglia, che l'uomo faccia più, che non può portare.

2 Fig. [Con senso neg. o pos.:] incendio, vampa, per lo più d'amore profano o divino; passione; dolore, tormento.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 5.24, pag. 108: Amore è uno spirito d'ardore, / che non si pò vedire, / ma sol per li sospiri / si fa sentire in quel ch'è amadore... || In bilico tra senso proprio e senso fig.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), ball. 2.15, pag. 74: Dura 'l meo core ardore / d'uno foco amoroso, / che per voi, bella, sento.

[3] Stefano Protonotaro, XIII m. (sic.), Pir meu cori alligrari, 48, pag. 132: Ma si quistu putissi adiviniri, / ch'Amori la ferissi di la lanza / chi mi fer'e mi lanza, / ben crederia guarir di mei doluri, / ca sintiramu engualimenti arduri.

[4] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 3.12, pag. 457: Sacciate in veritate / che sì pres'è 'l meo core / di vo', incarnato amore, / ca more di pietate, / e consomar lo faite / in gran foch'e 'n ardore.

[5] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Son. 194.10, pag. 244: Ira, la qual contrar'a te s'assegna, / che piò che fera quasi è feriosa, / te deletta, te chere, e te s'enchina, / a ciò che tu li aiuti onne su' ardore; / e dolcissima lei se' medicina.

[6] Poes. an. ven., XIII, 69, pag. 138: Ch'io te manderè un dolçe fuogo / Che bruserà quelo che te à luogo, / Sì starò sempre con tiego. / Mo ello è fuogo de tanto ardor, / Che l'anima se emple tuta d'amor. || In bilico tra senso proprio e senso fig.

[7] Poes. an. urbin., XIII, 22.32, pag. 586: «Per salvar lo peccatore / recepì' in te humanitate, / tràssilo de grande ardore / e dde pen'esmesurate; / e mandai el predecatore / ke dicesse: 'Or vo guardate / de mal fare'! - Or li veio periurare, / e ffo peio ke impria».

[8] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 16.55, pag. 61: Madonna, ciò ch'io dico è gran follore, / ché sì grande gioia, come di voi atendo, / è sì alta cosa che mi va p[a]rendo / che soferirne morte sia valore; / ma tutavia s'io vo merzé cherendo, / sono com'ubidente servitore: / faccio per sollenar lo grande ardore / ch'io sento per amar, là ond'io incendo...

[9] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 9.48, pag. 63: Regnando in morte, sono in suo podere, / nascozo, e fòr se pare, / tanto ne l'alma mio monta dolore, / ché, sostenendo 'n pena, di piacere, / n'ò sì grave penare; / ma grave è più via troppo e monta ardore...

[10] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 7.83, pag. 85: Amor, lo tuo ardore / ad inflammar lo core / uniscel per amore / ne l'obietto encarnato.

[11] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Canz. 2.34, pag. 703: Però, gentil criatura, / merzé vi chero aggiate: / solo ver' me sguardate, / là 'nd'io terrò da voi mia vita in dono, / ché ssì, donna d'aunore, / com'io mi sento e ssono / nel periglioso ardore / se no· mi provedete, / similmente potete / co·l'amorosa vista / farmi di gioi gioiosa fare aquista. || Potrebbe glossarsi forse anche 'febbre', venendo dopo la similitudine donna-caradrio (che rivolge lo sguardo verso gli ammalati destinati a guarire, mentre lo distoglie dai morituri).

[12] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 20.3, pag. 60: Lo meo gravoso affanno e lo dolore / non par di fore - sì com'è incarnato; / onde sacciate ch'à più greve ardore / quello malore - ch'è dentro celato...

[13] Ciuccio, Rime, XIII ex. (umbr.>tosc.), Ball. V.39, pag. 27: Amor, che senti oltra corag[g]io umano, / puoich'en tua nobil mano / fedelmente so' dato, / prego ch'enn- alcun lato / facci stutar lo mio gravoso ardore.

[14] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 86.55, pag. 418: Tanto è crexuo lo lor foror / che travajà son inter lor. / Che, per grande engordietae / de sezeosa voluntae, / lo grande ardô ch'eli àn in cor / à congriao xama de for, / e bruxao case e gran poer.

[15] Poes. an. umbr., XIV pi.di., 3 (son. 2).8, pag. 261: Deo! se sapesse quale ò movemento / et si li sguardi unde io me 'namoreio / pilglano da lo core nascemento; / oi! s'io sapesse s'au per loro turnio / de mectere la gente en pensamento: / de ço sapere certança ò tal desio, / k'io vo languendo coll'ardore che sento.

[16] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 7.74, vol. 3, pag. 108: Più l'è conforme, e però più le piace; / ché l'ardor santo ch'ogne cosa raggia, / ne la più somigliante è più vivace.

[17] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 27.6, pag. 38: L'amoroso disir che tutor penso, / da lo mi' cor onni tenebra spinçe, / e romane cum claritate acenso, / laldando clama quela che lo strinçe; / e sempre crede essere defenso / quando di tanto ardore s'acinçe, / dicendo che non vi fïe repre[n]so / po' che amare lëy no si finçe.

[18] G. N. da Polenta, Rime, a. 1330 (ravenn.>ven.), 11.9, pag. 220: Quando ve vegno ennanti, donna mia, / lo desioso core / d'un ardente spiandore / che fer da voi, cu' sol 'maginar pres'ho, / travagliase de tale ardor compreso / che perde sou vigore, / e 'n onne parte fore / lo fai parer, che celar nol porrea...

[19] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 4, pag. 43, col. 1.10: Onde e più gloriosi angeli di paradiso rendono di loro a lloro creature maggiore honore e gloria per più nobile acto e quali sono chiamati Seraphini: cioè ardore del superno divino amore.

[20] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 73.15: E l'amore era già rotto; e l'ardore, cacciato, era diventato vano: ma quando ella vide Iansone, la fiamma dello amore già spenta si raccese; e le gote arrossirono...

[21] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 520.16: E cossì lo re Pelleo non rispondea inverso di lui di buono e puro amore, chè avenga dio che per li segni di fuori gli dimostrasse esser amico, ardea dentro e pensava in sè medesimo che per la sua vertude e per la tanta affezione che i suoi mostravano inverso di lui, che Iason lui non ispogliasse del regno. E quello cieco ardore portò lungamente nel suo petto con savio e sagace studio...

[22] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 146.1: Aulu Gabinu standu in grandi arduri di la sua infamia et standu suiectu a li suffragij di lu populu, accusandulu Meniu, paria quasi commu disperata.

[23] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, part. 3, pag. 54, col. 1.38: O buono Padre, questo addomando non disperandomi della tua bontà che inseparabilmente tu mi leghi a te con amicizia d'amore, sapiendo che se l'ardore del tuo amore trarrà me misero a te, agevolmente legato con sì fatto legame io dispregierò tutte le cose contrarie, e inseparabilmente m'accosterò a te.

[24] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 29.7, pag. 284: benché sia acceso omai tanto l'ardore, / che me consuma 'l core, / che l'acqua al suo succurso verrà tarda.

[25] Columba da Vinchio, XIV (piem.), Lauda, 44, pag. 99: Prega la Virgina lo salvaor, / de cel ge manda lo so ardor, / lenge de fogo cum grande amor, / Yhesu Crist.

[26] Tristano Veneto, XIV, cap. 272, pag. 244.24: Et ela disse: «Tristan, questo ve dirè io ben, et sapié che questo me fese far ardor et destreça d'amor, lo qual molte fiade ha fato far a molti prodomini et a molte alte done»...

2.1 Fervore, intensità, violenza di sentimenti (sia pos. sia neg.) e inclinazioni o di devozione religiosa.

[1] Sommetta, 1284-87 (fior.), pag. 197.16: Al suo fratello peramando vel diligendo vel dilectissimo frate vel karissimo; e se fusse maggior di tempo si può dire: honorando vel molto da temere vel molto da amare frate O., P. salute e fermeçça d'amore, vel salute qual elli vuole, vel salute et effecto di puro amore, vel salute e bene con tutta allegreçça quante vuole, vel salute con ardore di fraterno amore...

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Canz. 34.101, pag. 96: ahi, che dolz'è membrar la pacienza / e la grande astenenza / e ardor de lor gran caritate, / e come al martir gion costanti e feri, / non certo men vontieri [ed.: volonteri] / che pover giocolaro a grande dono / e basso cherco a sua gran degnitate.

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 9d, pag. 23.13: E così l'a(n)i(m)a congiunta con la carne libidinosa conceputa in ardore inmoderato de luxuria ène in peccato originale...

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 62.9, pag. 282: Que[st]'[è] il valor che lo valente prende: / ma non conven si gitti in disperanza / e scorra per ardor di niquitate / e facc[i]a torto di quel c'ha ragione...

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.122, pag. 270: però, sposa, te clamo abbracciar con netteza; / pensa c'ha tua basseza per te sì so desceso: / amor de te m'ha preso e 'ncende con ardore. || In bilico fra i signif. 2.1 e 2.

[6] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 202.6: Inl'anno del segnor DLIV Iustin impera anni IX. Questo per ardor dela fe combateva, azo che lu podesse dissipare li heretixi...

[7] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 21, pag. 173.21: Unde vedete che questi che ànno lo desiderio al mondo ora vanno in Alexandria, or in Francia, or qua or là et non trovano luogo, et questo fa l'ardore dell'avaritia, lo quale elli ànno in dell'anima.

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 46.68, pag. 270: Semper 'li portam grande ardor / d'odio, d'ira e de rancor; / chi unca per l'un l'atro liga, / mar en lor no s'afaiga.

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 14.92, vol. 3, pag. 233: E non er'anco del mio petto essausto / l'ardor del sacrificio, ch'io conobbi / esso litare stato accetto e fausto...

[10] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Canz. 1.59, pag. 6: Cusì atinçe la soma gerarchia, / le soe lode - gode - sopra natura, / che dura - nel seraphico ardore.

[11] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 3, pag. 43.21: In tal maynera sanctu Benedictu, in chilla solitudine duvj tornau, habitau cum sj medemu, in quantu pensava sul de sj conservarj; et quandu lu ardurj de la contemplatione lu livava in altu, lu corpu remania quasi fora de sì.

[12] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 130.20: Colei, certa di morire, pensa nel cuore occulte malizie e fraudi e cose crudele da non nominare, e muove e rivolle seco ardori vari d'ire.

[13] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 8, pag. 404.18: E di questo vizio singolarmente t'ammonisco, o Eustochio, che sollecitamente tu ti guardi, che non sii presa dall'amo, e dall'amore, e dall'ardore della vanagloria.

[14] Doc. fior., 1311-50, 50. (1349), pag. 657.8: Di che forte ci grava, sì per l'affectione che vi portiamo, e sì per l'ardore che abbiamo a stato di Parte Guelfa, della quale mantenere et essa acrescere ongni dì acresce la volontà.

[15] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), 43, pag. 75.22: Abiando la dona dite queste cosse, sì se despariti e lo frar, guardando e contemplando in la crose, se abrasà d'ardor de fe' e, gitandose in terra dananti la crose, cum lacreme et amaritudene començà a plançer la negligencia soa del tempo passado...

[16] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 704, pag. 45: Anchor dir chomenzai chon grande ardore: / non è quili li piedi benediti / che andava sopra el mar per so vigore.

[17] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 14 parr. 45-55, pag. 265.16: Dirò de Acheronte, bene ch'io n'abbia tocato suso ancora, per più dichiare. Dice Macrobio che questo fiume non è altro che ardore overo incendio de ira e de cupidità la quale li omini hanno nel mondo: cossì in lengua greca.

[18] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 21.18, pag. 270: Aiuta e labbri mia, con che favello, / o Signor mio, a far questi versicoli, / lustrando a mme l'ardor di Manuello / dove fondoronsi i dodici articoli...

[19] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 26, pag. 224.39: Et Achilles infra quisti VI mise delle ferute che lle fece Troylo fo ben sanato con ayuto de buoni medicamienti; perzò concipio ardore de grande odio contra de Troylo, lo quale le lo avea cossì gravemente feruto...

[20] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 3, pag. 118.5: Dunca lo veneraber Beneto in quella solitudem abità cum seigo, in quanto recoglandose dentro non se spanse de fora. Ma quante volte l'ardor de la contemplatium lo levà in alto, alora sença dubio lasà sì sota sì.

[21] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 17, pag. 62.26: Onda el se butà in un logo fredissimo e tanto tempo ge stete ch'el andè via la tentacione, e refredàsse sì che quasi ge morì de fredo, e cossì per la gracia de Deo el se refredà tuto l'ardore de la concupiscentia carnale.

2.2 Fervore bellicoso, ardimento.

[1] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 174.15: Or dì, Teverone: che facea quella tua stretta lancia nella schiera de' Farsi? il cui fianco domandava la spada tua? che sentiano le tue armi? che la tua mente? che gli occhi, le mani, l'ardore del cuore?

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 193, pag. 334.3: E quando la damisciella intese queste parole, fue molto allegra a dismisura, ed ella conoscie bene che queste parole veniano da molto grande ardore di cuore.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 113.15: Eya, quantu arduri di animu appi Dariu, lu quali [[...]] dissi ad unu sou cumpagnuni, lu quali, vulendu feriri a lu Magu, se dubitava nin per aventura issu ferissi a Dariu qui li stava da supra: «Non lassari per mi - dissi Dariu - que tu non lu feri.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 10, vol. 2, pag. 173.12: Cutantu avucatu et modu cussì contrariusu adversariu cussì sguardau la virtuti et lu arduri di so inimicu que issu dissi que issu era pocu convinivili lecturi di li soy scripti, però ca issu avia pruvatu lu multu agru viguri di li ochi soy, lu terribili vultu...

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 292.27: E così guardando, disse Niso: Deh mettono li Dei questo ardore ne le mente umane, o Eurialo? o è Deo a ciascuno il suo grande desiderio?

[6] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 111 rubr., pag. 533.7: Come Marte in forma di Teseo, disceso nel campo, raccese in Arcita, che si riposava, l'ardore della battaglia.

[7] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 36, pag. 60.29: tu vedi questi Rutuli con quanto ardore e con quanta fiducia ci hanno assediati...

[8] Tristano Veneto, XIV, cap. 288, pag. 259.27: Quando Tristan vete lo ardor delo chavalier, ello sì chognossé ben amantinente che grande ardir sì lo feva far questo et dir.

[9] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 6, par. 38, comp. 60.3, pag. 147: Cossì per molte volte quel matino / li Rutuli e li Tusci se chaçaro / con grande ardor e cum furor festino, / essendo alguna volta im poder paro, / e talvolta li Tusci avendo honore / e talvolta conversi im pianto amaro.

- Impeto.

[10] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 35, pag. 506.7: gli elefanti nella prima fronte [[...]] appresso gli ausiliari innanzi alla schiera de' Cartaginesi, acciò che gli uomini mescolati d'ogni raccoglimento di gente, i quali non teneva fede, ma prezzo, non avessero libero ricetto al fuggire, e insieme riceventi il primo ardore de' nimici, gli affaticassero...

2.3 Fervore di ispirazione poetica, di eloquenza ecc.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 21.94, vol. 2, pag. 363: Al mio ardor fuor seme le faville, / che mi scaldar, de la divina fiamma / onde sono allumati più di mille; / de l'Eneïda dico, la qual mamma / fummi, e fummi nutrice, poetando...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 10, pag. 575.21: Così grande oratore et ora così odioso aversario, in tale modo guardò la forza de l'inimico e l'ardore del dire, ch'elli disse, sè essere poco convenevole lettore de' colui scritti, [avendone] provato l'acerbissimo vigore de li occhi, [la] terribile gravezza di viso e prestato a ciascune parole il suono de la voce et efficacissimi movimenti di corpo.

[3] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Paradiso.4, pag. 251: Ed invocato d'Apollo l'ardore, / di sé incerto, retro a Beatrice / pe' raggi sen salí del suo splendore / nel primo ciel, lá, onde a ciascun dice, / men sofficiente, che retro a sua barca / piú non si metta fra 'l regno felice.

3 Fig. Brama, fervente desiderio; fortissima inclinazione verso qualcosa.

[1] Federico II (ed. Cassata), a. 1250 (tosc.), Dubbie 3.28, pag. 90: Farò come l'ausello / quand'altre lo distene, / che vive ne la spene / la quale à ne lo core, / e no more sperando di canpare; / e aspectando quello / viveragio con pene: / ch'io ne credo aver bene, / tant'è lo fino amore / e 'l grande ardore c'agio di tornare / a voi, donna d'amare, / di tucte gio' conpita...

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 46.28: Primieramente li dona uno novello cuore per grandi cose imprendere; appresso li dona un grande ardore e un grande disiderio di seguitare, e grande fidanza d'accivire...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 26.97, vol. 1, pag. 446: né dolcezza di figlio, né la pieta / del vecchio padre, né 'l debito amore / lo qual dovea Penelopè far lieta, / vincer potero dentro a me l'ardore / ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto / e de li vizi umani e del valore...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 131.12: Così disse Enea; e trae della vagina la spada fulgoreggiante, e fiere i retinaculi delle navi col ferro nudo. Insieme medesimo ardore e desiderio tiene tutti; e tolgono sè inde ed affrettansi...

[5] Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 23v, pag. 25.11: Ardor oris... lu arduri oy lu desideriu.

[6] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 13, pag. 23.18: E già la notte c'invita a dormire, ma da poi che tanto ardore hai di sapere le nostre sciagure e d'udire l'ultime nostre fatiche, avvegnachè l'animo mio ricordandosi di ciò si conturbi, io comincierò da che a te piace.

[7] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 16, pag. 73.2: Ambiduy frati, di grandi arduri inflammati di prindiri la chitati, non cessanu di turniari la chitati, ordinari li battagli et aminaczari chilli di la terra et a li loru dari grandi doni, et promittenduli dari maiuri cosi.

[8] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 68.18: E quanto plu Alban se forçà de ocultar plu la soa intencion de la nuier, tanto plu con maçor ardor la dona se sforçà de volerlo saver, e dixe: «Vu no me 'l volé dir, ma io el so ben che io ve son insorida e che vu no me volé ben».

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 37, pag. 310.8: Per la quale relaccione de la matre, Thelagone fo multo leto, e multo desidera videre suo patre et andare ad ipso cum grande ardore.

- Desiderio carnale.

[10] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 14, pag. 670.18: Più basso di questo re fu Alessandro, lo cui cuore da questa parte amore, da quest'altra paura tormentò. Però che, conciofossecosa che preso fosse d'infinito ardore della sua moglie Tebe, venendo da mangiare a lei nella camera, si facea andare innanzi con una spada ignuda in mano uno barbero compunto da segni di Tracia.

3.1 Lussuria ardente. [Rif. ad animali:] calore.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), Son. 246.8, pag. 272: Passion di morte la scrittura spone, / unde dico mortal en cui si pone, / e 'n mortal si vede condizione / per desiderio d'un ardor ferale, / disceso de essa passion di morte / dentro dal core in de l'alma nata.

[2] F Guittone, a. 1294 (tosc.), Villana donna, non mi· ti· disdire, 4: Villana donna, non mi· ti· disdire, / volendo ·mi sp[r]ovar fin amadore! / Ch'eo fin non son, ver s'ò talento dire, / néd essere vorrea, tant'ài ardore. || CLPIO, L 205 GuAr.4. L'ed. Leonardi legge «tant'ài ladore», lez. del ms. V: cfr. Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 81.4, pag. 243.

[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 20, pag. 100.19: Sì che provò natura d'uomo e di femmina, e dimandato una volta da Jove e da Junone sua moglie, in chui era maggiore fuocho di luxuria, nell'uomo, o ne la femmina, rispose Tiresia, che nella femmina era maggiore ardore che nell'uomo, di che irata Junone el privò degli occhi, e Jove, per ristoramento d'esso lume, lo fecie indivinatore.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 42, pag. 419.26: Che questo sia vero, lo scelerato ardore di Blibide il ci manifesta, la quale quanto amasse si dimostrò nella sua fine, vedendosi abandonata e rifiutata: né già per questo ebbe ella ardire di scoprirsi con le propie parole, ma scrivendo il suo sconvenevole disio palesò.

[5] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 22.28, pag. 104: Ivi vedeasi lo sfacciato ardore / di Pasifè, che 'l toro seguitava / di sè chiamandol conforto e signore...

[6] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 17, pag. 40.14: e ne' boschi li timidi cervi, fatti tra sé feroci quando costui li tocca, per le disiderate cervie combattono, e mugghiando, delli costui caldi mostrano segnali; e i pessimi cinghiari, divenendo per ardore spumosi, aguzzano gli eburnei denti; e i leoni africani, da amore tocchi, vibrano i colli.

[7] Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 95, pag. 570.3: Anco dice l'autore per mostrare l'ardore de le femine.

[8] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 6, par. 2, pag. 33.16: E per questa tressgressione di questo comandamento elli incorse questa taccia che tutto il suo lingnaggio, cioè a ddire tutti uomini ingienerati d'altri uomini, sarebbe concieputo e ingienerato in ardore di pecchato e llussuria, (il quale ardore i cherici chiamano in gramaticha libido), nel quale e col quale libido e ardore di lussuria e diletto ongn'uomo dappoi è ed è istato concievuto e nnato, e ddi ciò costringne tutti uomini e' portano in loro il pecchato che nella legie de' cristiani è cchiamato originale...

[u.r. 09.02.2018]