ARENGA (1) s.f.

0.1 arenga, arenghe, aringa.

0.2 Da arringare 1.

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del Seminario di lessicografia dell'Università di Pisa (1998-99).

Negli statuti, att. in accumulazioni sinonimiche.

0.7 1 Parlamento, assemblea di cittadini.

0.8 Elisa Guadagnini 18.05.1999.

1 Parlamento, assemblea di cittadini.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 45, pag. 176.24: e poi, quando venite / che voi parole dite / o 'n consiglio o 'n aringa, / par ch'aggiate la lingua / del buon Tulio romano / che fu in dir sovrano...

[2] Gl Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 40, pag. 114.6: Ma prego quello lo cui nome io clamai dal començamento ke questo consiglo, vel arenga si erit, sia al so honor sanctissimo e soa laude preciosa.

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, rubr., vol. 2, pag. 19.22: E ke la reformagione proposta overo partito de l'arenga, conseglio overo adunança del comuno de Peroscia non se scriva se non per certe notarie.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 136, vol. 2, pag. 336.11: Questi [[Dante]] fue grande letterato quasi in ogni scienza, tutto fosse laico; fue sommo poeta e filosafo, e rettorico perfetto tanto in dittare, versificare, come in aringa parlare, nobilissimo dicitore, in rima sommo, col più pulito e bello stile che mai fosse in nostra lingua infino al suo tempo e più innanzi.

[u.r. 21.02.2020]