ARGUTO agg.

0.1 arghuta, argudha, arguta, argute, arguti, argutissimi, arguto.

0.2 Lat. argutus (LEI s.v. argutus).

0.3 Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.): 1 [10].

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Quindici segni, 1270-90 (pis.); Fiore, XIII u.q. (fior.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Serventese romagnolo, XIII tu.d.; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

0.7 1 Dotato di intelligenza e prontezza, nell'esprimersi; capace di argomentare. 1.1 Abile o impegnato nel trarsi d'impaccio; capace di argomentarsi. 2 Penetrante, intenso (detto di un sapore, o fig. della voglia). 2.1 [Detto di una ferita da arma da taglio:] profonda. 3 Snello, dal fisico asciutto e scattante. 4 Sonoro o rumoroso; [detto del vento:] impetuoso.

0.8 Roberta Manetti 10.03.1998.

1 Dotato di intelligenza e prontezza, nell'esprimersi; capace di argomentare. || Attrib. della persona, o con costr. fig. della lingua, della faccia, del sapere, della superbia ecc. (anche detto iron.: cfr. [7]).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 269, pag. 98: Quand hav dig la formiga con söa lengua argudha, / A le no sop responde la mosca malastrudha, / Ma va voland per l'airo, cercand söa ventura, / E torna a far quel'ovra ke quer la soa natura.

[2] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 3.3, pag. 485: Santa Caterina fue venuta / inanzi al re Massentio per riprendere, / ch'era di scientia tanto arghuta, / che da llei non si poteva difendere.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 13.78, vol. 2, pag. 217: Ben sapev'ei che volea dir lo muto; / e però non attese mia dimanda, / ma disse: «Parla, e sie breve e arguto».

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 29.144, vol. 2, pag. 511: Poi vidi quattro in umile paruta; / e di retro da tutti un vecchio solo / venir, dormendo, con la faccia arguta.

[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 156.3, pag. 152: Deh, per Dio, trova modo a rimanere, / deh, non andar, se tu vedi alcun modo; / io ti conosco d'arguto sapere, / se bene intendo ciò che da te odo...

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 43, pag. 122: Qui d'Antropòs il colpo ricevuto, / giace di Roma Giulia Topazia, / dell'alto sangue di Cesare arguto / discesa, bella e piena d'ogni grazia...

[7] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 7.46, pag. 43: Anfion poi con labbia consolata / vi conobb'io, al suon del cui liuto / fu Tebe pria di muri circumdata. / Retro a lui Niobè, il cui arguto / parlar fu prima cagion del suo male / e del danno de' figli ricevuto.

[8] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 2, pag. 43.26: Intervenne che uno de' suoi iscolari, tra gli altri, arguto e sottile in disputare, ma superbo e vizioso di sua vita, morì...

[9] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 20.15, pag. 49: Movasi doncha quel arguto ingegno, / prova dimostri qui certo suo segno.

- Sost.

[10] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 3.11, pag. 902: L'akusamento fue creduto, / iscritto e letto e ritenuto: / mandò per me el forte arguto; / non mi valse kascione né scuto.

1.1 Abile o impegnato nel trarsi d'impaccio; capace di argomentarsi. || Con valore pos. o neg., e non del tutto distinguibile dal signif. precedente.

[1] Serventese romagnolo, XIII tu.d., 25, pag. 880: Guelfi de Romagna, Lumbard'e Florentini / [...] / En questo 'saltu pronti, en dire e fare arguti, / [...] de mescunti, che stannu ancura muti, / che schivanu per punti, che non vogl[i]o[n] veduti / esere anchora.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 90.18: Il doge che colle schiere dell'oste dee andare, uomini fedelissimi, ed argutissimi con buoni cavalli mandi innanzi, che veggiano i luoghi onde la via si dee fare, e dinanzi, e dalle latora considerino bene ogni cosa... || Si può restare incerti fra 1 e 1.1. Cfr. Veg., Mil., 3, 6: «Dux cum agmine exercitus profecturus fidelissimos argutissimosque cum equis probatissimis mittat».

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 188.11, pag. 378: E quand'ella sarà a l'ostel venuta, / Sì dica a que', che· nn'è sì amoroso, / Ched ella per su' amor tropp'è arguta...

[4] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 60.1, pag. 324: Allor s'apressa 'l traditor arguto / al suo maestro, e disse: - Rabì, ave. - / Po' ch'ebbe dato 'l fallace saluto, / li diede 'l bagio, che li fu sì grave.

[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 5, 21.6, pag. 64: Non ave[v]a già Cristo quasi voce, / e que' Giudei crudeli e tant'arguti, / perché avesse maggior vitupero, / con duo ladroni accompagnar il fero.

2 Penetrante, intenso (detto di un sapore, o fig. della voglia).

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 11.49, pag. 705: Negli ornamenti ha sollecita cura / ched e' non passin la ragion dovuta, / fuor ch'adornar la divina figura; / sempre fuggendo, quanto può, l'arguta / voglia del generare al qual s'accende / quanto concede la regola avuta.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 27, pag. 116.32: E ogne anno vorrebbe [[scil. il pero]] del letame: e quel del bue genera le pere spesse, e grandi: ed alcuni vi mescolano la cenere, credendo che tragga quindi buono, e arguto sapore.

2.1 [Detto di una ferita da arma da taglio:] profonda.

[1] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 10.14, pag. 35: Cui ho servuto un dono mi facesse, / no le spiacesse poi ch'io l'ho servuta: / avria compiuta tutta mia speranza; / di tale erranza lo meo cor traesse, / che non fenisse per esta feruta, / ch'è più arguta se fosse di lanza.

3 Snello, dal fisico asciutto e scattante.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 25, pag. 169.11: Agual si voglion domare e' poltrucci, passato 'l tempo d'etade di due anni. Voglionsi in loro agguardare i muscoli grandi, e lunghi; i corpi arguti, e raccolti...

4 Sonoro o rumoroso; [detto del vento:] impetuoso.

[1] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 206, pag. 256, col. 2: Lo septimo giorno fi angoscioso / et forte mente periculoso, / che lli arbori che seran caduti / si levrano su molti arguti, / et insieme si percoterano / sì che tucti si spesserano...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2 4.3, pag. 59: Chi vuol sua casa fondar proveduto, / Secura, perdurabil e costante, / E non temer soffiar di vento arguto, / E di schifar disira il minacciante / Mar pauroso con l'onde correnti, / Che 'l fondamento farebbe vacante; / Gli eccelsi monti schifi, dove i venti / Son poderosi, e in secca rena / Non si fatichi ficcar fondamenti.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 219.15: Ella abita in superbi palagi, ed arde cedri odoriferi per lo lume del dì, tessendo sottili tele con arguto pettine.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 3, ott. 29.4, pag. 337: E se ella vedeva riguardarsi, / quasi di ciò non si fosse avveduta, / cantando cominciava a dilettarsi / in voce dilettevole e arguta; / e su per l'erbe con li passi scarsi / fra gli albuscelli, d'umiltà vestuta, / donnescamente giva e s'ingegnava / di più piacere a chi la riguardava.

[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), son. fin. 2.13, pag. 664: «Teseida di nozze d'Emilia», o vate, / nomar li piacque; e noi con note argute / darenli in ogni etate fama immensa.

[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 2.5, pag. 681: Quella virtù che già l'ardito Orfeo / mosse a cercar le case di Plutone, / allor che forse lieta gli rendeo / la cercata Erudice a condizione / e dal suon vinto dell'arguto legno / e dalla nota della sua canzone, / per forza tira il mio debole ingegno / a cantar le tue lode, o Citerea, / insieme con le forze del tuo regno.

[6] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 54.10: Le donne vanno a le piaze (e chi potrè a l'amore credere?) e molte volte la fiamma d'amor è trovata in de l'arguta piaza.

[u.r. 09.02.2018]