0.1 arma, armà , armada, armadhi, armadho, armadi, armado, armae, armai, armà-lo, arman, armàn, armando, armandoci, armandomi, armandosi, armano, armao, armaose, armar, armâr, armarà , armare, armargli, armari, armarindi, armarle, armarlo, armaro, armarò, armaron, armaronlo, armarono, armaronsi, armarose, armarse, armarsi, armarti, armaru, armase, armàse, armà-se, àrmase, armasi, armasse, armassero, armassersi, armassi, armassiru, armassono, armasti, armata, armate, àrmate, armatene, armatevi, armati, àrmati, armatisi, armato, armatosi, armatu, armau, armausi, armaussi, armava, armavano, armavansi, armavanu, arme, armemmo, armerà , armerae, armerassi, armerebbono, armerebe, armeremo, armerò, armeteve, armi, armiamci, armiamo, armianci, armiate, arminla, armino, arminsi, armisi, armo, armò, armoe, armòe, armolla, armollo, armoro, armorono, armòs', armoss', armossi.
0.2 Lat. armari (LEI s.v. armari).
0.3 Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.): 1.2.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Palamedés pis., c. 1300; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1282); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311; Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Lett. venez., 1355 (2).
In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.); Ranaldo da M. Albano, c. 1350 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.5 Locuz. e fras. arma, arma 1.1.1.
0.6 N Si registra una sola occorrenza di arme cong. pres. (Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 206.5); un'altra potrebbe essere in Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 19, cap. 3. par. 3.9, pag. 418: «Dolc' amor m'è / que' c'amorme; / dunqu'amor me' / convien arme» (ma l'interpretazione è assai dubbia).
0.7 1 [Milit.] Equipaggiare di armi; rivestire delle armi; preparare al combattimento. Trans. Arruolare. 1.1 Pron. 1.2 Fig. 2 [Detto di un edificio o in gen. di un luogo:] fortificare; provvedere di difese. 2.1 Pron. 2.2 Fig. 3 [Detto di un'arma o di qsa utilizzabile come tale:] caricare; incoccare; predisporre all'offesa; rendere micidiale. 3.1 Fig. 4 Munire, provvedere di qsa. 4.1 [Detto di una strada:] predisporre, attrezzare per facilitare il passaggio dei mezzi. 4.2 Pron. 4.3 Fig. 5 [Mar.] Fornire un'imbarcazione di tutto ciò che serve per navigare, in uomini e materiali; compiere tutte le operazioni necessarie a metterla in condizioni di navigare. 5.1 [Mar.] [Milit.] Provvedere un'imbarcazione del necessario per la difesa e l'offesa, in uomini e materiali. 6 [Agr.] Recintare. 7 [Arch.] Provvedere di strutture di rinforzo o di sostegno, provvisorie o definitive. 7.1 Fig. Fissare ad una struttura di sostegno. 8 [Arald.] Attribuire un'insegna; dipingere un'insegna. 8.1 Fig. 9 Sost. Fig. L'atto di armarsi.
0.8 Roberta Manetti 21.03.2000.
1 [Milit.] Equipaggiare di armi; rivestire delle armi; preparare al combattimento. Trans. Arruolare.
[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 72, pag. 564: Mal abia, qi plui pò e qi ben far l'ausase, / qe non arma un o doi, sì q'ig autri pausase: / ben sai c'om no se dé vençar de vilania, / mai castigar tal mati seraf gran cortesia.
[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 19, pag. 326.21: Mario indarno abbiendo attentato di muovere contra Silla i gentili di Roma, e 'l popolo contra lui infiammare, e' cavalieri armare contra lui...
[3] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 646, pag. 872: Alora i ghibilim cum la soa gesta / sì fono armad[i] tosto e in gran freta; / verso la piaça creteno piiar podesta / con soa gente.
[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 12, pag. 146.21: Pensò, e disse così: "io farò armare mia gente, e cuprirò mia paura con semblante d'ardimento, e torrò a mia gente spazio di mal pensare, sì che non possano pansare: cotale àe 'l dritto, e cotale el torto."
[5] Palamedés pis., c. 1300, Pt. 2, cap. 66, pag. 125.5: A quel punto dirittamente ch'e· re volea intrare dentro al suo palagio ed elli avea in sua compagnia tanti cavalieri, ch'era una meraviglia a vedere quella grande gente, ch'elli aveva per la dubbitansa de le paraule che Febus li avea mandato dicendo (ed elli avea fatto armare XX cavalieri, che tuttavia andavano intorno lui per guardarlo, se alcuna aventura avennisse di bizogno)...
[6] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 17..3, pag. 376: E 'l martedì li do un nòvo mondo: / udir sonar trombetti e tamburelli, / armar pedon, cavalier e donzelli, / e campane a martello dicer "dón do"...
[7] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 16 [CXXXVIII].56, pag. 753: Ben è ver che nostra terra, / Venician desprexïando, / en una strappa[ssâ] guerra / de stranger a sodo armando / per sparmià la söa gente / e no voreigi dar afano, / no armando ordenâmente, / ben sostegne alcun dano.
[8] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 119.28: e siando menada questa Ipolita la so raina con molte altre donçele dela maxion le qual fa la so uxança como omeni per via d'amor, Texeo costumado a tuto quelo che iera mestier a lu e li conpagni so de prexente reposa; però non fé men armar so çente.
[9] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 387, col. 3.10: Sapendo questo, Tulio abe seo conselgio, et subitamente fece armare la gente che desideravano elo pacificio stato.
[10] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 14, 31-42, pag. 382, col. 2.5: Alixandro ... fece incontinenti armare tutta soa gente e montare a cavallo, e correre atorno la terra...
[11] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 22, pag. 276.13: Brundisbergo uno giorno fe' cominciare uno badalucco, quasi di dieci cavalieri, e maestrevolemente tutta sua giente da cavallo e dappiede fecie armare.
[12] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 176.16: Diomedes si scusò, e disse ch'egli non volea commettere e popoli alla battaglia del suo suocero, e ch'egli non avea uomeni di sua gente, li quali potesse armare contro a' Troiani.
[13] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 175.15: Nentimancu Turnu, videndu zo, fa acunzari et armari sua genti; et mandauli ad occupari li porti et li ripi, ki non putissiru mectiri li navi in terra.
[14] Ranaldo da M. Albano, c. 1350 (perug.), pag. 142.30: E quando viene el dì che quiste quattro entraro a la batalglia, Gaino fecie armare molta gente e miseglie enn agu[a]ito...
[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 12, pag. 5: Lo popolo ad armare in gran furia ne gio / Et talliaro tucti ad peczi chi non se nne fugio.
[16] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 12, pag. 97.20: La prima festa che venne, armao tutta soa forestaria e in mieso de doi suoi nepoti a bello galoppo tutta Fiorenza curze.
[17] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 9.33: Atthamari regina face armare e fornire li suoi passaggi et questo figluolo di Creso a quella battaglia fu morto.
[18] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 4, pag. 71.6: incontenente lo re Laumedonta fece armare tutta la soa cavallaria et altra gente che poteano portare arme e fece le suoy battaglye ordenatamente...
- Da armare: da indossare come parte dell'armatura.
[19] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 55, vol. 2, pag. 256.12: In prima, statuimo et ordiniamo che neuno de la città et contado di Siena, o vero altra persona undunque sia, possa o vero debia intrare nel Campo del mercato con elmo o vero cestarella, o vero scudo, o vero maza, o vero cuffia da armare, nè in alcuna parte de la città, o vero de' borghi, o vero presso a la città di Siena, per uno millio.
[20] Doc. fior., 1306-25, pag. 104.13: Dì XXIJ di giugno CCCXIIJ, p(er) pa(n)no in acia p(er) Luca p(er) una gonela da armare lb. IJ s. X d. VIJ.
- Da armare: atto a portare armi.
[21] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 27, terz. 67, vol. 2, pag. 40: Giugnendo po' i Sanesi a guerreggiare, / con quattromila a piè sanza dimoro, / e quattrocento Cavalier d'armare, / da parte voller far campo per loro, / guastando, e dirubando arnesi, e panni, / e tagliar l'Olmo, ch'era lor tesoro.
[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 32, pag. 576.10: Lo quale dixe: Armeteve tutti et vengate de mesa nocte et stete ne le mura, po li meroli, et facerete quello ke be diceraio.
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 3, pag. 80.1: E trovamo questo segno malicioso, com'è lo scorpione, tre gradi da lo 'ngomenzamento da l'uno lato a l'altro èssare fortificato e spesso de moltitudine de male stelle, come lo male omo che se volesse armare dal lato denanti, per combàttare e per fare male e per ferire altrui...
[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 10.24: Abbia dunque spazio d'apparare ogni cosa che alla cavalleria s'appartiene, perchè non è piccola o lieve arte quella, dell'arme tutti i reggimenti apparare, o sia cavaliere, o pedone, o balestriere, o pavesaro, cioè come si dee armare, ed apparare i reggimenti, sicchè il luogo non abbandoni, e le schiere non turbi...
[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 4, pag. 136.18: E quando viddero che morire lo' conveniva, armaronsi in cotal concordia di volere anzi morire in battallia che di sete, et avanti vendere cara la loro morte.
[5] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 69.3: Ora convenne che 'l cavaliere andasse quella notte a guardare que' tre cavalieri ch'erano suti inpiccati, e egli s'apparecchiò bene e appunto, e armossi e montò su uno gran destriere, e se n'andò tutto diritto alle forche, solo, sanza compagnia, e là dimorò fino alla mezza notte.
[6] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 617, pag. 348: La Caritate armase d'asbergu et elmu et asta, / tray for ly confaluni; / ver' ly innimici lançase, cum soy troppel se adfracta, / e vay como leiuni.
[7] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 87, pag. 416.25: L'uomo s'arma di molte armi: panziera, corazze, gorgiera, elmo, e guanti, e molte altre.
[8] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 8 [XLIX].239, pag. 736: Poi, tegnando en quelo logo / so consejo l'armirajo / per cerne so avantajo / su 'n sì grande e forte zogo, / li nostri, semper sospezosi / dei enemixi ch'eli vìn / venir con cor pim de venim / e de soperbïa rajosi, / crïam tuti a una voxe: / "A lor, a lor", con vigoria, / e cascaun s'arma e cria: / "De' n'aye e santa croxe".
[9] Stat. pis., 1318-21, cap. 60, pag. 1118.24: E ciò si faccia e si consenta, però che li borghesi s'àno da loro armati.
[10] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 16, 19-27, pag. 420, col. 1.16: In molte parti del mundo e quando question e che pixi tra dui, ... e le parti no abiano inscritti o ver testimonianze a sufficienza, elli se sottometeno che la raxon se cognosca per bataglia mortale, zoè che l'uno s'armarà , e l'altro...
[11] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 12, pag. 408.8: E sappiate di cierto che col Soldano stavano a soldo più di cinqueciento buoni cavalieri Cristiani: onde tutti s'armarono per essere a tale difensione [se] bisogniasse, perocchè erano scorti dell'usanza del paese.
[12] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 121.18: non s'armoe di quel fuoco col quale egli uccise lo forte Tifeo...
[13] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 12, pag. 213.7: Undi, poy ki Eneas si armau, et illu fichi armari a sou figlu 'Scaniu; et quandu li vinni ad allazzari l'elmu, li parlau in kistu modu...
[14] Ranaldo da M. Albano, c. 1350 (perug.), pag. 143.5: E Ranaldo tantosto manda sua gente che se armasse e andasse a la guarda de la giostra che altre non podesse loro ofendere.
[15] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 7, pag. 29.5: Li Missinisi, quilla pocu chi eranu rimasi, si misiru a la difisa, et li homini et li fimmini si armaru et muntaru supra li turri et a li merguli di li mura di la chitati et combattianu per la defensioni di la vita loru.
[16] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 713, pag. 163: Lo conte de Ongarìa volea vennetta fare; / Lo duca et soy Todischi se corsero ad armare, / Pensò lo conte occidere et l'Ongari talliare, / Et poy correre l'Aquila et strugerela et desertare.
[17] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 5, vol. 2, pag. 75.30: 7Et la regina pregau per lu populu di li iudei, et lu re revocau la prima sentencia contra li iudei, et cunchessi ki in tal iornu li iudei si armassiru contra loru inimichi et alchidissiruli per tuctu lu so imperiu, et currissiruli, et arrobassiru.
[18] Framm. Queste Saint Graal, XIV (ven.), pag. 479.29: E la donzela clama Galaso e dise: "Chavalier, levè su", et ello se leva e si fo dute le soe arme, et ello se arma e monta a chavalo e la donçela altrosì...
[19] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 3, pag. 14.24: Fra tanto la porta dello brunzo stava enzerrata. Quanno Sciarra, lo franco capitanio, sappe che la iente era ionta, non se dubitao niente, anco se armao e fece sonare la campana a stormo.
[20] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 151.7: Et ipso se armao multo bene de bone arme e fidate e calvacao lo suo grande cavallo chi se clamao Galatheo...
- [Detto di attributi fisici atti all'offesa].
[21] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 24.69, pag. 406: Questo più d'aguglia cresce / ed è quanto altro uccel crudo e villano. / Fuor de la fronte due gran corna gli esce / simili a quelle ch'a un montone vedi, / con le quai s'arma e ferir non gl'incresce".
1.1.1 Locuz. escl. Arma, arma: all'armi. || Se non si tratta del sostantivo (v. allarme).
[1] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 93.8: e uno sabato a notte, la domenica a matina inazi dì, fu una boce, la quale era a una bocha del chanpo e cominc[i]ò a gridare: arma, arma.
[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 239, pag. 27: Era questa una civitate de Syria, / là 've se spoliò la veste syrica. / Poi ket fo così adubbatu, / de cotale veste armatu, / co li poveri e[s]t assemblatu, / et pelegrinu est clamatu / posquam vai demendicatu / et per lu mundu tapinatu.
[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 16, pag. 333.17: E però, arma sì il petto tuo e la persona tua di virtù, che tu l'amor di Dio e del prossimo onori più che tutte l'altre cose, de le quali assai t'ò scritto di sopra.
[3] Poes. an. urbin., XIII, 11.37, pag. 561: Eo te fici adornato / de ço cke besognava a ttua saluta, / perké mm'avissi in plu devotïone: / viso, gusto, oddorato, / audito, tacto, là 'nd'este compluta / la creatura ki ll'usa a rrasone. / Coll'arme unde t'armai / m'ài facta e ffai- a tto potere guerra, / per tòllareme terra- e ssignoria.
[4] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 49.7, pag. 561: La bella donna dove Amor si mostra, / ch'è tanto di valor pieno ed adorno, / tragge lo cor della persona vostra: / e' prende vita in far co·llei soggiorno, / perc'ha sì dolce guardia la sua chiostra, / che 'l sente in India ciascun lunicorno, / e la vertude l'arma a fera giostra...
[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 32.27: Quilla medemma pietati armau et furtilizau lu superiuri Africanu, inflammatu di li soy forzi di pietati, lu quali ancura apena era intratu in etati di pubertati ad aiutari so patri combatendu cu Hanibal...
[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 335.14: I compagni di Pallante accesi per le parole sue e vedendo i chiari fatti di lui, misto dolore e vergogna li arma contra i nemici.
[7] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 60.26: E dobbiamo sapere, che il mondo combatte contra noi quasi con due mani, cioè con prosperità e con avversità; ma la Fede ci arma e difende contra ciascuna battaglia, mostrandoci col suo lume tre cose, le quali pur secondo il mondo sogliono far diventare gli uomini valenti e vincitori.
- [Con valore iron.].
[8] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 200.8, pag. 225: Va', cusci e fila tra le feminiere, / o entra nel profondo d'un saccone; / e non andar al ponte a dar punzone, / ché ti serebbe armato il scodelliere. || Ageno, Sacchetti, Rime, p. 266, glossa dubitativamente scodelliere con 'sedere'.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 14.16: Ma quelli il quale s'arma sìe d'eloquenzia che non possa guerriare contra il bene del paese, ma possa per esso pugnare, questo mi pare uomo e cittadino utilissimo ed amicissimo alle sue et alle publiche ragioni.
[2] F ser Monaldo da Sofena, XIII (tosc.), «Donna, merzé!» «Di che merzé mi· cheri?», 9: Or, se' tu meo guereri?" / "Anzi, vi· servo". "Or, di che ài dottagio?" / "C'Amore m'asale". "Arma ·ti e sta' sichuro". || CLPIO V 901 MoSo.9.
[3] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 10.58, pag. 521: Incuntra li demunïi superbi / àrmate de la santa umeletate...
[4] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 55, pag. 325: Chy de virtude armase iammai non à paura / de negunu altru armatu; / ky de queste è adornatu / sempre vay franchamente...
[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 9, pag. 41.33: Chi non si arma coll'armi de la penitenzia, questi va a la battaglia ignudo, disarmato.
[6] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 5, par. 2, pag. 451.25: In due modi si disusa l'ira di possedere l'animo. Lo primo è, che la mente sollecita, innanzi che cominci a fare niuna cosa, si ripensi tutte le 'ngiurie che sostenere ne può, sicché s'apparecchi contro le cose avverse, le quali, quando vengono, tanto più forte riceve, quanto più avvedutamente per providenzia s'armò.
[7] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 69.26: Odite queste cose, lo venerevile padre s'armò del sengno dela croce in quactro parti, dicendo: «Domine Dio Jesu Christo, libberaci di questa yzola».
[8] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 208.1, pag. 137: "Libido, eo mi armarò de castitate / contra el desio che tua ponta mi façe".
[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 3, vol. 2, pag. 70.10: Misteri esti que lu pectu se armi di duriza dimentre que se ricuntanu li exempli di la horrida et trista severitati, a zò que, misa ad una parti la cugitaciuni humana, issu vaki ad audiri cosi aspiri.
[10] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2 part. 2, pag. 40, col. 2.37: Gerusalem anche è detta che è una città ottimamente armata, e circundata di fortissimi muri. E moralmente significa essa anima la quale si de' armare dentro d'arme di virtudi e di grazia e d'amore, senza le quali armi niuno mai puote e non potrà resistere all'avversario diavolo, la quale dee anche essere dentro e di fuori circondata di forti mura.
[11] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 18.12, pag. 41: [M]orte, che 'nver' catuno t'ergi et armi / et non fusti mai proia, / anti se' dicta cosa comunale, / dibatte e spande inver' di me tu' ale...
[12] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 274.13, pag. 348: In te i secreti suoi messaggi Amore, / in te spiega Fortuna ogni sua pompa, / et Morte la memoria di quel colpo / che l'avanzo di me conven che rompa; / in te i vaghi pensier' s'arman d'errore: / perché d'ogni mio mal te solo incolpo. || Non è chiaro se si tratti di metaf. bellica o architettonica (vaghi 'instabili').
[13] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 76 terz. 87, vol. 4, pag. 21: Nel predett'anno, del mese d'Agosto / il Legato in Bologna fe venire / Messer Ghiberto da Coreggio tosto, / ed Orlando de' Rossi, a non mentire; / ma con altra cagion si cuopre, ed arma, / ch'è per volerlo vedere, ed udire; / ma sol per gelosia, ch'avíe di Parma, / Orlando tenne seco, e con buon volto / in fargli onor niente si risparma.
[2] San Brendano ven., XIV, pag. 156.8: E oldando questo lo santo abado se signà e armàse de l'arme de la crosie in quatro parte, digando cusì: "O signor Dio Iesù Cristo, scanpame da questa isola, s'elo te plase".
[15] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 6. 44.4, pag. 83: Allor quell'usignol sì favellòe / e disse a quel villan: "Se vuo' lassarmi, / io ti prometto che io ti daròe / tre amaestramenti, e se tu t'armi / di quel che, se mi lassi, ti diròe, / gran pro' saratti, sì che puoi camparmi."
- [Con valore iron.].
[16] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 147, pag. 336.8: La novella detta di sopra mi fa ricordare d'un'altra novella d'un ricco fiorentino, ma più misero e più avaro che Mida, il quale, per frodare una gabella di meno di sei danari, ne pagò, con danno e con vergogna, maggior quantità, benché s'armasse il culo con una corazza di guscia d'uova.
[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 3, pag. 164.13: Ancora, acciò che così nobilissima legge non fosse combattuta per desiderio d'avere la corona del lauro, fue armata con l'ajutorio d'un'altra legge, la quale recaro Lucio Mario e Marco Cato tribuni del popolo, che impone pena a l'imperadori, li quali saranno arditi per lettere significare al senato falso novero o de' nemici morti nelle battaglie, o de' cittadini perduti. || Non è chiarissimo se armata valga 'fornita di armi, di corazza', come un guerriero, o 'fortificata, munita di difese', come una città (nel qual caso l'es. si collocherebbe in 2.2).
[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 29.8, pag. 40: Et se pur s'arma talor a dolersi / l'anima a cui vien mancho / consiglio, ove 'l martir l'adduce in forse, / rappella lei da la sfrenata voglia / sùbita vista, ché del cor mi rade / ogni delira impresa, et ogni sdegno / fa 'l veder lei soave.
2 [Detto di un edificio o in gen. di un luogo:] fortificare; provvedere di difese.
[1] Poes. an. urbin., XIII, 27.11, pag. 601: Çoia ke llassi per força de morte / è 'nn- esto mondo, e nno ce val para / d'armare torre e ccludare porte: / perké, amico, cotanto l'ài cara?
[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.27, pag. 176.19: Messer Schiatta Cancellieri capitano (della cui casa naquono le due maledette parti in Firenze ne' Guelfi) se ne tornò a Pistoia, e cominciò a armare e fornire le castella, e spezialmente il Montale dalla parte di Firenze, e Serravalle dalla parte di Lucca.
[3] Stat. pis., 1330 (2), cap. 59, pag. 496.19: La torre e 'l palagio del populo faròe compiere, et rifare, et acconciare, et armare, sì come et quando parrà alli Ansiani...
[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 5, pag. 118.17: Ma gli abitatori del detto castello dubbiando della distruzione di loro medesimi, immantinente corsono all'armi, e armarono il detto castello d'uomini battaglieri e d'armi.
[5] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 27.14: Alcuni per loro medesimi s'affrettano di menare i remi; parte d'armare lo lato; parte di negare le vele a' venti.
[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 132, vol. 2, pag. 686.20: e uno sabato sera feciono levare la terra a romore e armare il popolo e' cavalieri di messer Marco, e tutti trassono a casa il conte Fazio, e tagliarono il ponte a la Spina, e misono fuoco nel ponte nuovo, e armarono e barrarono il ponte vecchio ch'è sotto le case del conte, acciò che le masnade del Bavero le quali erano in Pisa a petizione del suo vicario non potessono passare né correre il quartiere di Quinzica dov'era il conte co la forza sua e del popolo.
[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 133.10: E fece uno fossato terribile da si' allo castiello. Puoi circonnao l'oste soa con un aitro fossato grannissimo e con tavole lo armao, perché nullo potessi offennere soa iente.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 19.144, vol. 3, pag. 325: O beata Ungheria, se non si lascia / più malmenare! e beata Navarra, / se s'armasse del monte che la fascia!
[2] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33, pag. 283.14: concessa de cosa che la dicta citate non se era proveduto né armata denante contra li suoy assaglyturi, adevenne che, non potendo li citadini soffirire li continui affanni de lo iuorno e de la nocte, sì se arrenderono a lo quindecimo iuorno de lloro assieyo...
[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 20.7, pag. 290: Armar vorei, guarnir lo mie castello, / mectarti vorre' dentro, Giesù bello: / non temare' ferita di coltello, / andare'ne paççando del tuo 'more.
3 [Detto di un'arma o di qsa utilizzabile come tale:] caricare; incoccare; predisporre all'offesa; rendere micidiale.
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 626.9: È Ascanio tra loro, chente la gemma risplende, e divide il risplendiente oro; e te, o magnanimo vidono le genti disvarie dirizzare le fedíte e armare le penne col veleno.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 17.27, vol. 1, pag. 280: Nel vano tutta sua coda guizzava, / torcendo in sù la venenosa forca / ch'a guisa di scorpion la punta armava.
[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 315.2: Poi abbatte Amico struggitore delle fiere, del quale non era un altro più saputo d'ungere i giavellotti, e d'armare i ferri del veneno; poi abbatte Ditio figliuolo d'Eolo, e Creteo amico e compagno delle Muse...
[4] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 77.40: E senza [questo] ci sono altre cose molte per che l'archo è molto buona arme; l'una primeramente per che s'arma tosto, e dapoi che è armato non si disarma saettando, così come 'l balestro, ma sempre rimane in suo armamento, ché per saettare che faccia, no 'l perde, quel che non fa il balestro, che quando à saettato conviene che si armi altra volta con ingegno.
[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae III.53, pag. 260: Poi Crasso, Antonio, Hortensio, Galba, e Calvo / Con Pollion (che 'n tal superbia salse), / Che contra quel d'Arpino armâr le lingue / Ei duo, cercando [Cercando ambeduo] fame indegne e false. || Signif. incerto: la lingua potrebbe non essere l'arma ma la cosa armata (e dunque l'es. andrebbe sotto 1.2).
[2] Petrarca, Disperse (ed. Debenedetti), a. 1374, Vòto di speme, 5, pag. 104: Lasso, Amor arma a una parte l'arco / Di quelle luci, che mmi mosser guerra, / El colpo delle qual giammai non erra / Che con piaga non facci lor travarco.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 3, pag. 80.16: e Mars, en quanto elli ha segno rio, come lo scorpione, pare ch'elli sia reo, e 'n quanto elli ha segno bono, come ariete, pare ch'elli sia bono; e perché ariete fo segno de Mars, fo armato de corona e de vella, e potaremmo dire secondo una via, perché ariete è segno de Mars occiditore, che li suoi animali che se rasomilliano a lui fóssaro per tosorare e per devorare e per occìdare.
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 193.5: Le due porti fumavano delle bagnate fiamme; e la porta promessa indarno alli aspri Sabini fue armata di nuova fonte, infino a tanto che 'l cavaliere dello iddio Marti si vestisse l'armi.
4.1 [Detto di una strada:] predisporre, attrezzare per facilitare il passaggio dei mezzi.
[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 11, pag. 30.9: Menati adunque d'ogni parte i carri incontanente, e quegli congiunti insieme, e massimamente a sodducere le navi menati, e la via armata per la quale più agevolmente i carri e minore difficultà nel passar fosse... || Cfr. Liv., XXV, 11, 18: «Contracta extemplo undique plaustra iunctaque inter se et machinae ad subducendas naves admotae munitumque iter quo faciliora plaustra minorque moles in transitu esset».
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 28.55, vol. 1, pag. 478: "Or dì a fra Dolcin dunque che s'armi, / tu che forse vedra' il sole in breve, / s'ello non vuol qui tosto seguitarmi, / sì di vivanda, che stretta di neve / non rechi la vittoria al Noarese, / ch'altrimenti acquistar non saria leve".
[2] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 18.10, pag. 87: Un sol remedio à il suo sguardo nocivo: / Di specchi armarsi a ciò ch'egli sfaville, / E torne quasi a la fontana il rivo.
[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 5.26, pag. 505: Cristo de gratia adimplito / fo misteri ke sS'armasse / d'umana carne, e ppenasse / pro a llui satisfare.
5 [Mar.] Fornire un'imbarcazione di tutto ciò che serve per navigare, in uomini e materiali; compiere tutte le operazioni necessarie a metterla in condizioni di navigare.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 38, pag. 180.9: Qualunque uomo usato, armate le navi, navica.
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 92, pag. 432.23: Di questo bitume volle Idio che questa arca fosse armata: questo significa, ne l'anima tua, che non ci dee essere rimaso nullo buco, nullo fessolino, onde acqua possa entrare.
[3] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 261, vol. 2, pag. 222.8: E così fu fatto notte, ma era lume di luna; e lo padrone fece armare una barca, e celatamente mandò terra terra, guatta guatta, a spiare delle galee, se erano armate, o no. || Signif. incerto: potrebbe essere anche da collocare in 5.1.
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 29, vol. 1, pag. 459.7: Curradino col dogio d'Ostaric e con più altri, i quali del campo erano fuggiti co· llui, sì arrivarono alla piaggia di Roma in su la marina a una terra ch'ha nome Asturi, ch'era degl'Infragnipani di Roma, gentili uomini; e in quella arrivati, feciono armare una saettia per passare in Cicilia, credendo scampare dal re Carlo...
[5] Stat. pis., 1322-51, cap. 130, pag. 572.25: Et che li dicti navaioli siano tenuti d'aver tanti marinari delli quali la barcha si posa bene armare, et la nave u vero legno loro si possano ormeggiare, et in andare quando colli loro legni pelagali et colle mercantie, mentre sono di fuora dalle torre del Porto di Pisa.
[6] Lett. venez., 1355 (2), 3, pag. 35.1: Ancora ve notifichemo che da poy la partida vostra nuy avemo abudo novelle certe che in Çenoa se arma, con grandissimo studio, XV galee in corso, le qual se disen che serano spaçade per tuto çener...
[7] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 90.2: In killi iorni lu Re di Africa, chi havia nomu re Thimini, fichi armari XIIII navi, li quali chamanu li Sarrachini golafros, chi andassiru in cursu. || Signif. incerto: potrebbe essere anche da collocare in 5.1.
5.1 [Mar.] [Milit.] Provvedere un'imbarcazione del necessario per la difesa e l'offesa, in uomini e materiali.
[1] Memoriali bologn., 1279-1300, (1282) 2.34, pag. 7: Et oimè lassa, trista, deceduta! / ch'a tutta gente lo fai mostrar a dito / e de le corne l'hai sí ben fornito / ch'una gallëa ne sereb'armata -.
[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 32, pag. 244.10: Gaumedes, così fatto signore, non si tardò niente, ma subito armò navi et assalì Cesare e Cleopatra et Antonio a la torre, con manganelli e con torri di legnami e con ingegni molti.
[3] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 16 [CXXXVIII].235, pag. 759: E tante galee pò armar / pur de soa gente nostrà / che per grevi accidenti / ne armarà ben duxenti...
[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 18, 97-105, pag. 365, col. 1.8: E Cesare, çoè, quando Cesare volle segnoreçare Ylerda, ch'è in Inghelterra, ello freçosamente fese armare galee a Marsilia, le qua' andono po' im Spagna, e corseno in Inghelterra...
[5] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 100.33: Et in quello ano miser Lorenço Tiepollo capetanio sì armà gallie XVJ et andà a Suro sovra Çenovexi e là trovà gallie e nave de Çenoesi e llà sì començà la bataia cum Çenovexi e schonfisselli...
[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 84, vol. 1, pag. 541.27: I Genovesi per l'oltraggio ricevuto da' Pisani si dispuosono di vendicarsi, e come valenti uomini feciono ordine di non navicare in legni grossi né in navi, se non in galee sottili, e di non armarle di niuno soldato forestiere, com'erano usati di fare, ma de' migliori e maggiori cittadini che vi fossono compartite per soprasaglienti per galee, e studiare alle balestra e galeotti di loro riviera...
[7] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 32, pag. 54.13: Fatto giorno, Enea fece armare due galee e con esse si mise su per lo fiume...
[8] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 80.6: Li Africani sarrachini, per cumandamentu di lu Re loru, armaru certi lingni in cursu in Africa et vinniru in Sichilia et in Calabria, guastandu et pridandu tutti li lochi chi eranu, inpressu mari, abitati.
[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 10, pag. 63.11: Armao sio navilio per passare a recuperare la Cecilia. 'Nanti che issi, iettao suoi arti, la sorte della geomanzia.
[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 10, pag. 94.1: E vuolsi la vite armare dintorno per le bestie, e farvi fosse, e incontenente legarla al suo arbore. Anco è un altro modo d'affrettare il traspiantare la vite dell'arbusto.
[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 6, cap. 3, pag. 193.6: Se è petroso, raccolgansi le pietre a monticelli, e poi si lavori: e le pietre saranno utili ad armare il campo, e potrannosene trarre fuore.
7 [Arch.] Provvedere di strutture di rinforzo o di sostegno, provvisorie o definitive.
[1] Doc. fior., 1286-90, [1287], pag. 131.28: It. riportatura di xvj abetelle da armare il muro, d. xij.
[2] Doc. fior., 1353-58, [1357], pag. 117.23: Maestruzo per una ruota, e legniame per armare a' pilastri, tolse Francesco e Giovanni e io Filippo, in somma fiorini VIIJ soldi XX.
[3] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 239.2: Et da poi s'armò l'archo di mezzo, che è lo terzo; a dì 15 di luglio fu armato, et misivisi mano a llavorare al dicto archo chon molti maestri di Firenze et di Pisa, et si fu chonpiuto lo dì di San Chasciano a dì 13 d'aghosto.
[4] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), isaia. capo 22, vol. 6, pag. 458.11: E vederete le fenditure della città di David, però che sono multiplicate; e radunaste l'acqua della piscina di sotto, [10] e annumeraste le case di Ierusalem, e disfaceste le case per armare lo muro.
7.1 Fig. Fissare ad una struttura di sostegno.
[1] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1137.15: Io potea per avventura assai onestamente fare qui fine alle parole; ma l'affezione mi sospigne a dovere ancora con alcuno altro puntello l'animo vostro, agramente dicrollato, armare al suo sostegno...
8 [Arald.] Attribuire un'insegna; dipingere un'insegna.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 60, vol. 2, pag. 258.2: Et, che neuno dipentore o vero scagiolaio o vero tavolacciaio, fabro, o vero ciascuno altro de la città di Siena, possa o vero debia fare dipegnere, acconciare o vero rifare o vero armare alcuno elmo o vero cestarella, o vero scudo, o vero maza acconcia al detto giuoco...
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 38, vol. 2, pag. 568.10: il detto Bavero fece Castruccio duca de la città e distretto di Lucca, e del vescovado di Luni, e de la città e vescovado di Pistoia e di Volterra; e mutò arme a Castruccio, lasciando la sua propia della casa degl'Interminelli col cane di sopra, e fecelo armare a cavallo coverto, e bandiere a modo di duca, col campo ad oro, e al traverso una banda a scacchi pendenti azzurri e argento, sì come l'arme propia al tutto, co' detti scacchi del ducato di Baviera.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 218.10, pag. 259: Lasso, perché nessun degna l'alloro? / Del frutto di Noè s'arma ogni sbergo; / con Bacco stanno i più nel laberinto.
9 Sost. Fig. L'atto di armarsi.
[1] Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1342 (pis.), son. 1.12, pag. 23: Per molto e saggio armar si vince, parme, / che nostre asprezze il diavol poco cura: / sol la discrezion tien guerra ferma, / che, combattendo ben, con lei s'afferma.
[u.r. 09.02.2018]