0.1 armeggerai, armeggia, armeggiando, armeggiandogli, armeggiandoli, armeggiano, armeggiar, armeggiâr, armeggiare, armeggiasser, armeggiata, armeggiava, armeggiavano, armegiando, armegiare, armegiasse, armegiò, armezare, armiare.
0.2 Da arma 1.
0.3 Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.); Dante, Convivio, 1304-7; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. pis., 1321; Gloss. lat.-aret., XIV m.
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.
0.7 1 Esercitarsi e gareggiare con le armi, giostrare. 1.1 Battagliare. 2 Sost. Esercitazione con le armi; giostra, torneo.
0.8 Roberta Manetti 06.03.2000.
1 Esercitarsi e gareggiare con le armi, giostrare.
[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 56, pag. 99.12: E quando monta i- sula nave messer T. e madonna Isotta, tutti li cavalieri e li scudieri vengnono armeggiando ala marina e ffacciendo grande gioia, e le dame e le damigielle vengnono facciendo loro sollazzo.
[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 26, pag. 431.13: E questo amore mostra che avesse Enea lo nomato poeta nel quinto libro sopra detto, quando lasciò li vecchi Troiani in Cicilia racomandati ad Aceste, e partilli dalle fatiche; e quando amaestrò in questo luogo Ascanio suo figliuolo, colli altri adolescentuli armeggiando.
[3] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 22..9, pag. 381: Danzar donzelli, armeggiar cavalieri, / cercar Fierenze per ogni contrada, / per piazze, per giardin e per verzieri; / e gente molta per ciascuna strada, / e tutti quanti il veggian volontieri...
[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 306, vol. 2, pag. 361.28: o vero quando alcuno andasse a la chiesa magiore ne la vigilia o vero festa di sancta Maria d'agosto, o vero andasse al consèllio de la Campana o vero a la Corte, quando la podestà o vero altri officiali mandassero per lui o vero quando armegiasse...
[5] Stat. pis., 1321, cap. 78, pag. 262.1: Et che sia in podestà dei consuli potere dare la paraula ai barbieri et a li astari di tenere le boteghe loro aperte li die di domenica et festivi del mese di ogosto et septembre, per cagione de le vendemie; et etiamdio li autri die festivi et pasque, quando li donzelli, u li autri de la cità di Pisa, volesseno armegiare.
[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3 osservazioni, pag. 457.17: ma elle erano belli palazzi e belli giardini, e nientemeno erano bene e provvedutamente guardati, e in quelle prigioni tutto giorno si prendeva diletto quali a' cavalieri piace; come ischermire, saltare, armeggiare e giostrare.
[7] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 314.5: astiludo, dis, per armegiare.
[1] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), pag. 144.26: e lle lbr. 19 e s. 6 a fior., dì 15 di magio 1336, che spese Ridolfo per armegiare quando il Comune di Firenze ebbe Arezzo...|| Contesto dubbio: potrebbe trattarsi (ed è forse più prob. che così sia) di giostre fatte per festeggiare la vittoria.
[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.54, pag. 179: "Questa compagna, con lo sir verace, / le terre passarà di gran Visconti, / sì come giente contenta de pace / a chi ver' lor serà de pace pronti, / ma contra quei che voran contrastare / demostraran come sanno armegiare".
- Sost.
[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 27, 67-84, pag. 650, col. 2.1: I' fui om d'arme ... Comenza a dire lo Conte la soa disposizione; e dixe in universale ch'el fo ... batagliero, po' fo fra' menore 'cordellero', e appello gli Francischi gli fra' minuri, per lo cinto cavestro; e credess'emendar li falli ch'avea fatti in li tempi dell'armezare...
2 Sost. Esercitazione con le armi; giostra, torneo.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 95, pag. 673.9: Queste cose fatte, rincominciò la festa grandissima, e le trombe e i molti strumenti sonarono, e l'armeggiare cominciò grandissimo, e tanta e sì generale festa per tutto si fa, che niuna altra cosa vi si vede o sente.
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 23, vol. 2, pag. 548.1: Nel detto anno MCCCXXVII, a dì XIII d'aprile, nacque in Firenze uno figliuolo al duca di Calavra de la sua donna figliuola di messer Carlo di Valos di Francia, il quale fu fatto Cristiano per messer Simone della Tosa e per Salvestro Manetti de' Baroncelli sindachi fatti per lo Comune e popolo di Firenze, e fu chiamato Martino; e grande festa e armeggiare se ne fece per gli Fiorentini...
[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 35.7: Moiti erano li baroni, moiti erano li sollati da pede e da cavallo, moiti li buffoni, moiti so' li falconi, palafreni, poitrani, destrieri da iostra. Granne era lo armiare.
[u.r. 07.11.2021]