0.1 arogante, aroganti, arrogant, arrogant', arrogante, arroganti, arroghante, arroghanti, aruganti.
0.2 Lat. arrogans, arrogantem (LEI s.v. arrogans).
0.3 Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.): 1.
0.4 In testi tosc.: Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.); Dante, Convivio, 1304-7; Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.); Stat. pis., 1322-51.
In testi sett.: Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); <Doc. ven., 1371 (10)>; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.7 1 Che si comporta con insolenza e aggressività; borioso, presuntuoso. 1.1 Sost. 2 Che nasce da arroganza; che è segno di presuntuosa insolenza.
0.8 Chiara Coluccia 29.10.2002.
1 Che si comporta con insolenza e aggressività; borioso, presuntuoso.
[1] Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.), 70, pag. 588: anc falconer per vent [a] auselara; / arrogant e soza tavernara.
[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 1.16: esendo molto arogante e nello aspetto fiero e rubesto, andò davanti allo 'nperadore e disse: Deh perchè, bel sire, non fate aparare scienza al vostro figliuolo, el quale io giudico esser molto atto?
[3] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 115, pag. 327: Una famelia pesscima ne la sua roccha ày tracta, / ke tesse mala trama: / l'arrogante Superbia, ke li nuveli gracta / e la mente sollama...
[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 8, pag. 307.7: E però esso Tulio nel medesimo luogo dice: «Mettere a negghienza di sapere quello che li altri sentano di lui, non solamente è di persona arrogante, ma di dissoluta»...
[5] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.02, pag. 184.1: chè ne' consigli e nelle raunate smentivano messer Corso: molto il perseguitavano i Bordoni, che erano popolani arditi e arroganti...
[6] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 14.1594, pag. 224: Tre sono le persone da spiacere: / Lo povero superbo ed arrogante, / Lo matto vecchio senza senno e avere, / Bugiardo ricco con sua onesta vista / Che par che paternostri sempre cante.
[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 31-42, pag. 240, col. 1.1: Mentre noi corravam. Qui aduxe per exempi la vita soperba ed arogante d'uno Fillippo Argenti fiorentino, el qual no ave mai uno acto de vertú in la soa prima vita, ma sempre fo soperbo ed arrogante...
[8] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 344.14, pag. 215: La prima struççe l'amici ove sono / e la segonda tutte vertù copre, / la terça disconça onni richo dono; / e non può l'omo far tante bel'opre, / nì eser sì liçadro e ben nutrito, / se 'g èe arrogante, ch'el sia may gradito.
[9] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 207.19: ora era sanza potenzia; e temeo Mileto, per la fortezza della giovanezza, e arrogante per lo padre Febo...
[10] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 24, pag. 116.15: Vanni Fucci fu da Pistoia, e de la casa de' Lazzari, e fu bastardo e arrogante e superbo molto.
[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 134.33: 17. Nì eciandeu Euripedes, standu ad Athenes, non parssi aruganti oy superbu quandu adimandandu lu populu que issu levassi oy rimovissi una sentencia da una sua poetria tragedica, issu intrau a la scena et dissi que issu sulia cumpuniri favuli per amagistrari lu populu et non per imbizzari da issu.
[12] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 45, pag. 213.1: Sopra la qual parola dice la Chiosa: Ogni eretico è arrogante; e la superbia sì fa l'uomo eretico, e non l'ignoranza.
[13] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 221.18: Superbus et arrogans vocatur indoctus: L'uomo superbo e arrogante si chiama stolto.
[14] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 19, pag. 85.18: Kistu Sarrachinu era multu riccu et di li cosi havia assay, et era multu arroganti et leiu di sinnu et tantu ki li soy vasalli per pichuli acasuni li iniurava et fachiali frustari; per li quali cosi li eranu infidili.
[15] <Doc. ven., 1371 (10)>, pag. 115.26: Signor nostro naturale, da quando Nicola, çupano de Altomano, pillò le contrade, le qual confina cum lo contado dela nostra çitade de Ragusa, nui, cognoscendo la condicione et la iniquitade delo dito Nicola, perçò ca intra tutti li altri baroni de Rassa, avegna che tuti sia falsi et iniqui, esso hè lo peçor homo, plui arogante et traditore...
[16] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 8, parr. 8-11, pag. 193.2: El qual D. lo pone in figura d'un re de li Insulani, superbo e arrogante quanto fusse alcuno in quel tempo; e brusò lui lo templo de Apollo.
[17] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 58, pag. 459.35: Questi, che ti si mostrò, fu al mondo, cioè in questa vita, persona orgogliosa, cioè arrogante...
[18] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 10.13, pag. 29: Però qualunque è magior segnoria / dovrebbe rifrenar chon più mesura / fra termen di justicia sua potenzza, / viver con soy menor' consorte pia, / non arrogante, ingiurïosa et dura, / et temer sopra sé dal ciel sentenzza.
[19] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 245.20: La prima: «Romani soco mala iente, supervi, arroganti, non haco paro».
[20] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 25, pag. 217.14: Certamente, considerando che in quisto exiercito nuostro èy stata assemblata la mayure parte de li plu nuobili huomini de quisto mundo, se quello, che yammay non sia, adevenesse che tutti, per cutale vattaglya, morissero in questa terra, morirriance senza fallo tutto lo mundo per mano de cutali rustichy et arroganti villani.
[1] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 33.12: Ora te conforta filgiolo et sta de bono core, a lo teo riame terray cotale modo: custumy de pace primamente terray, perdonaray ad li homini toy soiecti, li soperby et li aroganti per forza domeray».
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 13-18, pag. 236, col. 1.7: Quel Flegiàs che è sí veloce e corrente galleotto, hae per allegoría a significare lo disiderio de l'arrogante, lo quale è cossí pronto ad irarse e ad appetere vendetta.
[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 138.17: 46. Quei fu al mondo ec. Qui discrive il vizio delli difetti dell'arogante.
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 3, vol. 3, pag. 36.11: E se per aventura alcuno svergognato o arrogante presumisce di storcersi contro a l'opera de lo etterno artefice, intenda rispondere a llui la bontade delle creature, la quale il fabricatore di tutte le cose dal principio raguardòe nelle sue creature.
[5] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 10, pag. 93.31: Ciglia lunghe e diritte, arrogante e seminator di briga.
[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3 part. 4, pag. 84, col. 1.12: La terza ragione anche si rende nel libro della Sapienza, dove dice che con la propria virtude calca e conculca il collo d'ogni superbo e arrogante...
[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (i), par. 34, pag. 642.20: E quel medesmo, che si fu accorto Ch'io domandava il mio duca di lui, Gridò: qual io fu'vivo, tal son morto. Possonsi per le predette parole, e ancora per le seguenti, comprendere quali sieno i costumi e l'animo dell'arrogante...
2 Che nasce da arroganza; che è segno di presuntuosa insolenza.
[1] Poes. an. urbin., XIII, 12.48, pag. 565: si Addàm fo ingannato, quello ke lo ingannao / non te ne reguardao: / fece cosa arrogant'e desdegnosa.
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 31-42, pag. 239, col. 2.2: Mentre noi corravam. Qui aduxe per exempi la vita soperba ed arogante d'uno Fillippo Argenti fiorentino, el qual no ave mai uno acto de vertú in la soa prima vita, ma sempre fo soperbo ed arrogante...
[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 180.10: ricadde; a denotare li suoi arroganti costumi.
[4] Stat. pis., 1322-51, cap. 17, pag. 499.23: Et etiamdio li dicti comsuli possano et debbiano condennare qualumque persona arae parole iniuriose con qualumque altra persona in della corte del Mare, u dinanti a' dicti comsuli u alcuno di loro, u dirà parole arrogante dinanti alli dicti comsuli u alcuno di loro, alla pena suprascripta.
[5] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 17, pag. 265.6: Oh superbo ignorante, diponendo la tua arrogante presunzione, considera la tua viltade, e guarda bene s'hai cagione di tanto, insuperbiendo, presumere di te medesimo!
[u.r. 13.02.2018]