0.1 adrecare, adrecaro, arcando, areca, arecaci, arecai, arecalli, arecando, arecano, arecante, arecar, arecarà , arecarai, arecaranno, arecare, arecarete, arecaro, arecarolo, arecarono, arecarvi, arecasse, arecassero, arecata, arecate, arecati, arecato, arecava, arecavalla, arecavano, arecchasse, arecha, arechamo, arechano, arechare, arecharono, arechasse, arechata, arechate, arechati, arechato, areche, arecheno, arecherà , arecherai, arecherano, arecherò, arecheronno, arechi, arechino, arechisi, arecho, arechò, arechorono, areco, arecò, arecoe, arecollo, arecolme, arecome, arecone, arecono, arecorolla, aregare, areghata, areghi, areghò, aregò, areki, aricata, aricato, arichare, ariche, aricò, arieche, arreca, arrecagli, arrecai, arrecalmi, arrecalo, arrècami, arrecan, arrecando, arrecandolo, arrecandosi, arrecano, arrecansi, arrecanti, arrecar, arrecarà , arrecaranno, arrecare, arrecarle, arrecarli, arrecarlo, arrecarmi, arrecaro, arrecarò, arrecarone, arrecarono, arrecarsi, arrecasse, arrecasseno, arrecassero, arrecassetela, arrecasseti, arrecassi, arrecassimo, arrecassono, arrecasti, arrecata, arrecatale, arrecate, arrecatemi, arrecatevi, arrecati, arrecato, arrecava, arrecavano, arreccaronle, arreccheremo, arrecchino, arreccò, arrecha, arrechandelo, arrechando, arrechano, arrechare, arrecharlo, arrechasse, arrechasseno, arrechate, arrechati, arrechato, arrecherà , arrecherae, arrecherò, arrechi, arrechiamo, arrechillo, arrechino, arrechò, arreco, arrecò, arrecoe, arrecogliele, arrecògliele, arrecomm', arrecono, arrecosselo, arregha, arreghami, arricare, arricari, arricassi, 'recata.
0.2 Da recare.
0.3 Doc. pis., 1230-31: 1.1.
0.4 In testi tosc.: Doc. pis., 1230-31; Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. sen., 1277-82; Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm.; Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Doc. prat., 1296-1305; Doc. sang., 1316; Lett. pist., 1320-22; Doc. lucch., 1332-36; Stat. volt., 1348; Doc. aret., 1349-60.
In testi sett.: Rime Arch. Not. Bologna, 1302-33 (bologn.), [1311].
In testi mediani e merid.: Doc. castell., 1261-72; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Doc. perug., 1322-38; Stat. viterb., c. 1345; Stat. casert., XIV pm.; Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
0.5 Locuz. e fras. arrecare a fine 2; arrecare al fine 2; arrecare a niente 1.13.6; arrecare davanti 1.3.2; arrecare dinanzi 1.10; arrecare innanzi 1.3.2, 1.10; arrecare in denari 2.6; arrecare innanzi 1.10; arrecare in pecunia 2.6; arrecare in somma 2.5; arrecarsi a sdegno 4.2; arrecarsi in animo 2.2.3.1; arrecarsi in collo 1.14; arrecarsi in mano 1.13; arrecarsi in onta e in dispetto 4.2; arrecarsi in pace e in diletto 4.2.
0.7 1 Portare qsa da un luogo a un altro, trasportare, trasferire. 1.1 Fig. 1.2 Pron. Recarsi, andare. 1.3 Condurre qno in un luogo, accompagnare. 1.4 Avvicinare (fino al contatto). 1.5 Portare in dono. 1.6 Portare via, prendere, conquistare (anche pron.). 1.7 Riportare, riferire. 1.8 Portare (a un'unità di misura o a una quantità diversa da quella presente). 1.9 Portare indosso, indossare. 1.10 Fig. Portare all'attenzione di qno, richiamare, ricordare; [detto a proposito di un testo:] citare. 1.11 Fig. Portare a termine, compiere, eseguire. 1.12 Mettere per iscritto, scrivere, annotare. 1.13 Fras. Arrecarsi in mano qsa: prendere, afferrare. 1.14 Fras. Arrecarsi in collo qno: prendere in braccio. 2 Indurre, mutare (da una condizione a un'altra o da uno stato d'animo a un altro). 2.1 Ridurre (a una condizione peggiore). 2.2 Pron. Condursi, portarsi (a una diversa condizione fisica o morale). 2.3 Comportarsi, agire, contenersi. 2.4 [Detto di un testo:] ricondurre (a una determinata interpretazione). 2.5 Locuz. verb. Arrecare in somma: contare, enumerare. 2.6 [Econ./comm.] Fras. Arrecare in denari, in pecunia stimare il valore di un bene, calcolandolo in denaro. 3 Portare con sé, avere come conseguenza, causare, procurare. 4 Considerare, ascrivere, imputare (anche pron.). 4.1 Arrecarsi sopra sé: prendere su di sé, accollarsi, assumere (detto di un debito). 4.2 Arrecarsi a, in: prendere a motivo di. Fras. Arrecarsi a sdegno, in onta e in dispetto; arrecarsi in pace e in diletto.
0.8 Roberto Leporatti 21.06.2001.
1 Portare qsa da un luogo a un altro, trasportare, trasferire.
[1] Doc. castell., 1261-72, 4, pag. 21.5: Lititia n'aricò VJ st. de mellio.
[2] Doc. sen., 1277-82, pag. 275.8: Ancho XII den. nel dì a Montisiano vetturale vectura d'uno fardello che ne arechò da Pisa et fuoro i sagi dello scarlato.
[3] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 9, pag. 124.4: tamen per fortecze de mente componu unu purificatu magisteriu nellu quale, visate le stasciuni dele tempora quando ymber cadit de celo, per sou pasciementu arrecha tal vianda che genera la cera, dela quale pura substantia se fa et sanctifica la columpna de deu, zo è lu ciriu.
[4] Stat. pis., 1302, cap. 36 rubr., pag. 969.14: Di non conciare cuoio arecato in Pisa da forestieri.
[5] Doc. prat., 1296-1305, pag. 294.22: lo co(n)sillio de' quali sì è cotale, che piacie loro che si faccia macinare LXIIIJ staia di grano, e dela farina sì sia ispesa così a' poveri vergognosi (e) infermi (e) a femine di parto che siano in istrema necessitade. (E) sopra questi <sono> ap(ro)vare (e) aregare sono chi[a]mati due uomini p(er) porta, (e) sono q(ue)sti.
[6] Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV, 346, pag. 420: in uno panno biancho fo envolto / cum aloè et pretioso unguento; / come ei Giuderi costumano molto, / arecò Nicodemo libre cento...
[7] Rime Arch. Not. Bologna, 1302-33 (bologn.), [1311] Ser Conte canti, 4, pag. 167: Ser Nello de Nallo à nulla. / Ser Arrigho arregha de' fichi dal foco. / Ser Vanni venne di Vienna.
[8] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 20, pag. 17.20: Anco statuto e ordinato si è, che la Corte sia tenuta e debbia di fare iurare tucti e calçolari li quali facessero arte de la calçolaria in Chiarentana, di fare la loro arte bene e lialmente, e de guardare e salvare e' bene e le cose che date e arrecate gli sironno per la sua arte fare.
[9] Doc. sang., 1316, pag. 147.15: E sença Ca(m)porena e le dette terre non fare nulla, e tutte le carte che di ciò si faranno sì ci areca piuvich[e] e meglora i pacti, no· li peggiorare.
[10] Lett. pist., 1320-22, 4, pag. 39.10: Di Pisa io ti mando una letera, la qual è nel busolo ch'arecha Mato di Bancho da Bonostallo.
[11] Doc. lucch., 1332-36, pag. 139, col. 1.11: It. de avere per die primo oghosto di xxxvj, che s'areghò a paghare a Francesco da Montechiaro chome dare li dovavamo areto in k. xij, fior. trecento dicesette e meço, lb. viiij.c.xx s. xv.
[12] Doc. aret., 1337, 770, pag. 652.3: A quello che arecò Regolino et a le proferte che messere Piero e li suoi e 'l Comune d'Areço fecero a lui in nome del Comune de Fiorença e a le dechiarasgioni che puoi arecò Regolino per parte del Comune de Fiorença adiuncte et dechiarasgioni sono queste...
[13] Doc. perug., 1322-38, pag. 115.1: De(m)mo a Morico de Bartolo p(er) ij dì colla bestia p(er) arecare pietre e portare la terra, a dì xxvij d'agosto, s. x.
[14] Stat. casert., XIV pm., pag. 58.18: Et quando se recepe quale che (con)fratre fia receputo in chisto modo: p(ri)mo, areche la vesta (et) dui candele de meza libra l'una...
[15] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 132.22: MCCCLIII Questi so(n)no i chastelli e pioverii che ànno arechati i cierii in s(an)c(t)a Maria d'agostu nell'a[n]no presente, al te(n)pu di me Angniluçu di Petru di Loddo chamorlengu.
[16] Doc. aret., 1349-60, pag. 173.18: Quessto è 'l grano ch'i'ò recevuto de quello de Ghelfo dal Monte; arecolme Giovanni viturale dì detto de sopra...
[17] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1147, pag. 265: Omne eclesia arecò soa croce al viscovato.
[18] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 95.8: E poi suona ancora la campanella e uno frate arecò loro da bere...
[19] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 6, pag. 26.9: Uno confallone de zannato arrecavano, lo quale donao alla Minerva.
[1] Doc. pis., 1230-31, pag. 62.30: Aricorditi, s(er) Iacopo, del p(r)ivilegio dell'opra lo q(u)ale ave Piovano sindico del monesteri di S(an)c(t)o Savino, di farlo rinovellare; altram(en)te arrechandelo a Pisa.
[2] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 81.4: Amico, disse Diedato, tu sia lo ben venuto, che tu m'ài arecate novelle che molto mi piacieno...
[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 8, pag. 87v.13: Alcuna confusione è che arreca nell'anima peccato: ma la confusione di questa morte arreca celestiale gratia e superna gloria.
[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, proemio, pag. 493.30: E la natura nel suo principio intende arrecare perfezione nelli metalli in tale generazione, sì come scrive il Filosofo nel secondo della Fisica: la natura fa per lo fine.
[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1107, pag. 231: Quando le abero, lieti tornaro in queste parti. / La sera de anno novo in Aquila plicaro, / Et questa bona admasciata ad questa terra arrecaro...
[6] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 2.48, pag. 9: Viemmi davanti la sua bella ymagine / talor, quando più stretto il sonno legami, / e non di meno arreghami / nell'intelletto tal dolcessa e gloria, / che notar non la so nelle mie pagine...
[7] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 35.15: Però, genti volgar ch'amate il numo, / poi che semplicità con voi s'amanta, / non lassiate per Dio loto né rumo, / senza arecarvi le virtute al petto, / né cerco né primas esser provetto.
[1] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 145.21: E di questa gente chavalchò a cCieuli per rubare, di che gli nostri s'arechorono a difesa di loro...
[1] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 39, vol. 7, pag. 559.7: [17] di' a ogni uccello, e a tutte le bestie della terra: convenitevi, cioè arrecatevi, e affrettatevi e correte da ogni parte alla mia bestia del sacrificio, la quale io sacrifico a voi, animale grande sopra li monti d'Israel, acciò che voi mangiate la carne, e beviate lo sangue.
1.3 Condurre qno in un luogo, accompagnare.
[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 115, pag. 231.7: Ora avvenne che, essendo lo re di quelle contrade lo re Toante, a questo tempio capitò la vergine Efigenia figlia del re Agamennone arrecata non in nave ma in una nebbia per operazione di Diana.
- Fig.
[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 99, pag. 196.26: Ercole, che tiene figura dell'uomo savio e virtuoso, come è detto di sopra, con le saette, cioè con gli ammaestramenti della sua dottrina, allora scaccia dall'avaro la rapacità, quando con sua dottrina l'uomo vizioso arreca alle virtudi.
[1] Stat. volt., 1348, cap. 16, pag. 31.16: Per lo quale morto ciascheduno vada colla cappa e disciplina, e arrechillo alla chiesa di sancto Giovanni, solamente indosso la cappa e la disciplina, e poi detto l' offitio de' morti el sepellischino col detto habito ne' detti monimenti;
1.3.2 Locuz. verb. Arrecare davanti, innanzi (a qno): condurre al cospetto di qno; presentare, mostrare.
[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 2, pag. 46.12: Ché, mentre che tu stai in del lecto, sì t'arreca lo nimico inna[n]ti et dice: 'Oh, perché non fai tu le vendette tue?'.
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 44, pag. 122.20: e entrato con alcuno barone nella camera della reina, prima dolcemente la confortò domandandola di suo stato, poi comandò che le due creature gli fossero arrecate davanti.
[3] Stat. sen., 1341/48, cap. 29, pag. 153.8: Quando si riceve alcuno novitio avemo ordenato che proceda in questo modo, cioè che volendo alcuno venire ad essere de' nostri frategli, el priore in prima el ricordi nel generale capitolo, cioè el nome, e 'l sopranome et l'arte, e 'l popolo di colui che venire vorrà, el nome di colui che l'arecha innanzi.
- Fig.
[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 7, pag. 59.15: Unde è che voi amate cotanto le cose del mondo et Dio non amate, però che voi non v'arrechate innanti se non queste vanità et questi beni imaginatorij.
1.3.3 [Detto di una testimonianza:] addurre.
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 32, pag. 162.10: Le testimonie si danno di cosa che non si vede né ode, ma arrecansi testimonii di veduta e udita, acciò che sia manifesto agli altri.
1.4 Avvicinare (fino al contatto).
[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 12, pag. 22.6: Ed arrecandosi la gota di lui alla sua gota, Cupidine la infiammò d'no infiammato amore verso d'Enea, facendole in prima dimenticare l'amore che aveva portato a Sicheo.
[1] Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm., 2.60, pag. 17: Poi che 'l termin fu compiuto, / l' angel arrecò 'l tributo: / «Ave», disse nel saluto, / «[ma]donna se' grandissima.
[2] Stat. sen., 1341/48, cap. 29, pag. 153.20: Et approvato nel terzo capitolo per le due parti tal fratello possa essere ricevuto arecando et offerendo a Dio una cappa et uno ciero, et disposto a perdonare a chiunque gli avesse offeso.
[3] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 6, vol. 5, pag. 26.14: [22] Or non vi dissi: arrecate a me, e della sostanza vostra donate a me.
1.6 Portare via, prendere, conquistare (anche pron.).
[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 86, pag. 18: Represero la terra con fussi et con sticcati. / Sconciaro le castella, la roba ne adrecaro; / Le grande fortelliczi tutte quante guastaro...
[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 264, pag. 101.17: E dicesi che uno de' Cavecciuli, cioè Boccaccio, giunse de' compagni di messer Corso e uccisene e presene, in fra' quali fu Gherardo Bordoni sul ponticello del fiume d'Affrico, e mortolo se ne arrecò la mano per insegna.
[3] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 48, vol. 1, pag. 252.4: [22] Io dò a te una parte più che ai fratelli tuoi, la quale io arrecai della mano delli Amorrei per lo coltello ed arco mio.
1.6.1 Fig. Impadronirsi (della signoria, del potere).
[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 436, pag. 154.12: Aveasi sì arrecato il duca la signoria, che quasi come tiranno era del tutto signore di Firenze.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 36, vol. 1, pag. 66.33: Et se alcuna comunanza omettarà d'offerire, secondo che detto è, li predetti officiali sieno tenuti a missere la podestà arrecare et denuntiare, et stiasi et credasi al detto di due officiali et a la scrittura del detto loro notaio, senza alcuna pruova.
1.8 Portare (a un'unità di misura o a una quantità diversa da quella presente).
[1] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 104, pag. 89.8: Partj 5 per 1 e 2/7; arecha 5 a settjmj, che ssono 35 settjmj, e recha 1 e 2/7 a settjmj, che sono 9 settjmj. Ora partj 35 per 9, ne viene 3 e rimane 8.
[1] Stat. pis., 1330 (2), cap. 41, pag. 484.10: Et se in del dicto consiglio non se ne ordinasse di darne u di restituirne alcuna cosa, u di farne che si possa arrechare ad certa quantità u extimagione della cosa; puniròe quelli che appellasse, u che dicesse ch'ella fusse nulla, ad mio arbitrio.
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 3, pag. 167.21: Cotanta differenza è data se tu arecherai alcuna cosa e se tu acquisterai quello ch'era scemato, quanto hae dal cominciamento del beneficio al fine de la ingiuria.
- Fig.
[3] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), L. 1, cap. 16, pag. 93.24: Né basta la sua malizia d'uno dí, ma l'uno dí arreca nuova fatica all'altro dí, e la notte manifesta sollecitudine all'altra notte.
[1] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 6, pag. 65.36: «Sono due migniatte figliuole che dicono: Arreca, arreca come vuoi, imperò che tanto crescie l'amor della pecunia quanto crescie essa pecunia».
1.8.2 Ridurre (di numero), diminuire.
[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 39, pag. 96.22: Bene è vero che queste tre cose si ponno arrecare a due, cioè a scienzia ed a discrezione...
1.9 Portare indosso, indossare.
[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 6, pag. 25.8: E tanto fu più cosa maravigliosa, quanto arrecavano abito. L'abito, lo quale questo frate Venturino li avea dato, era che questi portavano una gonnella bianca, longa, passata mesa gamma.
1.10 Fig. Portare all'attenzione di qno, richiamare, ricordare; [detto a proposito di un testo:] citare.
[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 72, pag. 159.28: Questa fabula arreca Dante in figura d'una scossa, che sentì nel purgatorio, così parlando e dicendo: Questa Diana dopo la sua morte fu deificata nel settimo pianeta, cioè nella luna.
[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 129.15: Questa sibilla arreccò libri di dicreti romani a Prisco Tarquino, che fu il quinto re de' romani, e secondo Virgilio ell' era viva e vissuta quando Enea fu a lei settecento anni, e da Enea a Prisco ebe cinquecento anni.
[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 43, pag. 266.34: Il quale prima con incerte risponsioni volendolo avviluppare, come la paura de' tormenti fu arrecata furono costretti a confessare il vero, e dissero, sè portare lettere da Asdrubale ad Annibale.
- Locuz. verb. Arrecare innanzi, dinanzi.
[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 162, pag. 392.22: Adunque possono, se egli vogliono, pure che se l'arrechino dinanzi all'occhio dell'intelletto, privandosi della nuvila dell'amore proprio, e col lume corrano co' perfetti obbedienti.
[5] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 939, pag. 419.45: li Fiorentini noleggiavano in nome di Genovesi e colle loro navi ogni mercatanzia, e però non lasciarono che non rompessero fede e promissione del navicare sane e salve a Pisa le mercatanzie, ma ritennonle a Genova sanza più arrecarle innanzi.
1.10.1 Riportare (alla mente), rammentare.
[1] Contr. Croce e Vergine, XIII ex. (tosc.or.), 448, pag. 325: Ma chi fuggire vuole la tentatione / dinançi a sé arechi la Passione, / la quale sostenne Cristo per cagione / su ne la croce per noi scampare.
[2] Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV, 249, pag. 416: Ma vano è el pensiero ch'io m'arecho, / e abbo el core de pianto abondante.
[3] Stat. sen., Addizioni 1295-1361, cap. 45, pag. 35.13: Che qualunque de' frategli andarà fuore a stare fuore tutto el tempo d'uno Priore o più, sia tenuto di lassare uno de' fratelli che l'arrechi a la memoria del Priore...
[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 18, pag. 304.19: E sequita che, se de ciò vol fede etc., se debia arecare a mente la avarita de' Bolognesi, li quali non hanno vergogna far vituperare le lor donne per moneta.
1.11 Fig. Portare a termine, compiere, eseguire.
[1] Stat. sen., 1301-1303, pag. 28.30: D'ogne barile di mele e vagello di fiedoni, IJ denari. Et de' grandi arrechi la pulizia.
1.12 Mettere per iscritto, scrivere, annotare.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 14, pag. 234.5: che se alcuno doveva esser condannato, elli dovía arrecare la sua sentenza scritta e darla senza dirlo; e se dovía esser assoluto in parte, ed in parte condannato, esso il dovíe far sapere per sua scritta, non in favellando...
[2] Stat. pis., 1321, cap. 16, pag. 210.14: Et che tucta la intrata et avere lo quale per facto di questa corte u Mercatantia a me, u ad altrui per meie mano, perverrà (et neiente meno venuto, fraude non conmecterò), in scripti arrecherò, u arrechare farò...
1.13 Fras. Arrecarsi in mano qsa: prendere, afferrare.
[1] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 553.13: L'asta s'arreca in mano; arditamente trasse a ferire Tellamaco, e ferillo di tanta forza, che a terra del cavallo rovesciato il gittò.
[2] Morte di Tristano, a. 1375 (tosc.), st. 26.3, pag. 61: E co· lamento e' gli fu arechata, / e ·ccho· lo scudo che ognj huomo lagrimava. / T[ristan] la spada in mano s'à 'recata, / e lamenta[n]donsi asai la dottava...
1.14 Fras. Arrecarsi in collo qno: prendere in braccio.
[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 2, pag. 21.18: E una volta portandolo in collo al padre per mostrarlo come era bello e perchè lo re lo dottasse anche egli, lo re, veduto la sua bellezza, arrecosselo in collo e poseli la corona in capo, nella quale corona era la imagine del dio Ammone, lo quale adorava.
2 Indurre, mutare (da una condizione a un'altra o da uno stato d'animo a un altro).
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 21.20: et inducendo loro a ssapere le cose utili et oneste, tutto che alla prima paresse loro gravi per loro disusanza, poi l'udiro studiosamente per la ragione e per bel dire; e ssì lli arecò umili e mansueti dalla fierezza e dalla crudeltà che aveano.
[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 24, pag. 172.26: Sì che non àe pecto da operare bene, ma va sopra lo pecto suo, però che nulla li vagliono quelle virtù della natura che lli erano rimase: ché u elli fa male, u elli fa bene per arrecarlo ad male, et così è pur male.
[3] Stat. viterb., c. 1345, pag. 167.35: Anque ordinamo che se alcuna discordantia nascesse infra quelli dela fraternitade, che 'l governatore sì si sforçi d'arecalli a concordia quanto più pote.
[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 2, 17.6, pag. 24: Tu sai, dolce fratello, - / così piacevolmente el lusengava, / - ch'io t'amo più che quelli, o questo o quello, - / a la sua voglia così l'arrecava, / - e se' colui di cui più ho conforto / che di questi altri, e più amor ti porto.
- Locuz. verb. Arrecare a, al fine: condurre a compimento.
[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 5, par. 6, pag. 689.23: E così in continui combattimenti s'accende del piacere di colei la quale mai più non aveva davanti veduta; e quanto che elli imagini il nuovo disio non dovere al disiderato fine arrecare, cotanto più di quello l'appetito s'affuoca.
[6] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 30, pag. 252.2: Il quale tradimento aveva menato dal lato de' troiani Antenore ed Enea e altri, e dal lato de' greci il menò Ulisse e Diomede, e questo Sinone l'arechò a ffine in questo modo, che faciendo vista i greci partirsi dallo assedio di Troia...
- Locuz. verb. Arrecare a niente: annientare, annullare.
[7] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 56, vol. 1, pag. 324.3: quegli appella, che ci avea tolta l'appellagione; e dimanda l'aiuto del popolo, chi tutta la ragione del popolo aveva arrecata a niente: quegli è menato come servo alla prigione, il quale aveva la libera pulcella condennata a servitudine». || Cfr. Liv., III, 56, 8: «qui omnia iura populi obtrisset».
[8] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 34, vol. 6, pag. 505.10: [11] e ivi abiteranno anche lo riccio e lo corvo e la cicogna; e sarà distesa sopra quella la misura, acciò che sia arrecata a niente, e lo perpendicolo, cioè lo regulo del muratore, per desolazione. || Cfr. Is. 34.11: «ut redigatur ad nihilum».
2.1 Ridurre (a una condizione peggiore).
[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 642, pag. 235.4: E fatto in Firenze allegrezza tra dello aquisto e poi in processo di tempo della compera. Lo Comune l'arrecò a contado. Di che molto ne sdegnarono li Guazalotti, ch'erano la più posente e nobile famiglia di Prato...
2.2 Pron. Condursi, portarsi (a una diversa condizione fisica o morale).
[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 29, par. 44, pag. 765.33: e più volte i già presi sonni mi fece lasciare; né alcuno altro modo lasciava nel quale mi potesse mostrare quanto io gli piacea o arrecarmi a tale che egli piacesse a me.
2.2.1 Volgersi (alla parte politica avversa).
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 66, vol. 1, pag. 405.7: Essendo alcuno tempo durate le triegue tra i· rre di Francia e quello d'Inghilterra, infra il detto tempo alquante terre in Brettagna e alcune in Guascogna che ssi teneno per lo re di Francia, per ingegno e per malizioso somovimento s'arecarono dalla parte de· rre d'Inghilterra; per la quale cosa turbato i· rre di Francia, fece bandire la guerra per tutto il suo reame...
2.2.2 [Detto della gente:] guadagnare alla propria parte, convincere.
[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 209, pag. 74.32: Veduto il Popolo l'ardire de' Grandi, e pensando d'arrecare a sè gente ed a loro tormento, si ordinarono di fare certe famiglie grandi popolane; e ciò fu dell'anno 1295.
2.2.3 Convincersi, persuadersi.
[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 118, pag. 45.8: Mostra che Cortona essendo in lega coi Fiorentini, i Fiorentini s'arrecarono che fosse rotta la pace tra loro e gli Aretini; perocchè Cortona di notte fu presa dagli Aretini e disfatte le mura e recata ad ubbidienza degli Aretini.
2.2.3.1 Fras. Arrecarsi in animo: rendersi persuaso, convincersi (di qsa).
[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 12, pag. 213.35: Rubati adunque e scacciati i lavoranti de' campi, con grandissima forza cominciarono a combattere la città. Marcello e per le lettere del consolo mosso, e perchè in animo arrecato s'avea, niun altro romano duca tanto essere d'Annibale pari, quanto esso, dove prima ne' campi pasture furono, del luogo dove vernato aveva partito, a Canosa ad Annibale occorse.
2.3 Comportarsi, agire, contenersi.
[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 328, pag. 123.36: Malcontenti ne furono i Fiorentini, avendo rispetto alla sconfitta di Montecatini. Pure pensando i Fiorentini che vi fu morto il fratello ed il nepote, ed egli ne facea pace, bene si doveano eglino arrecare, e così fu fatto. E riebbono i pregioni loro e colla franchigia della mercanzia in Pisa per mare e per terra, e allo re Ruberto promissono in ogni armata generale cinque galee.
2.4 [Detto di un testo:] ricondurre (a una determinata interpretazione).
[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 22, pag. 411.26: però che Vergilio non conobbe nè per sè, nè per altrui questo lume: e là dove la Centona piglia li suoi versi, ed arrecagli alla fede, non dice che Vergilio li sentisse, nè scrivesse con quella intenzione.
2.5 Locuz. verb. Arrecare in somma: contare, enumerare.
[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 48, pag. 112.14: Poichè li figliuoli di Isdrael furon stati XL anni nel deserto, essendo presso alla terra di promissione, Dio disse a Moise et ad Eleazar; numerate lo populo da venti anni insù ed arrecatein somma tutti quanti quelli, che possono portare arme.
2.6 [Econ./comm.] Fras. Arrecare in denari, in pecunia stimare il valore di un bene, calcolandolo in denaro.
[1] Stat. pis., 1321, cap. 62, pag. 238.18: Et io consulo iuro, che in tra i dicti due mesi, farò tucte le pegnora della dicta corte le quale non sono in denari, data innansi li cinque anni proximi passati, arrechare in denari, et quelli scrivere ciascuno per quella persona di cui est, acciò che si ristituischa a lui, se di quella persona appare: altramente, sia della dicta corte.
[2] Stat. pis., 1332, pag. 1270.13: E che facto lo dicto inventario, arrechi ogni cosa in pecunia. Anco, che posti li dicti beni mobili in de lo inventario, quelli beni vendere sia tenuto e debbia, e arrecare ogni cosa in pecunia...
3 Portare con sé, avere come conseguenza, causare, procurare.
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 4, pag. 152.13: Quarto, la invidia s'areca Dio in odio ke àe a separare da lui lo invidioso, però ke la invidia ène contra la caritade ke comanda d'amare el proximo quanto sé medesmo...
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 42.40, pag. 150: «Molto m'è duro esto verbo, lassare loro amistanza: / ma veio che loro usamento m'arreca alcuna onoranza...
[3] Contr. Croce e Vergine, XIII ex. (tosc.or.), 263, pag. 317: «De sanitate non me par tuo fructo, / ançe veneno c'al cor me descende: / tu m'ài aricato pianto et grande lucto / perché en te, Croce, el mio filiolo pende.
[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a, cap. 19, vol. 2, pag. 499.10: Anco, conciò sia cosa che la cabella la quale si tolle a' pellegrini et a li altri, e' quali menano e' cavalli ne la città et per la città di Siena, turbi el cuore di molti et alli uomini da Siena arrechi ne l'altre città et luoghi iniurie, infamia et danni non piccioli, statuimo et ordiniamo che...
[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 105, pag. 346.34: Neun uomo può essere temuto con securtà. Or ci rimane a dire del dispregio, del quale colui ha la misura in sua balìa, che 'l se arrecato addosso.
[6] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 7, pag. 36.2: L'altra opinione è questa che li demonii, secondo che dice santo Augustino, quando voglion fare questi segni, discorrono per lo mondo e subito arrecano quelle cose naturali, delle quali naturalmente corrotte le generano e fanno quelle cotali cose, che paron miracolo.
4 Considerare, ascrivere, imputare (anche pron.).
[1] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 2, pag. 62.7: E tanto disse e fece per lo grande valore e senno suo, che ciascuno s'arecò più la 'ngiuria a sé facta ed ordenaro tucti comunamente d'andare ad oste a Troia, e cusì fecero.
[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 53.6, pag. 171: Di gioi' mi vesto, di noia mi spoglio, / e ciò, ben ch'è 'n l'amor, a me l'arreco...
[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 23, pag. 185.16: in tanto che in presenza dell'angiolo suo guardiano ardisce di offendere il suo creatore, la qual cosa l'angiolo si puote, e debbe arrecare a grande disonore...
4.1 Arrecarsi sopra sé:prendere su di sé, accollarsi, assumere (detto di un debito).
[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 113.2: E per lo suo procaccio, e amistà che tenea con Amerigo di messer Berto Frescobaldi, il quale era uno de' maggiori uomini fosse al re d'Inghilterra, ritrasse d'una detta d'uno grande barone, la quale il detto re s'arrecò sopra sé per bontà del detto Amerigo, bene 20.000 fiorini, che che Amerigo ne valesse assai di meglio.
4.2 Arrecarsi a, in: prendere a motivo di. Fras. Arrecarsi a sdegno, in onta e in dispetto; arrecarsi in pace e in diletto.
[1] Poes. an. sen., 1321, 68, pag. 20: Deh Contin, torna in Campagna. / Tu t'arrecasti a sdegno / La cavalcata d'Asciano...
[2] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 82.9: Non t'arecar in onta né in dispetto / se questa donna talor ti minaccia / e non ti parla con dolce ricetto, / ch'Amor la punge alora, Amor la caccia, / allor li se' scolpito in mezo 'l petto: / chi nel parlar si scalda, in far s'aghiaccia.
[3] ? Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 149.15: lial con umeltà voglio morire; / chiuder la bocca possa a l'altrui dire / m'aggio arecato in pace e in diletto.
[u.r. 04.09.2019]