ARRETRARE v.

0.1 aretra, aretrahamu, aretrare, aretro, arretra, arretre, arretri, arrieta, arrietra.

0.2 Da arretro.

0.3 Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Ranaldo da M. Albano, c. 1350 (perug.); Stat. cass., XIV.

0.7 1 [Nello spazio:] muovere in direzione opposta a quella di chi cammina, retrocedere, farsi indietro. 1.1 Fig. Prendere le distanze da qsa che si vuole evitare, allontanarsi. 1.2 [Nel tempo:] rivolgersi al passato. 2 Fig. Sottrarsi (ad un impegno).

0.8 Niccolò Scaffai 29.05.2000.

1 [Nello spazio:] muovere in direzione opposta a quella di chi cammina, retrocedere, farsi indietro.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 32.145, vol. 3, pag. 540: Veramente, ne forse tu t'arretri / movendo l'ali tue, credendo oltrarti, / orando grazia conven che s'impetri / grazia da quella che puote aiutarti...

[2] Ranaldo da M. Albano, c. 1350 (perug.), pag. 141.6: E allora Ranaldo, che era savio de guerra, fa aretrare sua gente e era colla gente de Ranaldo...

1.1 Fig. Prendere le distanze da qsa che si vuole evitare, allontanarsi.

[1] Fr. da Barberino, Rime, a. 1314 (tosc.), 3.43, pag. 238: Quest'è tal doglia e sì fer'a portare / ch'ognun che non è pietra / da ciò fugge ed arrietra.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 9.2478, pag. 277: Chi seco porta questa bella pietra / Giammai da sua salute non s'arretra.

[3] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 73.6, pag. 618: Sendo luntan dal suo ligiadro aspetto, / da ben parlar la mia léngua s'aretra, / toccando villania oscura e tetra, / per qual non viver, ma morire affetto.

[4] Stat. cass., XIV, pag. 108.11: "Quod tunc digne" etc. La quale cosa i(n)tandu se farà dignam(en)te, sy noy vvardamuse, ar(e)trahamu de tutti li vicii, et si damu op(er)acione alla abstine(n)cia, ad oracione con pianctu, ad leccione et co(m)punccione de core.

1.2 [Nel tempo:] rivolgersi al passato.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 81.4, pag. 481: Io sono ancora delle tue schiere / vergine, assai più atta a la faretra / e a' boschi cercar che a piacere / per amore a marito; e se s'aretra / la tua memoria, bene ancor sapere / dei quanto fosse più duro che petra / nostro voler contra Venere sciolta, / cui più che ragion segue voglia stolta.

2 Fig. Sottrarsi (ad un impegno).

[1] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), son. 78.2, pag. 234: De coralmente amar mai non dimagra / la voglia mia, né di servir s'arretra, / lei, ver' cui de bellezza ogn'altr'è magra, / per che ciascun ver' me sementa 'n petra...

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 55.3, pag. 274: Ch'intende, intenda ciò che 'n carta impetro: / che 'l ben d'amor mi piace, e no m'adagro; / e lo sperar m'avanza, e non m'aretro, / ma pur d'atender mi corono e sagro.

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 8, 4.8, pag. 99: Datemi, Signor mio, deh! date, date / la vostra grazia, a ciò ch'io sia perfetto, / di Giosafà seguendo le pedate, / di cui Leone al padre avie già detto / come el portiere aveva su recate / quelle novelle di tanto difetto, / e detto avie le virtù de la petra / di cui udir Giosafà non arretra...

[u.r. 10.09.2008]