0.1 aricchendo, aricchiano, aricchir, aricchire, aricchirono, aricchisca, aricchisce, aricchiti, aricchito, ariccuto, arichir, arichire, arichirlo, arichisce, aricuti, aricuto, aricutu, arikiu, arikutu, arricchendo, arricchì, arricchiamo, arricchiano, arricchieno, arricchii, arricchillo, arricchio, arricchìo, arricchir, arricchirae, arricchiratti, arricchire, arricchirme, arricchirne, arricchiro, arricchiron, arricchirono, arricchirti, arricchisca, arricchisce, arricchiscele, arricchiscie, arricchiscono, arricchisse, arricchita, arricchite, arricchiti, arricchito, arriccuto, arrichido, arrichire, arrichiroe, arrichisse, arrichita, arrichiti, arricuti, arricutu; f: arichuto.
0.2 Da ricco.
0.3 Rinaldo d'Aquino (ed. Contini), XIII pm. (tosc.): 1.2.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Rinaldo d'Aquino (ed. Contini), XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.).
In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300, (1300).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.7 1 Rendere ricco, dotare qno di beni e fortuna. 1.1 Abbellire, ornare. 1.2 Fig. 2 Diventare ricco, crescere in beni e fortuna. 3 Sost.
0.8 Niccolò Scaffai 06.06.2000.
1 Rendere ricco, dotare qno di beni e fortuna.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 27, pag. 439.15: «Sono molti, certo desiderosi d'essere apparenti e gloriosi, che tolgono alli altri per dare alli altri, credendosi buoni essere tenuti [ver li loro amici, se li] arricchiscono per qual ragione essere voglia.
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 9, vol. 2, pag. 141.18: 2. Nì d'altri cosi fu dignu Titu Marcu Virinas, lu quali da infimu loccu di cavalaria per beneficij di lu divu jmperaduri Augustu era perduttu a summi hunuri di lu exercitu, et erandi grandi statu aricutu.
[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 15, pag. 71.3: Et li Normandi, havendu chista grandi vittoria, prisiru la spogla et foru grandimenti aricuti.
[1] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), L. 2, cap. 40, pag. 75.35: Che giova dipingere le camere, arricchire le pertiche, vestire di panni le mura, mettere e tappeti sopra lo spazo, fare el letto pieno di piume, coperto di seta, attorniato di cortine e di padiglione?
[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), 16, pag. 112: Aggio gio' più di null'om certamente, / c'Amor m'ha sì ariccuto, / da che li piace ch'eo la deggia amare...
[2] F Ruggeri d'Amici, XIII pm. (tosc.), Sovente Amore n'à [a]richuto manti, 1: Sovente Amore n'à [a]richuto manti, / c'ale loro donne nonn- ànno leanza / e non conoscono ciò c'a lor è dato, / che leal amino e siano amanti... || CLPIO V 017 RuAm.1.
[3] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 2.17, pag. 263: Acciò, se in allegransa / e 'n gran conforto e[d] in gioi' mi rimuto, / non è contra diritto insegnamento: / ché l'omo for d'eransa, / sentendosi di gran guisa arriccuto, / ben dé portar gioioso lo talento.
[4] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 15, pag. 326.25: Et advegnia che l'arte liberali non diano virtù, non [perciò] n'apparecchiano l'animo ad ricevere la vertù; ma l'altre arte arricchiscono gli uomini.
[5] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 4, pag. 9.9: E sai bene come la vaga Ventura m'avea allargata la mano sua, e arricchito di doni suoi desiderati e goliati, cioè di gentilezza e ricchezza, amistadi, onori, di cittadinanza ed essere bene nutricato e costumato...
[6] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 28.13, pag. 246: Così son salamandra divenuto, / ché ciò ch'omo si conta per danag[g]io, / mi pare a me per gioia conceduto: / ch'omo fug[g]e segnorïa per oltrag[g]io, / ed io mi conto per essa aricuto, / e pur diletto stare a vassallag[g]io.
[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 90.200, pag. 375: amore, a tal basseza descendesti, / co om despetto per lo mondo gire; / casa né terra già non ce volesti: / tal povertate per noi arricchire!
[8] Ugo Panziera, Epist., 1312 (tosc.occ.), pag. 68, col. 2.21: Considerando in voi la sensualitade da pericolosi vitii partita e la mia ne' molti peccati exercitare, et la vostra ragione di superna luce vestita e la mia in tenebrosa obscuritade notare, et la vostra virtude di spiritual premio arrichita e la mia in somma povertade peregrinare, giudico che le parole mie debbono essere degli auditori in contempto ricevute secondo la sententia di messer sancto Gregorio cioè Cuius vita despicitur...
[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 22.30, pag. 25: Prima ch'i' torni a voi, lucenti stelle, / o tomi giù ne l'amorosa selva, / lassando il corpo che fia trita terra, / vedess'io in lei pietà, che 'n un sol giorno / può ristorar molt'anni, e 'nanzi l'alba / puommi arichir dal tramontar del sole.
[10] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), 2 Cor 9, vol. 10, pag. 180.1: [10] Ma quelli che dà del seme a seminare, sì darà il pane a manducare, e moltiplicherà il vostro seme, e accrescerà il compimento e l'accrescimento delle biade della vostra giustizia, [11] acciò che in tutte le cose arricchiti, possiate abbondare in ogni purità...
2 Diventare ricco, crescere in beni e fortuna.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 5, pag. 120.25: E la ragione si è, che ciascuno accresce volentieri il bene ch'elli à: donde noi vedemo, che quellino che cominciano ad arricchire, ciascun dì si penano d'essere più ricchi, ed accrésciare la loro ricchezza...
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 4, pag. 151.6: Et) de ciò dice Salamone in li Proverbii «L'omo ke festina arichire (et) invidia altrui non sae ke appresso li ène la povertade».
[3] Memoriali bologn., 1279-1300, (1300) App. l.3, pag. 106: Io mi sono tutto dato a trager oro / a poco a poco del fiume che ·l mena, / pensando m'aricchire.
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 34, pag. 409.37: Ma ritornando al nostro proposito, vedete quanto il cavaliere dava: ma egli non ci è della mente uscito quanto diceste, Tebano essere stato più che gli altri liberale, il quale con affanno arricchito, non dubitò di tornare nella miseria della povertà, per donare ciò che acquistato avea.
[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 8, pag. 69.16: Quale è addunque lo modo dell'arricchire et avere le vere ricchesse?
[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 5.335, vol. 2, pag. 155: Ogni montar ne la cima è più greve, / ma l'arricchir più leve...
[u.r. 10.09.2008]