0.1 ariciaro, aricciata, aricciate, aricciati, ariciava, arriccia, arricciar, arricciare, arricciaro, arricciarono, arricciasse, arricciata, arricciati, arricciato, arricciava, arricciavano, arriccio, arricciorono.
0.2 Da riccio 4.
0.3 Fatti dei Romani, 1313 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Fatti dei Romani, 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).
0.7 1 [Detto dei capelli o dei peli:] diventare ricci, drizzarsi (per la paura). Assol. e pron. 1.1 [Detto di tutta la persona]: rabbrividire (dalla paura); provare raccapriccio. 1.2 [Detto della pelle:] raggrinzirsi, incresparsi. 1.3 Irritarsi. 2 Pron. Rivoltarsi contro.
0.8 Roberta Manetti 27.12.1999.
1 [Detto dei capelli o dei peli:] diventare ricci, drizzarsi (per la paura). Assol. e pron.
[1] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 204.11: Alora che Ciesare vide e udio questa maraviglia, e' fue ispaventato e tutte le menbra gli tremaro di paura: gli chapegli gli s'ariciaro e levaro in alti e fue tutto isbighotito...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 23.19, vol. 1, pag. 383: Già mi sentia tutti arricciar li peli / de la paura e stava in dietro intento, / quand'io dissi: «Maestro, se non celi / te e me tostamente, i' ho pavento / d'i Malebranche.
[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 110.22: Quegli, gran pezzo pauroso, perdeo a un'otta lo colore con la voce, e' capelli s'arricciarono per la gelata paura.
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 145, pag. 534.34: A ciascuno uomo così s'arricciavano i capelli in capo, come suole fare al ricco mercatante nelle dubbiose selve, poi che i ladroni con l'occhio ha scoperti.
[5] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 262, vol. 2, pag. 233.4: Pensando di queste mie poche venture, e io senti' uno grande busso, quasi come di persona; allora io non avevo capello in testa, che non mi si arricciasse...
[6] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 57, pag. 111.8: A questo tristo e sciagurato segno gli venne meno lo cuore, e tutti li capelli gli s'arricciarono addosso, e la voce gli venne meno.
[7] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 11.36, pag. 285: Ne l'oceano, per quelle confini, / in fra l'altre isole, una ve ne vidi / tal che, pensando, ancor ne arriccio i crini.
1.1 [Detto di tutta la persona]: rabbrividire (dalla paura); provare raccapriccio.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 10.4484, pag. 387: «Perché l'uom teme tanto il corpo morto, / Che subito trovandolo s'arriccia?» / Io qui di ciò ti voglio accorto.
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 75.24: E' compagni d'Ianson arricciarono per la subita paura; e quelli non sentì loro soffianti...
1.2 [Detto della pelle:] raggrinzirsi, incresparsi. || Per analogia esplicita con l'arricciare per la paura.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 4.5, pag. 12: Vecchia mostrava e 'n su le gambe storta; / arricciava la carne e ciascun pelo, / come porco per tema talor porta.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 159.151, pag. 155: Co' dindi va' sul miccio / pel molticcio, / ma non mi dar stropiccio, / ché, s'io m'arriccio / e racapriccio, / non alliccio, / ma spiccio / ed agraticcio / or quaci / or laci, / ed honne scorno.
[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 59, pag. 215.19: Tutte queste cose vennero alla saputa de' Volsci, e pertanto subitavano più i Romani, però ch'egli aveano speranza che l'oste de' Romani si dovesse in tal modo arricciare contro Appio, come fece altra volta contra Fabio.
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 17.83, pag. 233: Per mal li venne Enesim tra le branca; / si fe' d'Oritia, quando a lui s'arriccia: / tutto l'aperse da la coscia a l'anca.
[u.r. 13.02.2018]