ARRIPARE v.

0.1 arripano; f: arriparono.

0.2 Da ripa.

0.3 Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.5 Solo pron.

0.7 1 Pron. Guadagnare la riva, approdare. 1.1 Pron. Arrivare al fondo di un'erta, scendere. 2 Pron. Stringersi, unirsi.

0.8 Roberto Leporatti 29.10.2000.

1 Pron. Guadagnare la riva, approdare.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 10.43, pag. 282: Così, seguendo dietro al mio ricovero, / attraversando vidi il fiume d'Ipano / tal, ch'ogni altro appo lui di là par povero. / Lungo ha sì il corso, che quei che s'arripano / al suo principio, de la fine ignorano; / ed e converso quei ch'al fin si stipano.

1.1 Pron. Arrivare al fondo di un'erta, scendere.

[1] f Deca prima di Tito Livio, XIV pm.: Elli si ristarono a mezzo il poggio, e quivi s'arriparono in giù, e percossero a' nemici... || TB s.v. arripare. L'ed. Dalmazzo, utilizzata per il corpus, legge: «e quivi s'avventarono in giù»: cfr. Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 43, vol. 2, pag. 58.21.

2 Pron. Stringersi, unirsi.

[1] f Deca prima di Tito Livio, XIV pm.: tutti s'arriparono insieme, e levarono un grande grido. || Crusca (1) s.v. arripare. L'ed. Dalmazzo, utilizzata per il corpus, legge: «tutti s'attestarono insieme»: cfr. Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 8, vol. 2, pag. 95.24.

[u.r. 15.07.2009]