ARRÓMPERE v.

0.1 arompere, arompesi, arompesse, aronpano, aronpesse, arromper, arrompesse, arrompi, arrotto, arrupte, arunpea, aruppe, arutte.

0.2 Da rompere.

0.3 Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Stat. sang., 1334.

0.7 1 Separare in due parti; rompere; rendere inservibile; spezzare. 1.1 Sciogliere un nodo, un legame. Anche pron. fig. 2 Sospendere (un'attività). 3 Uscire con violenza (detto di un liquido), straripare, erompere.

0.8 Fabio Romanini 19.05.2000.

1 Separare in due parti; rompere; rendere inservibile; spezzare.

[1] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 7, pag. 177: Lo mar potresti arompere, a venti asemenare, / l'abere d'esto secolo tut[t]o quanto asembrare: / avere me non pòteri a esto monno; / avanti li cavelli m'aritonno".

[2] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 74.4: sì che quand'elli [[lo lupo]] entra inn- alchuno albergo, sì entra pió cheta mente che p[uò], [c]hé s'elli avenisse che n[u]ll[o] r[a]m[o] si li aro[npes]se adosso di soto a li suoi pie[di], sì che non facia romore, e prende li suoi piedi cho· li denti e mordeli a[n]gosciosa mente.

[3] Stat. sang., 1334, pag. 133.14: Ancho ordiniamo che due huomini de la detta arte sieno chiamati per l'arte, e quali vadano provedendo tessitori e filatrici e lavorenti per le buttighe. E quali lo consolo faccia giurare ongni mese a le sante Idio guangnele di fare e· loro officio lealemente e di dinunçare chi contrafare vorrà e farà in alcuno modo, ciò è che ' lavorenti gettino inançi e li scardassini aronpano e traggano de' cardi...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 97.21: Fama è, el corpo di Encelado mezzo arso da le folgori essere oppresso sotto questo monte, e la grande Etna posta sopra lui, espirare fiamma dalle fornaci arrupte... || Cfr. Aen., III, 580: «...ingentemque insuper Aetnam / impositam ruptis flammam expirare caminis».

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 81.18: I venti involsero ed ottenebraro il dì, e l'umida notte tolse il cielo; li folgori ispesseggiano, essendo arutte le nuvole. || Cfr. Aen., III, 199: «...ingeminant abruptis nubibus ignes».

1.1 Sciogliere un nodo, un legame. Anche pron. fig.

[1] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 978, pag. 56: Or Margarita dolçement / Clama Deo omnipotent: / 'Dolçe Segnor, mercè te clamo / Ke tu me ronpe sto ligamo / Che destrenç li pe' e le man / Che no me laxa pur segnar.' / En la oracion ch'ella fasea / Li ligami sì s'arunpea.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), proemio, pag. 1.12: Circa le quali colpe è da notare, che può essere commesso peccato in due modi: l'uno è detto mortale, e l'altro veniale; mortale è quello, che quando l'uomo il comette, elli del tutto s'abandona col cuore e con la mente, e arompesi da l'ordine virtuoso, il quale tende a Dio...

2 Sospendere (un'attività), interrompere.

[1] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 377.23: Io non comando che tu arrompi in mezzo i pensieri d'amore: i miei comandamenti non sono di sì forte imperio. Infigniti d'essere quello che tu non se', e seguita li furori...

[2] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 158.5: Io non ti comando d'arromper mezze le cure: li comandamenti del mio imperio non son così fieri.

3 Uscire con violenza (detto di un liquido), straripare, erompere.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 241, vol. 2, pag. 106.22: che a ciascuno el quale à le terre et possessioni sue nel detto piano di Sovicille sia licito et possa, se allui piacerà, la detta fossa o vero fossato votiare et exgombrare et riparare et fare riparare a le sue propie expese, in qualunque parte el detto fossato fusse sboccato o vero si sboccasse o vero avesse arrotto o vero arrompesse sopra alcuna terra d'alcuna persona contra la volontà del signore o vero del possessore de la terra sopra la quale fusse rotto o vero avesse rotto el detto fossato...

[2] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), 1.IV, p. 52: Allora lo re Laomedon s'arruppe in ondose lagrime miserabilmente piangendo il corpo del suo nipote...

[3] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 115.6, pag. 695: Spesso m'avvien ch'i' non posso far motto, / sì mi strugge lo cor doglia e pietanza / di quella donna piena di corrotto, / la quale sta ne la mia rimembranza: / ed hammi per la sua dismisuranza / in pianto forte ed in sospiri arrotto, / sì ch'a ciò far ritorno per usanza, / e 'l mal ch'io sento è sol ch'io di lei dótto...

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 533.16: E' sonava; il detto sonare fue sì forte e sì lungo, che si credè che discerasse il detto sonatore, e li arompesse il sangue, ond'elli morisse: e la gente Cristiana vi fu tagliata.

[5] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 26, pag. 141.8: - Et alora lo fece recare davanti a Yuseppo, et in quello punto che lo scudo fu aportato avenne che a Yuseppo s'aruppe lo sangue del naso sì forte che non si potea ristagnare in alchuno modo...

[u.r. 12.01.2011]