0.1 arsiccia, arsiccie, arsicia; x: arsicce; f: arsiczo.
0.2 Lat. volg. *arsicius (LEI s.v. *arsicius).
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).
In testi mediani e merid.: x Doc. eugub., 1344-54.
0.7 1 Bruciato, reso arido (dal fuoco); riarso, infuocato. 1.1 [Detto di candele:] del colore della terra bruciata.
0.8 Milena Piermaria 25.02.2000.
1 Bruciato, reso arido (dal fuoco); riarso, infuocato.
[1] F Compasso da navegare, 1296 (pis./ven./lig.merid.): ver lo ponente I millaro, à I farillione peticto e negro, che se vede quasi arsiczo, et è propo de terra. || Motzo, p. 123.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 14.74, vol. 1, pag. 232: Or mi vien dietro, e guarda che non metti, / ancor, li piedi ne la rena arsiccia; / ma sempre al bosco tien li piedi stretti».
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.98, vol. 2, pag. 148: Era il secondo tinto più che perso, / d'una petrina ruvida e arsiccia, / crepata per lo lungo e per traverso.
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 392.7: Le donne nell'ultimo pericolo, (lo mostra el vero amore della patria) poichè viddero Camilla, su delle mura inmantenente co le mani loro lanciavano, e difendevano, e seguivano i ferri con duri legni, e pertiche arsiccie, e prime ardiscono di morire per la città.
[5] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 10.1, pag. 24: Sopra una rena sempre mai arsiccia / piovendo fiamme di fuoco pennace, / superbi nudi, qual siede e qual giace...
1.1 [Detto di candele:] del colore della terra bruciata. || (LEI 2, 1443.19).
[1] x Doc. eugub., 1344-54: Ite(m) ave(m)mo da Salvestro spetiale de iij libr. de candele arsicce. || Diversamente, Mancarella glossa 'riarso'.
[u.r. 19.02.2018]