0.1 artefece, artefeci, artefese, artefice, artefici, artéfici, arteficie, artefico, artifice, artifiche, artifichi, artifici, artìfici, artífici, artificii, artifiço.
0.2 Lat. artifex, artificem (LEI s.v. artifex).
0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 6.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Stat. sang., 1334: Stat. volt., 1336; Stat. collig., 1345.
In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Stat. venez., 1366; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).
In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Stat. cass., XIV.
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Doc. palerm., 1380.
0.5 Al femm. compare soltanto nelle accezioni traslate: v. gli ess. 6 [1], 6 [7], 7 [3], 7 [5].
Locuz. e fras. artefice a cella 1; artefice minuto 2.1; Eterno Artefice 7.1; mastro artefice 1; Sommo Artefice 7.2.
0.7 1 Chi esercita un'arte, artigiano. 1.1 Chi pratica un'arte liberale, una scienza. 2 Chi è iscritto a una delle Arti. 2.1 Locuz. nom. Artefice minuto: membro di una delle Arti Minori. 3 Maestro. 4 Chi fa un'opera d'arte; artista figurativo. 5 Chi induce qno a fare qsa. 6 Facitore, costruttore, originatore, causa di qsa. 7 Creatore. 7.1 [Rif. al Dio cristiano:] locuz. nom. L'Eterno Artefice: 7.2 [Rif. al Dio cristiano:] locuz. nom. Il Sommo Artefice.
0.8 Pär Larson 30.01.2001.
1 Chi esercita un'arte, artigiano.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 10, pag. 65.5: E così è di molti artefeci e di molti maiestri e di molti lavoratori; poscia ch'ànno fatto e durata molta fatica, guastano e sconciano molti beni, e fanno perdere molte dispese.
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 4, pag. 8.5: chiamaro la lucerna da la luce, e lo re fo detto dal regname, e l'artifice da l'arte, come lo fabro da la fabrica; adonqua li savi pósaro nome a li segni secondo la loro significazione e la loro similitudine.
[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 7, pag. 198.34: noi vedemo il fabbro e ciascuno altro artefice, che non domandano né vogliono altri né più istrumenti, se non quelli ei quali li bastano a fare l'opere ch'elli ànno a fare...
[4] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 1, pag. 563: Onne descreto artefece, quando vole operare, / ajuto deve petere da cui lo pote dare; / perçò a Dio me supplico, che pote in terra e mare / e lo cielo simil[iter] solo verbo creare, / agiuto me conceda con favore...
[5] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 47.9, pag. 265: Ancor mi piace artefice sentito / di su' arte pensare, argomentoso, / fatore, e lo lavoro suo pulito; / [a]misurato, e non sia neghietoso, / e quando ha 'l tempo, desto ed amonito, / e facc[i]a suo overier ben vigoroso.
[6] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 5, pag. 234.41: No se apartene a l'arengatore fare ugne arte, salvo ch'el po' ben fare l'arte de la me[r]chadandia o nodaro solamente: de le altre no se dé curare, avegna che utele serave e bono a çascauno artifice de savere ben parlare.
[7] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 186.30: E non ti maravigliare, lettore, se l'Autore pone questi artefici meccanichi in onore ed in fama, che Valerio Massimo il fece elli apertamente. E nota, che lle principali arti meccaniche, sotto le quali si comprendono tutte l'altre, sono VIJ, ciò sono: medicina, agrigultura, lanificio, armadura, magisterio, cacciagione, e navicazione.
[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 56, pag. 180.18: a Ruma fo mortu unu artifiche, e sua muglere lu fiche suctirrare a la ecclesia de Sanctu Ianuariu màrtiru...
[9] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 27, vol. 1, pag. 228.24: come l'artefice spesse volte per molti modi percuote, o mette a fuoco, o a lima l'opera sua per raffinarla, come pone s. Gregorio esempio dell'orafo, così Dio sommo artefice per molti modi ci lima, percuote, e purga per farci migliori...
[10] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 16, pag. 567.25: siano intesi cortesani tutti li famigli del Rectore e de li suoi zudesi e li soldati de la Ghiesia de Roma e i loro veraci famigli in lo ministerio de servire e li veraci bayuli de la corte, scripti in la matricula di baylij, e li altri bechari, fornari o pistori, vinateri e chi facciano pane da vendere, trecole o trecoli e ciascuni altri artifici, serventi e ministri chi seguano continuo la corte e chi siano aprovati per lo Rectore...
[11] Stat. venez., 1366, cap. 130, pag. 60.31: sia concedudo gratiosamente ali artefici che faxe e vende le colce, che così co' li non à possudo segondo l'ordene vendre algun [panno] oltra grossi VI per braço, così diga ch'elli no possa vendere a grossi VII oltra lo braçço...
[12] Doc. palerm., 1380, 5, pag. 243.16: et chauna pirsuna sia tinuta di prindirilli ad centum ad carlinu sulamenti: tantu bucheri, quantu tabirnari, putigari et omni artifichi sia tinutu cussì prindirili et dari, et specialiter omni pirsuna, nemine inde exclusa.
[13] Stat. cass., XIV, pag. 122.27: "Artifices si sunt". Si sony artifici i(n)tro lo monasteru, con om(n)e hu(m)ilitate faczane le arte illoro, si lu abbate la p(er)mitte.
[14] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 6, pag. 223.1: vedè Iacob una scala che açunçea fin al celo, la qual scala quelli XIJ principi e compagnum de Yeso Cristo, sanctissimi apostoli, sì como verasij artifici e sovran maistri congregai, in uno simbolo sì construsse, e feceno çascauno la particula soa.
- Locuz. nom. Mastro artefice.
[15] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 22, pag. 102.8: Anno Domini MLXXXI, lu conti Rugeri [[...]] appi diversi mastri artifichi, di diversi terri alogati, et vinni in Missina et incominczau a fundar lu castellu et multi altri turri a la chitati...
[16] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 79.37: loco follieri chi faceano opera de auro sfoglyato e altri laburi de perne; loco piscaturi; loco erano chilli chi sapeano trahere l'auro dall'argiento; loco tabernari. Loco erano altri plu mastri artifici, che faceano arte diverse mathematiche vendirize.
- Locuz. nom. Artefice a cella: vinattiere titolare di un locale destinato alla vendita e al consumo del vino.
[17] Stat. fior., a. 1364, cap. 4, pag. 64.15: El quale camarlingo, che si debba eleggere, sappia leggere e scrivere, e lla sua electione si faccia in questo modo, cioè che essi consoli, che al decto tempo saranno, pongano in uno bossolo quactro cedole, nelle quali sieno scritti tutti e' quartieri; e traghasi una cedola del bossolo nella presencça de' consoli e de' consiglieri et del quartiere scritto in quella cotale cedola si pongano di quello cotale quartiere, che così si trarrà, tre de' più soficenti huomini artefici a cella, continuo residenti, a segreto scruptino.
1.1 Chi pratica un'arte liberale, una scienza.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 5.18: Avemo detto che è rettorica, or diremo chi è lo suo artefice: dico che è doppio, uno è «rector» e l'altro è «orator».
[2] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 345.15: E lo 'nterpetrare di quegli medesimi sogni tanto quanto si stende la scienza del diavolo [[...]], donde gl'indovini nigromantici e tutti gli altri malífici traggono tutt'i loro maleficii e le bugiarde vanitadi colle false loro oppinioni. Onde la detta arte co' suoi artífici abonda molto appo gli pagani, come sono gli Egizi, Caldei, Persiani, Indiani e altre nazioni orientali...
[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 40.3, pag. 95: E 'l re sì vi mandò tre de' suoi medici / e disse a loro: - Andarete a Leone / e, perché sete di ciò buoni artefici, / al tornar mi direte la cagione / del mal ch'egli ha e se febbri malefici / gli guastan testa o fegato o polmone.
2 Chi è iscritto a una delle Arti.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 9, pag. 316.18: in ciascuna arte e in ciascuno mestiere li artefici e li discenti sono, ed essere deono, subietti al prencipe e al maestro [...] di quelle, in quello mestieri ed in quella arte...
[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 14, pag. 119.15: La sapientia falsa è quella delli heretici, è quella dei phylosofi, li quali non cognosceano Dio, et è falsa la sapientia delli artefici et dei mercatanti et dei giudici, la quale è solamente in falsità et in inganno.
[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 151, vol. 1, pag. 456.22: Et qualunque artefice o vero che abia lassata l'arte sua o vero che l'abia adoperata, porrà apo me richiamo d'uomo o vero huomini d'essa arte, de la quale esso è o vero era...
[4] Stat. pis., 1318-21, cap. 23, pag. 1100.19: Item, faremo fare e tenere in della festa di Santa Maria Anunsiata, del mese di marso, appo la ecchiesa di Santa Maria di Porto, luminara di tucti gli omini iurati del Porto soprascripto di Kallari, sì degli artefici come de' mercatanti...
[5] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 25, pag. 210.16: e vaglia e osservisi ciò che per loro fosse ordinato, salvi gli Statuti di tutte e sopra tutte cose che aspettano a onore, agevolezza, e uttilità dell'Arte e artefici di Calemala...
[6] Stat. sang., 1334, 30, pag. 136.13: ongni balia, podestà, autorità, singnoria e congnitione la quale àe tutta l'università, mercatanti, artefici, iurati, sottoposti e tutti coloro che fanno la detta arte de la lana...
[7] Stat. volt., 1336, cap. 22, pag. 25.13: et tutti quelli che giureranno et vorranno stare alle factioni della decta arte si debbano scrivere in sullo statuto nuovo, et gli altri no. Et chi non vi si vorrà fare scrivere non sia avuto per artefice o discepolo della decta arte.
[8] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 45, par. 3, vol. 1, pag. 161.31: po' la processione degle religiose e dei frate e dei chierce, vadano ei signore podestade e capetanio e i signore priore de l'arte e puoie la prima arte andante sia l'arte de la mercantia e gl'artefece d'essa; la seconda arte sia l'arte del canbio e gl'artefece d'essa; la terça arte sia l'arte de la calçolaria e gl'artefece d'essa...
[9] Stat. collig., 1345, cap. 7, pag. 9.8: ordinaro e statuiro che neuno artefice dela decta università possa nè debbia aperto tenere l'uscio dela sua boctigha nell'infrascripti dì nè in essi dì vendere nè vendere fare nela decta boctigha nè di fuore alcuna cosa.
[10] Stat. pis., 1322-51, [1348] Agg., cap. 6, pag. 610.37: Et che elli, o vero alcuno di loro, non siano tenuti nè debino, per cagione d'esse arte, mistieri o negotiationi, pagare o dare alcuna quantità di pecunia od altra cosa ad alcuna università d'artefici o di negotiatori de la cità di Pisa...
[11] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1015, pag. 232: In quillo dì li artifici le pontiche inserraro / Sì che per quillo jorno le Arti non laboraro; / Tucte campane de Aquila la sera se sonaro, / Et tinnerole tanto che tucti ne assordaro.
[12] Stat. venez., 1366, cap. 128, pag. 60.16: Cum ço sia cosa ch'ello fosse preso, adì XXII de decembrio novellamentre passado, in Conseio, che do boni homeni artefici fosse deputadi ad avrire e serrare li soleri de Riolto de dì de domeneghe e de feste per aseveleçça di mercadanti...
[13] Stat. fior., 1338/70, cap. 5, pag. 267.7: E non possa essere consigliere della decta arte chi non sarà piuvicho artefice della detta arte, e scritto nella matricola della detta arte, et exerciti la detta arte al tempo della sua electione, e per uno anno almeno l'abbia exercitata inançi.
2.1 Locuz. nom. Artefice minuto: membro di una delle Arti Minori.
[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1.12, pag. 141.21: Erano i principali del popolo i Magalotti, però che sempre erano stati aiutatori del popolo: e aveano gran séguito, e intorno a loro aveano molte schiatte che con loro si raunavano d'uno animo, e più artefici minuti con loro si ritraevano.
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 55, vol. 2, pag. 88.9: gli arteficiminuti di Bruggia, come sono tesserandoli e foloni di drappi, e beccari, e calzolai, e altri...
[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 59, vol. 1, pag. 112.15: voleno di salaro le fanti, femine rozze e sanza essere ausate a servigio, e ' ragazzi della stalla, il meno dodici fiorini l'anno, e i più esperti XVIII e XXIIII, e così le balie, e voleno li artefici minuti manuali tre cotanti o apresso che ll'usato...
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 10, cap. 2, par. 13, pag. 197.17: se mal canti colui che si vuole fare tenere buono musico, tanto è più laida cosa, quanto egli offende contra quello di che dice ch'è maestro; così lo dottore della vita facendo contra ragione della vita, in ciò è più laido, che contro all'ufficio, del quale egli vuole essere maestro, offende, e dicendosi artefice di vita, nella vita pecca.
[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 223.18: Venus m'ha sopraposto artefice al tenero amore: io sarò chiamato Tipho e Automedon d'amore.
[3] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 479.9: Tiphis era maistro in la nave de Hemonia, Venus hàmi prefato artefese al tenero amor; io firò ditto Tiphis e Autumedon d'amor.
4 Chi fa un'opera d'arte; artista figurativo.
[1] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 1, pag. 55.13: Comandò lo imperatore a quelli artéfici che facevano l'opera che dovessino fare la statua di Diana molto grande e di oro puro, e con pietre pretiose adornata...
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 12, vol. 3, pag. 73.3: Lo piacevole colore nella faccia: lo collo e gli omeri e le mani, da quella parte ch'egli era uomo, erano simiglianti alle lodate immagini degli artefici...
[3] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 661.14: 33. Ciascuno artista ec.Cioè artefice, o vuogli trattatore.
[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 154.19: E dove dice, non pure Policreto, nota qualunque più sommo artefice d'intagli fu mai; del quale Policreto tocca Valerio Massimo che fue Greco, e fu sì superillustre di questa arte, che lle immagine non pareano intagli, ma pareano quella propria persona...
[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 12, vol. 2, pag. 175.31: commu la natura multi fiati suffri que la arti sia imitatrici et secutatrici di li soy forzi, cussì alcuna volta la lassa gabbata di lu so propositu per stankiza di fatiga. La quali cosa senteru li mani di Ephicanores summu artifici.
[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 253.26: Lo quale cavallo se devea fare per consiglyo de quillo prevete Criso e per lo maysterio de uno sollempne mastro et expierto in quell'arte lo quale se clamava Apio, lo descrieto artefece, per volontate de tutti li Diey a li quali era grato che se facesse.
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 187.13: Ai lusinghieri non dare orecchi; artefici sono a prender i loro magiori.
[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 36, cap. 8, par. 7, pag. 519.19: Seneca, octavo de naturalibus. Alli adulatori non dare il tuo lato, ch'egli sono artefici a pigliare loro maggiori.
[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 108, pag. 42.36: e però che questo è essercizio de' comici di sopra detti, a fine di guadagnare, di lusingare e di compiacere alle inferme menti, chiama la Filosofia queste Muse «meretricule scenice», non perché ella creda le Muse essere meretrici, ma per vituperare con questo vocabolo lo 'ngegno dell'artefice che nelle disoneste cose le 'nduce.
6 Facitore, costruttore, originatore, causa di qsa.
[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 194, pag. 531: Sovra tute malicie femen'à pensamenti, / e però sont artifice de mali argumenti.
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 1, pag. 4.8: Ed è una laida cosa a l'abetatore de la casa de non sapere co' ella è fatta, né de che figura ella è, s'ella è longa o corta, o quadra o retonda; anco de non conósciare lo tetto, né le pareti, né 'l pavimento, né le cascioni del legname ch'è posto per le membra de la casa, ch'è ordenato qua e là per èssare più savio, e a ciò che la bontà de l'artifice de la casa se possa laudare.
[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 19, pag. 58.8: fece uno toro di rame, e fecegli dal lato una porta, là ove si mettieno i dannati, che rinchiusi là entro, quando si scaldavano al fuoco, e traevano guai, la concavità della immagine accrescea maravigliosamente la boce, e parea non pianto d'uomo, ma uno crudele mugghiamento di toro, e molto terribile ad udire. Ma Falaris considerata la immagine, e la crudeltade del fattore, punio in prima l'artefice col suo trovamento.
[4] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 254.12: E Busiri e Fallari fu giusto, imperò che neuna legge è più giusta che è che quelli che sono artifice di morte periscano per la loro arte.
[5] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 19, pag. 154.1: il nostro Signor Gesù Cristo, come vero Iddio, ha data questa podestà ai servi suoi, che quelli, che egli reputano iddii, cioè le demonia, possano cacciare e conculcare, mostrando e faccendogli confessare come sono ingannatori degli uomini e artefici d'ogni corruzione.
[6] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 30, pag. 157.9: Le ricchezze adunque avarizia, superbia, invidia e lussuria e ogni altro vizio parimente seco recarono; e con le predette cose ancora entrò nel mondo il duca e facitore di tutti li mali e artefice de' peccati, il dissoluto amore...
[7] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 30, pag. 214.29: Senaca: La femina è duca de' mali, artefice di malvagità, assediatrice degl'animi...
[8] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 105, S. Pietro in Vincoli, vol. 2, pag. 878.11: lo splendore e raddiava la luce; a coloro che ragguardavano dava splendore di metallo tremante, accio che il terrore de lo sguardo ristrignesse il vedere a' ragguardanti e che per questo mentisse più alcuna cosa di lui d'arroganza l'artefice di quella opera che non era di natura d'uomo.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 22, pag. 240.23: l'altissimo Deo sublime e grande, lo quale è artifice del mondo, e a cui deano ubedire tutte le cose, sia senza fine.
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 5, pag. 93.2: con ciò sia cosa ke Dio sia perfectissimo artefico (et) maestro e·llo quale ène somma potentia...
[3] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 4, pag. 170.9: E così non dovemo lodare l'uomo per biltate che abbia da sua nativitade nello suo corpo, ché non fu ello di ciò fattore; ma dovemo lodare l'artefice, cioè la natura umana, che tanta bellezza produce [nel]la sua materia quando impedita da essa non è.
[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 23, proemio, pag. 505.5: quelle acque celestiali [[...]] sopra il fermamento sono sospese, e sopra propria stabilitade fondate: sì che non s'hanno a muovere nè in su, nè in giù, sicchè non operano contra la sustanzia del fermamento, nè tengono del moto del fermamento; ma ivi dall'Artefice di tutte le cose sono collocate...
[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 107.18: Tanta egual compagnia igualmente di fortuna e d'amistade, chi non dirà ch'ella sia generata nel senno della celestiale concordia, e nutricata e finita? Per quale cosa o in figliuoli di re, o in re chiarissimo, o in poeta di fiorito ingegno, o in uomini sapientissimi, o in uomo di sconosciuta condizione [ciò specialmente avvenuto sia], quella renda ragione, ch'è artefice copiosa di buona e di rea materia, cioè la natura delle cose.
[6] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 20, pag. 234.21: Onde dice santo Agostino: Se la creatura ti piace, lodane, e amane l'artefice, che la fece, sicchè per la cosa, che ti piace, tu non dispiacci a Dio; che laida cosa è amare la creatura più che 'l Creatore, e 'l dono più che 'l donatore.
[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 57, pag. 65.31: Ma potrebbe alcun domandare: in che maniera tocca Domenedio i peccatori con questa sua grazia? Le maniere sono molte, per ciò che a tanto artefice, quanto Idio è, non mancò mai modo a quello che egli volesse adoperare.
7.1 [Rif. al Dio cristiano:] locuz. nom. Eterno Artefice.
[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 194.19: E se per avventura alcuno svergognato o arrogante prossumisca di storciersi contro all'opere dell'Eterno Arteficie, o dalla bontà delle criature (per sua sola bontade ne creò Iddio, lo quale è fattore di tutte le cose raguardo nel principio delle sue criature) rispondere [dovete] a lui così...
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 3, vol. 3, pag. 36.12: E se per aventura alcuno svergognato o arrogante presumisce di storcersi contro a l'opera de loetterno artefice, intenda rispondere a llui la bontade delle creature, la quale il fabricatore di tutte le cose dal principio raguardòe nelle sue creature.
7.2 [Rif. al Dio cristiano:] locuz. nom. Sommo Artefice.
[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 472.22: qui determina la veritade della questione; e dice, che Dio, che è sommo artefice di tutta la natura, finalmente induce lo spirito, cioè l'anima, la quale ha in sè ogni effezione...
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 702.15: Eva, bella formata per la mano del sommo Artefice, la quale prima disubbidiendo peccò, e peccando fu materia e cagione per la quale s'aprì la piaga all'umana generazione...
[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 14, vol. 1, pag. 107.13: Onde ogni cosa creata grida per un suo modo, ch'ella non si fece, ma è fattura da un sommo artefice Dio fatta e fabbricata.
[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 22, pag. 245.25: «Noi savemo, se questa nostra casa terresta de questa abitatium sera desligâ e d[esf]a[i]ta, che no' averemo una edificatium da Dee, una casa eterna in cel non faita cum man de omi, ma da lo summo artifice Dee».
[u.r. 04.05.2023; doc. parzialm. aggiorn.]