ARTICOLATO agg.

0.1 articolada, articolata, articolate, articulata, articulate.

0.2 V. articolare. || LEI riconduce il signif. 2 a lat. articulatus (cfr. LEI s.v. articulatus).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Distinto in parti congiunte fra loro, o unito ad altro in un tutto, in modo armonioso e funzionale. 1.1 Distinto in articoli; espresso per punti. 2 Pronunciato distintamente, scandito (detto di suoni o parole).

0.8 Fabio Romanini 05.09.2008.

1 Distinto in parti congiunte fra loro, o unito ad altro in un tutto, in modo armonioso e funzionale.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 12, ott. 62.3, pag. 654: Eran le braccia sue grosse e distese, / lunghe le mani, e le dita sottili, / articulate bene a tutte prese, / ancor d'anella vote, signorili; / e, brievemente, in tutto quel paese / altra non fu che cotanto gentili / l'avesse come lei, ch'era in cintura / sotile e schietta con degna misura.

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 9, par. 28, pag. 703.14: E le braccia, lunghe non più che 'l dovere né meno, li piacciono, e le candide mani, articulate di distese dita, le quali, sparte sopra il porporino vestimento, largo ricadente su le ginocchia della sedente ninfa, più aperta mostran la loro bellezza.

1.1 Distinto in articoli; espresso per punti.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 71.19, pag. 300: Lo quarto è temperanza: freno en abundanza / ed en prosperetate profunda umilitate. / La lettèra è 'nfunata de fede articulata, / l'articuli legati coi pè so catenati.

2 Pronunciato distintamente, scandito (detto di suoni o parole).

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 32, pag. 131.11: Pappagallo è una generazione d'uccelli verde, e hanno il becco torto a modo di sparviere, e hanno maggior lingua e la più grossa che nessuno altro uccello, secondo la sua grandezza. Per che egli dice parole articolate, sì come l'uomo, se gli è insegnato l'anno ch'egli nasce, perchè dal primo anno innanzi sono sì duri e sì ingrossati, che non imprendono cosa che sia loro insegnata, e sì 'l debbe l'uomo castigare con una piccola verghetta di ferro.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 27, 121-138, pag. 613, col. 1.6: Tale, balbuziendo, çoè li fandisini che non hano ancora locutione destinta né articolada, desunano, çoè non ofendeno a Deo né al prossimo, e, tal balbuciendo, chiaro appare, in prima pueritia, ama et ascolta, çoè 'ama' et è obediente.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 597.19: Tale, balbuziendo ec. Cioè, tale non ha ancora la intenzione distinta nella voce articolata, ch'è ora innocente; ma poi, quando l'ha, offende con l'opere e con la intenzione Iddio e il prossimo in ogni tempo; e questo è quello ch'elli dice - per qualunque Luna, sia piena o sia scema.

[u.r. 19.02.2018]