ARTIFICIO s.m.

0.1 altificio, artefìci, arteficio, artefitie, artefitio, artifici, artificî, artificie, artificii, artificij, artificio, artificiu, artificj, artifitia, artifitii, artifitio, artifizio.

0.2 Lat. artificium (LEI s.v. artificium).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Stat. eugub., 1368-a. 1378; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.5 Locuz. e fras. in artificio 4.1; l'artificio del mondo 3.1.

0.7 1 Esercizio di un'arte, di un mestiere. 1.1 Passatempo, diporto. 2 Abilità tecnica, competenza, ingegno, maestria. 3 Funzionamento, operazione, attività. 3.1 Fras. L'artificio del mondo, l'universo. 4 Opera eseguita con arte. 4.1 Locuz. agg. In artificio: fatto con arte. 5 Attrezzo, congegno, strumento, utensile. 5.1 Strumento per catturare animali terrestri o uccelli. 5.2 Macchina d'assedio. 5.3 (Parte di una) imbarcazione (?). 6 Accorgimento, sotterfugio, trovata. 7 Invenzione, finzione.

0.8 Pär Larson 28.02.2002.

1 Esercizio di un'arte, di un mestiere.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 1, pag. 151.25: e se lo cielo colla sua virtude e colla sua intelligenzia, la quale elli ha da Deo, dominia li omori e compone e fa li animali, li quali elli ha en sé de fare, come l'artifice lo suo artificio...

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 76, pag. 90.2: Anche, è detta in un altro modo prudenza, essere sottile e ingegnoso d'alcuno artificio o maestria d'utilità, per la qual cosa è l'uomo appellato savio, o maestro di quella cosa.

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 3, pag. 30.18: Or potresti tu dire: 'L'omo non puote sempre orare, ché conviene che lo villano vanghi et li altri homini facciano dei loro facti.' Frate, io ti rispondo: se quelli artificij fa per notricare la famiglia sua et sia mistieri licito, non perde però lo tempo, ma quelle cose faccendo merita vita eterna.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 44, vol. 2, pag. 31.13: altrettanto tollarò da li carnaiuoli e' quali tengono li deschi loro ine continuamente per vendere la carne, et da ciascuni coiari et altri e' quali tengono deschi o vero ceppi sui assiduamente per ciascuno suo artificio che tenga o vero faccia.

[5] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 35, pag. 47.18: Dredo sì bon segnor se de' amar la comunança, perciò ke dredo el [creator] comunança è mejor, [[...]]. Dredo çò de' amar quelli ke è mejor alla comunança o sia per oracion, o sia per conseji o per officii o per artificii, e questo vol vertude de justisia en lo capitolo .IX.

[6] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 514.6: Et che nullo pedone [[...]], castellano, o ver guardiano deputato o che si deputerà alla guardia d'alcuno castello, cassaro o ver roccha o fortessa, partire si possa o debbia dal lugo di quella guardia, nè in quello castello, cassaro, roccha o ver fortezza fare alcuno artificio o ver misterio...

[7] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 91, par. 4, vol. 2, pag. 448.16: E etiandio a ciascuno de la dicta arte sia licito de fare onn'artefitio e magisterio de la dicta arte el quale vorrà, sença pena, e spetialmente canaglie overo caneglie, matone piegate per pocço e etiandio altre huopere grosse.

[8] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 85.26: E non più da lodare sarà uomo che perfettamente da se istesso alcuna arte trae, che quello che per artificio d'altri la imprende?

[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 82.8: Zappano, arano, filano, tiesso, cucinano e aitri mestieri secunno le connizioni. Onne artificio faco.

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 79.24: E in quelle plaze per la plu gran parte erano multe e diverse poteche e stazune ordenate de diversi artificii et altre mercadantie.

1.1 Passatempo, diporto.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 112, pag. 369.9: Io ti racconterò un esempro del nostro artificio. Neuna vite si può innestare, s'ella è vecchia, e rosa, o debile, e sottile.

2 Abilità tecnica, competenza, ingegno, maestria.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 1, pag. 50.20: e s'elli [[scil. il mondo]] potesse èssare usuto magiure e non fosse, non sarea perfetto e avarea menemanza, e emperciò non fo magiure; e s'elli fosse usuto menore, sarea pegio, che non avarea in sé sì grande artificioe maistria, né tanta virtude né tanta operazione, e emperciò non fo menore.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 4 bis, pag. 200.14: E quando alcuno de questi pecci venìa a mano a scolpitori o a desegnatori o ad altri conoscenti, tenìelli en modo de cose santuarie, maravelliandose che l'umana natura potesse montare tanto alto in sutilità e·ll'artificio, ' e·lla forma de quelle vasa, ' e·lli colori ' e·ll'altro scolpimento; e dicìano che quelli artìfici fuoro divini e quelle vasa descésaro de cielo...

[3] Fiore di rett., red. alfa, a. 1292 (fior.>bologn.), cap. 73, pag. 121.13: Anch'è deta prudenzia essere sotile e ingegnoso d'alcuno artifizio o maestria d'utelità , per la qual cosa è l'uomo appellato savio, e maestro di quella cosa.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 25, pag. 423.3: E però li antichi regi nelle loro magioni faceano magnifici lavorii d'oro e di pietre e d'artificio, acciò che quelli che le vedessero divenissero stupidi, e però reverenti e domandatori delle condizioni onorevoli dello rege.

[5] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 47, pag. 286.8: so' bontà sonno manefeste per experientia de overe con grande proa, sì me taxerò mo' per no volere menemare so loldo, perçò ch'el dixe Sallomom: «Invano s'afadiga che si briga de volere crescere lo lome del sole per artifitio de so' mane».

[6] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 142.22: disse Antonio: «Bene dite vero, perciocché l'opera della fede procede dall'effetto; ma la vostra dialettica, per la quale credete involvere la simplicità de' cristiani, fu trovata per artificioe ingegno umano.

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 158, vol. 2, pag. 356.5: E in quello tempo uno sottile maestro di Siena per suo artificio fece sonare la gran campana del popolo di Firenze, ch'era stata XVII anni che nullo maestro l'avea saputo farla sonare a distesa...

[8] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 69, col. 2.29: truovi la veritade e corra all'unione dell'amore, acciocchè la si congiunga e unisca a Dio più veramente che non fa corpo a corpo ligato con ligame materiale, ovvero niuna cosa che sia incastrata con l'altra per umano artifizio.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 199.35: E lo cuorpo de Hector poy quilli maystri, per sottilissimo maysterio et artificio loro, ordenarolo e composserolo in miezo de quillo tabernaculo in uno sieyo assectato como sedesse fermamente.

- [Rif. a Dio].

[10] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 4, vol. 2, pag. 74.18: eccu una tunica incunsutili, facta per artificiu di lu Deu patri, ticxuta cum li manu et cum li santi operi di la santa matri, ka Iesu Cristu esti opera di la pia, dulci matri virgo Maria.

[11] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 23, pag. 99.25: Pittagora e di altri filosafi che ciascun cielo di questi otto, cioè l'ottava spera e i sette de' sette pianeti, volgendosi in su li loro cardini, facessero alcuno ruggire, qual più aguto e qual più grave, sì per divino artificio di debiti tempi misurati che, insieme concordando, facevano una soavissima melodia, la quale qui intende Macrobio per lo concento...

3 Funzionamento, operazione, attività.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 21, pag. 237.9: E ogne cosa, per magiure operazione e artificio e a ciò che sia conusciuta, dea avere lo suo oposito, e altra guisa non sarea conosciuta e sarea menore artificio e operazione, sì che l'artifice del mondo potarea èssare biasmato: secondo ch'è oposito lo caldo al freddo, e 'l bianco al nero, e 'l longo al corto, e 'l tutto a la meità...

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 7, pag. 62.6: Anco diceno li phylosofi ke in ciascuno artificio et operatione è necessaria la regulatione, et se non vi fusse la regulatione non procederebbe.

[3] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 55.24: Ma grande parte di quegli che sono ne le taverne, se non se - quello in verità inazi è da dire - gienero è questo tutto amantissimo a l'ozio. Inp(er)ciò che ongni loro artificio, overo ozio, ongni opera ed ongni guadangno si sostiene p(er) la spesezza de' cittadini... || Cfr. Cicero, Oratio IV, 17: «omne instrumentum, omnis opera atque quaestus».

[4] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 4, pag. 43, col. 22.27: La IIII si è stare in uno spirituale sompno corporalmente veghiando alienato. La V si è havere gli artificii de' sentimenti in parte smarriti essendo l'anima per alcuno spirituale oggecto dal corpo abstracta.

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 374.1: E quella medesima ammaestrò il figliuolo di Creso, il quale avea difetto d'uso di parlare, et insegnolli difendere la salute del padre per artificio di boce. || Cfr. Val. Max., VI, 4, Ext. 6: «ad protegendam patris incolumitatem ministerio vocis instruxit».

3.1 Fras. L'artificio del mondo: l'universo. || Calco sul lat. machina mundialis (cfr. artificiosità 1).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 34.30: ha anima e non sente, come la terra, a la cosa animata la quale ha anima e vita e sente, come so' li animali; e specialemente devenire a l'omo, ch'è savio, perch'elli entendesse e conoscesse lo mirabile artificiode questo mondo.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 23, pag. 248.1: E secondo quello ch'avemo trovato de la variazione de l'artificio del mondo, pare che la natura se deletti in operazione variata, la quale è più nobele...

4 Opera eseguita con arte.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 1, pag. 159.21: E trovamo lavorato da la virtude del cielo en modo del perfetto artifice, che per stasione farà lo suo artificio d'uno colore, e per stasione lo farà de molti colori, secondo ch'elli ha en sé de sapere e de poter fare...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 242.23: Allato al tempio era uno dipartimento di poco lume, simigliante a spilonca, coperto di naturale pietra, e sagrato per la religione antica: nel quale luogo lo sacerdote avea recati molti artifici di legno, immagini degli antichi iddei.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 256.14: 148. Chiamavi il Cielo ec. Ecco il richiamo, di che è fatto menzione. Cioè artificio bellissimo del sommo Fattore; quasi dica: la bellezza d'esso Cielo vi fa pruova, quale è il maestro, che l'ha fatto: a ccui piace l'opera, dovria piacere il fabro d'essa.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, conclusione, pag. 439.5: E secondo che alcuna di loro poi mi ridisse, il piano, che nella valle era, così era ritondo come se a sesta fosse stato fatto, quantunque artificio della natura e non manual paresse...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 15, pag. 3.33: E ad evidenzia di questo, secondo il mio giudicio, è da sapere sì come i musici ogni loro artificio formano sopra certe dimensioni di tempi lunghe e brievi, e acute e gravi, e delle varietà di queste con debita e misurata proporzione congiunta, e quello poi appellano «canto», così i poeti...

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 200.21: E cossì fo complito lo artificio de quisto tabernaculo precioso e bello che non se crede che a lo mundo iammay fosse stato lo semele...

4.1 Locuz. agg. In artificio: fatto con arte. || (Ageno).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.8, pag. 244: De croce trovam sette figure demostrate; / como trovamo scritte per ordene contate, / aiole abbreviate per poterle contare: / encresce l'ascoltare de lo longo trattato. / La prima, nel principio de tua conversione: / palazo en artificio vidisti en vesione, / piena la mascione de scuta cruciate; / l'arme demostrate del popol che t'è dato.

5 Attrezzo, congegno, strumento, utensile.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), Prologo, pag. 19.16: Sì cie dà a sapere ancora più innanti che per intellecto e subtile ingengno si fanno li homini sperientie e di medicine e di nature che non funo unqua sapute per altri homini, e sanno fare novi artificii che raffinano le cose che funo facte per li primai homini.

[2] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 46, pag. 75: Così faceva piovere [e grondare] / con artificiigrandi d'alto ingegno, / i qua', per non dar tedio, laso stare / e alla storia nostra mi rivegno.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 237, vol. 1, pag. 489.12: alcune arme, cavalli o vero sella, o vero freno, o vero pecore, o vero buoi, o vero altre cavalcature, o vero artificî di ferro, o vero di legno per lavorare la terra...

[4] Stat. eugub., 1368-a. 1378, pag. 282.30: Che ciascuno de la dicta arte degga segniare suo ferro nuovo quando serà facto e ferramenta e artifitia con suo segnio per proprio...

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 64.30: una ysula pizula, che stava apriesso a chesta grande isula de Colcosa, a la quale convenne a Iasone de nce andare co la barzella; sì che Iasone intrao a la barzella e portao con sico tutti li artificie che le avea date Medea e l'arme soy che l'erano neccessarie...

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 175, pag. 433.16: E sul primo sonno, andando due innanzi a smurare il muro di fuori, e altri su per le mura entrati dentro, aprirono, o con grimaldello, o con altro artificio il detto serrame, sì che l'uscio e smurato e aperto rimase.

[4] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 174.6: Et quando piaceva al re de India volere audire li aucelli cantare, toccava certi meravigliosi artifitii, per li quali li dicti aucelli con dulce melodia commensavano dolcemente ad vernare.

5.1 Strumento per catturare animali terrestri o uccelli.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 374, vol. 2, pag. 392.33: neuna persona picciola o vero grande de la città o vero contado di Siena, possa nè debia cavare alcuna conielliera o vero fossa ne la quale li conilli dimorano, nè fare o vero ordinare alcuno artificio per essi conilli prendere...

[2] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 99, pag. 45.6: niuna persona ardescha overo presumma pigliare colonbo niuno co rete overo edificio o artificio niuno, né ucellari a colombi co niuna cosa in Chiarentana overo nel distrecto.

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 220, par. 3, vol. 2, pag. 296.1: Fuor de ciò volemo ke non sia licito ad alcuna persona ucelare a palombe overo colombe con pagelle, né con alcuna rete, lacciuolo overo per quignunque engenio overo artefitio, lendoce, né ad abeveratoio.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 5, pag. 610.27: Calandrino stette tutta la sera vegnente con suoi artifici per pigliare un vispistrello, e alla fine presolo con l'altre cose il portò a Bruno...

5.2 Macchina d'assedio.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 194.14: E per espugnare quella torre avea fatto fare doi castella de lename, le quale se voitavano sopra rote. Avea scale e artificii de lename. Mai non vedesti sì belli ingnegni.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 234.16: Tre milia fiorini gostava lo dìe li mastri delle cavate e delli trabocchi e delli aitri artificii. Dodici milia fiorini gostao lo dìe li sollati. Lo legato entrao in Cesena e mantenne la terra per la Chiesia.

[3] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 6, vol. 8, pag. 446.5: [50] E allora lo re prese la città Betsura, e puosevi sua gente a guardia. E puose il campo al luogo della santificazione per molti dì; e puosevi balestri e ingegni e gittamenti di fuoco e artificii da gittare pietre e lance e dardi, e per gittare saette e manganelle.

5.3 (Parte di una) imbarcazione (?).

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 38, pag. 136.17: E allora Galeotto mette mano alla spada, e taglia la testa a due degli marinai: di che, per paura, gli altri dicono che faranno sua volontà. E allora il mastro marinaio dirizza suo temone e suo artificio in quelle parti; sicchè in nove giorni eglino furono al porto del Proro; e a quel punto, tantosto il porto fue incatenato.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 16, pag. 140.23: Forte e duro pareva alli marinari e alle vivate tornare in reto e tanta via perdire. Se a Civitavecchia tornavano, ponevano la nave in salvo. Fu deliverato de tenere mesa via, de canzare in piaia romana e fuire lo pericolo, recuveranno nello Tevere de Roma. Così fu fatto. Voitano li marinari suoi artificii e ignegni. Daco la voita per entrare la foce de Tevere.

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 1-18, pag. 546.17: li Viniziani sono cittadini di Vinegia la qual città è nell'ultima parte della Lombardia in verso levante, posta in acqua sì, che tutti sono navicanti, e per li tanti navili et artifici che vi si fanno più che nell'altre arzanà, però disse più tosto di quella...

6 Accorgimento, sotterfugio, trovata.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 3, pag. 22.13: Lo ragnulo si è uno vermicello lo quale con suoi rette e con suoi ingegniosi artifitii prende le mosche e sençale e muschoni, et tutto tempo de la sua vita sì se conduce per chotale natura.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 3, pag. 30.23: alcuni dicono che il suo sucessore (ciò fu Papa Bonifazio allora Cardinale) con certi artificj lo 'nganò, e condusse a questo rinu[n]ziamento; e che a cciò s'acordarono li Cardinali, però ch'era più atto a vita solitaria, che al Papato: d'onde la Chiesa di Dio, e 'l mondo incorrea in grandi pericoli.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 7, pag. 275.4: Serbansi i noccioli in prima secchi tra la cenere, e la terra mischiata: e chi li serba senza nullo artificio.

[4] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 18, pag. 268.21: Oltre a ciò, ogni altro animale, come la luce del sole apparisce, lasciato il sonno, procede a' suoi bisogni, sanza avere, con alcuno artificio, la notte passata, il sonno invitato.

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 129, pag. 257.17: Et tame lu c. q(uan)to lige(r)am(en)te pò p(re)me(re) li pedi i(n) te(r)ra ta(n)to ligeram(en)te se li p(re)ma. Et cusì aiuta(n)do la n(atur)a cu(n) l'artificii d(ic)ti, p(er) renasce(re) l'ung(n)e lu remeio se pò t(r)ovar(e). Et nota ch(e) tucte le i(n)fe(r)mitati, le q(u)ali veta lu c. stare i(n) pedi p(er) lu d(ic)to artificio d(e) lu panno voi d(e) le funi (com)menevelem(en)te se pò aiutare.

7 Invenzione, finzione.

[1] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 110.28: E, però che a ciò, sì come appare, era dal ciel produtto, a vedere con aguto intelletto e le fizioni e l'artificio mirabile de' poeti si mise; e in brieve tempo, non trovandogli semplicemente favolosi, come si parla, familiarissimo divenne di tutti, e massimamente de' più famosi.

[u.r. 19.02.2018]