ÀSCARO s.m.

0.1 ascaro.

0.2 Lat. tardo eschara (DEI s.v. aschero 2).

0.3 Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

N Att. solo sen.

0.7 1 Dolore (dell'animo), stato di sofferenza spirituale (specif. legato all'angoscia da separazione).

0.8 Roberta Cella 23.07.1999.

1 Dolore (dell'animo), stato di sofferenza spirituale (specif. legato all'angoscia da separazione).

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), lett. 7, pag. 30.4: e 'l cuor mio veramente è con voi; sì che, perchè ci separiamo, non si separa l'anima, anco sempre, se piace a Cristo, saremo un cuore per unità e carità, et ogni separazione sarà per onore di Cristo e vostro. So molto contentissimo e piacemi, e a questo si vuole mirare, posto che ci para grande ascaro per altro modo.

[2] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), lett. 73. (1376), pag. 301.2: Vedendo questo, l'anima non si può dolere né conturbare di neuna cosa che venga, conoscendo che ogni cosa è fatta con providentia di Dio e con grandissimo amore. Con questo conoscimento voglio, e vi prego per amore dello svenato agnello, che medichiate l'ascaro e la malagevolezza che avete sentita per la partita di Stefano.

[u.r. 19.02.2018]