0.1 ascoltatore.
0.2 Da ascoltare.
0.3 Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.): 1.
0.4 In testi tosc.: Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.); Boccaccio, Filocolo, 1336-38.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.8 Raffaella Pelosini 29.10.2002.
1 Chi ascolta, sta a sentire il racconto di storie.
[1] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 30, pag. 318.3: [10] A dDio cheriamo per sua mercé che - lo scriptore e -· lectore e l'ascoltatore - no sia prò per sua vertù e per amore di Barlaam e di Iosaphas...
[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 2.8, pag. 254: dunque sì fate che la mia fatica / sia graziosa a chi ne fia lettore / o in altra maniera ascoltatore.
[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, conclusione, pag. 718.22: Le quali [[istorie]], chenti che elle si sieno, e nuocere e giovar possono, sì come possono tutte l'altre cose, avendo riguardo all'ascoltatore.
2 Chi presta fede, dà credito.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 5, pag. 292.25: Certo niuna il potrebbe far credere, se non fosse già semplicissimo l'ascoltatore.
[u.r. 10.09.2008]