0.1 asconsion, asconsione.
0.2 Da ascoso (LEI s.v. abscondere, 1, 162.36).
0.3 Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.): 1.
0.4 In testi tosc.: Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.8 Pietro G. Beltrami 04.09.2001.
1 Il nascondere o nascondersi.
[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. II, pag. 514.23: Çugae, ma la colpa fia celada cum attemperado furto, nesuna gloria del peccado è da fir domandada da algun, né non darai don al'una che al'altra se possa cognoser. Né an li tempi dela toa nequitia non sia cognossudi da essa; e açò che la femena non te prenda, cognoscando li luoghi dele asconsion, ogna femena che tu hai non è da convegnir in un luogo, e quante volte tu scrivi guarda imprima tutte le tavolette: molte femene leçe più de ço che li fi mandado.
[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, 55-63, pag. 572.25: lo inforco; cioè mentr'io l'afferro con le braccia, o vero col forcone del ferro ch'avea in mano. E qui si verifica quel che fu detto di sopra; cioè che Barbariccia figurava la fraudulenta asconsione: imperò che frodolentemente l'appiatta alli altri, mostrandosi di doverlo inforcare; et elli fece per appiattarlo alli altri...
1.1 Riparo utile a nascondere.
[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 549.1: Tu vignirai grata per demorança; la demorança è grande ruffiana, e se tu èi soça, parerai bella a tutti, e la notte enstessa darà asconsion ali toi vitii.
[u.r. 19.02.2018]