0.1 áscina, asena, asina, asine, asne, assina.
0.2 Lat. asina (LEI s.v. asina).
0.3 Doc. fior., 1264: 1.
0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1264; Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Doc. prat., 1296-1305;
In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Ingiurie recan. (1351-96), [1396]; Anonimo Rom., Cronica, XIV.
In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).
0.7 1 [Zool.] Femmina dell'asino. 1.1 Fig. [Negli insulti:] persona rozza e volgare. 1.2 Fras. Essere la potta dell'asina: essere importante (detto ironicamente). 1.3 [In contesti fig., come simbolo della carne rispetto all'anima]. 2 [Zool.] Locuz. nom. Asina selvatica: femmina dell'asino selvatico. 3 Signif. non accertato.
0.8 Rosalba Cigliana 26.02.1999.
[1] Doc. fior., 1264, pag. 381.14: Àe avuto da noi lib. iij, ke fuor d'asina.
[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1012, pag 51: Lí aloga vu trovarí / Una asena con l'asenin.
[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 102, pag. 281: «El è ver», dix lo messo, «ke i boi eran arando, / E tut le asne in pascoro apress li boi pascando...
[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.18, pag. 351: pregovo tutti che ve sia en piacire / de volere lo mio ditto ascoltare, / e recurramo a Deo, en cui è 'l sapire, / che l'asina de Balaam fece parlare, / ch'ello me dia alcuna cosa dire, / che sia sua laude e a noi possa iovare.
[5] Novellino, XIII u.v. (fior.), 2, pag. 126.16: Lo re mandò in Ispagna ad invenire come fu nodrito, et invennero che la destriera era morta et il puledro fu notricato a latte d'asina.
[6] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D.125.7, pag. 247: Quest'áscina comprai da' barlettai / entro 'n Pistoia e féi tonder la chioma.
[7] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 56.12: E sappiate che' pesci non sanno che sia lussuria, imperciò che in nulla maniera si congiunge l'uno con l'altro carnalmente, secondo che fa l'asino con la cavalla, o 'l cavallo con l'asina...
[8] Doc. prat., 1296-1305, pag. 254.23: Anche diedi a Bartolino p(er) una opera d'asina s. J.
[9] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 32, pag. 45.3: Ancora v'à le più belle asine del mondo, che vale l'una ben XXX marchi d'argento, che bene corrono e ambiano.
[10] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.322, pag. 533: L'omo senza esser asenao / como asen è descavestrao, / chi tutor vor pu manjar / senza alcun aotro lavor far...
[11] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 75, pag. 34.11: Anco statuto e ordinato si è, che qualunque persona furassi o tollessi buoi o vaccha, cavallo o cavalla, mulo, mula, asino o asina altri, sia punito e condempnato per ongne bestia e per ongne volta in L lb. de denari cortonesi, e mende el dampno.
[12] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 419.15: E dice, che fu mulo, cioè avòltero, sì come mulo ch'è nato di cavallo e d'asina...
[13] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 54, pag. 626 .2: Ma poi per le molte cose da' Giudei invidiato, fu cercato di lapidare, la cui ira egli la prima volta fuggì, ma poi con onore grandissimo, sedendo sopra una asina, essendogli tutta Ierusalem con rami d'ulive e di palma e con canti uscita incontro, rientrò in quella, ove poco tale onore gli durò.
[14] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), cap. 27, pag. 170.10: E se l'asino schifa la cavalla, mostriglisi prima un'asina, tanto che gli vegna volontade, e allora prestamente sottratta l'asina, l'asino concitato a lussuria non schiferà la cavalla.
[15] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 67, pag. 322.17: Se la femina s'ungerae di latte d'asina, di sopra lo bellico, quando avarae a fare colo suo marito, impregnerae incontanente, se l'userae più volte di fare.
1.1 Fig. [Negli insulti:] persona rozza e volgare.
[1] Ingiurie perug., 1329, pag 64.38: Putana, rufiana, filgla del mendico, asena, dolgla de quisto luoco...
[2] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), cant. 3, ott. 51.8, pag. 51: altro non fa bisogno ch'io vi dica / se non che ciascuna sia morta, poi / che piú di noi si tengono esser belle, / asine brutte, disdegnose e felle.
[3] Ingiurie recan., 1351-96, [1396], pag. 486.18: 1 Asina, somiera, che tu ei, et scrofa de merda, che ti vengha la postèma ne la pocta.
1.2 Fras. Essere la potta dell'asina: essere importante (detto ironicamente).
[1] Ingiurie lucch., 1330-84, 195 [1363], pag. 58.10: E tti par pur essere la potta dell'asina, p(er)ché se' Antiano?
1.3 [In contesti fig., come simbolo della carne rispetto all'anima].
[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 34, pag. 201.9: Assa significa l'anima, la quale allora è detto che va a marito sedendo in sull'asina, quando andando al celestiale sposo signoreggia e cavalca domando li movimenti irrazionali ed illeciti della carne, la quale per l'asina è significata.
[2] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), lett. 20 (1374), pag, 84.7: O superbi noi, ecco el maestro della umilità che viene e siede sopra l'asina! Però disse el nostro Salvatore che una delle cagioni, infra l'altre, per la quale elli venisse sopra essa, si fu per dimostrare a noi la nostra umanità in quello che ella era venuta per lo peccato, a dimostrare che modo ci conviene tenere con questa asina della nostra umanità.
2 [Zool.] Locuz. nom. Asina selvatica: femmina dell'asino selvatico.
[1] Milione, XIV in. (tosc.), 111, cap. 37, pag. 53.17: Di capo di queste IIJ giornate si truova un altro luogo che dura IIIJ giornate, né più né meno fatto, salvo che vi si truovano asine salvatiche.
[1] A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 216, pag 16: A noia m'è chi l'alttrui chose biasima, / e chi 'n presenza alttrui loda le sue / che son men degne, che di tal mostra l'asina. || Luogo testuale dubbio (il verso è ipermetro).
[u.r. 07.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]