ASINAIO (1) s.m.

0.1 asenari, asinai, asinaio, asinajo, asinari, asinaro.

0.2 Lat. asinarius (LEI s.v. asinarius 'conduttore d'asini').

0.3 Doc. sen., 1231-32: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1231-32; Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.).

In testi sett.: Doc. imol., 1260.

0.7 1 Chi guida o custodisce asini.

0.8 Raffaella Pelosini 15.12.1999.

1 Chi guida o custodisce asini.

[1] Doc. sen., 1231-32, pag. 74.25: Aiuto asinaio xii s. m(eno) iii d.

[2] Doc. imol., 1260, pag. 685.12: Rido[lfo] da Taviano asinaro ne dee dare s. XXXIJ bon.: ebeli per kalendi dicenbre, avene ko. per mano del Maçulio.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 495.23: et Alessandro a scusare il suo fatto raccontava il comandamento del risponso, l'asinajo disse: «S'elli è così, re, la fortuna ha mandato un altro a questa morte, però che l'asinello, ch'io menava, prima t'incontroe».

[4] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 4, pag. 542.21: s'alcuno lo Rectore seco tenere vorrà, nì in le vile persone chi sieno tenute agli vili ministerij, come sono i mulateri, asenari e coloro chi portano le legne per lo fuocho e li cochi e li ragaççi...

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 152, pag. 357.21: e fece tagliare a sé e a tre altri quattro gonnelle di questo scarlatto, li quali erano tutti uomeni mulattieri e asinai della corte.

[u.r. 20.02.2018]