0.1 aspera, aspere, asperi, aspero, asperu, aspiri, aspiru, aspr', aspra, aspre, aspressema, aspri, asprisima, asprissima, asprissime, asprissimi, asprissimo, aspro, aspru, asspra, asspre, asspro.
0.2 Lat. asper (LEI s.v. asper).
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 5.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Quindici segni, 1270-90 (pis.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Lett. pist., 1331; Simintendi, a. 1333 (prat.); Lett. volt., 1348-53.
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ven., XIII; Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV.
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Di incerta interpretazione la forma aspra in F Brevis ad seregnones, XIII tu.d. (romagn.): «Supra aspra strusse [...]» (CLPIO, R BrSe 13).
0.7 1 Che ferisce il gusto, l'olfatto, l'udito; pungente, acre (ai sensi). 1.1 Che irrita il gusto (con una sensazione gradevole o sgradevole). 1.2 Che irrita l'olfatto, sgradevole all'olfatto. 1.3 Che irrita l'udito: stridente, acuto, di suono sgradevole. 1.4 Sost. Fig. 2 Di superficie non levigata; ruvido al tatto, scabro. 2.1 Appuntito. 2.2 Ispido, spinoso (detto di peli e capelli). 2.3 [Detto di un luogo, di una via:] impervio, difficile da percorrere o da raggiungere (per l'altezza, per la densità della vegetazione ecc.); incolto. Anche fig. 3 Rozzo, selvaggio. 3.1 [Detto di cose:] non raffinato; degno di persona incivile. 3.2 [Detto di persone:] primitivo; incivile; scontroso, rude, villano. 3.3 [Detto di animali:] selvatico, indomito. 3.4 Avv. In modo sgarbato. 4 Che non si piega, rigido. 4.1 [Detto di cose:] non flessibile. 4.2 Fig. [Detto di persone:] irrigidito, impietrito (dai mali). 4.3 Fig. [Detto di persone e della volontà umana:] inflessibile, fermo (nel tendere a uno scopo). 4.4 Fig. [Detto per lo più delle leggi e della giustizia]: severo. 5 [Detto di cose, persone, animali:] avverso, ostile; crudele, feroce; violento, furioso. 5.1 Oppressivo. 5.2 Mordace (detto sia di persone, sia del discorso). 5.3 Agitato (detto del mare). 6 [Con valore di forte, intenso:] vigoroso, resstente (detto di persone, anche fig.); violento (detto di agenti atmosferisci); rigido (detto del freddo); acceso (detto di un sentimento). 6.1 Alacre, rapido (detto dell'andatura). 6.2 Avv. Con intensità (sonora). 7 Penoso, doloroso; pieno di stenti (sia materiali sia morali).
0.8 Raffaella Pelosini 05.11.1999.
1 Che ferisce il gusto, l'olfatto, l'udito; pungente, acre (ai sensi).
1.1 Che irrita il gusto (con una sensazione gradevole o sgradevole).
[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 415, pag. 575: Vino blanco poco aspero eo pono lo prim[a]ro, / si ene odorifero, suctile e bene claro...
[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 30.25: lo granello di senape è molto picciolo, ma egli è molto forte ed aspro, che elli è caldo nel quarto grado...
[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.191, pag. 528: ché l'aspera mexina, si è forte, / sor scampar l'omo da morte.
[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 28, pag. 171.19: Ovvero insiememente tutte queste cose mischiate, e cotte in vino aspro...
1.2 Che irrita l'olfatto, sgradevole all'olfatto.
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 241.11: L'aspro alito venìa dalla affannata bocca...
1.3 Che irrita l'udito: stridente, acuto, di suono sgradevole.
[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr, cap. 6, pag. 235.21: No diga cum acti de furore né cum voxe aspra né di' s'chinare ora a parte dextra ora a parte senestra...
[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2 osservazioni, pag. 312.1: e incontra alla madre di quelli viene con aspre grida, e parendole avere ragione, e 'l figliuolo lo domanda per suo cibo.
- [Detto della tosse:] secco, stizzoso.
[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 64.66, pag. 56: con aspra tossa / cadde in fossa, / che con ossa / vi lasciò il braccio.
1.3.1 Di pronuncia difficile e suono sgradevole (rif. al suono delle parole, ma anche alla difficoltà dello stile e alla qualità dei contenuti). || Ess. in Dante, nei commentatori e in Petrarca.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, canz. 3.14, pag. 253: E poi che tempo mi par d'aspettare, / diporrò giù lo mio soave stile / ch'i' ho tenuto nel trattar d'amore; / e dirò del valore / per lo qual veramente omo è gentile. / con rima aspra e sottile...
[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 2, pag. 269.8: E però dice «aspra» quanto al suono del dittato, che a tanta materia non conviene essere leno; e dice «sottile» quanto alla sentenza delle parole, che sottilmente argomentando e disputando procedono.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 32.1, vol. 1, pag. 543: S'ïo avessi le rime aspre e chiocce, / come si converrebbe al tristo buco / sovra 'l qual pontan tutte l'altre rocce, / io premerei di mio concetto il suco / più pienamente...
[4] Dante, Rime, a. 1321, 46.1, pag. 167: Cosí nel mio parlar voglio esser aspro / com'è ne li atti questa bella petra...
[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 1-9, pag. 746, col. 1.17: e a voler trattare di sí trista materia convirave essere lo trattado o ver in prosa o in rimma aspra e no consonante.
[6] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 32, parr. 1-4, pag. 462.37: A la prima esso se scusa che esso voria ponere rime, in questo tractato de' traditori, aspree chioze, idest stridenti, como se convenerebe al tristo buco, idest pertuso, referendosi a quel che dice Aristotile nel primo de la [Po]etica, quod «sermones sunt exquirendi secundum materiam».
[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 125.16, pag. 164: Però ch'Amor mi sforza / et di saver mi spoglia, / parlo in rime aspre, et di dolcezza ignude...
[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 6, pag. 235.24: No diga cum acti de furore né cum voxe aspra né di's' chinare ora a parte dextra ora a parte senestra, né dé segnar né menare cum la man né con lo di', né levare la testa né corlarla, sì como fano molti mati, chi per parlare cum furore o aspro, per chinarse tuto or in çà or in là...
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 24, pag. 345.26: E poscia non ancora finita quella [[battaglia]] di Sertorio di Spagna, anzi ancora vivendo Sertorio quella de' fuggitivi, e a dicere più vero quella de' micidiali, sa d'aspro, non da considerare da pochi, ma in ciascheuno luogo da temere.
2 Di superficie non levigata; ruvido al tatto, scabro.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II. dist. 8, cap. 19, pag. 229.17: E anco s'elli se frega la cosa dura colla molle suavemente non farà suono; e anco s'elli sarà l'una parte e l'altra durissima, per la sua nobilità non sarà aspro, anti sarà forbito e politissimo più che cristallo o più che nulla altra cosa: onde, s'elli se frega e emprime la cosa durissima e politissima l'una parte coll'altra, non farà rumore né suono.
[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 13, pag. 176.30: La seconda ragione si è, che quelli che vuole le robe troppo morbide e delicate, elli pare che rifiuti l'arme, le quali sono dure ed aspre a portare, dond'elli doviene pauroso.
[3] ? Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 28, pag. 221.19: L'otre sì è aspro di fuora et è buono et dilicato dentro, così conviene che sia lo vaço nostro, ke sia aspro di fuora.
[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 34.11: appresso, se ciò non vale elli vi mette le polveri aspre, e pugnenti delle dure riprensioni...
[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 97.12: e avrae la bocha amara e la linghua aspra e secca e picolo apetito di mangiare e grande talento di bere...
[6] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 1, pag. 247.14: Ma non ti piaccia torcere i tuoi capelli con ferro, né fregare le tue gambe colla aspra pomice...
[7] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 11, pag. 124.32: Portava a carne ciliccio aspro e di sopra era vestito di pelle, e mai non lavava suo corpo né suoi piedi...
[8] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 15, vol. 2, pag. 269.2: prezioso vestire ad ogni uomo è vietato, massimamente a quelli, che sono deputati al servigio di Dio, perciocchè denno mostrare all'abito lo dispetto, che denno avere in cuore, al mondo, sì per domare, e affliggere la carne per vestimenti asperi, sì per fuggire lo pericolo del piacere per belli vestimenti.
- Intarsiato.
[9] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 295.22: Io vi darò due nappi molto belli d'argento, aspri di segni, i quali el padre ricevette, quando la città d'Arisba fu vinta...
[1] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 357.9: Perché si passa alcuno amante il petto con aspro ferro?
[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Canz. 3.23, pag. 11: unde quine sentilla / l'aspra saetta che percosso m'ave, / tosto che sopra me strinse la clave.
2.2 Ispido, spinoso (detto di peli e capelli).
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 710, pag. 125: E de pii dur e asperi de veninenta sedha: / Plu ponzen e plu taiano li pii o el se frega / Ka li rasor taienti.
[2] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 8, pag. 241.15: Se y r significa yspidus, zo est espinos e aspre. Hermon significa descendement.
[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 179.19: Quelli de esere prode e ardito ch'àe i chapelli forti e aspri, e -l corpo diritto, e l'ossa grosse e forti e ben formate...
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. c. 16.6, vol. 2, pag. 261: Buio d'inferno [[...]] non fece al viso mio sì grosso velo / come quel fummo ch'ivi ci coperse, / né a sentir di così aspro pelo, / che l'occhio stare aperto non sofferse...
[5] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 22, comp. 2.5, pag. 70: e prima che Plutone intrasse nelo / regno d'inferno, buio e d'aspro pelo, / tutte le cose insieme eran conesse / in un caos...
2.3 [Detto di un luogo, di una via:] impervio, difficile da percorrere o da raggiungere (per l'altezza, per la densità della vegetazione ecc.); incolto. Anche fig.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 41, pag. 516.22: Ispaventato da Dio Radagaiso ne' monti di Fiesole si raccolse, e le sue dugento migliaia d'uomini, secondo il detto di coloro che meno ne pongono, poveri di consiglio e di cibo nell'arido ed aspro giogo di monte constretti...
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 47.14: Unde Gierolimo dicie: «Aspra fecie noi via de vertù longha uçansa peccando».
[3] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 13b.18, pag. 90: Per che mia voglia sre' desideroza / che d'altra parte aver conforto e spene / desiderato avessi, e 'stettamento, / perché di lui m'è via onne stremoza, / referendol, del tutto, e aspra ène...
[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 9, pag. 31.5: E voi siti quello segnore ke le nostre visende et li nostri fati deviti reconçare et redreçare, e tuto quello ke fosse mal fato e quello ke fosse aspero in plana via reducere.
[5] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 98.14: Unde esso, con tucta quella gente ch'era assai grande, per multi aspri luoghi e deserti passò en Libia, dove regnava Iubam.
[6] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 26, pag. 34.27: Un altro monte era a mano manca; la rocca era aspra e forte a mano dritta.
[7] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 11, pag. 750.28: Queste cose vedendo Turno, li aspri boschi abbandona, e, siccome venne al campo, il padre Enea incontro apparve...
[8] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 1.5, vol. 1, pag. 4: Ahi quanto a dir qual era è cosa dura / esta selva selvaggia e aspra e forte / che nel pensier rinova la paura!
[9] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 51, pag. 111.1: L'unghie de' cavalli, che sono allevati, e 'nduriti ne' luoghi aspri, non temono alcuna via, con tutto, ch'ella sia aspra, e malagevole.
[10] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 158.11: e minuzzoe lo camangiare colle foglie, le quali lo suo marito aveva colte nell'aspro orto.
[11] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 35, pag. 120.3: E kistu midemi avia tanta virtute, ki in qualuncata locu, in quantu fossi salvaiu et aspru, fussi qualuncata serpente, fachènduche kistu patre sanctu lu signu de la cruche, lu sirpenti crepava mantenente...
[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 7, pag. 20.32: Dice prima che ell'era «selvaggia» [[...]]; dice appresso ch'ella era «aspra», a dimostrare la qualità degli alberi e de' virgulti di quella, li quali doveano essere antichi, con rami lunghi e ravolti, contessuti e intrecciati intra se stessi, e similemente piena di pruni, di tribuli e di stecchi, sanza alcuno ordine...
[13] Stat. cass., XIV, pag. 127.1: quista ène la via stricta (et) aspera, la quale mena lu monacho a dDio...
3.1 [Detto di cose:] non raffinato; degno di persona incivile.
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 8, pag. 499.32: e non sapeano congiugnere i tori, nè raunare riccheze, nè perdonare a' figliuoli, ma i rami e l'aspra cacciagione nutricava la loro vita.
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 94, pag. 293.25: E questo non è maraviglia, perocchè l'uomo il trae di cave oscure, e tenebrose, e neuna cosa è più rozza, e aspra di loro, infin che si purgano della ruggine, e del fango.
3.2 [Detto di persone:] primitivo; incivile; scontroso, rude, villano.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 15, pag. 311.19: La detta gente [i Tedeschi e i Cimbri] aspra, poscia che cominciaro ad immorbidire, standoci certo tempo, per l'aria più temperata, e per li vini e dilicati cibi, Mario cinque volte consolo e Catulo contra loro fuoro mandati...
[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 188.27: Questo fo deli costumi del pare più aspero, de luxuria impacientissimo, in tanto che soa maregna Iulia ello tolse per moier.
[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 549.5: Onde non solamente uomini dolci e trattabili, ma duri e aspri come prieta condusse con li suoi sermoni a l'acrescimento e fortificamento di quella...
[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 493.7: Così la gente barbara, aspra e malagevole ad essere retta, rovinando nella sua morte, aveva rifiutata quella utilità ch'avea con li orecchi udita, la quale più con li occhi vide.
[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 2.132, vol. 1, pag. 19: [44.] perchè da lui richiesto a mano a mano / si mosse, per difender Santa Chiesa / dallo Re Desiderio aspro, e villano.
3.3 [Detto di animali:] selvatico, indomito.
[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Fedra, pag. 32.14: Ahi quanto più malagevolmente si pone il giogo all'aspro toro e non domato, che all'usato giovenco!
[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 170.20: E mentre ch'ella canta in versi, con voce femminile, Pico era uscito di casa ne' campi Laurentini, alla caccia de' porci salvatichi; e premea il dosso d'uno aspro cavallo...
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 262.5: e quando il segnore parla il servo dee tacere, e se 'l signore riprende il servo a diritto o a torto, non dee rispondere aspro e non dee il servo dinanzi al suo signore lodare né biasimare chi non si conviene...
4.1 [Detto di cose:] non flessibile.
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 96.3: Quella combatte per levarsi col diritto corpo: ma le giuntura delle sue ginocchia diventano aspre...
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 278.23: e fra le mani e le braccia sue move l'elmo terribile di creste, che gittava per bocca fiamme di fuoco, e move la spada fatale, e la lorica sanguinea, grande, e rigida, e aspra di ferro...
4.2 Fig. [Detto di persone:] irrigidito, impietrito (dai mali).
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 37.20: Ella rimase cieca tra' figliuoli e le figliuole e 'l marito; e per li mali diventò aspra: lo vento no le movea e capelli; lo colore era nel volto sanza sangue; gli occhi non si moveano nelle triste guance: niuna cosa era viva nella immagine.
4.3 Fig. [Detto di persone e della volontà umana:] inflessibile, fermo (nel tendere a uno scopo).
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 23, pag. 31.12: Catone era aspro e forte in drittura guardare, et in iustizia mantenere.
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 88, pag. 255.17: Dunque è la vita concordevole seco, quando l'opera non abbandona la volontà, e quando l'uomo comprende la volontà, secondo la dignità di ciascuna cosa, e quando la volontà è più aspra, o meno, secondo, che la cosa è degna d'essere desiderata.
[3] Armannino, Fiorita (04), 1325 (tosc.), pag. 383.15: Costui fu huomo aspro et forte in giustitia e in ragione mantenere, amatore e difenditore della repubblica.
4.4 Fig. [Detto per lo più delle leggi e della giustizia]: severo.
[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 6, pag. 141.9: onde di' loro con vigore e con ardire ch'elli son tutti tuoi servi e, chi non ti ubidirà, che tu il pulirai secondo la tua aspra legge...
[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.13, pag. 165.10: Facemo, pe' consigli, leggi aspre e forti, e demo balía a' rettori contro a chi facesse rissa o tumulto, e pene personali imponemo...
[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 69, pag. 41.23: Onde Valerio: la detta cittade è asprissima guardiana di vera giustizia...
[4] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 2, cap. 2, pag. 16.6: Vuol dire che l'uomo giudichi sè medesimo col giudicio della penitenzia, acciò che Iddio nol giudichi colla sua severa ed aspra giustizia.
5 [Detto di cose, persone, animali:] avverso, ostile; crudele, feroce; violento, furioso.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 33.16: Et nota che dice «grandissime» per la quantità e che duraro lungamente, e dice «miserissime» per la qualitade, ch'erano aspre e perilliose che 'nde moriano le persone...
[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 197.23: E non ti paia schifare de mirare lo povero, e non dispregiare l'anima che à fame, e non li diventare aspro per la sua povertà...
[3] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 313, pag. 257, col. 2: Lo quarto decimo giorno fie / sì aspre cose et sì rie, / che molto è da meraviglare / che' nu[vi]li sì s'aran raiunare, / tucti quelli che in aire sono, / et farano sì grande suono / che molti fino quelli che morrano / per la paura che arano...
[4] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 72, pag. 82.21: E se lla parola sarà in contender, sì si può fare in due modi: il primo, con dimenar tosto le braccia, e muover lo volto, e fare aspra guardatura...
[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 282.8: In questo mezzo Bruto della Spagna di sopra sessanta migliaia di quelli di Gallecora, i quali a' Lusitani venieno in adiuto, vinse; avvegnachè con malagevole e aspra battaglia, e per inganno, e di sicuro gli assalisse.
[6] Poes. an. ven., XIII, 458, pag. 149: O santo Dio, Sabaot magno, / Siando vu in lo duro e in l'aspro legno, / Ad alta voxe clamase el vostro pare, / Che del greve dolor ve devese scanpar.
[7] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 21, pag. 28.24: Se voi fate di costoro aspra iustizia, tutti quelli di Catellina saranno spaventati; se voi lo fate follemente e mollemente, voi li vedrete doventare aspri e fieri e crudeli, e venire contra noi.
[8] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 51, pag. 164.8: Ma li molto fieri cani nascono di cagna e di tigro. E sono sì leggieri e sì aspri, che ciò è forte maraviglia.
[9] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 15.355, pag. 199: «La tua ricolta non può esser anco, / se prima non è 'l vespero venuto / et una lancia messa nel suo fianco: / per te, Maria, questo fie veduto; / et ciò aspecta, aspra me, sì stanco, / perché 'l voler del Padre sia compiuto...
[10] Intelligenza, XIV in. (tosc.), 175.7, pag. 190: l'assalto fu crudele ed aspro e forte, / Anton fedío Garin quasi ch'a morte...
[11] Gl Gloss. prov.-it., XIV in. (it.sett./fior./eugub.), pag. 109.2: Brau .i. aspero.
[12] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 6, pag. 308.34: O ischiatta romana! troppo parresti potente alli dii di sopra, se costui fosse vivuto: o miserevole fanciullo! se tu romperai li aspri fati, tu un altro Marcello sarai.
[13] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 536.19: In Campagna, presso a la cità de Tibuli s'adunarono molti cani e lupi, e insiemi grande batalglia feceno in modo sì aspro e crudo, che quasi tucti insiemi s'ucisaro.
[14] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Leandro, pag. 175.5: e molto mi contenteroe che insieme mi ritengano gli asperi venti e le tenere braccia, e ch'io per due cosiffatte cagioni sia ritenuto.
[15] Lett. pist., 1331, pag. 253.25: Adonqua, quando io parlay a Bonagiunta et a Bartromeo, dissi loro chome ellino mostrassono a Giovanni cortesemente, nella maniera che parà loro da mostrare, ch' elli no' fosse chosì asspro verso di me.
[16] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 3, pag. 111.14: Conciossiacosachè 'l detto Re di Tunisi aveva nel suo paese nuovamente gienerata un'aspra guerra...
[17] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 74.7, pag. 619: È de pietà vestito el vostro aspetto, / dal quale null'altra vertute s'aretra, / ma dentro è pien de l'aspra dura e tetra / crudeltà, per me solo in grande affetto.
[18] Lett. volt., 1348-53, pag. 213.12: Abiamo tenuto quaxi confinato punito e corecto ser Giovano prete da Chasole, portatore de questa nostra letera, secondo ch'a noi parve se convenisse per questa volta, et amonitollo per inanci, e se -l contrario farà, più aspri modi intendiamo tenere versso de lui.
[19] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la maynera ..., pag. 574.6: àvi lu morsu plui longu di li altri, fini a lu palataru di lu cavallu, e dintru a la bucca spandi in lu morsu multi falci diversi: e kistu è plui aspiru e plui crudili di tuti li altri.
[20] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 22.20, pag. 24: Non credo che pascesse mai per selva / sì aspra fera, o di nocte o di giorno...
[21] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 107.10: Ora se comenza la dura e aspera guerra per terra e per mare.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 62, pag. 100.24: e sopra tutto è ancora perché la Fede Cristiana ha di Roma fatto suo capo, e la gente d'oltremare vuol gran male a' Romani, perché fur già segnoreggiati da loro, e fecero loro dura e aspra segnoria...
5.2 Mordace (detto sia di persone, sia del discorso).
[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 2, pag. 147.4: Anche dei guardare se la cosa che tu vuo' dire è aspra o soave o dolce, perciò che le dolce parole son da dire e l'aspre sono a pustuto da tacere.
[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 66, pag. 73.18: E di questo sia sempre savio colui che favella: d'usare contra suo aversario le più aspre parole che puote, che si convengano al fatto...
[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 8.128, pag. 92: Chi è di povertà nel tuto magro, / sò ch'aspro gli par[r]à il mio dire ed agro...
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 11.72, vol. 1, pag. 184: Ma dimmi: quei de la palude pingue, / che mena il vento, e che batte la pioggia, / e che s'incontran con sì aspre lingue, / perché non dentro da la città roggia / sono ei puniti, se Dio li ha in ira?
[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 123, pag. 413.15: Guardati di questi uomini tristi, e aspri, che sempre biasimano, e riprendono l'altrui vita, e della loro sono nemici.
[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, proemio, pag. 387.27: E però che nella sesta parte l'Autore domanda consiglio di palesare o no questa sua opera alli mortali, però ch'ella è pugnente, ed al gusto de' mortali aspra...
[7] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XI, par. 51, pag. 549.34: E quegli che s'incontran con sì aspre lingue, cioè gli avari e' prodighi, li quali sono nel quarto cerchio: e dice s'incontrano «con sì aspre lingue», cioè mordaci, in quanto dicono l'un contro all'altro...
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 6, pag. 300.37: e giuroti per li aspri mari che più temetti per te che, perduto il nocchiere, tu non perissi col navilio...
6 [Con valore di forte, intenso:] vigoroso, resistente (detto di persone, anche fig.); violento (detto di agenti atmosferisci); rigido (detto del freddo); acceso (detto di un sentimento).
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 5, pag. 76.18: (E quello Milone era uno sergente aspro e forte, e portava bene un bue tutto in collo XXX e XL passi).
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Medea, pag. 114.32: ma io ancora non credea che ciò fosse abbominevole peccato; ma in tutto lo mio petto non era se non aspro freddo.
[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4 ott. 116.6, pag. 141: Criseida, ver Troiolo levati / gli occhi dolenti per gli aspri disiri, / con rotta voce disse...
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 23, pag. 390.3: e però sappi che noi, più che altre donne mai, fummo crude e aspre resistenti agli aguti dardi di Cupido...
6.1 Alacre, rapido (detto dell'andatura).
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 114, pag. 376.8: E s'egli è forte, e fiero, l'andatura è più aspra, e più snella, e più ratta.
6.2 Avv. Con intensità (sonora).
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 13, cap. 1.456, pag. 321: In queste cose porrai chura ancora / Di non farli ira, o paura o trestizia, / O troppo rider forte, o piangier aspro.
7 Penoso, doloroso; pieno di stenti (sia materiali sia morali).
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 17, pag. 168.4: E non solamente la madre e la moglie, ma i suoi figliuoli piccoli in aspra pregione fece guardare.
[2] Guido Cavalcanti (?), Due ball., XIII ex. (fior.), Sol per pietà ti prego, Giovanezza 11, pag. 345: Tu vedi ben che l'aspra condizione, / ne' colpi di colei ch'à in odio vita, / mi stringe in parte ove umiltà si spone...
[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.14, pag. 195.17: Molta migliore condizione ebbe Soddoma e Gomorra, e l'altre terre, che profondarono in un punto e morirono gli uomini, che non ebbono i Pistolesi morendo in così aspre pene...
[4] Fr. da Barberino, Rime, a. 1314 (tosc.), 1.29, pag. 234: e questo è peggio, che, per me languendo / del disperato ed aspero mio danno, / tutti miei amici a trista testa vanno...
[5] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 6.15: Ello era sostiegno e colona, misericordioxo in omne ovra de pietade, spendando tuto lo so texoro a tuti li poveri per amore de Cristo, sempre vivando in grande astinentia del so corpo, martiriçandose cum deçunii, portando sempre a la carne soa aspro ciliço...
[6] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 2, pag. 101.19: Disponendo dunque di fare vita più austera, incominciò a fare sì aspra penitenzia...
[7] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 8. rubr., pag. 178.13: Come fuggendo in Cicilia liberòe uno indemoniato nella nave, e poi dell'aspra vita e povertà, che faceva...
[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 619.35: Anche gli altri confessori che andorono ne' deserti, stando soli sanza ogni speranza d'umana vita, abitando con le bestie orribili: serpenti e dragoni, in continua orazione e contemplazione, e discipline e aspre penitenzie...
[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 3, vol. 2, pag. 70.13: Cap. 3, di la severitati. 1. Misteri esti que lu pectu se armi di duriza dimentre que se ricuntanu li exempli di la horrida et trista severitati, a zò que, misa ad una parti la cugitaciuni humana, issu vaki ad audiri cosi aspiri.
[10] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 1, pag. 537.11: Incontanente il popolo concedeo la sua sentenza quasi esaminata, al giudicio di Fabio solo, pensando che indegna cosa era contendere al testimonio di colui, a cui si ricordava essere bene affidate l'osti da sè popolo ne li malagevoli et aspri tempi de la republica.
[11] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.34, pag. 146: Poscia col tempo amor cresciuto è tanto, / ch'i' ho piú volte meco ragionato / come io sono scampato / da l'aspre brighe e da le mortal pene / che spesse volte Amor m'adduce in pianto...
[12] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 761, pag. 49: Un sol remedio, o mare, me seria / a la mia pena chossì aspra e forte; / e fuor de quelo non vezo plu via.
[13] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV. 2, pag. 277.23: andò e sì si fece frate minore e fecesi chiamare frate Alberto da Imola: e in tale abito cominciò a far per sembianti una aspra vita e a commendar molto la penitenzia e l'astinenzia...
[14] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 37.48, pag. 52: et quanto era mia vita allor gioiosa / m'insegni la presente aspra et noiosa!
[15] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 17.16, pag. 234: Po' fo menato in su el monte Calvario / e yve posto sopra la croce: / foghe confito li pedi e le mane / con aspra pena, crudele e feroce.
[u.r. 20.02.2018]