ASSAGGIARE (1) v.

0.1 asaça, asaçà , asaçade, asaçai, asaçamo, asaçasem, asaggerete, asaggi, asaggia, asaggiare, asaggiasse, asaggiate, asaggiati, asaggierai, asagia, asagiano, asagiare, asagiata, asagiato, asagionne, asaia, asaza, asazà , asazá, asazando, asazao, asazar, asazare, asazass, asazò, assaçada, assaçe, assaggerà , assaggerai, assaggerebbono, assaggerei, assaggeremo, assaggerò, assaggi, assaggia, assaggiai, assaggiamo, assaggiando, assaggiandola, assaggiano, assaggiar, assaggiare, assaggiarla, assaggiarlo, assaggiarne, assaggiaro, assaggiarono, assaggiasse, assaggiassero, assaggiaste, assaggiata, assaggiate, assaggiati, assaggiato, assaggiava, assaggiavano, assaggierai, assaggieranno, assaggieremo, assaggierò, assaggio, assaggiò, assaggioe, assaggiolla, assagia, assagiamo, assagiando, assagiano, assagiare, assagiato, assagio, assai, assaia, assaiandu, assaiare, assaiari, assaiaro, assaiasse, assaiato, assaiavi, assayato, assazao, asseggerai.

0.2 Etimo incerto: lat. *exagiare (da exagium), con cambio di prefisso (DEI s.v. assaggiare); meno prob. formazione secondaria da saggiare (DELI 2 s.v. assaggiare; Nocentini s.v. saggio); è inoltre possibile l'influsso galloromanzo (cfr. Contini, PD, I, p. 182, n. 92; Spampinato, in PSs, II, p. 543, n. 92).

0.3 Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Fatti dei Romani, 1313 (fior.).

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Amore di Gesù, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. assaggiare e provare 1, 2.

0.6 N Per 3.2 Uguccione da Pisa segnala che «gustare est libare, quod vulgo dicitur assaiare»: cfr. Loporcaro, Derivationes, p. 256.

Att. già nell'antrop. Asagiapane (-i, ‑is), in doc. lat. di Poggibonsi degli anni 1160-1197: cfr. GDT, pp. 48-49.

0.7 1 Sperimentare; sondare; mettere alla prova. 1.1 Verificare le forze di qno in uno scontro. Estens. Combattere, attaccare (anche pron. recipr.). 1.2 Esplorare (la via); anche fig. 1.3 Fig. Subire, patire (la pena, il male, la morte). 2 Compiere un tentativo, cercare (di fare qsa); desiderare qsa. 3 Assaporare un poco poco d'un cibo o d'una bevanda, per verificarne il gusto, la bontà. 3.1 Cominciare a mangiare. 3.2 Estens. Gustare; mangiare o bere (anche fig.). 3.3 Sost. Il senso del gusto.

0.8 Raffaella Pelosini; Mariafrancesca Giuliani 15.03.2000.

1 Sperimentare; sondare; mettere alla prova.

[1] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 92, pag. 182: «Molti so' li garofani, ma non che salma 'nd'ài: / bella, non dispregiàremi s'avanti non m'assai.

[2] Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.), son. 2.8, pag. 209: - Dove? - Al core. - S'è d'amor loco, assaggia.

[3] Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), son. 116a.16, pag. 357: saver ch'adestra- fin pregio e lo sag[g]ia. / Saver v'asag[g]ia- che di ciò mi scab[b]ia.

[4] Fiore, XIII u.q. (fior.), 61.4, pag. 124: "E se ttu ami donna ferma e sag[g]ia, / Ben sag[g]iamente e fermo ti contieni, / C[h]'avanti ch'ella dica: 'Amico, tieni / Delle mie gioie', più volte t'asag[g]ia.

[5] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 43.1: Di che, diss'ella, l'assaggierò io? Disse la madre: Tu l'asaggierai cioè proverrai, d'uno nesto che è nel vostro giardino, ch'i' so ch'egli ama più che tutti gli altri alberi, il quale tu troverrai modo di fare tagliare, e sta a vedere che viso e' ti farà poi.

[6] Gl Gloss.prov.-it., XIV in. (it.sett./fior./eugub.), pag. 116.2: Essai .i. assaiare o p(ro)vare.

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 2.54, vol. 2, pag. 26: La turba che rimase lì, selvaggia / parea del loco, rimirando intorno / come colui che nove cose assaggia.

[8] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 67, pag. 158.27: Non avere alcuna cosa in che tu ti possi essercitare, e provare, e per la quale tu ti desti, e ove tu assaggi la fermezza del tuo animo, ma sempre giacere ozioso, non è riposo, anz'è malizia.

[9] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 1, pag. 614.11: A l'ultimo per legge fermarono, che li loro avolterii parimente nelle vedove e nelle maritate non fossero puniti, e che neuna vergine si maritasse ad alcuno libero, se prima alcuno di loro non avesse assaggiata la colei castitate.

[10] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 9, pag. 14.17: Allora parlò C. Servilio Aala, tribuno di cavalieri: "Tribuni della plebe, diss'egli, io assaggerei volentieri, - ciò che a voi e alle vostre minacce s'appartiene…

[11] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 42, pag. 419.17: Ortenzio se n'adirò, credendo ch'elli il facessero per assaggiare sua perseveranza e sua fermezza…

[12] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [son.] 71.1: El tuo parlar, che dolcemente asagia / quanto per intellecto vivo o moro…

- Assaggiare e provare.

[13] Giordano da Pisa, Quar.fior., 1306 (pis.>fior.), 21, pag. 107.5: E però volendo Idio darci alcuno conoscimento di que' beni, sì 'l ci ha dato per assaggio d'alcuna particella, però che assaggiando e provando la cosa, n'ha l'omo lo 'ntendimento, e tanto maggiore quanto meglio l'assaggiò.

[14] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 8, pag. 13.15: Io scrivo alcune cose, che possano far loro pro, ciò sono buoni ammonimenti, e buone medicine, le quali i' assaggiai, e provai nelle mie proprie infermitadi, e benché elle non sieno perfettamente guerite, almeno elle non inforzano...

1.1 Verificare le forze di qno in uno scontro. Estens. Combattere, attaccare (anche pron. recipr.).

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), pag. 377.24: Ma apresso ciò che noi v'avemo asaggiati in tale maniera, come noi avemo, e noi conoscemmo aperta mente vostro valore e vostra prodezza, noi non vi disamiamo ora…

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Libro 4, pag. 239.1: O Tirii, asaggiate con guerra ogni futura generazione di colui…

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 19, pag. 321.16: E non perciò li Romani assaggiaro li Macedoni nel tempo non certo d'Alessandro, ma nel tempo del re Antioco, e del re Filippo, e del re Perseo, e sconfisserli senza perdita e senza pericolo.

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 41, pag. 71.6: In questa prima battaglia, nella quale s'assaggiarono li Troiani con li Rutuli e li Rutuli con li Troiani…

[5] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 25, par. 10, pag. 415.26: Però che 'ntra lli altri più è assagiato il vescovo di Roma, alquno, chiamato Pasquale, contro Arigho il IIIJ, re delli alamanni.

1.2 Esplorare (la via); anche fig.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 47, pag. 63.26: Elli mandaro in prima un uomo disarmato che assaggiasse la via, poi incominciarono a montare su per la roccia appoggiandosi l'uno all'altro.

1.3 Fig. Subire, patire (la pena, il male, la morte).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 21.26, pag. 71: ma ne la corte mea glie farò tal pagatura, / ch'el non ne sentìo ancura de che i farò assaiare.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 54, pag. 75.29: E conciosiacosachè sia così, come io vi dico, voi ch'avete tanto di male assaggiato e sofferto, che ragione avete voi d'assaggiare altro?

[3] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Ebr. 2, vol. 10, pag. 355.17: imperò che per grazia di Dio per tutti volse assaggiare la morte.

2 Compiere un tentativo, cercare (di fare qsa); desiderare qsa.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 33.4: Et eu asaçai et ai asaçà sovençe fiade de tuor via quisti penseri delo mieu core…

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 111.31: A la perfin da poy que lu curruzzu e la virgugna constrinsi li barbari di assaiari ogni via con que issi ti putissiru aucidiri, firutu di una zagaya a lu pitinali e skachàtati la bucca di colpu di petra, e jà ti era spezzatu e ruttu l'elmu e lu scutu tuttu brisatu di spissi perchaturi, ti gitassti a lu fundu di mari e, carigatu di duy panzeri, natasti intra di li aqui, li quali tu avivi sanguilentati di lu sangui di li jnimici...

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 18, pag. 110.24: perchè siete usati di combattere con loro per la signoria; ma contra questi signori siete più usati d'assaggiare libertade, che difenderla.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 44, pag. 306.1: Appio assaggia d'avere la pulcella per doni e per prieghi…

[5] Gl Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 25, par. 9, pag. 415.15: E queste tuttavia donare e publichare, come che indovutamente, tanto in quelle divisioni che nelle leggi donate giurisdizioni de' popoli e de' prenzi usurpanti, tentarono (questo s'assaggiarono) i vescovi di Roma alquni, e a poco a poco in ciò prociedettono...

- Assaggiare e provare.

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 252.33: La prima cosa sì fo che nullo muodo lo fuoco se potte allumare a quillo sacrificio, e per X volte essendonce assayatoe provato puro de se nce allumare lo fuoco, iammay non se nce potte allumare.

3 Assaporare un poco poco d'un cibo o d'una bevanda, per verificarne il gusto, la bontà.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 409, pag. 148: D' quella bevanda amara quand el n'av assazao, / "L'è consumao", dis quello, e quand el hav parlao, / El aginó la testa e dis…

[2] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 224, pag. 569: Le porchiache se mangiano co anite salvaggi, / l'arte nostra comandalo, è buono che l'assaggi...

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 46, pag. 131.2: Sì como lo fructu ke non è de soa saçone non è placevole né ben satisface a la boca de quello ke l'asaia, saço e cognosco certamente ke lo fructu de le mie parole non serà ben placevole né ben satisfacerano a le orecle de quelle persone ke le audirano.

[4] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 45.4: E quando tu vorrai sapere di terra dolce, tu ne metterai un poco in uno vasello con acqua dolce, e poi l'asseggerai con la lingua, e saprai s'ella è dolce o amara…

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.211, pag. 188: Be n'asazá, ma no ne bevea; / e disse…

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. II, cap. 7, vol. 1, pag. 73.22: il quale vino per gli signori di là assaggiato, parve loro molto buono…

[7] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 171, pag. 354.25: E venuti che furono al luogo che si chiama Golgota, cioè a dire il luogo di Calvario, dov' egli lo crucifissero e diedergli a bere vino mirrato mescolato con fiele; e quando l'assaggiò, non ne volle bere.

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 174.28: Como incontra che in alcuna perzona poca de flemma doice li destilla per la vocca e pareli assaiare zuccaro, mele e cennamo.

3.1 Cominciare a mangiare.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V.10, pag. 395.20: per le quali cose la nostra cena turbata, io non solamente non l'ho trangugiata, anzi non l'ho pure assaggiata, come io dissi.

3.2 Estens. Gustare; mangiare o bere (anche fig.).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 143, pag. 156: Li frugi de quii arbori dra terra dri viventi / Sí en de tal virtú, sí dulz e sí placenti, / Ki n'asazass de quii, zamai per tug li tempi / No sentirav angustie ni fevre ni tormenti.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 5, pag. 76.26: Or avrà tutto giorno Pompeo sete di bere sangue, come 'l tigro che beve lo sangue de le bestie ne la foresta d'Organia, poi che n'ha assaggiato una volta non se ne vuole rimanere? Vuoli tu Pompeo così fare?

[3] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 86.26: e se io fusse isstato preso inn- asagiare, ciò ch'io v'avesse inbasciata, e tocando ch'io v'avesse abraciata, allora per la ragione mi serei adormentato perciò che allora dorme l'omo quand' e' non sente neuno de li cinque sensi.

[4] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 59, pag. 853.29: e quando l'animo hae asagiata la carne umana, mai non se ne isvezza…

[5] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 211.9: O tu, Ponpeo, avrai tu senpre sete di bere sanghue umano, sì come i rabioso tigro che dimora nela foresta d'Orghania, che apena si ne tiene giamai, da che ll'à asagiato, e tu vuoli fare di noi il somigliante?

[6] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 89, pag. 257.16: Quanto assaggia il segnore di queste bestie salvatiche, che con tanto pericolo sono state prese, conciossiacosach'egli abbia pieno il ventre di tante diverse vivande?

[7] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 221.14: Chi non ha udita l'acqua Salmace, e' laghi d'Etiopia? gli quali chiunche assaggia, od egli impazza, od egli sostiene maraviglioso sonno per gravezza.

[8] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, par. 65, pag. 753.18: onde seguio che la terra, non avente ancora gustato il sangue umano, nella battaglia di Flegra l'assaggiò.

[9] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 1.8, pag. 693: E co' l' Alpino trasmutato in Tebbre / fu per fortuna de le soperchie acque, / così io sono, poi che loco giacque, / ove assaggiai del ben del dolce Tebbre.

[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 9.51, pag. 28: Poi, dove il sole al vespro par che caggia, / è Tingitana e questa con la coda / perde la terra e l'Oceano assaggia.

[11] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 22.5, pag. 245: Del luogo degno, de' pomi e de l'acque, / ch'io vidi e assaggiai, al sommo Padre / grazia rendeo, sì ciascun mi piacque.

[12] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu modu di infrinari ..., pag. 573.4: In pirzò ki, assaiandu lu meli, l'altra fiata vi lassa mictiri plui vulinteri lu frenu.

[13] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Giud. 15, vol. 2, pag. 603.6: e uscirono acque abbondantemente; delle quali acque assaggiate e bevute, tutto quanto lo spirito confortoe e i sentimenti, e ritornò la forza.

3.2.1 [Relig.] Fig. [Rif. alla dolcezza dell'amore di Dio].

[1] Poes. an. urbin., XIII, 17.4, pag. 576: O Amor pretïoso, / o Amor delectoso, / o Amor saporoso, / dàmmecTe ad assaiare!

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 7.144, pag. 88: "Amore, amore, amore!" / Chi tace el tuo dolzore, / lo cor glie sia crepato. / E credo che crepasse / lo cor che t'assaiasse: / si amore non clamasse, / trovàrase affocato.

[3] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 279, pag. 55: k'a quigi ke de lo so amor gusta et asaça / sempro g'è vis k'el major fam'el n'aba…

[4] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 37a, pag. 96.10: No à -'lo asazao la dolzeza de la vita beada con li boni angeli?

[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 39, pag. 118.7: e lo soave cibo della superna patria, lo quale anco perfettamente non poteano godendo avere, almeno insieme sospirando e di Dio parlando gustassero e assaggiassero un poco.

[6] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 4, pag. 64.5: Ella non ha cosa veruna dura, non aspra, non malagevole; anzi ha grande dolcezza e soave diletto, il quale assaggia chi ferventemente la penitenzia comincia…

- Sost.

[7] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 17.200, pag. 253: Donami, Iesù desiderato, / di te amoroso dolce assagiare; / per te, sovr'ogne cibo dilicato, / di tucto 'l mondo voglio digiunare…

3.3 Sost. Il senso del gusto.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 38, pag. 130.5: li quali tre nemici, entrando per le finestre, ànno ferito te e l'anima tua di cinque ferite, cioè di quelle cinque che nascono di cinque sensi del corpo, cioè del vedere e dell'odorare e dell'assaggiare e del thoccare.

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 34, pag. 56.15: ché è di quelli cinque criature l'una, li quali passano li cinque sensi naturali del corpo dell'omo; cioè lo porco che passa per migliore odire [[…]] e la scimia per migliore assagiare, e lo ragnolo per più sottile tocchimento.

[u.r. 05.03.2018]