ASSAGGIO s.m.

0.1 asaggio, assaggio, assaio.

0.2 Lat. *exagium (DEI s.v. assaggio).

0.3 Poes. an. urbin., XIII: 2.

0.4 In testi tosc.: Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII.

0.7 1 Prova, sperimentazione. 1.1 Pratica di sottoporre qualcosa a saggio, a verifica delle proprie qualità. 2 Piccola quantità di cibo che serve per provare il gusto di una pietanza, per assaporare il cibo. Estens. Boccone, cibo.

0.8 Raffaella Pelosini 15.03.2000.

1 Prova, sperimentazione.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 101.19, pag. 260: La sua overa il mostra, ed io non sag[g]io: / è chi n'à fatto asag[g]io / di guisa tal, e ciascuno ha disagio.

[2] Paolo Lanfranchi (ed. Contini), XIII ui.di. (tosc.), 2.8, pag. 355: Da la sua parte mi donò un fiore / che parse per sembianti 'l s[u]o visaggio; / alor nel viso cangiai lo colore, / credendo el me dicesse per asaggio.

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 21, pag. 107.5: E però volendo Idio darci alcuno conoscimento di que' beni, sì 'l ci ha dato per assaggio d'alcuna particella, però che assaggiando e provando la cosa, n'ha l'omo lo 'ntendimento, e tanto maggiore quanto meglio l'assaggiò…

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 62, pag. 307.21: Ogne pena di questo mondo, qualunque è la più minima, è uno assaggio de la pena eternale.

1.1 Pratica di sottoporre qualcosa a saggio, a verifica delle proprie qualità.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 58.24: Ed à di spesa a trarlo di Setalia oltre al primo costo in somma aspri 6, cioè li 3 aspri per la fonda, e l'uno aspro per assaggio, e uno aspro per portare ad mare…

2 Piccola quantità di cibo che serve per provare il gusto di una pietanza, per assaporare il cibo. Estens. Boccone, cibo.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 30.57, pag. 607: [O] gusto ke assaiavi cibo olloso / sovr'onne manna e mmèle, / confortativo, dolçe, delectoso, / c'onn'amarore dèle, / crudele- te parrà onn'altr'assaio!

[2] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 302.8, pag. 123: Savete ch'è 'l cenacol dilettoso? / Lo gusto co l'assaggio savoroso.

[u.r. 05.03.2018]