ASSALITO agg./s.m.

0.1 assalita, assalite, assaliti, assalito, assallito.

0.2 V. assalire.

0.3 Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.); Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1342 (pis.).

0.7 1 Che è preso d'assalto, assediato (detto di un castello, di un palazzo); che sostiene attacchi nemici (detto di persone). Anche fig. 1.1 Sost. Chi è colpito da attacchi nemici (anche fig.).

0.8 Raffaella Pelosini 16.04.2000.

1 Che è preso d'assalto, assediato (detto di un castello, di un palazzo); che sostiene attacchi nemici (detto di persone). Anche fig.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 3.133, pag. 205: ché castel ben fornito / e non guaire assallito / no è tener pregiato, / ma quel ch'è asseggiato / e ha de ciò che vol gran necestate.

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2 osservazioni, pag. 325.13: Sentito il tradimento subito e non pensato, ispaurito e con paura di morte vestito di panni d'uno suo servo, uscì dell'assalito palagio…

[3] Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1342 (pis.), son. 6.1, pag. 27: L'uomo assalito, ch'è saggio di guerra, / da quella parte si suol riparare, / onde ve' che 'l nimico vuol entrare…

1.1 Sost. Chi è colpito da attacchi nemici (anche fig.).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 16, pag. 572.28: Tu se' degli assaliti dalla fortuna cagione di graziosa speranza e di consolazione apportatrice.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 31.7, pag. 510: allor Minòs con furia e con furore, / che assai vicino a sé questo vedea, / vi corse e gli assaliti riscotendo / giva, aspramente in qua e 'n là ferendo.

[u.r. 22.11.2007]