0.1 asaporato; f: asavorato, assaporate.
0.2 V. assaporare.
0.4 Att. unica nel corpus.
0.6 N L'es. 2 [1], cit. a partire da Crusca (4), passato a TB e GDLI, è un prob. falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76; non att. in Manuzzi, Cura malattie.
0.7 1 Ricco di sapore, gustoso. 2 Che è assaggiato. 3 Sost. Fig. [Rif. all'amore:] ciò che è gustato.
0.8 Raffaella Pelosini 15.05.2001.
[1] F Monaldo da Sofena, XIII (tosc.): perché, quanto omo più sofertto à languire, / poi ch'è al bene tornato, / è ·lgli più asavorato / e di dolzor è lo bene più compito... || CLPIO, V 194 MoSo 43.
[1] f Libro della cura delle malattie: Il che talvolta accade per cagione delle tante medicine assaporate. || Crusca (4).
3 Sost. Fig. [Rif. all'amore:] ciò che è gustato.
[1] Nocco di Cenni, XIII sm. (pis.), 33, pag. 320: ma poi c'asaporato trova amaro, / vuol lassar, par-li caro / e poi si pente per l'arra c'ha dato, / unde spesso dice...
[2] F Lapo Saltarello, XIII s.m (tosc.): amar m'asenbra dolce asaporato. / Così m'à intravalliato acorta cosa, / çò è Amor... || CLPIO, L 386 LaSa 8.
[u.r. 19.07.2013]