0.1 asença, asente, asentì, asentiamo, asentìe, asentire, asentirei, asentirono, asentisce, asentiscono, asentisse, asentissono, asentito, asentiva, asento, assendito, assenta, assente, assentendo, assenti, assenti', assentì, assentìa, assentiano, assentìe, assentieno, assentìme, assentio, assentìo, assentionce, assentir, assentirà , assentirai, assentire, assentirebbe, assentirebbero, assentirei, assentiro, assentirono, assentirsi, assentiscono, assentisse, assentissero, assentissi, assentissono, assentisti, assentito, assentiva, assentono, assintendu, assintiu.
0.2 Lat. assentire (LEI s.v. assentire).
0.3 Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.): 1.4.
0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Giordano da Pisa, Pred.Genesi, 1309 (pis.); Doc. volt., 1326.
In testi sett.: Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. assentire d'un animo e d'una volontà 1.1.
0.7 1 Permettere, concedere; accondiscendere, dare il proprio consenso e approvazione a qsa (o qno); essere d'accordo, consenziente con qno (anche assol. e pron.). 1.1 Esaudire (una preghiera, un desiderio). 1.2 Seguire (un consiglio). 1.3 Cedere (alle lusinghe). 1.4 Corrispondere a un invito amoroso. 1.5 Manifestare esteriormente il proprio consenso. 1.6 Sost. Approvazione, consenso. 2 Accettare, sopportare (una situazione di difficoltà). 3 Sottomettersi al volere (di qno). 4 Concedere, dare a qno (il titolo di) qsa. 5 Prestare fede, credere.
0.8 Raffaella Pelosini 30.06.2000.
1 Permettere, concedere; accondiscendere, dare il proprio consenso e approvazione a qsa (o qno); essere d'accordo, consenziente con qno (anche assol. e pron.).
[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 44.10: [E] Filoçofo anche: «Anima rassionale opera, aferma e negha, asente e desente con discressione e con consiglio».
[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 137 (?).5, pag. 207: Donna, lo reo fallire mi spaventa, / quando mi membra lo meo cor fallace / la fellonia, come dava intenta / di stare a voi fiero e contumace. / Sì ch'eo non posso veder come assenta, / che 'n voi deggia trovar mercé verace, / se non che vostra bontate consenta / di rivocarmi a servo, se 'l vi piace...
[3] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 6.20, pag. 125: Non è gran fallimento / d'amar, poi che 'l meo core / è voluto asentire / a tal voler ch'eo no 'l posso abentare.
[4] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 15.6, pag. 136: foco cocente / che, me nocente,- tutora in afanno / tene lo core, e ciacun membro il sente / (l'arma v'asente,- sì compresa l'ànno!).
[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.131, pag. 294: Io guardai al Creature: assentìme d'andar sune, / e medetai a suo onure onne gente en suo affare.
[6] Fiore, XIII u.q. (fior.), 46.13, pag. 94: Ché fermo son, se morir ne dovesse, / D'amar il fior, e 'l me' cor vi s'asente, / O 'n altro danno ch'avenir potesse».
[7] Cronica fior., XIII ex., pag. 118.23: Tantosto elli ebbe asentito a questa opera fare, sanza alkuno consilglo.
[8] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 5, pag. 66.19: Or questa femina, in questa risponsione ch'ella fece, sì peccoe, però che innanti ad ogni cosa pare ch'ella volesse assentire col serpente, quando disse che lo vietamento era.
[9] Doc. volt., 1326, 10, pag. 24.6: e cominciaromi a ragionare ancho di questa opera di ser Ubaldo, e che voleano pure che io assentisse che questi denari li fussero tolti, e che di questi mi voleano fare parte.
[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 9, pag. 165.20: Et intandu Iuppiter da la serena parti di lu chelu gridau, assintendu a li soy piticioni.
[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 29, vol. 1, pag. 460.19: Della detta sentenzia lo re Carlo ne fu molto ripreso, e dal papa, e da' suoi cardinali, e da chiunque fu savio, però ch'egli avea preso Curradino e ' suoi per caso di battaglia, e non per tradimento, e meglio era a tenerlo pregione che farlo morire. E chi disse che 'l papa l'asentì; ma non ci diamo fede, perch'era tenuto santo uomo.
[12] Stat. fior., 1374, pag. 75.5: familiari, ufiziali e servigiali del detto Spedale; de' quali quattro almeno debbono essere insieme co' detti padroni alla detta elezione e creazione del Camarlingo, e concordare et assentire…
[13] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 166.35: pregava Hector che se con quillo verace amore chi le mostrava le volea placere facesse che tutti li Troyani se recessassero de combattere quillo iuorno e che non persequetassero plu li Grieci, ma che se nde retornassero in pace a Troya e pre quillo iuorno no le facessero plu domagi. Assentionce lo misero e sventurato Hector a quella pregaria...
- Fras. Assentire d'un animo e d'una volontà .
[14] Stat. fior., 1317, pag. 118.12: loro, insieme in concordia con esso i sopradetti capitani e camarlinghi e consigleri, e gl'altri sopradecti più antichi ed onesti huomini della decta compagnía agiunti con loro, d'uno animo e d'una volontà asentiscono e incomettono loro ogni podestà per piuvico isturmento, sì come si dechiara di sotto per ordine di parola in parola.
1.1 Esaudire (una preghiera, un desiderio).
[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 10, pag. 400.9: Per la quale cosa bene avvène; però che li dii, assentendo alli miei prieghi e desiderii, fecero questo…
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.23, pag. 6: «Conceperai tu figlio, sirà senza semiglio, / si tu assenti al consiglio de questa mia ambasciata».
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 13.2: Ecco come l'Autore assente al consiglio della ragione, ed assegna la cagione per fuggire morte…
[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II.7, pag. 125.30: Il che poi che ella ebbe sentito [[…]] quasi pentuta del non avere alle lusinghe di Pericone assentito…
1.4 Corrispondere a un invito amoroso.
[1] Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.), 25, pag. 586: pur me noia drudha qe no asença...
[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 18, pag. 93.7: sicondo quando assentì a Janson carnalmente, però che era stabilito tra lloro di non conosciare huomo.
[3] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), componim. 3.359, pag. 58: e quando porgo / le braccia mie, tu con le tue le aspetti; / e quando vêr la tua mie bocca iscorgo, / tu presto con la tua tanto m'assenti, / che per pietà di me dell'acqua i''sorgo.
1.5 Manifestare esteriormente il proprio consenso.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 19.86, vol. 2, pag. 323: ond'elli m'assentì con lieto cenno / ciò che chiedea la vista del disio.
1.6 Sost. Approvazione, consenso.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 22.126, vol. 2, pag. 384: Così ' usanza fu lì nostra insegna, / e prendemmo la via con men sospetto / per l'assentir di quell'anima degna.
2 Accettare, sopportare (una situazione di difficoltà).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 21.101, vol. 2, pag. 364: E per esser vivuto di là quando / visse Virgilio, assentirei un sole / più che non deggio al mio uscir di bando».
[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 397.1: e poi soggiugne, ch'elli assentirebbe di stare uno anno in Purgatorio più ch'elli non dee, per essere vi[v]uto al tempo, che Vergilio visse.
3 Sottomettersi al volere (di qno).
[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 12, vol. 2, pag. 239.10: Chi ha fatto resistenza a Dio, ed ha avuto pace? E però soggiunge: Acquiesce igitur illi, et habeto pacem, et per hanc habebis fructus optimos. Assenti, dice, e consenti, e umiliati a Dio, e troverai pace, e per essa averai frutti ottimi.
4 Concedere, dare a qno (il titolo di) qsa.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 59, pag. 292.22: chè elli non volevano per forza che convenisse assentire loro regno, chè re non volevano elli ricevere niente.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 2, pag. 112.34: Ma s'ellino avessero senno, e sapessero le condizioni delli uomini, ellino né assentirebbero né crederebbero sì leggiermente, anzi guardarebbero diligentemente, se ciò fusse vero e da crédare...
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 18, proemio, pag. 327.26: Il piacentiere asentisce ciò che uomo dice, sia vero, o no; e questo atto il piùe ha lluogo nelli minori per compiacere alli maggiori...
[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 14.26: Ma quando l'uomo assente e crede a Dio in quelle cose, le quali sono sopra, o contra suo intelletto, e che provare non si ponno, allora merita, ed è degno di laude.
[u.r. 26.03.2018]