ASSETARE (1) v.

0.1 asea, aseai, aseao, aseato, asedà , asedado, asetado, asetarono, asetata, asetati, asetato, asseta, assetano, assetare, assetata, assetate, assetati, assetato, assetava, asseti.

0.2 Da sete.

0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 1.

0.4 In testi tosc.: Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

0.7 1 Indurre sete. Fig. Rendere bramoso. 2 Aver sete. Fig. Provare un forte desiderio (di qsa).

0.8 Linda Pagnotta 14.09.1999.

1 Indurre sete. Fig. Rendere bramoso.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 39.134, pag. 247: L'atra è avaricia meschina / d'aver tesoro per rapina / la quar asea sì lo cor / che ansitae zà mae no mor.

[2] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 90, pag. 861.6: Qui incomincia i casi che spesse volte intervengono agli amanti, i quali le donne fanno per accenderli più, sì come Ovidio stesso amaestra loro nell'Arte, dove dice che facciano assetare gli amanti.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.129, vol. 2, pag. 546: Mentre che piena di stupore e lieta / l'anima mia gustava di quel cibo / che, saziando di sé, di sé asseta, / sé dimostrando di più alto tribo / ne li atti, l'altre tre si fero avanti, / danzando al loro angelico caribo.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 19.121, vol. 3, pag. 322: Lì si vedrà la superbia ch'asseta, / che fa lo Scotto e l'Inghilese folle, / sì che non può soffrir dentro a sua meta.

[5] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 16.8: 33. Quando alcun ec. quella fronda asseta, cioè atrae a ssè, a volere avere il convento...

[6] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 80, pag. 197.11: E pregovi, fratelli, che siate fermi e costanti e perseveranti alla virtù, e non vi vollete ad ogni vento, però che non permarreste nell'amore di Cristo. Parlate dell'amore, et in esso v'assetate, e in tutti santi ragionamenti amatevi insieme, e confortate l'uno e l'altro, e per Dio neuno faccia di suo capo alcuna cosa da sè.

2 Aver sete. Fig. Provare un forte desiderio (di qsa).

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 268.8: 76. In mezzo 'l mar ec.; e dice, che questo fiume era di sangue, a denotare che di sangue si saziano coloro, che di sangue asetarono.

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 14.70, pag. 71: Unque s'ogni uomo pur di quello asseta, / mirabile non è, poichè virtute / sanza danari nel mondo si vieta...

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 14.5, pag. 376: E io a lui: «Assai m'avete sazio / del gran disio, onde assetava adesso, / perch'io, quanto più posso, vi ringrazio».

[u.r. 18.10.2007]