ASSETATO agg./s.m.

0.1 aseai, aseao, aseato, asedà , asedado, asetado, asetata, asetati, asetato, assetata, assetate, assetati, assetato.

0.2 V. assetare 1.

0.3 Quindici segni, 1270-90 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Quindici segni, 1270-90 (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Orazione ven., XIII; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.).

0.5 Locuz. e fras. assetato di sangue 2.1; assetato di sapere 2.2.

0.7 1 Che soffre la sete. 2 Fig. Bramoso. 2.1 Fras. Assetato di sangue. 2.2 Fras. Assetato di sapere. 3 Fig. Arido, secco. 4 Sost.

0.8 Linda Pagnotta 15.09.1999.

1 Che soffre la sete.

[1] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 380, pag. 258, col. 2: quando, Rei omnipotente, / ti vedemmo affamato, / et quando cusì asetato, / et quando noi t'albergammo, / et quando noi ti viçitamo, / che unqua mai non ti vedemmo?

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 35.51, pag. 97: O bon Gesù, noi vedem te / come mendico a piede afritto andare; / afamato, asetato e nudo se', / né magion hai, né cosa alcuna, pare.

[3] Orazione ven., XIII, pag. 133.22: Dolce lo mio segnor glori[o]so, siando su quelo alboro de la croxe implagado, co lo corpo de Cristo fo sì asetado, de felle e d'axedo vu fosse abeverado.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 6 rubr., pag. 139.3: Come Cesare non rifiutò la pace chiesta da Afranio; e come i Romani assetati si gittarono in su l'acqua per dissetarsi, e messe giù l'armi, tornarono alle loro magioni.

[5] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 366.10: Acciò che tu ricomperi il corpo, sosterrai ferro e fuoco, né tu as[s]etato laverai l' asciutta boc[c]a con acqua.

[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2 osservazioni, pag. 341.20: Antifeo astrologo di Spagnia fu di quello consiglio, il quale consigliò si prendesse una mula, e quella sanza bere stesse cinque giorni, e così fatto appresso presono l'assetata mula, e intornearono la città di Fiesole a piccoli passi.

[8] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 4.1.20, pag. 11: E misere Jhesu Christo era de la nostra salù molto asedà .

2 Fig. Bramoso.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 95.177, pag. 445: Tanto aseai son de guagnar, / che 'li se meten a zuguar, / li dai con foror scorlando, / De' e santi jastemando.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 32, vol. 1, pag. 304.21: Or così la potentissima, e piissima carità tua abbonda di affetto di compassione, e di effetto di sovvenzione; e parimente sei ricca di buono affetto, e di compiuto effetto. A questa dunque copiosa fonte si affretta di pervenire l'anima nostra assetata.

[3] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 148.19: Se tu t'affretterai di tornare anzi che ti sia fermata la mente, lo ribello amore ti movrà crudel arme e sarai ciò ch'eri e tornerai bramoso e assetato.

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 9, pag. 42.15: Benedicete e confortate tutte coteste pecorelle affamate e assetate in Cristo Gesù, e misser Biringhieri e tutta l'altra fameglia...

2.1 Fras. Assetato di sangue.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 83, pag. 230.9: Questa fu la cosa, che 'l fece nemico del popolo di Roma, e guastollo per tal modo, che non ebbe podere contr' a' suoi nemici, questa cosa medesima il fece tanto crudele, che facea tagliare i capi a' Prencipi di Roma, e sedendo a tavola gli si facea recare innanzi, e ivi riconoscea i visi, e le mani di coloro, ch'egli avea condannati, essendo pieno di vino, e assetato di sangue.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 16, pag. 84.35: Appresso, voi sapete che questi vengono assetati del nostro sangue, e per voler nelle nostre interiora bagnare le loro spade, sanza ragionevole cagione...

[3] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 8.14, pag. 23: Di mai uscirne tucti son diffidi / così del sangue lor, degno martyro, / con disperati et altissimi stridi; / più che non fece quella più che viro / di quanti avea facti far micidi / l'assetatodi sangue crudel Ciro.

2.2 Fras. Assetato di sapere.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 356.14: Onde contra al piacere mio meno degno, per satisfare al suo più giusto volere, la spugna del mio desiderio non saziai; ma partìmi da llui, ancora assetato di più sapere.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 582.17: Ben vedea, che elli era assetato di sapere, che volea dire quella trasfigurazione.

3 Fig. Arido, secco.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero., pag. 187.12: Parvemi allora vedere fermamente uno dalfino che notava per le ventose onde; il quale poi che fue gittato da' tempestosi cavalli del mare in su l'assetata arena, a un'ora abbandonò l'onda e la vita. Quello, che questo si sia, io hoe grande paura.

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 26, par. 42, pag. 750.6: E dopo questo m'aperse come sopra i susini nascessero i mandorli, e i robusti peri nutricassero gli altrui figliuoli e qualunque altri; e poi mi disse quando con curva falce i lussurianti rami di tutte le piante siano da reprimere e come da legare, e in quali ore l'onde si debbano porgere agli assetati solchi e similmente i semi, e di che erbe si debbano gli orti purgare e quali in essi con abondanza lasciare multiplicare, e come chiuderli e da cui guardarli, e in che modo si servino i ricevuti frutti.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 11, cap. 4, pag. 251.3: E così ricevon le terre assetato omore, e ricisa, ovver attuffata giù la ghiaccia, non s'arrostiscon; perocchè in cota' luoghi naturalmente nasce la rugiada, e la brina.

4 Sost.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 34, pag. 255.8: Unde questo calice è quello che satia tutti li assetati, et però questo calice ciascuno dovrebbe bere volendosi tollere questa sete...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 53, pag. 618.3: Piacqueli ancora di dire quanto il principio della prima età fosse dalle seguenti variato, mostrando come i loro digiuni le ghiande solveano, e gli alti pini davano piacevoli ombre, e i correnti fiumi davano graziosi beveraggi agli assetati, e l'erbe soavissimi sonni...

[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 36, pag. 166.21: Visitare gl'infermi e miseri: dare mangiare agli affamati: dare bevere agli assetati...

[u.r. 21.10.2011]