ASSICURARE v.

0.1 asciegurare, ascigura, asecura, asecurare, asecurato, asecuraulu, asecuro, asegur, asegura, asegurà , asegurada, aseguradha, asegurado, asegurai, asegurando, asegurao, asegurar, asegurase, asegurato, asegure, aseguremo, aseguremo, aseguro, asegurò, asichurare, asichurasse, asichuro, asicura, asicurai, asicurano, asicurarono, asicurarsi, asicurasse, asicurastemi, asicurasti, asicurate, asicurato, asicuro, asigura, asigurada, asigurandulu, asigurare, asigurata, asigurato, asiguronssi, assecura, assecurandu, assecurao, assecurarci, assecurarelo, assecuraremo, assecuraro, assecurassémo, assecurassero, assecurato, assecuravali, assecuray, assecurerrayme, assecuro, assecurone, assegurare, assicura, assicurai, assicurandomi, assicurandosi, assicurano, assicuransi, assicurâr, assicurare, assicurarmi, assicuraro, assicurarono, assicurarsi, assicurarti, assicurasse, assicurata, assicurate, assicurati, assicuratisi, assicurato, assicuratomi, assicuratosi, assicurava, assicuravano, assicurerebbe, assicuri, assicurino, assicuro, assicurò, assicuroe, assicurorono, assicurrassi, assicurromi, assicuru, assigorari, assigurar; f: asichura.

0.2 Lat. assecurare (LEI s.v. assecurare).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Lett. sen., 1262; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bonodico da Lucca, XIII sm. (lucch.); Lunardo d. G., XIII sm. (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1287); Poes. an. padov., XIII sm.; Amore di Gesù, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Doc. bologn., 1366.

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

In testi sic.: Stat. mess. (?), 1320; Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Rendere sicuro, persuadere; accertarsi. 2 Incoraggiare, rincuorare, prendere fiducia; fidarsi, affidarsi. 3 Azzardarsi, osare; prendere ardire. 4 Difendere, proteggere, mettere al sicuro. 4.1 Fig. 4.2 [Mar.] Fissare, ormeggiare. 5 Garantire, promettere. 5.1 Garantire il possesso. 5.2 Garantire l'impunità. 5.3 Dare malleveria.

0.8 Linda Pagnotta 01.10.1999.

1 Rendere sicuro, persuadere; accertarsi.

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 19b.4, pag. 482: Omo ch'è saggio non corre leggero, / ma a passo grada sì com' vol misura: / quand'ha pensato, riten su' pensero / infin a tanto che 'l ver l'asigura.

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1287) [Guido Guinizzelli] 18.4, pag. 35: Omo ch'è sazo no core lizero, / ma passa e grada sí con' vol mesura: / quand'ha pensato, reten so pensero / de fin a tanto che 'l vedé' l'asegura.

[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 5 parr. 1-4, pag. 20.1: Allora mi confortai molto, assicurandomi che lo mio secreto non era comunicato lo giorno altrui per mia vista.

[4] Poes. an. padov., XIII sm., 22, pag. 806: Eo sto en la çambra, plango e pluro, / per tema k'el no sia seguro, / ké d'altro mai no ai paura; / e la sperança m'asegura / k'el dé vegnir en questo logo.

[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 26, pag. 59.1: Queste pruove dell'animo, ch'io ho fatto nella mia vita, son leggiere, false, e piene d'inganno. Io crederò alla morte, e assicurromi per lei di tutto il bene, e utile, ch'io ho fatto.

[6] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 27.31: Chi vòle richonoscere in uno metallo d'archima o niuna altra chosa che paresse oro ed e' non se ne asichurasse bene, freghilo in suso il paragone.

2 Incoraggiare, rincuorare, prendere fiducia; fidarsi, affidarsi.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 138, pag. 605: Mai quel tegn eu per fole qe tropo s'asegura, / ni d'ensir dig pecadhi çà no vol aver cura.

[2] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 505, pag. 544: Nui' omo s'asegure né 'n femena s'enfìa...

[3] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 33.5, pag. 348: Venendo a voi lo meo cor s'asigura, / pensando tal chiarura - sï' a gioco: / come 'l zitello e' oblio l'arsura, / mai non trovai ventura - in alcun loco.

[4] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 2.23, pag. 124: Volsi partire allora, / e tu mi asicurasti, / unde al core ag[g]io una mortal feruta.

[5] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 177.23: «Elli che ssi fida in me della vita, dubita per la mia biltade; ma cui assicura prodezza non dovrebbe impaurire l'altrui bellezza».

[6] Lett. sen., 1262, pag. 288.18: (E) ben ci à Senesi q(ue) sì credono che -· rey di Navara nol vorà fare i· neuno modo q(ue) sia, se p(r)ima no ne dese il termine che pare q(u)' (e)i sia tenuto di dare a choloro q(ue) venghono ale sue fiere; (e) la dotança (è) sì grande q(ue) no pare q(ue) l'uomo a ciò si debia asichurare, se altra p(r)omesione non avesemo da lui.

[7] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2135, pag. 68: Quel homo sí è mato ke tropo s'asegura / In avere grande richeçe e stare in aventura / Ke i' ó veçuo ventura e grande rikeça / Ki én devenue a grande baseça...

[8] Bonodico da Lucca, XIII sm. (lucch.), XI.2.13, pag. 279: Per arte molt' e campan e s'aucido; / d'altrui no m'asicuro né spavento: / per allumar lo parpaglion si calla.

[9] Lunardo d. G., XIII sm. (pis.), 52, pag. 291: La chiar'aire fu scura / a Gili' o Fioresmondo: / lo lor detto fals'aggio; / e chi vi si asicura, / guardin a quei ch'a mondo / vedran d'Amor lo saggio.

[10] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 3.33, vol. 1, pag. 97: Per la tua scïentia pura / conservasti la scriptura: / tutta gente s'asicura / a te, donna purissima.

[11] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 68, pag. 81.30: Quelli della casa a la prima temendo, e poi vedendo in costui [[scil. il leone]] tanta humilitade, asiguronssi, illui prendendo lo piede, quello brocco ne trasseno...

[12] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2000, pag. 101: Perçò me voio asegurar / In la tua gran vertude posente, / Che me mostra apertamente / La via dreta e lla raxon / Della mia salvaçion».

[13] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 334.21: Sicurtà è una virtù per la quale l'uomo assicura l'animo suo nelle grandi e oneste cose con tutta speranza...

3 Azzardarsi, osare; prendere ardire.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 60.7, pag. 122: S'ella chiede merzé, cheg[g]ala al muro. / Tu lle dirai: 'Madonna, i' m'assicuro / A questo far, c[h]'Amor m'à ssì distretto / Di vo', ched i' non posso aver sog[g]iorno...

[2] Gianni Alfani, XIII/XIV (fior.), 3.10, pag. 609: Se non t'incresce di veder morire / lo cor che tu m'ha' tolto, / Amor l'ucciderà 'n quella paura / ch'accende il pianto del crudel martire, / che mi spegne del volto / l'ardire, in guisa che non s'assicura / di volgersi a guardar negli occhi tuoi...

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1.10, pag. 139.14: Fu la detta rotta a dì XI di giugno, il dì di San Bernaba, in uno luogo che si chiama Campaldino presso a Poppi. Dopo detta vittoria non ritornorono però tutti i Guelfi in Arezo: ma alcuni s'assicurorono; a' quali fu detto, che, se vi voleano stare, facessono la loro volontà.

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 4, 118-132, pag. 107, col. 1.21: Or persuadendo l'Autore Beatrixe, sí se asegura a domandare d'un'altra cosa...

[5] Dicerie volgari, XIV pm. (bologn.), cap. 7, pag. 329.2: Quando eo penso la grande nobelitate e cortexia de vui, miser podestàe e miser capitanio, li quali in logho de iustixia site, e po' guardo ala honorevelle conpagnia di segnori anciani, overo priori, chi ènno apresso de vui, eo m'aseguro a dire a[r]ditamente quello per ch'eo sonto mandato a vui da parte del meo comune...

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 4, pag. 13.33: Molto è scura cosa, e gran pericolo, d'assicurarsi dinanzi a' signori, come fe' questo mugnaio, e avere quello ardire ebbe lui.

4 Difendere, proteggere, mettere al sicuro.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 4, pag. 82.31: emperciò che quando lo ree vole andare da uno regno ad un altro, per rascione dea mandare uno capetano enanti cum cavalieri armati per più nobiltà e per più fortezza, per prèndare li malfattori e per asigurare la via e·llo regname...

[2] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 608, pag. 580: continua sempre de mangiare carne / e no sprezare quando appisse starne. / De dolore de gucture e de vicio de curi, / de cadimento de uvula saçi cha t'assicuri / se alle cervice suffiri lo carassare e duri...

[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 177, pag. 312.26: «Cierto, cavaliere di Cornovaglia, ora potete voi bene passare lo ponte tutto sicura mente, quando a voi piacierae; inpercioe ch'io sì v'òe assicurato lo passo dalo cavaliere».

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 278.7: Qui risiede el padre Enea, e li eletti giovani da battaglia l'assicurano, e i cavalli e i corpi loro.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 44, pag. 306.23: I conoscenti difendevano la pulcella per amistà del padre e del marito: quelli che non la conosceano tenevano da lei per la lordura del fatto. La pulcella era già assicurata dalla forza...

[6] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 74, pag. 271.36: E messer Tristano diceva: - Dinadan, Dinadan, di questo che è intervenuto, io ne sono assai allegro; imperò che io posso dire avere assicurato questo paese [e] [a]vere diliberati tanti prodi cavalieri ch'erano in prigione - .

[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1202, pag. 279: Non passaro per la terra, ma fore dalle mura: / Da porta de Paganica, ma non per quella altura, / Per la valle de Collebrenciuni, et avevano pagura; / No lli bisognava, ca lo re li assecura.

4.1 Fig.

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 8.1, pag. 470: Dolente, lasso, già non m'asecuro, / ché tu m'assali, Amore, e mi combatti...

[2] Poes. an. urbin., XIII, 13.89, pag. 569: dolçe Madonna, tu nn'asecura / da quello inferno dov'è tenebria.

[3] Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.), Canz.1.43, pag. 54: Dunqua, se fosse chiaceriami morte / più non fa vita stando dipartuto / e non veg[g]endo la vostra figura: / ca non saria sì angosciosa e forte, / ma mi sembrara c'avesse dormuto, / risuscitando a vostra parladura. / E poi che non è sì, chi m'asicura / sed io per voi, amor, di mercé fallo?

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 128.121, pag. 178: Proverai tua ventura / fra' magnanimi pochi a chi 'l ben piace. / Di' lor: - Chi m'assicura? / I' vo gridando: Pace, pace, pace. -

4.2 [Mar.] Fissare, ormeggiare.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 1, pag. 242.23: né·lla biada è sempre da credere alli fallaci campi, né·lla nave è sempre da assicurare alla chiara acqua, né è sicuro e fermo sempre prendere le giovani...

- [Prov.]

[2] Prov. pseudoiacop. Aggiunte, XIV pm. (umbr.), 313, pag. 59: No assigurar la nave finché non giongne ad porto.

5 Garantire, promettere.

[1] Lett. sen., 1262, pag. 284.15: (E) diene p(er) intendimento q(ue) -l deto abate ne p(r)egava q(ue) noi ne soferisemo infino a uno cierto dì, (e) che ne p(r)ometarebe di paghare sença farci letera, (e) disene q(ue) ne farebe bene asichurare a lui chome siamo bene paghati di chosto (e) di chapitale.

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 39.39, pag. 142: Madonna, se la mente m'asicura / a dicer ciò ch'io dico in be' sembianti, / e che vi piace ch'i' sia amadore / guardando vostra angelica figura, / tenete a mente, esendo a voi davanti, / parlando asicurastemi d'amore, / avendo voi tremore che guardata / sarete, ed io vedendolo tutora: / e però è la mia gioia prolungata.

[3] Jacopone, Laud.Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.227, pag. 500: Fillolo, fillo mio, / ke divissi murire / non me lo volse dire, / nanti m' assecurao / e cclaro me mustrao / [ne l' annunciazïone] / la mia conceptïone / portar sença graveça / o nessuna agresteça, / cun gaudio parturire, / sença dolor sentire.

[4] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 321, pag. 56: dondo ben de ço gne asegura / lo propheta e la sancta scritura / k' el non è nuj' omo en tut' el mundo, / c' a lo to amor unca se posa ascondro / nè scusarse nè dir en so cor / k' el nol possa ben aver ki 'l vol.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 130.31, pag. 509: Questa picena dotrina / se ben imprende la fantina, / d'aver onor se asegura / e de gran bona ventura.

[6] Stat. mess. (?), 1320, pag. 30.13: li mircadanti et altri pirsuni ki partirannu di qualunqua terra et locu di Sichilia pir andari a fera oy a feri generali in qualunqua altra terra et locu di Sichilia [[...]], lassi a lu issiri di la terra undi partirà pir scriptu a li pirchipituri di kista cassia li mircadantii et cosi [ki] [di] [t]rayrà et assicuri di pagari a lu turnari pir tanti, quanti di aviria vinduti...

[7] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 26, pag. 45.27: Et se alcuna persona volesse accusare di lebrosia alcuno borghese de la suprascripta Villa, che fosse stato borghese continuamente per anni tre almeno: che inamse che l'accusa di quello borghese se recivesse per li notari de la Corte o per alcuno di lloro, li suprascripti notari siano tenuti, a ppena di soldi cento d'alfonsini minuti a vuo' del Segnore Re, innanti che ricevano la suprascripta accusa di fare assigorari quello accusatore che non provasse la suprascripta accusa di pagare la suprascripta pena di libbre V, sì come di sopra si contiene.

[8] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 41.13: Et inperzò, figlu meu, fugy et non ti fatigari plui, nì avir pagura, ma cachala da ti, ka iamai non sirrà plui [....], et eu di zo ti assicuru».

[9] Tristano Veneto, XIV, cap. 391, pag. 355.10: Et alora li do chavalieri, quando eli vete sovra queli vignir Tristan chusì montado como elo gera con la lança abasada per firir a queli et sì li asegura dela morte, eli non fo miga sì ben aliegri, sì qu'eli voleva fucir in la tore.

5.1 Garantire il possesso.

[1] Doc. bologn., 1366, pag. 86.34: Ancho una carta ch'i' ò adosso a Tibaldo di Nane di ser Bertoluço castaldo da mille ducati, pagando quelo ch'è scripto in lo dito libro, e asegurando de doa para de boi ch'à a zoadega da mi e de la zoadega sia chassa a soa voluntà ch'io son contento.

[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 199.12: e tra l'altre cose c'ingegnammo prima di fare con buone e dolci parole, e poi coll'arme d'assecurarci di Pistoia...

5.2 Garantire l'impunità.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 6, vol. 2, pag. 214.13: ca quistu Cepio fu facituri di quista felunia, assecurandu quilli qui lu auciseru.

[2] Doc. fior., 1367 (4), 22, pag. 423.10: Ricevemmo la vostra lectera et per essa intendemmo quanto ci scriveste sopra fatti de' Viterbesi la colpa de' quali diciamo de' colpevoli fu sì enorme che come che abbiamo a lloro compassione pur non vedremo che potesse essere utile il mandare nostro ambasciatore al papa sì sentendo che la novità si pacificava et sì che il Sancto padre ci scrisse ch'era posta in quiete et però tanto gli piaceva che nostra gente che gli mandavamo tornasse in drietro. Ma prendemo di scrivere al cardinale di Vignone, che degnasse aoperare col Sancto Padre che volesse assicurare la comunità di Viterbo per rispecto de' buoni huomini che vi sono...

5.3 Dare malleveria. || (Formentin, Sfortuna, pp. 213-14).

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 459, pag. 106: Fecero Fidanza rennere ad Bonajonta / Et ipso assecurarelo, come se dice et conta...

[u.r. 27.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]