ASSIDERATO agg./s.m.

0.1 asiderà , asidrado, asirai, asirao, assiderati, assiderato.

0.2 Lat. *assideratus (LEI s.v. *assideratus).

0.3 Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.): 2.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370.

In testi sett.: Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Raggelato, intirizzito. 2 Paralizzato, storpio; ammalato. 3 Sost. Chi è colpito da assideramento.

0.8 Linda Pagnotta 09.09.1999.

1 Raggelato, intirizzito.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II.2, pag. 82.13: La fante, di questa umanità avendo molto commendata la donna, andò e s« gli aperse; e dentro messolo, quasi assiderato veggendolo, gli disse la donna: «Tosto, buono uomo, entra in quel bagno, il quale ancora è caldo.».

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, Introduzione, pag. 266.19: Per che tacciansi i morditori, e se essi riscaldar non si possono, assiderati si vivano: e ne' lor diletti, anzi appetiti corrotti standosi, me nel mio, questa brieve vita che posta n'è, lascino stare.

2 Paralizzato, storpio; ammalato.

[1] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 16, pag. 267.13: Or en da meser saint Gregori un isemple d'un bon home qui era en Roma, qui avea num Servulus, e si era asiderà e munt flevol de so corp, si que ne se poea lever de leit, si autre no l'en levava.

[2] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 55, pag. 629: Li merli è de cristallo, li corraor d'or fin, / e l« su sta per guarda un angel kerubin / cun una spaa en man k'è de fogo divin, / e corona à en cò tuta de iacentin: / lo qual no ge lassa andar là nuia çent, / vegnir tavan né mosca né bixa né serpent, / né losco né asirao né alguna altra çent / ke a quella cità pos'esro nociment.

[3] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 1064, pag. 61: Molti enfirmi e amalai / E çegi e çopi e asirai / .........., / Tuti quant pò lo corpo tocar / Tuti è guar« e liberà / D'ognuncha mal'enfirmità.

[4] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), Appendice, 10, pag. 64: E la dona che de parto penarà / E questa lezere aldirà / Da quelo martorio la defendi, / Nè fantino asidrado nascha li / Nè debia nessuna soça menda avere / Che a li soy non debia despiaxiri.

[5] f S. Girolamo volg., XIV: Cercai per le piazze e per le vie, per gli ciechi e per gli zoppi, e per gli assiderati e pe' monchi. || GDLI s.v. assiderato.

3 Sost. Chi è colpito da assideramento.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII. 7, pag. 539.13: Eccomi qui, madonna: aprite per Dio, ché io muoio di freddo.» La donna disse: «O s«, che io so che tu se' uno assiderato! e anche è il freddo molto grande, perché cost« sia un poco di neve!

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII. 9, pag. 569.25: «Non piaccia a Dio!» disse il medico «io non sono di questi assiderati, io non curo freddo...

[u.r. 26.03.2018]