0.1 absoluda, absoluta, absolute, absoluti, absoluto, asoluta, asolute, asoluto, assolue, assoluta, assolute, assoluti, assoluto, obsuluta, ossoluta.
0.2 V. assolvere.
0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 6.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Stat. sen., 1298; Doc. volt., 1317; Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
0.7 1 Che prescinde da qualsiasi limite o circostanza concomitante; totale, incondizionato. 1.1 Generoso, munifico. 1.2 Sost. Ente supremo, divinità? 2 [Dir.] Scagionato da un'imputazione, liberato da una condanna. 2.1 Sost. 2.2 Fras. Assoluto e assolto. 2.3 Fras. Libero e assoluto. 3 [Relig.] Perdonato dei peccati; assolto da un voto, da un giuramento o da scomunica. 4 Esonerato, dispensato (da un compito, da un ufficio o dall'osservanza di leggi e normative). 5 Libero, privo. 5.1 Libero dal vincolo matrimoniale; [in senso spregiativo:] dissoluto. 6 [Ret.] Di significato compiuto; conciso, esauriente.
0.8 Linda Pagnotta 28.01.2002.
1 Che prescinde da qualsiasi limite o circostanza concomitante; totale, incondizionato.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 4.109, vol. 3, pag. 62: A questo punto voglio che tu pense / che la forza al voler si mischia, e fanno / sì che scusar non si posson l'offense. / Voglia assoluta non consente al danno; / ma consentevi in tanto in quanto teme, / se si ritrae, cadere in più affanno.
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 75, pag. 190.24: Partianci alcuna volta da questa ordura, e montiamo in quella sovrana altezza. Se tu vuogli sapere, chente è il riposo dell'animo, e chente è la libertà, e la franchezza ferma, e assoluta, leva, e caccia da te gli errori, e dicolti...
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 4, 73-90, pag. 100, col. 2.20: Perçò che usare tal pagamento averso sìe è çoè iustisia sença misericordia, sí dise l'Autor che 'l voler de Muço, per lo quale el fo sí severo alla soa mane, si fo intero, çoè volere absoluto.
[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 386.6, pag. 236: Socrates crette del bene radice / ydëe separate et absolute, / en onni menbro et atto e senso imbute, / nì verun stoyco di questo desdice.
[5] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 6, pag. 206.24: Queste dunque referite allo sguardo divino, necessarie si fanno per la condizione della conoscenza divina; ma per sè considerate, non mancano d'assoluta libertà di lor natura.
[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 597.11: così la prima voglia nelli uomini è buona: ma, o ch'ella esce d'assoluta a rispettiva, o da alcuni fini inliciti e viziosi, si corrompe e non fa il frutto che dovea.
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 24, pag. 209.27: E voltandose quisto facto bene per la soa mente, parea a lluy de avere mandato impromettendo a lo re Priamo una forte cosa, la quale, perzò ca non era inde la soa assoluta potestate, non se confidava bene de la potere adimplire.
[1] Lett. sen., 1321, pag. 331.17: Uno iscolaio alamanno è ad Imola, ed à tratti di Bolongnia tanti suoi livri, [[...]] sopra quali ebbe ragionamento di volere che noi li prestassimo moneta, sì che potesse ricolgliare tutti e' livri de li scolari di sua nazione; e noi larghamente e con grandi profferte faciendoli, diciemmo di farlo volontieri. Udendo elgli el sì così asoluto e liberale, ebbelo molto per bene...
1.2 Sost. Ente supremo, divinità?
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 25, proemio, pag. 424.8: E però che in questo Canto si fa menzione di Caccus, il quale nell'arte sua fu morto da Ercule, si può fare quistione: se l'uomo, a cui il ladro imbola, puote uccidere il ladro sanza punizione; e pare che sì, però che sanza punizione difendendomi, posso ferire, e talora uccidere colui che mi fiere, o vuole uccidere, pure che tale atto sia manifesto dello ass[olu]to.
2 [Dir.] Scagionato da un'imputazione, liberato da una condanna.
[1] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, Aggiunta 11, pag. 327.26: ma detti consoli e camarlengo, o alcuno di loro, debbiano cotale inquietato lassare libero e spedito et assoluto da le predette cose, avuta la prova di due testimonii di verità, o vero X di fama...
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 423, vol. 2, pag. 416.30: Et esso notaio nominato, esse absolutioni lega in presentia di missere lo capitano et del suo giudice collaterale nel generale consèllio de la Campana del comune et del popolo et de' L per Terzo de la radota de la città di Siena, acciò che lo consèllio sapere possa de li absoluti et de le cagioni d'esse absolutioni...
[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 6, par. 6, pag. 181.31: D'allora dunque elli è assoluto e assolto dell'ira, che non riman punto su ccolui che crede in Giesù Cristo, ma ssopra colui che non crede punto.
[1] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 59, pag. 293.1: et imperciò statuimo et ordinamo, che da questo dì scripto di sopra a drieto, che ogne sottoposto dell'Arte, ai morti et a' vivi tutti, siano dimessi li saramenti falliti e le pene non pagate, e sieno inde liberi et absoluti.
[2] Doc. volt., 1317, 3, pag. 11.13: sì pregho che voi istançiate o per voi o per altro chonsiglo che fare il possa ch'io infine ora di quelle xviij li. sia libbero e asoluto e simiglante mente sia libbero e asoluto s'egli non si potesse vendere a quello modo che posto è, che cciò che ssi vendesse meno mutando la vendita i signori priori, ch'io ne sia asoluto e libbero infine ora.
[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 54, pag. 312.9: Chè certo molto più beata cosa è di questo mondo uscire libero ed assoluto, che dopo che l'uomo è passato aspettare di essere liberato ed ajutato d' altrui.
[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 11, pag. 17.22: E nientemeno, conciofossecosach'elli sieno condennati per tanto giudicamento, elli vengono al giudicamento del popolo; e si credono essere liberi e assoluti, e avere sofferto assai di pena, perchè due mesi innanzi al termine furo disposti...
3 [Relig.] Perdonato dei peccati; assolto da un voto, da un giuramento o da scomunica.
[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 240.18: Apparecchiavase e scriveva sia famiglia. Cola de Rienzi con questo legato iessìo de Avignone purgato, benedetto e assoluto.
4 Esonerato, dispensato (da un compito, da un ufficio o dall'osservanza di leggi e normative).
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 512, vol. 2, pag. 476.32: è giusta, necessaria probabile cagione, evidente necessità et utilità del comune di Siena, che le sopradette cose si pongano et ponere et mettere si possano al presente consèllio, derogati dispensati, remossi et absoluti tutti et ciascuni capitoli del constoduto et de li ordinamenti del comune di Siena...
[2] Stat. fior., c. 1324, cap. 25, pag. 56.10: Proveduto eziandio e ordinato è, che tutti e ciascheduni i detti Ordinamenti e provisioni debbiano essere osservate, e innanzi vagliano e valere debbiano a tutti gli altri statuti, ordinamenti, reformagioni, e provisioni da quinci adietro fatte [[...]]; e che non possano essere tolti overo rimossi o assoluti, overo prolungati o menomati per alcuno modo, ragione, overo cagione...
[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 6, pag. 110.17: Onde come il servo, pognamo che abbia servito al suo signore per lo tempo passato, non è però assoluto di non servirlo per lo tempo presente e futuro, e obbedisce allo 'mperio, e comandamento del suo signore o per timore o per amore
[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 21, pag. 393.1: e secondo la sua puritade, discende in essa la vertude intellettuale possibile che detta è, e come detto è. E s'elli aviene che, per la puritade dell'anima ricevente, la intellettuale vertude sia bene astratta e assoluta da ogni ombra corporea, la divina bontade in lei multiplica sì come in cosa sufficiente a ricevere quella,
5.1 Libero dal vincolo matrimoniale; [in senso spregiativo:] dissoluto.
[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), Ch. 18, pag. 817.25: Qui nella fine del suo prolago l'autore conchiude che 'l suo trattato sia di femmine absolute, non legate per matrimonio né per professione a boto, sì che sicuramente si potrà sanza infamia o peccato congiugnere con esse.
[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 477.3: Virum non cognosco ec. Qui dà ad intendere l'Autore, che qui si purgano le femine, che assolute lussuriano con loro amici, in ciò che dice virum;...
6 [Ret.] Di significato compiuto; conciso, esauriente.
[1] Gl Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 106.1: In questa parte dice Tulio che quella questione la quale è iudiciale, sì come davanti è mostrato, sì à due parti: una ch'è appellata assoluta e l'altra la quale è appellata assuntiva; e dicerà di catuna per sé. Dell'asoluta. Assoluta è quella che in sé stessa contiene questione o di ragione o d'ingiuria. Lo sponitore. Dice Tulio che quella questione iudiciale del genere èe appellata assoluta la quale in sé medesima è disciolta e dilibera, sì che sanza niuna giunta di fuori contiene in sé questione sopra la qualitade o sopra la quantitade o sopra la comparazione del fatto...
[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 63, pag. 69.16: E da che l'avocato avrà le dette cose mostrate, sì ripiglierà quella parte onde nonn- è coll'altra parte in concordia, e verrà il detto suo dividendo ne' detti due modi che tti puosi di sopra, cioè: o per via di novero, non aprendo le cose dinanzi, o aprendo le cose dinanzi sopra le quali intende di dire, acciò che 'l suo aprire sempre sia brieve e assoluto e di poche parole, come t'ò di sopra mostrato.
[u.r. 27.12.2017]