ASSÒLVERE v.

0.1 absolsi, absolte, absolti, absolto, absoluda, absoluta, absolute, absoluti, absoluto, absolutu, absolva, absolve, absolvê, absolvea, absolvemo, absolvendo, absolveo, absolver, absolvere, absolverlo, absolvese, absolvete, absolveto, absolvi, absolvirà , absolviri, absolvo, absolvuda, absolvudo, absolvuto, asolse, asolta, asolte, asolti, asolto, asoludo, asoluta, asolute, asoluto, asolv, asolva, asolvano, asolve, asolvello, asolvemo, asolvendo, asolveo, asolver, asolverà , asolverave, asolvere, asolver-me, asolverò, asolvesi, asolvesse, asolvette, asolvettegli, asolvetteli, asolvì, asolvo, asolvudho, asolvui, asorti, assolsi, assolsse, assolt, assolta, assolti, assolto, assoltu, assolue, assoluta, assolute, assoluti, assoluto, assolutu, assolva, assolvano, assolvare, assòlvare, assólvare, assolve, assolvè, assolvea, assolveano, assolvecte, assolvegli, assolvela, assolvelo, assolvendo, assolvendogli, assolvendola, assolvendolo, assolvendosi, assolveo, assolver, assolverà , assolveranno, assolveras, assolvere, assolverebbe, assolveremo, assolverj, assolverlo, assolvero, assolverò, assolvesse, assolvessero, assolvessono, assolveste, assolvetemi, assolvette, assolvettegli, assolvetteli, assolvettelo, assolvi, assolviamo, assolviate, assolvimi, assolviri, assolvo, assolvono, axolti, axorve, axorver, axosém, ossoluta.

0.2 Lat. absolvere (LEI s.v. absolvere, 1, 179.43).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc. e corsi: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat.sen., 1295; Stat. pis., 1302; Stat. pist., 1313; Stat. volt., 1336; Doc. cors., 1370.

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc.venez., 1312 (4); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Stat. moden., 1335; Stat. trent., c. 1340;Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr.de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Allo stato della lemmatizzazione del corpus, l'unico caso comparabile (limitandosi alle occorrenze lemmatizzate) con asorti 'assolti' (1.1.1) in area senese è vorta 'volta' in Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); si aggiungono per l'intero corpus morto 'molto' in Poes. an. pis., XIV in. (?) (2) e, fuori di Toscana, in Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

0.7 1 Prosciogliere da un'accusa; liberare da una condanna; annullare un processo. 1.1 [Relig.] Perdonare, rimettere i peccati. 2 Esentare da un compito, esonerare (da un compito, da un ufficio, dall'osservanza di leggi e normative, dal pagamento di tributi). 2.1 [Relig.] Sciogliere da un voto o da una scomunica. 3 Risolvere, sciogliere un dubbio; esporre, chiarire una questione. 4 Compiere, portare a termine (un'azione).

0.8 Linda Pagnotta 05.12.2000.

1 Prosciogliere da un'accusa; liberare da una condanna; annullare un processo.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 14, pag. 234.6: che se alcuno doveva esser condannato, elli dovía arrecare la sua sentenza scritta e darla senza dirlo; e se dovía esser assoluto in parte, ed in parte condannato, esso il dovíe far sapere per sua scritta, non in favellando

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 8, pag. 11.14: Vedete com'è convenevole che sia loro conceduto!» Item: «Cui la podestade à dannato, cui capitano à dannato, cui i rettori dell'arti ànno dannato, assolveremo noi per nostra sentenzia?».

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 16, pag. 317.3: Ed essendo calunniosamente accusato, e ferma credenza di tutti i buoni di Roma che fosse assolto e dell'accusa liberato, ispergiurandosi i iudici che l'ebbero a fare, fue condannato...

[4] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 298, pag. 825: «Se Deo m'aÿ», dis lo Lïon, / «el par che Raynaldo abia raxon: / e' v'asolvo ben de questo pla', Raynaldo».

[5] Libro giallo, 1321-23 (fior.), pag. 35.3: Dì 6 di febraio 317 il sopradetto Monsingniore lo Dalfino fecie achitamento gienerale a Chastello ed a Vanni d'ogni cosa ch'avesse avuto a ffare cho[n] loro insino al detto die, e achitiògli e asolvettegli d'ogni usura e d'ogni altro guadangnio ch'eglino potessero avere fatto cho llui non giustamente...

[6] Stat. volt., 1336, cap. 18, pag. 23.11: Item è ordinato che non si metta né mettere si possa a consiglio né far proposta che alcuno processo o condenagione facti o che s'intendesse di fare per li decti consoli o camarlingo o vero sindicatori della decta arte si cassi o annulli o che sia casso vano o annullato o absoluto o vero che non si faccia, a pena di soldi dieci per ciascuno de' decti consoli et camarlingo che ciò mettesse a consiglio.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 83.31: E per quilla justicia di Graccu tutta quilla tempestati et ira fu rimossa et da li capi et da li beni di l'unu et di l'altru. Ca lu populu assolsi per sentencia ad issu Claudiu e Pompiliu remisi la acusa a Graccu.

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Rubricario, vol. 1, pag. 5.23: Li capituli di lu octavu libru. Cap. 1, di li accusati di mala fama, per que casuni issi foru oy dannati oy assolti.

[9] Stat. venez., 1366, cap. 87, pag. 40.32: Sia revocato in tanto che ço no se intenda barberi né beccheri, sì che li barberi e li beccheri sia exceptadi e no sia tegnudi ala dicta pena. E se algun fosse caçudo ala pena in chi a alo dì de anchò, sia assolti dala ditta pena e sia rendudi a quelli quella cosa che fosse tolta a quelli.

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 33, pag. 286.8: Contra lo quale no essendo alcuno che combactere volesse, ly decti ry, avuto sollempne consiglio intro loro, assolvero lo decto Orreste de onne quelera contra luy facta, coronandolo sollempnemente de lo ryamo de lo patre suo.

1.1 [Relig.] Perdonare, rimettere i peccati.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2376, pag. 71: Quand'el'avrá sententiao / Et absolvudo et condempnao / Et condempnao li peccator / Entro lo fogo infernor, / Molto tosto e ben viaço / El ge dará lo grande screvaço / In quella scuira tenebria / Cum demonii in compagnia.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 255, pag. 220: Da tug li soi peccai l'asolv lo bon patrin, / E incontinent pos questo la testa è morta infin.

[3] Stat. sen., 1295, cap. 11, pag. 13.19: Salvo che non possa essere ricevuto niuno che presti a usura, nè notaio che faccia carte usuraie, nè alcuno che sia in peccato del quale non possa essere asoluto...

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 59, pag. 166.7: E perçò de quelle cose ke voi diciti e faciti tanto maisterio n'aviti dato per vostra opera k'asai manifestamente lo vedemo e tokemolo cum le mane, ka se Petro e Martino ve cade in le mane, e Petro è peccatore e non Martino, Martino è gravato e Petro è absolvuto.

[5] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 23.10, pag. 144: Honne bona conscïenza / che 'l morir te fo en pazïenza: / confessasti tuo fallenza, / assoluto dal prelato.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 143.237, pag. 607: La confesion, per nisuna arte, / no la partir in doe parte, / zoè dir aor l'una partia, / e l'aotra dir un'atra via. / E poi che tuto averai dito, / mejo asai che no ò scrito, / fate asolve e desligar / e pensa poi de mejorar...

[7] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), proemio, par.5, pag. 64.19: E questo fu palese quando messer Gianni l'ultima volta che prese de' suoi peccati penitenzia, il prete che era per assolverlo raccontando, e recandogli a memoria la grande mortalitade la quale fu [a] cagione dei suoi trattati in parte dell'Isola di Cicilia

[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 675.5: E debbono reggere il popolo cristiano secondo il santo Evangelio, e assolvere e legare secondo l'autorità dello Spirito Santo, non secondo loro volere e piacere...

[9] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 12, pag. 34.22: Chistu previti Severu fo clamatu una fiata pir parti de unu bonu homu ky era patri de famigla et, standu malatu, mandau pir kystu previti, ky divissi prigarj a Deu per ipsu, a zo ky, fachendu et complendu la penitenzia pir li peccati soy, assolutu de la culpa, se partissj la anima de kystu mundu.

[10] Stat. catan., c. 1344, cap. 9, pag. 41.18: Ma in abscencia nostra, alcunu previti di lu poça absolviri fina a la vinuta nostra; e cussì dichimu di altru peccatu mortali, si accadissi a lu priolu, apertu e manifestu a lu previti...

[11] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 13, pag. 62.23: Lu Papa allegrandusi pluy di la vittoria di li pagani, concessa di Deu, chi di lu presenti, chi li mandau la benedittioni apostolica, et potestati di farisi absolviri di tutti li soy piccati plenariamenti li concessi.

[12] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 10, pag. 67.4: Là, 'nanti la porta dello paviglione, trovao uno frate, lo quale era confessore dello re, piecaose in terra e sì se confessao e disse: «Io dego condescennere ad uno caso collo megliore cavalieri dello munno, donne è pericolo de morte de doi perzone. Pregote che me assolvi».

[13] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 2, pag. 219.32: Onde quando tu dì' de nesuno cosa che fosse boxia, tu no pòi essere asolto de i toi peccai se tu no desdì quello che tu ha' dito a tuti quî che avea olduo inançi quella boxia.

1.1.1 Liberare (dalle cure terrene).

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 112, pag. 257.10: Unde noi costretti da questo conoscimento della verità, sì per la nostra nicistà e per lo nostro bisogno continuo, e sì per la bontà sua, noi amaremo tanto questo dolcissimo sposo, questo valente capitano, questo buono pastore, questo pietoso guardiano, che noi tutti saremo asorti e partiti da ogni cura e pensiero mondano.

2 Esentare da un compito, esonerare (da un compito, da un ufficio, dall'osservanza di leggi e normative, dal pagamento di tributi).

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 237.36: don fina tanto che Otto fosse desposto, ello non favorezà la Chiesia [...] papa, el qual aveva incoronado [...] fradello rebello e ala Chiesia [...] abiandolo vezudo esser adversario, quello anathemà, e tuti li baroni asolve dela soa fidelità.

[2] Stat. pis., 1302, cap. 61, pag. 977.27: Et ordiniamo ancora, che li consuli de la dicta arte li quali aguale sono, et per innansi fino, con quello consiglio che e' volesseno avere, abbiano bailia sopra 'l capitulo che parla de le credentie fare, di condampnare infine in quella quantità de li bandi che in quello capitulo scripti [sono], et pogo et assai; et absolvere, et farne quello che crederano che sia per lo migliore dell'arte predicta.

[3] Stat. pist., 1313, cap. 25, pag. 190.26: E li ditti officiali siano asolti da quello statuto nel quale si co(n)tiene ke siano tenuti di dare a Gaççino buffone una robba; lo quale statuto sia casso e di nulla efficacia overo valore.

[4] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 5, pag. 5.12: e lo Conselglio né 'l Parlamento non possa liberare né assolvere né licentia dare ch'e· dicto Notaio non stia a sindicato e dicti tre dìne, secondo la forma de lo Statuto, sença licentia del Singnore.

[5] Stat. fior., c. 1324, cap. 2, pag. 15.12: e che ciascuna di quelle Arti e li Sindachi, e Rettori, e gli uomini d'esse Arti, siano e debbiano essere assoluti al postutto da quelli cotali patti, promesse, convegne, posture, e dogane, e obligagioni, e juramenti.

[6] Stat. moden., 1335, cap. 1, pag. 369.6: E dure l'oficio soe per VJ mesi e non pluy; in quelo die siano asolti dal dicto officio, et in quello die se debiano convocare la dicta compagnia, azò che dui altri ministri dibiano fire ellecti.

[7] Stat. trent., c. 1340, cap. 45, pag. 38.17: It. sì statuemo e sì ordenemo che nesun no sia excusà ni asolto de far la disciplina cum li fradey nostri quando ela se fay,

[8] Stat. palerm., 1343, cap. 14, pag. 25.15: Et si di zo li nostri ricturi fussiru pigri oy nigligenti, vulimu ki incontinenti sianu axolti di la ricturia, e nullu li diia plui obidiri.

[9] Stat. venez., 1366, cap. 141, pag. 64.38: diebia quelli Hofficiali, segondo l'uso deli altri officii, deputar un d'esi chamerer a recever e pagar la pecunia del dicto officio; del dicto chamerer a recevere sia asolto de andar a sovrastar ali lavorieri.

[10] Doc. cors., 1370, 18, pag. 22.3: Per questa carta scia a lo ciascheduno manifesto como Blamdina, Iacopina et Andriola, figole de condam Suzarelo de le Meistraihe de Niono, àno fato, constituto, creato et ordenato a soe certo meso et piateze Abo Lamdino da Dorno de Niono, lo quale est presente, et questo comandamento recevando a demandare podere avere et recevere tuto zoe et quanto elle, overo alcune di loro, avere et recevere devesseno et specialmenti a demandare uno podere, lo quale foe de lo babo de le dite citelle, et a quitare, liberare et absolvere de tuto zoe che receverà overo averà raxone vendere et alenare et a far ogni cossa che intorno le predicte cosse far se potesseno...

[11] Tristano Veneto, XIV, cap. 64, pag. 91.4: «Mo s'elo adevinisse che algun cavalier podesse lo Moroto olcider over meter quello a morte, che serave de lui?». «Per la fe', - disse lo cavalier - Cornovaya serave de presente asolta delo trabuto qu'elli son vignudi a domandar».

2.1 [Relig.] Sciogliere da un voto o da una scomunica.

[1] Doc. venez., 1312 (4), pag. 87.30: Cum ço sia cosa che comissi che Ça(n) de Marchessim, noder de palaço, sì tractasse in corte de trarme de scumenegasson delo viaço d' Alexandria ch' eo fu e lo dicto sì enpetrà letera che sum asolto et sì fisi asemplar quela et fo assempladha per Facio noder del vicario de Castello cum volentà delo dicto vicario...

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 79, pag. 109.20: E facto zò, ello andhà no ad Apollo Delfico, ma andà en Crede e là stete tutto lo tempo de la vita soa. E morando ordenae ke le soe osse fosse getade en mar, azò ke quelli de Athenes no s'empensasse de esser assolti dal sagramento, se almeno le so osse fosse tornade endredo.

[3] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 21.18: Alora miser sancto Ambroxo sì lo reçevé a misericordia, prometando ello de refare la citade de Bologna. Alora l'arcevescovo sì l'asolse, tragandolo de scomonigatione.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. V, cap. 22, vol. 1, pag. 204.25: e perciò il primo e il diritto papa Gregorio co' suoi cardinali scomunicato da capo il detto Arrigo e privatolo dello imperio, siccome persecutore della Chiesa, asolvette tutti i suoi baroni di fio e di saramento...

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 640, pag. 145: Quando fo questa Cruciata, se tu me ne demanni, / Dico: ad mille trecento quaranta cinqui anni; / Chi non fornìo lo voto credo sia in affanni; / Senza papa non absolvese; provòlo misere Janni.

3 Risolvere, sciogliere un dubbio; esporre, chiarire una questione.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 121.18: Della causa simpla. Simpla è quella la quale contiene in sé una questione assoluta in questo modo: «Stanzieremo noi battaglia contra coloro di Corinto o non?».

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 54, pag. 275.14: Questo è l'uno modo de' quattro come s'intende questa parola, de la quale predichiamo e assolviamo questa questione.

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 10, 52-60, pag. 296, col. 1.4: Or intercide qui D. lo processo de questa novella, ed introduxe ... lo padre di Guido Cavalcanti, lo qual fue molto suo compagno. E parlando sego insieme toca un dubio e asolvello in la fine de questo Cap., se lle anime dampnate sano quello che per li vivi se fa al mondo

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 59.34: Molte e diverse oppinioni erano tra' filosofi, le quali parlando naturalmente, tutte furono dichiarate, e assolute per Aristotile ne' suoi libri naturali, e morali.

[5] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 9, 1-12, pag. 204, col. 1.16: M'ebbe chiarito, çoè asolto lo dubbio sie 'de dolce somença pò nascere frutto amaro'.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 2, vol. 2, pag. 154.4: Et si per quilla medemmi formula issu Varro putissi essiri statu dannatu et la adversia assolta, eu non dubitu que issu vulunteri aviria castigatu lu laydu et non concessu erruri di Varro.

[7] Apollonio di Tiro, XIV m. (tosc.-venez.), incipit, pag. 29.26: Et se tu assolveras le quistioni le quale io ti proponeroe, io anderoe via.

4 Compiere, portare a termine (un'azione).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 25.25, vol. 3, pag. 412: Ma poi che 'l gratular si fu assolto, / tacito coram me ciascun s'affisse, / ignito sì che vincëa 'l mio volto.

[u.r. 26.03.2018]