ASSOMIGLIATO agg./s.m.

0.1 asemejao, asemelliato, asimigliata, asimigliato, asimillatu, asomigliate, assemegliati, assimigliata, assimigliati, assimigliato, assimiliati, assomigliati, assomilglata.

0.2 V. assomigliare.

0.3 Abate di Tivoli, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Abate di Tivoli, c. 1230/50 (tosc.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Boccaccio, Fiammetta, 1343-44; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi mediani e merid.: Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.);Stat. cass., XIV.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.7 1 Paragonabile, simile. 2 Paragonato. 3 Sost. [Ret.] Secondo termine di una similitudine.

0.8 Linda Pagnotta 28.01.2002.

1 Paragonabile, simile.

[1] Abate di Tivoli, c. 1230/50 (tosc.), Son. 18e.9, pag. 261: Or dunque a maggio asimigliato siete, / che spandete [gai] detti ed amorosi / più di nullo altro amador c'omo saccia.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 2, rubrica, pag. 50.22: Del mondo, lo quale è asemelliato a la casa e a lo regno, e de le casioni de li cerchi descritti e·llo cielo e d'atorno a la terra.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 13, pag. 254.12: Ché 'l filosafo dice, che quelli che sono adusati e costumati in battaglia, che non ànno avuta cura d'altra virtù che di forza d'animo, sono assomigliati al ferro…

[4] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 16.7, pag. 65: Come candela ha pic[c]iola chiartate / a gra· lumera, quando apresso l'arde, / così l'altre vi sono asomigliate: / però di starvi apresso son codarde. || Scil.: 'così le altre donne si comportano nello stesso modo rispetto a voi'.

[5] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 288, pag. 29: venite qua daventro, e madopna visitate, / ca essa deve morire, per viro lo sacciate. / Sacciate che per ciò assemegliati sete, / cha lu corpu sou socterra mecterete.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 94.74, pag. 436: Chi sempre retronam in peccao / a lo porco è asemejao, / chi, lavajandose per tuto / sempre è puzolento e bruto.

[7] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 331.13: Veggiendo gli anbasciadori tali cose, dissono che la magnificenza de' Romani era assimigliata alla benignità degli Iddii.

[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 18, pag. 103.27: Petru sì parla a sanctu Gregoriu e diche: "Kistu miraculu è asimillatu a killu lu quale fiche Deu, allu Vechu testamentu, a li tri cumpagnuni de Daniele, li quali foru misi alla fornacha de lu focu e non foru arsi".

[9] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 7, pag. 227.8: Comparatus sum luto, et assimilatus sum favillae et cineri: Io sono assimigliato al loto, quanto alla concezione e al nascimento; e alla favilla del fuoco, quanto alla vita; e alla cenere, quanto che alla morte.

[10] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, parr. 20-22, pag. 88.12: Qui D. mostra como la vaga afectione de le cose mundane, la quale ocupa l'ochio de la mente e non li lassa cognoscere la via virtuosa, è asimigliata al somno.

[11] Stat. cass., XIV, pag. 22.15: Pro l'amore too Seniore I(es)u (Christ)o semy deputati alla morte, semy assimiliati alli pecori li quali se menan ad occid(er)e".

2 Paragonato.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 28, pag. 150.6: egli nella lunghissima schiera mostrava Agamennone, Aiace, Ulisse, Diomedes e qualunque altro Greco, Frigio o Latino fu degno di laude. Né poneva a beneplacito cotali nomi, anzi con ragioni accettevoli fermando li suoi argomenti sopra le maniere de' nominati, loro debitamente assimigliati mostrava...

3 [Ret.] Sost. Secondo termine di una similitudine.

[1] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 2, 127-142, pag. 76.17: Tal mi fec'io di mia virtute stanca. Qui è l'altra parte della similitudine; cioè l'assimigliato. Ogni similitudine à due parti; cioè quello onde si piglia la similitudine e quello che s'assomiglia: posto à la condizione de' fioretti onde si piglia la similitudine; ora pone la condizione sua che è la cosa assimigliata, dicendo che tal si fece elli della sua virtù stanca.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 46-54, pag. 158.35: Così vid'io venir, traendo guai. Qui aggiugne l'assimigliato alla similitudine; cioè in quell'ordine e così gridando suoi lamenti.

[u.r. 23.10.2007]