0.1 asomma, asommò, assommando, assommare, assommata, assommato, assommi, assumar, asummi; f: asommo.
0.2 Lat. tardo assummare (DEI s.v. assommare).
0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Venire a compimento; essere prossimo alla fine; portare a termine. 2 Concludere, riepilogare. 3 Fig. Consumare; logorarsi. 4 [Rif. ai beni materiali e specialmente al danaro:] accumulare.
0.8 Linda Pagnotta 25.11.1999.
1 Venire a compimento; essere prossimo alla fine; portare a termine.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 64, pag. 177: e posso dire insomma / che 'n voi, segnor, s'asomma / e compie ogne bontate, / e 'n voi solo asembiate / son sì compiutamente / che non falla neente, / se non com'auro fino: / io Burnetto Latino, / che vostro in ogne guisa / mi son sanza divisa, / a voi mi racomando. || Interpretano diversamente GAVI s.v. («diventare sommo»), raccogliendo l'indicazione di Contini, PD, II, p. 177 nota, e, con TB e GDLI s.v., § 2 («trovarsi riunito, raccogliersi»).
[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 47.37: Ma il nostro buono maestro Iesù Cristo volse più innanzi assai andare, siccome disse Salamone quando elli ebbe tutto assommato, i discepoli del nostro Signore assai che quando ebbe tutto assommato allora sembra loro ch'elli abbiano tutti a ricominciare.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 21.112, vol. 2, pag. 365: Io pur sorrisi come l'uom ch'ammicca; / per che l'ombra si tacque, e riguardommi / ne li occhi ove'l sembiante più si ficca; / e «Se tanto labore in bene assommi», / disse, «perché la tua faccia testeso / un lampeggiar di riso dimostrommi?».
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 31.94, vol. 3, pag. 519: E 'l santo sene: «Acciò che tu assommi / perfettamente», disse, «il tuo cammino, / a che priego e amor santo mandommi, / vola con li occhi per questo giardino...
[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 66, pag. 155.8: L'uomo non può dire, che quel bene non sia iguale al sovrano, il quale ha finito, e assommato la beata vita, al quale Eppicuro rendè grazie all'ultima parola della sua vita.
[6] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 21, 112-120, pag. 441, col. 2.3: Un lampeggiar di riso. Acorto Stazio che D. rise, sí 'l sconçurò e disse: 'Se tutta la fadiga che tu hai nel to viaço s'asummi, çoè compia so intento, dimme perché gl'ochi tuoi me mostrano alquanto de riso'.
[7] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 687.19: Mostra come fu accettato il suo priego. 94. E 'l santo sene ec., cioè il santo vecchio, ch'è santo Bernardo: - Acciocchè tu assommi ec., cioè che tu abbi perfetto fine nella tua Commedia.
2 Dire in somma; concludere, riepilogare.
[1] F Guittone, Rime, a. 1294 (tosc.): Però no mi· riprenda / alcun-om, ma prenda / e vegna avançi più k' eo no l'asommo. || CLPIO, P 007 GuAr.75; l'edizione utilizzata per il corpus legge, con L 019 e V 132: «non gli asenno»: cfr. Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 43.75, pag. 114.
[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 6, par. 6, pag. 182.7: E ancora dacchapo renota il maestro l'auttorità del salmista e de' santi davanti indotte, apresso le quali cose in poco parole assommare dicie: «Di queste e dd'altre più testimonanze dio solamente per sé lassciare pecchate. || Traduce epilogans.
3 Fig. Consumare; logorarsi. || Cfr. anche s.v. asomare.
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 91.9, pag. 209: Dì dunque, smemorato: or che farai? / se fossi savio, andrestit'a 'mpiccare. / Non aspettar che tu abbi assommato, / ché troppo ti fia peggio che'l morire...
[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 93.11, pag. 211: Ed èmmi sì turato ogni mi' buco, / ch'i' ho po' che dar e vie men che tenere: / ben m'è ancora rimas'un podere, / che frutta l'anno il valer d'un sambuco! / Ma non ci ha forza, ch'i' so' 'nnamorato; / ché s'i' avesse più òr che non è sale, / per me saria 'n poco temp'assommato.
4 [Rif. ai beni materiali e specialmente al danaro:] accumulare.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 37, pag. 254.10: Suthomme asommò li denari a ventisei mila septies a la misura di Roma: ma di quelli denari v'ebbe assai di prede e di conquisto che elli ebbe in diverse regioni.
[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 76-84, pag. 192, col. 1.9: Avría mestier di tal milizia, çoè s'el volesse seguir la largheça di soi antecessuri, el serave vertuoso; e fai besogno imperçò che la soa militia, çoè la segnoría dove el è, vorave un largo e curioso signore, e che non curasse d'assumar moneda.
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 22, 88-99, pag. 498, col. 1.2: Pier cominciò, çoè san 'Piero' povero e cença assumar moneta o vasellame d'argento o d'oro, possessione o rendede.
[u.r. 26.03.2018]