ASSOTTIGLIARE v.

0.1 aosotija, asetía, asetïa, asitigliando, asotigla, asotigli, asotiglia, asotigliare, asotiglio, asotilglia, asotilglio, asotilia, asotillia, asotilliase, asottigli, asottiglia, asottigliamo, asottiglian, asottigliando, asottigliano, asottigliare, asottigliarmi, asottigliasi, asottigliata, asottigliate, asottigliati, asottigliato, asottiglie, asottiglio, asottigliò, asottillia, asottilliano, assetyade, assotigli, assotiglia, assotigliando, assotigliano, assottigli, assottiglia, assottigliamo, assottigliando, assottigliandosi, assottigliano, assottigliare, assottigliarsi, assottigliasi, assottigliata, assottigliatasi, assottigliate, assottigliati, assottigliato, assottiglierà , assottiglierae, assottiglierebbe, assottiglio, assottigliò, assottigliòe, assottiia, assottilglia, assottilglierà , assottillia, assottillialo, assuctiglari, assuctiglasse, assuctiglatus, assuctiglu, assutiglatta, assuttiglia, assuttiglianno, assuttiglya, asubtilar, asutiglia, asutigliare, asutilia, asutiliando, asutiliarà , asutiliarese, asutilli, asutillia, asutilliando, asutilliasti, asutilyau, asuttilia, asuttiliare.

0.2 Da sottigliare.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 3.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.): Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.): Simintendi, a. 1333 (prat.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Rendere sottile, ridurre a minore spessore, superficie o volume. Intrans. Diminuire di numero, di densità. 1.1 Restringersi. 2 [Rif. allo stato fisico:] dimagrire, deperire; consumare. 2.1 [Rif. al timbro della voce:] farsi flebile, afono. 3 Fig. Far diminuire, scemare (con oggetto astratto: il peccato, il rigore della giustizia, l'amore). 4 Fig. Sottrarre gli averi, derubare. 5 [Rif. al processo di trasformazione degli elementi:] mutare di stato della materia nel passaggio ad una forma più sottile; rarefarsi. 6 Fig. Aguzzare, affinare le facoltà intellettuali e percettive; industriarsi. 6.1 Assottigliare l'ingegno. 6.2 Approfondire un argomento, perfezionarsi in una disciplina. 7 Fig. Speculare, indagare con sottigliezza; impegnarsi nel ragionamento e nella riflessione. 7.1 [Prov.]. 8 Fig. Arrovellarsi, tormentarsi, darsi pensiero. 8.1 Strabiliare, stupirsi. 9 Fig. Rendere più acuto, più intenso un sentimento o una percezione. 10 [Ret.] Affinare, rendere più puro lo stile.

0.8 Linda Pagnotta 25.11.1999.

1 Rendere sottile, ridurre a minore spessore, superficie o volume. Intrans. Diminuire di numero, di densità.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 218.27: e conzò fosse cossa che le forze de quelli tante fosse assetyade, che alli aversarii suoi li no poesse contrastare, elli fe' paxe intro sí, partando li regni dentro de sí, e romagnando ampò l'imperio a Lothario.

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 3, pag. 310.3: Per la usanza s'atrita il ferro e per uso si assot[t]igliano le pietre...

[3] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Degianira., pag. 85.12: La tua mano vincitrice di mille pericoli ti fa ella porre alle fusa che stanno nel paniere, e col forte dito ti fa ella assottigliare le grosse fila, e convienti rendere il filato per compito alla tua nuova donna.

[4] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 36, pag. 164.24: Per questo modo Cristo in croce sta come libro, perocchè la sua pelle e la sua carne, la quale è agnello senza macula e senza peccato, non fu rasa e purificata da altri, anzi nacque tutto così puro. O veramente possiamo dire, perchè la pelle, quando si concia per scrivere, si radono gli peli, ed assottigliasi...

1.1 Restringersi.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 84, pag. 130.10: Questa città è murata di terra e sono grosse le mura X passi e alte XX, ma·nnon sono così grosse di sopra come di sotto, perché vegnono sì asottigliando che di sopra sono grosse da IIJ passi...

[2] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 375.22: I grandi fiumi, divisi per molti rivi, s'asot[t]igliano, e la fiamma divisa, trattone fuore il tizzone, muore.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 227.14: Ed ove dice: 6. Se non che l'arco ec.; però che 'l monte va assottigliandosi in su.

2 [Rif. allo stato fisico:] dimagrire, deperire; consumare.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 6, pag. 157.6: Voita la gola per acresciare l'arca, asotilglia el corpo per acresciare lucro.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.78, pag. 524: Or, se lo zazuno e' lija / [e] tuto lo corpo aosotija, / en tute guise, che saveró / schivarlo vojo, se poarò...

[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 1, pag. 258.11: E vegghiare la notte asottiglia i corpi de' giovani, e il pensiero e il dolore il quale adoviene nel grande amore.

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 131.23: Lo quale quando vide da capo nella liquida acqua, non sostenne più; ma sì come le bionde cere si sogliono disfare per li lieve fuochi, e le brinate della mattina per lo tiepido sole; così egli, assottigliato per l'amore, si distrugge, e a poco a poco ee consumato dal coperto fuoco.

[5] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 23, pag. 134.4: Certi ve n'erano di più profondo conoscimento, il che dolea, li quali dopo lungo parlare dicevano: - La palidezza di questa giovine dà segnali d'innamorato cuore. E quale infermità mai alcuno assottiglia come fa il troppo fervente amore?

[6] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 2, vol. 2, pag. 54.28: O figlu bonu, o figlu santu, o figlu saiu, o figlu aytu, o figlu cumpagna, o figlu cunsiglu, comu mi scquaglu, comu assuctiglu!

2.1 [Rif. al timbro della voce:] farsi flebile, afono.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 71.15: Al quale uomo la voce fue assottigliata, e' capelli diventaro bianche penne...

3 Fig. Far diminuire, scemare (con oggetto astratto: il peccato, il rigore della giustizia, l'amore).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 163.18: la confessione è la vergognia del peccato ne l'uomo prossimano a la innocenzia, et cului che si pente avacciamente, assuttiglia lo peccato.

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 52, pag. 152.6: E perçò ve clamemo mercede a la sanctitate vostra per quello nostro communo, k'el ve plaça de revocar quel interdicto, ké ben se dece a sancto patre et a çascun altro signor quasi con misericordia [e] humanitate asuttiliare rigor de iusticia maiormente alcuna fiata, ka duramente offendere soi devoti.

[3] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 369.2: Ulixe sciogliea la sua nave: i venti ne portaro via insieme le vane parole de Cyrce e le vele d'Ulixe. Circe arde d'amore e ricorre a l'usate arte, né per quelle arti l'amore d'essa è asot[t]igliato.

4 Fig. Sottrarre gli averi, derubare. || Cfr. assottigliatore 1 [1].

[1] Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.), 1.13, pag. 49: E serò ric[c]o, e 'l modo saper parmi: / mia madre, Ciampolino e 'l Zeppa tanto / per me guadagnan che non ho ch'a starmi. / Or mi rendessen del mi' pur arquanto! / Che tut[t]i i tre en ben asot[t]igliarmi / son Padre e Filio e Spirito Santo.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 173, pag. 426.30: Ma sapete che vi voglio dire? questo medego dee essere assottigliatore più di borse che di gozzi; e così egli ha assottigliata la borsa di questi poveri uomeni, e anco la vostra: a buon fine il faceste; da' tradimenti non si poté guardare Cristo:

5 [Rif. al processo di trasformazione degli elementi:] mutare di stato della materia nel passaggio ad una forma più sottile; rarefarsi.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 33.29: E vedemo lo calore del sole levare sù fumi e vapori da l'acqua e da la terra, e portando sù, e l'aere stando chiaro; e questi fumi e questi vapori asutiliarese e deventare aere...

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 1, pag. 259.16: e sì come Protheo leggero ora si asot[t]igliò in acqua, ora era leone, ora albero, ora ricciuto porco cinghiare, così è nelli loro costumi diversità. || Cfr. Ov., Ars. am., I, 761: «se tenuabit in undas».

[3] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), II, 29-33, pag. 184.15: e se alcuno facesse quistione e dicesse qual'è la ragione che i corpi celestiale non sono caldi e ànno a ingenerare caldo in questi corpi che sono di sotto, rispondiamo che 'l movimento puote l'aria assottigliare e infiammare come si veggono le cose che cor[r]ono per l'aria.

[4] x Cecco d'Ascoli, Sonetti, a. 1327 (tosc.), pag. 153: Chi solvere non sa nè assottigliare, / Corpo non tocchi nè argento vivo, / Per chè non può lo fixo e 'l volativo / Tenere a chi non sa de' dua un fare.

[5] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 218.1: e la terra risoluta nelle liquide acque diventa rada; e asottigliasi l'acqua nell'aria; e all'aria è tolto via lo peso; la sottilissima aria vae ne' fuochi di sopra.

[6] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 8 ch., pag. 170.23: Risponde Aristotile a la quistione ch'è mossa, e dice che la cagione che i corpi celestiali riscaldano i corpi disotto si è il loro movimento, ché noi veggiamo manofestamente che il movimento puote asottigliare e infiammare, come si puote vedere nelle cose che corrono velocemente.

6 Fig. Aguzzare, affinare le facoltà intellettuali e percettive; industriarsi.

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 15.5, pag. 477: Pur a pensar mi par gran meraviglia / come l'umana gent'è sì smarrita / che largamente questo mondo piglia / com' regnasse così senza finita, / e 'n adagiarsi ciascun s'assottiglia / come non fusse mai più altra vita: / e poi vène la morte e lo scompiglia, / e tutta sua 'ntenzion li vèn fallita...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quinquaginta curialitatibus ad mensam, 184, pag. 321: S'el è 'l cugiá entra squella, lo ministrant impía: / In tut le cortesie ben fa ki se asetía. / l'oltra ke segu' è questa: se tu mang con cugial, / No dibli infulcir trop pan entro mangial.

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 46, pag. 81.23: Ben ti converrà esser ingegnoso, che 'l possi ingannare o trarre a dietro i suoi proponimenti. E accorgomi per quel che tu fai che la fede è la maggior virtude che l'uomo in questo mondo possa avere a potersi salvare, per tanti ingegni t'asottiglie di provare l'uomo e di farlo cadere in errore.

[4] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), son. 27.11, pag. 81: Donque deritto n'ò, s'eo meraviglio, / ché voglio e deggio e posso esser servente / e ccom'eo sia mi 'ngegno e m'asottiglio...

[5] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 3.5, pag. 744: El caciatore tanto s'asotilia, / ke con inganno sappelo piliare: / ké l'arbore li secha, ove s'apilia / usatamente per sé riposare, / e cusì cade, non se leva mai.

[6] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 93.1, pag. 242: Amor, quanto in saver più m'asotilglio, / più certo sono: il mio mal per te si crede!

[7] Fiore, XIII u.q. (fior.), 144.14, pag. 290: Se non sai guari, no· mmi maraviglio, / Ché giovan uon non puot'esser sottile, / Chéd i', quanto più vivo, più asottiglio».

[8] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), proemio, par. 2, pag. 51.16: Ma volendo confortare i bisognosi e volenterosi da imprendere e soccorrere le volontadi delle grosse menti, in prima dico, che uomo non dee delle prosperitadi delle cose di questo secolo prendere audacia, nè vanagrolia, perocchè se bene assottigliamo le nostre menti, considerando alla predetta materia di che noi trattiamo, le cose di questo mondano secolo sono niente, e sono mutabili senza niuna stabilità o fermezza.

[9] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 10, pag. 78.11: Perciocchè siccome veggiamo il savio medico in ogni modo, che può, assottigliarsi di curare le piaghe con unguenti; ma stretto da necessità curare con ferro, e con fuoco, acciocchè la parte sana non si corrompa; così dobbiamo i difetti comuni, e i quali non procedono da malizia, procurare di correggere con dolcezza...

[10] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 42, pag. 61.29: E però ci conviene maturamente assottigliare in provvedere a cui tanto dominio si conceda; onde, segnori cittadini, io vorrei essere più sofficiente a saper dire e consigliare di sì alta materia.

6.1 Assottigliare l'ingegno.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 11, pag. 67.3: Del forte pensare, disse Seneca, quando disse: molto pensare asottiglia lo 'ngegno, e 'l poco lo speza.

[2] Fiore di rett., red. delta2, a. 1292 (tosc.), cap. 4, pag. 157.6: E chi de le dette cose vuole imparare, arrenda tutto l'animo suo al detto mio, e assottiglilo 'ngegno, e affermi la memoria e lo 'ntendimento, perché la materia è molto sottile, e contiene in sé molte utili cose.

[3] Jacopo Alighieri, Capitolo, 1322 (fior.), 108, pag. 368: Ma or per seguitar li suoi contegni, / dir mi convien de l'opera divina, / et voi assottigliatei vostri ingegni!

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 60.7, pag. 605: Dentro dai suoi bell' occhie Amor se vede / per una grande e nova meraviglia; / ch'esso ne l'esser suo sempre semiglia, / e quei che 'l miran variano in tre fede: / alcuno espera quel ben ch'ei concede, / contento come chi piglia e non piglia; / l'altro l'ingegno e la mente assuttiglia / e sua salute or crede, ora non crede...

6.2 Approfondire un argomento, perfezionarsi in una disciplina.

[1] Torrigiano, XIII sm. (fior.), 2.2, pag. 440: S'una donzella di trovar s'ingegna / e d'ogni ric[c]o saver s'asot[t]iglia, / poi ch'esso par che rade volte avegna, / a dritto se ne fa l'om meraviglia...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 57.4: Eu creyu que chò facissi Molo rethoricu, lu quali multu asutilyau li studij di Marchu Tulliu Ciceruni, ca cosa certa esti qui issu Molo fu lu primu anti tutti li strangeri qui fu audutu in curti sanza interpreti...

7 Fig. Speculare, indagare con sottigliezza; impegnarsi nel ragionamento e nella riflessione.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 74.53, pag. 313: «Tu ci offende qui la fede de gir tanto speculanno, / de la sua emmensetate de girla sì abbrevianno; / e vai tanto assuttiglianno, che rompe la ligatura, / e toglime 'l tempo e l'ura del mio danno arcoverare».

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 12, docum. 1.22, vol. 3, pag. 394: Ancor vi dico e prego d'una cosa, / che sia vostra mente osa / in non voler cercare, / né troppo assottigliare / de le secrete alteçe / di lui che facta m'à, sença pè, treçe.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 28.63, vol. 3, pag. 465: «Piglia / quel ch'io ti dicerò, se vuo' saziarti; / e intorno da esso t'assottiglia.

[4] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 279.11: E altrimenti son tenuti i laici e le persone sanza lettera, a' quali basta di sapere in genere de' comandamenti della legge, degli articoli della fede, de' sagramenti della Chiesa [[...]]; none assottigliandosi troppo, nè mettendo il piede troppo a dentro nel pelago della Scrittura, il quale non ogni gente sa nè puote nè dee volere guadare...

7.1 [Prov.].

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 105.48, pag. 139: Forse ch'ogni uom che legge non s'intende; / et la rete tal tende che non piglia, / et chi troppo assotiglia si scavezza.

8 Fig. Arrovellarsi, tormentarsi, darsi pensiero.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.65, pag. 11: «Recordo d'una femena ch'era bianca, vermiglia, / vestita, ornata, morveda, ch'era una maraviglia: / le suoi belle fatteze lo pensier m'assuttiglia...

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, App. L. 19, pag. 106: Di ciò ch'un altro amante trarria pene, / spesse fïate mi fa ralegrare; / ch'i' m'asotiglio di traer del mal bene / e de lo scuro lume.

[3] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Filis., pag. 13.18: Ogni mio pensiero s'assottiglia con tenera vergogna d'abbandonare la vita con non matura morte.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 96, pag. 483.33: Cominciasi a crucciare e a tignersi nel viso, e assottigliarsi se potesse il giuoco per maestria recuperare.

[5] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), IX.99, pag. 404: Ogni cosa da Dio / in fede fa che pigli, / tutto, ché tutt'è in ben, dal sommo Bene, / o per purgare il rio / o perché t'assottigli / a guadagnar virtú con somma spene.

8.1 Strabiliare, stupirsi.

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 30.19, vol. 1, pag. 203: Tutta gente s'asutillia / de la grande maravillia, / ké ciascuno s'asimillia / suo linguagio proprïoso. || Contini, PD, II, p. 35 spiega: «strabilia (?)» (così anche Varanini, Laud. cort., p. 203: «stupiscono»); ma cfr. GAVI, s.v. assottigliare: «si domanda sottilizzando».

9 Fig. Rendere più acuto, più intenso un sentimento o una percezione.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 17.3133, pag. 313: Lussurïa e sudor costringe e serra; / Legata nell'argento portar deve / Ciascuno questa pietra, se fa guerra. / Del nostro viso la virtù assottiglia / Che macula non prende mai né sorde; / D'ogni fattura ciascun uom dispiglia.

[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 5, pag. 134.20: «Cussì lu ocki nostru corporali, le chose corporale ki vidi non purria vidiri, si in issu non fussi alcuna virtuti jnvisibilj la quali sì assuctiglasse lu ocki a vidiri...

[3] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 253.15: Pare che qual cosa faccia l'uno delli amanti, nella quale non assottigli lo desidero d'amore, l'altro la debbe portare pazientemente e correggerlo di parole».

10 [Ret.] Affinare, rendere più puro lo stile.

[1] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 308.4: Lassando adunqua alcune altre cose, a lo presente della presente ystoria, lo stilo nuostro se assuttiglya a narrare la morte de Ulixe.

[u.r. 09.08.2010]