0.1 assuefacta, assuefatti, assuefatto.
0.2 V. assuefare.
0.3 Boccaccio, Fiammetta, 1343-44: 1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Fiammetta, 1343-44.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Detto di un evento:] che si verifica con una certa regolarità, consueto; [detto di una pratica:] generalmente diffusa, radicata; [detto di un individuo:] incallito (nel vizio).
0.8 Linda Pagnotta; Rossella Mosti 25.03.2003.
1 [Detto di un evento:] che si verifica con una certa regolarità, consueto; [detto di una pratica:] generalmente diffusa, radicata; [detto di un individuo:] incallito (nel vizio).
[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 7, par. 4, pag. 221.10: E così stando, quasi in me non fossi, intra li miei errori, non volendo io, da' miei occhi caddero lagrime, e in mezzo le voci mie venne l'usato pianto: così il lungamente afflitto petto ancora amava gli assuefatti lagrimari.
[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 12, parr. 75-81, pag. 243.14: Questa arte tirampnica è ogimai tanto assuefacta, che coloro che già li loro antiqui rexero cum iusti regimenti sono effecti crudelli.
[3] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Prov. 6, vol. 5, pag. 622.23: [17] Il superbo va con gli occhi elevati, il mendace assuefatto, quello si diletta di sparger il sangue innocente...
[4] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Prov. 6, vol. 5, pag. 623.6: [19] quello è pronto a testificar falsamente e assuefatto; e quello che semina nel prossimo discordie, come sono eretici e scismatici.
[u.r. 23.10.2007]