ASSURDO agg.

0.1 absorda, absurda, absurdo, assurda, assurdo, asurdo; f: assorda.

0.2 Lat. absurdus (LEI s.v. absurdus).

0.3 Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Che contrasta con l'evidenza logica o col senso comune; privo di fondamento, contraddittorio, inverosimile.

0.8 Linda Pagnotta 07.01.2000.

1 Che contrasta con l'evidenza logica o col senso comune; privo di fondamento, contraddittorio, inverosimile.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 4, 1-18, pag. 58, col. 1.15: e cussí se seguiterave c'ogne apetito no macularave l'anima intellettiva et eterna, e per consequens nulla pena se gl'ingniurrave; ch'è asurdo ditto contra la iustitia e contra la fe'.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 25, 61-78, pag. 527, col. 2.12: Or se alcuna altra forma sovravene, el convene che questa sia accidentale; e cussí aparerave che l'omo avesse forma sustanziale, sensitiva, e la rasonale per accidente; e cussí serave l'omo omo per accidens, la quale opinione serave assurda...

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 2, 64-72, pag. 46, col. 2.12: Or è l'argumento cussí fatto: che se raro e denso fosseno casone de tale apparentia, el se seguirave tute le lucide essere d'una natura, tutte le nubilose essere d'un'altra, tutte le tenebrose essere d'una terça, [e cussí tutte le lucide produrre uno effetto, tutte le nubilose un altro, tutte le tenebrose uno terço], la qual conseguentia è absurda...

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 4, 55-63, pag. 96, col. 2.18: la qual positione serave eronea e contradirave al libero arbitrio, e cussí se seguirave no esser pena per peccà né per benemerito, ch'è absurdo e contra omne catholica positione...

[5] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 50.17: e così seguirebbe, che ogni appitito sensitivo non maculerebbe l'anima intellettiva e etterna, e per consequens nulla pena li seguirebbe; che è assurdo detto, e contra la iustizia, e contra la fede.

[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, proemio, pag. 385.33: S'io non sarò virtuoso, la prescienzia di Dio non sarà vera; questo sarebbe assurdo a dire, che [in] Dio non fosse piena veritade, nel quale è ogni perfezione...

[7] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 555.28: la terza, che se al bene essere, poi che non al necessario, perteneva esso esservi in corpo, alcune inconvenienze parevano seguire della benivolenza, giustizia e misericordia di Dio: lo quale è assurdo, ed incredibile.

[8] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. III, cap. 22, pag. 617.8: alcuno dice non essere tenuto ad observare le dicte sentencie per privilegio, et altri allegano una crassa e suppina ignorancia, dicendo che lle predicte sentencie non enno venute a la loro noticia, la quale cosa è absorda et inexcusabile...

[9] f Cicerone volg., XIV: Nessuna cosa puote essere più assorda, che, quanto meno ne sta di via, tanto più cercare d'avere seco da spendere. || GDLI s.v. assurdo.

[10] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Prol. Epp. Paolo, vol. 10, pag. 6.21: Alcuni affermano, la epistola scritta alli ebrei non esser stata di Paulo, imperocchè quella non è intitolata al suo nome [[...]]. La qual cosa s'egli è inconveniente e assurdo, egli è da credere ch'essa è più sua, per rispetto che risplende con tanto eloquio della sua dottrina.

[u.r. 26.03.2018]