0.1 absterça, absterce, absterçe, absterçere, absterge, abstergere, abstersa, absterse, asterçe, asterçere, asterçerle, asterge.
0.2 Lat. abstergere (LEI s.v. abstergere, 1, 190.37).
0.3 Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.): 2.
0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).
In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.),
0.6 N L'es. del Libro della cura delle malattie, cit. a partire da Crusca (4) e passato a TB e GDLI, s.v. astergere, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.8 Linda Pagnotta 23.10.2007.
1 [Med.] Pulire con cura; disinfettare.
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 184, pag. 188.11: perché queste scotaùre à bexogno de una medexina che seche e absterça temperamentre.
[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 287, pag. 309.38: Gallieno dixe che la somença è più calda cha el pevere. Polo scrive che ella asterge la pelle, bonifica el colore e mundifica una macola de la faça, la qualle se chiama baras.
[3] f Libro della cura delle malattie: Bisogna astergere col vino le piaghe antiche. || Crusca (4) s.v. astergere.
[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 386.33: l'anima dal Cielo discende, mandata e creata da Dio; e il Cielo in sè la riceve ritornante a colui che lla creòe, poi ch'ella è abstersa dalla caligine del peccato.
[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 43.58, pag. 187: E com'io seppi, ell'era della gente / del Campagnin che lo Spagnuol seguio / nella cappa, nel dire e con la mente, / a sè faccendo sì benigno Iddio, / che d'ampio fiume di scienza degno / si fece, come poi chiar si sentio, / faccendo aperte col suo sommo ingegno / le scritture nascose, e quinci appresso / da Carlo pinto gì nello dio regno; / faccendo sè da quella, in cui compresso / stette Colui che la nostra natura / nobilitò, nomar, che poi l'eccesso / absterse della prima creatura / con la sua pena...
[u.r. 26.03.2018]