ASTIARE v.

0.1 astiandosi, astiar, astiato, astiavano.

0.2 Da astio.

0.3 Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.).

0.7 1 Invidiare, guardare con gelosia. 2 Contrastare.

0.8 Pär Larson 03.09.1998.

1 Invidiare, guardare con gelosia.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 123, vol. 2, pag. 676.51: fece suo vicaro in Lucca Francesco Castracane degl'Interminelli per XXIIm di fiorini d'oro ch'ebbe da llui tra danari e promesse; e dispuose d'ogni signoria i figliuoli di Castruccio, i quali, tutto fossono congiunti del detto messer Francesco, s'astiavano e voleano male insieme, perché ciascuno volea essere signore.

[2] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 374, pag. 240.18: Sì che mai in femina sola sanza freno d'uomo non fidare e non lasciare i fatti tuoi e de' tuoi fanciulli; se gli lasci ricchi spezialmente s'intende, però che l'avere del povero uomo non è astiato né guatato.

2 Contrastare. || (Menichetti).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 108 (V 641), 9, pag. 336: Lo pensamento fa salire amore / come lo fiato ch'ac[c]ende lo foco / e l'usamento li dà gran valore, / ché tene i· rimembranza quello gioco; / adastiamento [[ms.: ed astiamento]] il ben mette 'n erore / e fa più caro assai [lo] vile loco; / agradimento fa piacer segnore / ed avanza ed adoppia tosto 'l poco. / Pensare, usare, astiar tiene ['n] membranza, / gradire astringe e guerra fa guardare, / e tutte vanno e per sé ciascheduna: / l'amore in tale guisa s'inavanza.

[u.r. 23.10.2007]