ASTRÒLOGO s.m./agg.

0.1 astorlogi, astralogi, astralogu, astrolaghe, astrolaghi, astrolagho, astrolagi, astrolago, astrologa, astrologhe, astrologhi, astrologho, astrologi, astrologo, istàrlogi, istrolagi, stèrlogi, strolaghe, strolaghi, strolagi, 'strolagi, strolago, strologhi, strologi, struolego, struoligo.

0.2 Lat. astrologus (LEI s.v. astrologus, 3, 1965.18).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.7 1 Chi studia le stelle e i movimenti astrali; astronomo. 2 Chi trae auspici dalla disposizione e dalla congiunzione degli astri. Estens. Chiunque si dedichi alle scienze occulte. 3 Indovino, mago (in senso spregiativo). 4 Agg. Che pertiene all'astronomia.

0.8 Linda Pagnotta 02.02.2000.

1 Chi studia le stelle e i movimenti astrali; astronomo.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 260.25: E nullo fo milgiore astrologo ke esso [[scil. Cesare]] et appo li latini trovao primo lo bixesto et anke non abe sì grande paura ke nne lassaxi lo scrivere.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 6, pag. 92.29: perché lo regno sia bene fornito d'ogne ingegno e sutilità, come so' desegnatori e scolpitori e dipintori e retorici ch'ensegnano de parlare, e arismetici ch'ensegnano d'anumerare, e astrologi ch'amaiestrino l'artificio e la significazione del cielo e de le stelle...

[3] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 40.22: Ma gli astrologhi dicono che non è se non per la luna, per ciò che l'uomo vede li marosi crescere e menomare secondo il crescere e 'l menomare della luna, di sette in sette dì, che la luna fa le quattro volte in ventotto dì per li quattro quartieri del suo cerchio, di cui lo conto ha detto tutto l'essere.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 3, pag. 72.10: Aristotile credette, seguitando solamente l'antica grossezza delli astrologi, che fossero pur otto cieli, delli quali lo estremo, e che contenesse tutto, fosse quello dove le stelle fisse sono, cioè la spera ottava; e che di fuori da esso non fosse altro alcuno.

[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 15, pag. 106.35: Voi dovete sapere che -l sole fa suo corso in uno anno, e in questo corso va il sole per li xij sengniali, ciò è in ciasquno mese uno, e sono questi sengni essi: Aries, Tauri, Gemini, Cancer, Leo, Virgo, Libra, Scorpio, Sagittario, Chapricornio, Aquario e Pesce; e questi sono i sengniali onde il sole passa, e dicono gli st[r]olaghi che ciasquna istagione dell'anno passa il sole tre di questi sengniali.

[6] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), Pt. I, parr. 45-49, pag. 177.9: Nota che secondo la considerazione delli astrolaghi la quantità de la terra è piccola a rispetto de' corpi celestiali, ed è trovato ch'ella è minore d'alquante stelle ed in comparazione del cielo è come uno punto.

[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 130-144, pag. 131, col. 2.18: Tollomeo, fo quello re che fo grandissimo astrologo e compoxe lo Almagesto, lo Quadripartito e lo Centiloquio in astronomía...

[8] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 33.34: e come fu la oscurazione del Sole e gli altri segni al tempo della morte di Cristo. Per la quale oscurazione i filosofi ed astrologi, i quali erano ad Atene, non potendone trovare ragione nè cagione naturale, maravigliandosi di ciò, dissero, che il Dio della natura sostenea pena...

[9] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 55, terz. 31, vol. 3, pag. 114: Dante, Astrolago sovrano, / tu conoscesti per ragion le stelle / tanto, che Tolomeo per sua virtute / più ricordato non c'era a cavelle.

2 Chi trae auspici dalla disposizione e dalla congiunzione degli astri. Estens. Chiunque si dedichi alle scienze occulte.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 3, pag. 6.12: Allora Julio Cesare si partì cortesemente di Roma, e disse che voleva andare a uno savio astrologo che avea nome Apollomilon, per aprendare da lui a parlare.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 194.30: Zuliano Apostata se fe' monegho, azò che 'l non fosse morto da quello: lu era stado nievo de Constantin grande, de so frar nassudo. Onde conzò fosse chossa che 'l frar de Zulian lu avesse za morto, themandose Zulian che 'l non fesse quella medesma chossa, imprima monego fato, dende luogo fuzando per diverse provencie, magi e astrologi domandava se 'l podesse esser fato imperador...

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 66, pag. 89.13: E ciascuno si riposò per essere freschi lo dì della battaglia; e l'uno e l'altro istava nel piano de Ten[d]uc. Uno giorno fee venire Cinghi suoi astorlogi cristiani e saracini, e comandogli che gli dicesse[r] chi dovea vincere.

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 71.6: Leggesi nella Bibia, libro di Daniello, cap. XI, come è detto di sopra, capitolo XIX Inferni, che 'l detto Nabucdonosor sognòe una notte uno terribile sogno, il quale il turbòe tanto, che poi nulla se ne ricordava. Fece convocare li magi, arioli, ed indovini ed astrologi d'Assiria e da l'Oriente, alli quali disse: sognai cotale notte uno sogno, il quale m'hae molto ispaventato; d'esso non mi ricordo...

[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 173.9: Appressu vinni lu crudilissimu Alba, a lu quali sua matri Apollina havia datu VI homini. Apressu vinni unu ki avia nomu Asillas, lu quali era interpetraturi di li dey; et era sì suctili astralogu, ki ad ipsu obedianu li vini di li pecuri, li stilli di lu chelu, li lingui di li auchelli, et lu focu et lu flumi havia in sua potestati...

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 80, vol. 2, pag. 285.19: E dissono certi astrolaghi che la cometa ch'aparve dinanzi nel MCCCXIIII fu segno di quella pestilenzia, ch'ella dovea venire perché la sua infruenzia fu sopra quegli paesi.

[7] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 339.26: quale astrolago, o qual filosafo o interpetratore, udendo cotale sogno, potrebbe o saprebbe intenderlo o interpetrarlo?

[8] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 81.1: Nattanabo fu re d'Egitto e fu grande astrolago e maestro d'arte magica, e per paura del re di Persia, che gli veniva addosso, si partì d'Egitto e arrivò in Macedonia a guisa di profeta e d'indovino.

[9] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 83, pag. 17: Abero multi astrologi per colliere l'ora et lo punto / Che regne la citade multi anni senza cuncto, / Et chi male vole fareli che sia morto et defunto!

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 11, pag. 121.18: Ma chillo Calcas traditore, piscopo troyano, homo grande astrologo e nigromantico, mantenente posse in operatione le soy arte per sapere la accaysune de questa tempestate e canosceola incontinente.

3 Indovino, mago (in senso spregiativo).

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 9.2, pag. 39: Collui che puose nome al Macinella / al mio parer non fue strolago fino, / ché - dico questo a voi non per novella - / ch'egli 'l dovea serbar per ser Laino.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), Son. 230.2, pag. 148: Verço, co' tu sis struolego che montis / urir aqua cum verigola ad olto / [e] pesse tristo, como no t'afrontis?

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1380, frott.] 60.148: E non sé cuor de piera / che non fosse adolzido, / aver oldido el pruolego / che fese 'l nostro struoligo, / che fo fio del Besazza, / en mezo de la plazza...

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 216.2, pag. 254: Pieno è il mondo di falsi profeti / d'astrologhi sibille e di resìe, / di sogni e fantasie, / d'indovini d'àuguri e nigromanti...

4 Agg. Che pertiene all'astronomia.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 29 parr. 1-4, pag. 124.9: Perchè questo numero fosse in tanto amico di lei, questa potrebbe essere una ragione: con ciò sia cosa che, secondo Tolomeo e secondo la cristiana veritade, nove siano li cieli che si muovono, e, secondo comune oppinione astrologa, li detti cieli adoperino qua giuso secondo la loro abitudine insieme, questo numero fue amico di lei per dare ad intendere che ne la sua generazione tutti e nove li mobili cieli perfettissimamente s'aveano insieme.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 7, pag. 71.20: cioè il disiderio di gloria, e nella repubblica d'ottimi meriti chiara fama; la quale quanto sia sottile e vota di ciascun peso, così considera. Ogni larghezza della terra, come con astrologhe demostrazioni hai conosciuto, contiene ragione di punto per rispetto allo spazio del cielo; cioè se alla celeste grandezza si conferisca, al postutto si giudichi niente aver di spazio.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 136, vol. 2, pag. 337.2: E fece la Commedia, ove in pulita rima, e con grandi e sottili questioni morali, naturali, strolaghe, filosofiche, e teologhe, con belle e nuove figure, comparazioni, e poetrie, compuose e trattò in cento capitoli, overo canti, dell'essere e istato del ninferno, purgatorio, e paradiso così altamente come dire se ne possa, sì come per lo detto suo trattato si può vedere e intendere, chi è di sottile intelletto.

[u.r. 29.03.2018]