ASTUZIA s.f.

0.1 astucia, astucie, astutia, astutie, astuzia, astuzie, astuzzia, istutia.

0.2 Lat. astutia (LEI s.v. astutia, 3, 1992.44).

0.3 Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.): 2.

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.7 1 Furbizia, oculatezza nella scelta dei mezzi più opportuni per il raggiungimento di uno scopo. 2 [Con connotazione neg.:] scaltrezza nell'escogitare espedienti a fini illeciti o dannosi. 3 Accorgimento, espediente. 3.1 Attività che è frutto d'ingegno. 4 [Con connotazione neg.:] azione fraudolenta, stratagemma.

0.8 Linda Pagnotta 16.07.2001.

1 Furbizia, oculatezza nella scelta dei mezzi più opportuni per il raggiungimento di uno scopo.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 29, vol. 3, pag. 101.7: Per l'intelletto ci viene solerzia e astuzia. [[...]] Astuzia, cioè scaltrimento, è di prudenza, col quale l'uomo viene a fine con grande sottigliezza de' suoi intendimenti nelle cose buone...

[2] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 545.15: Vedendo Carlo che Curradino avea assai più gente de lui, però che seco avia Tedeschi, Lombardi, Toscani, Romani e Spagnoli, immaginosse, sì come savio, di lui vencerà per astutia.

[3] Legge di Maometto, XIV m. (tosc.), pag. 6.4: Alcuno grande cherico (alcuni dicono, che fu monaco, et ebbe nome Sergio) el quale era uno famoso cherico e di grande scienzia, essendo stato nella corte di Roma questo Sergio, e non potendo avere alcuno onore dal papa, per disperato si partì da Roma; e, come uomo di grande scienzia e di grande astuzia, si pensò di fare grandissimo male e di mettere el mondo in grande errore; e così gli venne fatto.

[4] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 26, pag. 313.2: Di tanta prudenzia, avedimento e capacitade è questo giudice, che tutte l'operazioni, li atti, le parole, i pensieri e i loro movimenti, i quali in tutti li uomini e per tutti li uomini che furono, sono e saranno, operando, parlando e pensando, sono presenti, conosce e chiarissimamente vede; né per nulla sagacità, astuzia o sapere, in qualunque minimissimo atto o pensiero, a lui si può paleare, simulare o nascondere, che apertissimo e nudo al tutto nolli sia.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 279.12: Et venendo lo v iorno, Dyomede co li Troyani cossì potentemente assalio li nemici in multa astucia de combactere, che le inchyuse da onne parte in tale modo che no poctero scampare le mani loro, per la quale cosa tucti le pegliao e fece impicare in diverse forche como ladruni.

[6] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Prov. 1, vol. 5, pag. 603.9: [1] Queste sono le parabole di Salomone, figliuolo del re David, [2] per dare sapienza e disciplina, [3] per intender le parole della prudenza, e per ricever verace dottrina, giustizia, giudicio ed equità, [4] acciò che a' fanciulli sia dato astuzia, e a' giovani scienza e intendimento.

2 [Con connotazione neg.:] scaltrezza nell'escogitare espedienti a fini illeciti o dannosi.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 22.31, pag. 140: Pense per astuzia lo monno dominare: / ciò ch'ordene l'un anno, l'altro el vidi guastare.

[2] Gl Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 1, pag. 31.11: Unde lo serpente non è nominato qui per lo più savio di tutti li altri animali, ma è decto più callido. Che è a ddire questo? È una sapientia di sapere pur male fare. Ma non è sapientia, né è chiamata così, ma è chiamata in della Scriptura "astutia", cioè scientia di mal fare.

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 19, 10-30, pag. 475, col. 1.16: L'un de li quali. Dixe l'A. che roppe un de quii forami per uno fandesino c'anegava dentro al batesmo; e questo dixe per palezare che 'l fo fiorentino, azò che d'altra gente non fosse per astucia alcuno tanto oldace né presentoso che s'intitulasse la presente Comedia…

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 19, pag. 148.33: E arrivato in Toscana, pensò di non volere assediare Firenze, come avia fatto l'anticessore suo, ma d'ingegnarsi con malizia e astuzia vincere i fiorentini.

[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 27, parr. 37-40, pag. 408.12: E poi dice che seppe tuti li acorgimenti e le vie coperte, e mena' lor arte, idest che le usò al mondo, per che la fama uscie al fin de la terra, idest per tuto el mondo, de la soa astutia.

[6] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 26, pag. 199.18: Incomincia il [ventesimo sesto] chapitolo dello Inferno. Trattato l'altore d'una spezie di fraudolenzia chiamato furto, ora tratta d'una spezie che ssi chiama astuzzia e tradimento e dividesi questo chapitolo in quatro parti gienerali.

[7] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1373/74?] lett. 19, pag. 81.9: Perché mi mandaste domandando, s'io credeva potere essere ingannata, o vero s'io credeva non potere essere ingannata - dicendo che, s'io no 'l credo, che questo è inganno del dimonio - , e io vi rispondo che, non tanto di questo che è sopra natura del corpo, ma di questo e di tutte l'altre mie operationi, per la mia flagelità e per l'astutia del dimonio io sempre temo, pensando di potere essere ingannata…

[8] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 6.11, pag. 21: Ito è 'l tempo che chol buon Augusto, / radi son quei che [per] vertù guadagna, / astucia et frodo regna con buggia.

[9] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 199, pag. 513.13: Così è fatta l'astuzia de' ladri, che con tutte le sottigliezze del mondo stanno avvisati di tòrre l'altrui; e se in alcuna gente è questo difetto, è ne' mugnai.

3 Accorgimento, espediente.

[1] Doc. fior., 1311-50, 2. (1328), pag. 626.27: E però siate avisati, e caglavi di noi et di voi medesimi con ogni solicitudine e astutia a cessarci da ogni spesa.

3.1 Attività che è frutto d'ingegno.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 9, par. 10, pag. 700.31: e i più, alle fila di Minerva rivolti, s'ingegnano d'aguagliarsi ad Aragne, sanza che molti, seguendo Vertunno, errano diversamente armati delle astuzie d'Arcadia. || Ma cfr. Quaglio, p. 915, nota 18: "Anche se il passo non è molto chiaro, ritengo, [...] che il B. alluda a gare e passeggiate pastorali".

4 [Con connotazione neg.:] azione fraudolenta, stratagemma.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), cap. 2, pag. 101.14: E Antonio ammaestrato per la divina Scrittura, sappiendo che molte sono l'astuzie del diavolo, più sollicitamente si guardava, temendo che, pognamo ch'avesse vinta la carne, non cadesse in qualche altro lacciuolo, perciocché vedea che il nimico isconfitto in una cosa trovava nuove insidie contro a lui.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 385.6: Questi poi che vede che per nullo corso può campare della battaglia, nè cessare la reina che 'l perseguiva, cominciò a trattare fraude e astuzia, così parlando: Che bella cosa, e leggiadra, se tu femina ti fidi nel forte cavallo?

[3] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 27, pag. 592.5: Anchora, imperciò che lli beni, cose e molte ragione pertenente a la Ghiesia de Roma, cum diverse astucie et inganni e cum presumptuosa temerità finone occupate indebitamente [[…]] per la presente constitutione in perpetua valitura statuimo che nessuno [[…]] ardisca, sença concessione de lo Romano Pontifico o del suo Legato da lato o de officiale de Ghiesia ch'avesse potestate da locare o concedere queste cose, tore, invadere overo occupare presuma…

[u.r. 29.03.2018]